Dentifricio in barattolo – Ben&Anna

Questo articolo nasce da un grande dilemma… È giusto rinunciare a tutti i costi alla praticità e alla comodità per il benessere del pianeta?

Ok… Forse detta così sembra una cosa terribile e catastrofica, ma questa è la domanda che mi sono posta dopo due mesi di utilizzo del dentifricio di Ben&Anna.
Per sapere qual è la risposta che mi sono data, continuate a leggere quest’articolo fino in fondo!

BEN&ANNA

Partiamo, prima di tutto, dal brand. Sebbene si tratti di un piccolo marchio, sono sicura che lo avrete sentito nominare almeno una volta!
Questa storia nasce proprio da loro, Ben e Anna, che io con tanto affetto definirei degli hippie dell’era digitale: una coppia innamorata, tedesca, vegana e con una passione in comune. Credetemi, vi basterà vedere una loro foto per percepire il loro amore per la natura e la voglia di allontanarsi dalla frenetica quotidianità cittadina.

Proprio da questo presupposto nasce il brand che porta il loro nome: un ritorno alla natura.

Il brand ha iniziato la sua produzione con dei profumatissimi deodoranti in stick – sul blog potete trovare la recensione della versione lavanda e salvia – per poi estendere la propria creatività anche all’igiene orale con la produzione di collutori e dentifrici.

Ciò che però rende davvero particolare questo brand, a mio avviso, è la scelta dei packaging. Tutti i loro prodotti, infatti, presentano un imballaggio riciclabile e riutilizzabile, privo di plastica (le confezioni dei deodoranti sono state rinnovate). I deodoranti nella versione solida hanno una confezione in stick di cartone, la versione in crema è in un pottino di latta, mentre i dentifrici sono in un vasetto di vetro.

IL DENTIFRICIO SBIANCANTE

Proprio poco prima dell’inizio della quarantena, ero alla ricerca del mio deodorante preferito quando, entrata in un erboristeria, mi sono accorta che anche il dentifricio stava per finire.

Da ormai più di un anno ho iniziato a usare solo dentifrici eco-bio e ne sto provando davvero di diversi marchi e di diverso tipo. Per questo mi sembrava arrivato il momento giusto per dare una possibilità anche alla versione in vasetto.

Ammetto che ero molto scettica sulla praticità del tutto, ma la mia voglia di salvaguardare il pianeta dalla plastica ha preso il sopravvento e ho deciso di dare una possibilità anche al dentifricio in vasetto di Ben & Anna.

Vasetto in vetro, tappo in alluminio e spatolina in legno per l’applicazione, il tutto in una confezione di cartone (necessaria per non perdere la spatolina). Il vasetto contiene 100 ml di prodotto e ha un costo di €8,99 (credo che sia il dentifricio più costoso che io abbia mai provato).
Ne esistono diverse versioni: alla cannella, al carbone, per gengive sensibili, in polvere e quello sbiancante, che è stato la mia scelta.

 

INCI: Aqua (Water)Hydrated SilicaSorbitolXylitolcalcium hydroxyapatiteAnanas Sativus (Pineapple) Fruit ExtractLauryl GlucosideGlycerinParfum (Fragrance)Xanthan GumSalvia Officinalis (Sage) Leaf WaterCitric AcidChamomille Recutita (Matricaria) Flower ExtractAloe Barbadensis Leaf JuiceHippophae Rhamnoides (Sea Buckthorn) Fruit ExtractMentha Arvensis (Cornmint) Leaf OilLimoneneBenzyl AlcoholSodium BenzoatePotassium Sorbate

Sul loro sito ufficiale lo hanno descritto come: Dentifricio efficacemente sbiancante, con l’aggiunta di Vitamina A e di antiossidanti derivanti dalla salvia che forniscono un protettivo ed affidabile scudo contro le carie e i radicali liberi. Alito fresco grazie alla presenza dell’olio di menta naturale.

Allora… Dopo due mesi di uso quotidiano e aver quasi terminato l’intero vasetto, credo proprio di essermi fatta un’opinione a riguardo.

Prima di tutto è bene sapere che per me un dentifricio deve avere 3 principali caratteristiche: deve fare la schiuma, deve lasciare un buon sapore in bocca e non deve farmi avere la sensazione di avere i denti gialli.

Tenendo in considerazione questi requisiti, possiamo dire che questo dentifricio non si è comportato particolarmente male.
Partiamo dal sapore: non saprei dirvi se sa esattamente di salvia, sicuramente ha un sapore fresco ma non eccessivo e, anche una volta lavati i denti, lascia un piacevole sapore in bocca. Direi un punto a favore.

Punto 2: la schiuma. Allora, qui si tratta assolutamente di una sensazione personale che non limita assolutamente la funzionalità del prodotto. Tuttavia concorderete con me che, se siamo disposti a spendere nuovamente €9 per un dentifricio, come minimo questo deve farci sentire bene.
Ecco, in questo caso ammetto che non è tra i più piacevoli che io abbia provato, ma la schiuma c’è ed è accettabile.

Punto 3: la sensazione di denti gialli. Con un dentifricio sbiancante la prima cosa che ci si aspetta sarebbe poter vedere un sorriso più bianco. Ora, io capisco che, essendo tutto naturale, non ci si può aspettare l’effetto sbiancante chimico dei classici dentifrici. Però in questo caso non mi sento di dire che abbia una particolare azione sbiancante. Ciononostante fa il suo lavoro: pulisce i denti a fondo.

Dopo aver analizzato gli elementi per me imprescindibili in un dentifricio, il mio uso quotidiano si scontra con la confezione.

Partiamo dall’applicazione: sebbene la spatolina in legno sia pratica per prelevare il prodotto dal vasetto, è semplicemente impossibile riuscire a non lasciare residui sulla spatolina. Ne consegue che tutte le volte bisogna lavarla a fondo per togliere i resti di dentifricio che se no seccherebbero. Converrete con me che: resto di prodotto sulla spatolina = spreco di prodotto non recuperabile (il vasetto costa sempre €9). Mi dispiace, ho provato in tutti i modi ma non è possibile non lasciare residui sulla spatolina e prelevare il prodotto direttamente con lo spazzolino nel vasetto non è un’opzione fattibile (ho provato anche quello).

L’altro punto che mi dà particolare noia è la chiusura: dopo diversi utilizzi il bordo e il tappo si sporcano di prodotto, ossidando l’alluminio e lasciando una patina nera lungo il bordo che rende scomoda la chiusura.
Niente di grave, basta pulire ogni tanto, però ammetto che non è pratico.

Insomma, se non fosse per la spesa e il prodotto tutto sommato buono, ammetto che non mi sarei impegnata nel finire il vasetto.

Capisco l’importanza di limitare gli sprechi, l’inquinamento e l’uso di plastica, per questo mi sono decisa a fare questo grande passo verso il vasetto in vetro. Ma, mi dispiace, non fa per me.
Sono dell’idea che un mondo migliore non sia sinonimo di una vita scomoda e costosa. Purtroppo per me questo dentifricio non è abbastanza buono per essere così costoso e allo stesso tempo così poco pratico.
Dentifricio in vasetto, non mi avrai… Tornerò alle classiche confezioni in tubetto (preferibilmente in plastica riciclata o riciclabile).

Ciò detto, rimane comunque un buon prodotto che se costasse meno e fosse in tubetto ricomprerei molto volentieri!

Articolo scritto da Lamarghe

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.