Intervista a Setarè: #LBSN incontrano Alì

Intervista #LBSN incontrano Setaré

Fra i mille appuntamenti presi al SANA 2017, fiera del biologico che si tiene a Bologna, quello con Setaré è stato il più interessante, apprezzato e vissuto.

Per noi di Le blogger siamo noi, è stato un onore poter intervistare Alì, co-fondatore del brand, che ci ha concesso più di un’ora di informazioni, consigli, opinioni e curiosità.
E alla fine dell’intervista non vedevamo l’ora di condividere con voi il nostro risultato!

INTERVISTA A SETARE’

Ed ecco la Intervista a Setarè: #LBSN incontrano Alì

Filosofia di Setaré

#LBSN: Pensate di coniugare i rituali di skincare italiani con quelli dell’area mediorientale/persiana?

Alì: Direi che Setaré nasce per fare questo.

Credetemi: quando è nata questa azienda, l’unica intenzione che non avevamo era quella di entrare nel mercato e dire “Ci sono pure io”, né di produrre i famosi “Me-too products”.

Setaré è nata con l’intento di osservare bene il mercato eco-bio e vedere cosa può mancare, che cosa si può fare diversamente.
Si può dare un contributo per migliorare il mondo eco-bio, o è già finito tutto?

Setaré vuole cercare di mettere insieme due grandi culture che io conosco bene, perché ho vissuto 21 anni in una di queste e 24 nell’altra, cioè in quella italiana.
Ho pensato di unirle per creare qualcosa che ormai si è perso, ricordando l’antica “Via della seta”, che attraverso lo scambio di merci scambiava anche culture.

Iraniani e Persiani avevano una grandissima conoscenza della combinazione delle piante, e ci sapevano fare veramente.
Non solo con le loro, ma anche con piante che venivano da altri paesi, come il continente africano o quello europeo. In Persia non c’erano queste piante che però sono arrivate grazie alla Via della seta, rendendo gli Iraniani esperti “alchimisti botanici”.

Intervista a Setarè:  #LBSN incontrano Alì

Insieme alla grande artigianalità toscana, nasce così “L’alchimia e il rinascimento”, quello che adesso rappresenta la nuova campagna Setaré.
Ciò non significa che le formule sono state prese dagli antichi testi persiani: non sarebbe possibile, né sinonimo di qualità, ma Setaré studia i vecchi libri che riportano ricette antiche, alcune risalenti addirittura a 700 o 800 anni fa.

Manoscritti di persone che io stesso conoscevo e che erano parte della mia famiglia. In Iran, e questo ve lo svelo in anteprima, i miei avi avevano saponifici, facevano i saponi, e sto parlando di 400 anni fa.

#LBSN: Ma è bellissimo! E’ come averlo nel sangue! Vi siete tramandati le ricette?

Alì: Non solo! Ho avuto sempre a che fare con dei grandi e antichi farmacisti che allora si chiamavano “guaritori”.
Gente che non aveva fatto l’università, ma che sapeva come trattare le piante. Lo studio di questi antichi testi persiani ci ha dato quegli spunti particolari per cambiare le cose e farle funzionare meglio e in modo sostenibile.
Questa è la filosofia di Setaré.

Durante i miei anni di lavoro come Direttore Marketing, Direttore Commerciale e Direttore Vendite, ho commissionato una ricerca di mercato che ha coperto 8 città italiane.
Abbiamo intervistato consumatrici di cosmesi eco-bio e quello che è emerso dall’82/83% era il sentirsi discriminate dal punto di vista dei piaceri, da quella che io chiamo “esperienza sensoriale”.

Queste consumatrici lamentavano: “Perché devo per forza avere creme dentro vasi di plastica, con etichette storte?
Perché invece le mie amiche trovano in profumeria confezioni che, a prima vista, piacciono tanto? Perché l’odore del mio shampoo è, nella migliore delle ipotesi, di agrumi, arancia e limone?
Chi produce cosmetici ecobio deve pensare anche all’esperienza sensoriale, visiva e olfattiva dei prodotti.

Noi siamo partiti da questa idea. Come vedete, i nostri sono cosmetici che richiedono un costo di produzione elevato, ma che non si riflette sul prezzo finale.
Il tappo è di alluminio, non di plastica. L’incisione laser su questo alluminio rende elegante, e soprattutto sostenibile, perché usiamo meno vernice.
Non è una cosa cheap, ma i prezzi di Setaré sono come quelli di molte altre marche perché è un investimento che abbiamo deciso di sobbarcarci.

Noi usiamo le materie prime più costose sul mercato, e questo lo sanno anche i nostri competitor. Parliamo di eleganza pura, arte della profumeria. Una combinazione straordinaria e innovativa nell’ambito dell’eco-bio.

Intervista a Setarè:  #LBSN incontrano Alì

INCI e importanza delle certificazioni

#LBSN: Su cosa puntate per informare le consumatrici riguardo gli INCI e le materie prime dei vostri prodotti? Sono poche quelle aziende che dichiarano onestamente la tracciabilità delle materie prime contenute nei loro cosmetici…

Alì: Questo è un argomento importante e delicato, che fa la differenza tra un brand e l’altro.

I prodotti Setaré sono tutti certificati ICEA o AIAB, il massimo livello di certificazione che si può avere in Italia.
Questo vi dà la certezza che tutte le materie prime abbiano un certificato eco-solidale, che sia effettivamente un certificato vero e che quelle materie prime acquistate con quel certificato siano incluse nel prodotto.
Tutto ciò che noi indichiamo, non solo sulle etichette, ma anche sui nostri cataloghi, richiede il passaggio di verifica degli enti, e non stampiamo nulla senza avere la loro approvazione.

Ogni giorno i consumatori di eco-bio sono sempre più consapevoli, sempre più bravi e sempre più attenti.
Hanno imparato a leggere l’INCI in modo adeguato, e devono chiedersi: questo prodotto è certificato? Quale tipo di certificazione ha?
Molti prodotti di grandi aziende, con altissimi fatturati, non c’entrano niente con le certificazioni.
Non hanno certificato e, se ce l’hanno, hanno dei bollini tipo “Vegan”, che non è una certificazione di eco-bio.

#LBSN: Ci piacerebbe approfondire, perché sono tante le aziende che hanno un semplice bollino e non una certificazione, e si presentano come “alternativi”, o si giustificano dicendo che i costi sono troppo alti per ottenere il certificato.

Alì: Questo è compito vostro, ragazze. Il canale giusto per fare informazione indipendente e corretta siete voi consumatrici e blogger. Voi dovete parlare di questo.

E’ una cosa che crea coscienza sociale ed è giusto che siate voi a parlarne e dire che mettere il bollino non è cosa “da fighi”, ma è qualcosa d’importante.
La certificazione deve essere certificazione, non bollini.

Per quanto riguarda i costi da sostenere per averla, posso dirvi che mi è capitato di vedere nei supermercati alcuni saponi di Marsiglia prodotti da un’azienda che conosco molto bene, venduti a prezzi davvero concorrenziali e con certificazione ICEA.
Questo vuol dire che non è vero che la certificazione aumenta i prezzi. Quel prodotto costa tanto e sarebbe costato ugualmente tanto, anche se non avesse avuto il certificato.
Le vostre lettrici devono sapere che avete imparato o che state imparando a leggere l’INCI.
Dovete fare molta attenzione alla certificazione, se non addirittura pretenderla.

Intervista a Setarè:  #LBSN incontrano Alì

La chimica “amica”

#LBSN: Perché avete deciso di creare un prodotto eco-bio e non un classico da profumeria? É nato da uno studio, da una cultura personale?

Alì: Il concetto principale è la storia da raccontare alle persone.

Fino a 80/90 anni fa, tutto era cosmetica naturale perché c’era solo quella. Poi sono arrivati Francesi e Americani, con i marchi che ora conosciamo.

Tutto è diventato chimica di sintesi, non chimica “amica”.
Pelle liscia e bella grazie al silicone, ma che soffriva causando punti neri a causa di una cattiva traspirazione.

A un certo punto si è tornati a fare uso della cosmesi naturale nella sua definizione pura, cioè tutto naturale ma, a fronte di 5.000 tonnellate di cosmetici consumati ogni giorno in tutto il mondo, non è più sostenibile fare cosmesi naturale al 100%.
Utilizzare cosmetica naturale non è sinonimo di sostenibilità.

Qual è allora la strada giusta da percorrere? Come sempre, la via di mezzo è spesso la migliore.
Prendere cioè in considerazione l’utilizzo della natura, ma anche della famosa “chimica amica”. La chimica non è tutta cattiva: ci ha cambiato la vita, è organismo umano.

Smettiamo di parlare della chimica come una cosa brutta. La chimica amica è quella che porta ad avere dei prodotti che non danneggiano l’organismo umano, né l’ambiente.
Vi faccio un esempio: il balsamo Setaré è oggi riconosciuto come uno dei migliori balsamo eco-bio. Sapete che i capelli si arruffano perché le scaglie si aprono a causa di carica elettrostatica negativa. Per “tranquillizzarli” e domarli, bisogna neutralizzare quella carica negativa con le amine quaternarie, che hanno però un difetto: non c’è un enzima che può degradare queste molecole, perciò queste finiscono nell’ambiente e lì rimangono. Un po’ come la plastica: nulla può eliminarla.

Dentro il nostro prodotto c’è una delle poche amine biodegradabili esistenti, accertato anche dagli organi certificatori.
Se voi ci pensate, il futuro non è più nella cosmesi convenzionale, ma non è nemmeno nella cosmesi naturale, perché non è sostenibile in un mondo in cui sta continuando a crescere il numero della popolazione, e non si tratta più di una questione di scelta o principio.

Prodotti multifunzione

#LBSN: Setaré è tra i pochi brand a non avere in catalogo uno di questi prodotti cosiddetti “multifunzione”. Avete in programma un prodotto viso/corpo/capelli?

Alì: Ottima domanda.

Come ti dicevo prima, Setaré nasce per fare le cose diversamente: non parte dal prodotto, ma dal bisogno.
Io provengo dalla farmaceutica, ho vissuto nel mondo del farmaco per circa 10 anni e ho visto il passaggio di prodotti per specifiche azioni e organi a prodotti “multifunzionali”.
Lo stesso prodotto abbassava il colesterolo, trigliceridi, arricciava i capelli e faceva il caffè la mattina.
Poi, in poco tempo ho visto che tutto è tornato a com’era prima, quindi all’eliminazione di questi prodotti. Sono convinto che anche in cosmesi accadrà la stessa cosa a breve.

L’essere umano non è portato a utilizzare strumenti multiuso, ma strumenti specifici per bisogni altrettanto specifici.
Tutto il resto è marketing, voglia di creare qualcosa di nuovo e venderlo senza che abbia veramente un valore scientifico o di utilità.
Questo è il motivo per cui noi fino adesso non abbiamo creato un prodotto così.

Linea “Purify” – SANA 2017

La linea Purify, che abbiamo lanciato in occasione del SANA, nasce per creare soluzioni a pelli impure, grasse, punti neri e brufoli.
C’è proliferazione batterica sul grasso, e tutte le impurità derivano dallo stesso problema: un’ipersecrezione del sebo, a sua volta proveniente da un problema che ha una pelle molto sensibile.

linea purify setarè

Abbiamo scelto una pianta molto antica, che non si usa più da almeno 80 anni in cosmesi.
In Europa, questa pianta è stata usata per circa 5/6.000 anni con grande successo. Poi si è smesso di utilizzarla, ma in Persia e in Iran ancora si continua ad usarla.

La pianta in questione è Sisymbrium Irio, o Sisymbrium Officinale, importantissimo nella cultura persiana per purificare e come antinfiammatorio e antibatterico. In Italia era chiamata anche Erba Sofia o Erba Cornacchia, perché veniva utilizzata molto dai cantanti che, cantando a squarciagola, infiammavano le corde vocali.

La pianta ha elevate proprietà antinfiammatorie e antisettiche, ma gli antichi testi persiani ci dicono che per avere maggiore efficacia deve essere associato alla manna, elemento molto purificante già utilizzato in passato per le macchie del viso e per schiarire la pelle.

Insieme poi alla violetta, abbiamo creato una base di tre attivi straordinariamente orientati a risolvere un unico problema – quello della sebo-regolarizzazione – oltre a disinfettare la pelle dal grasso e dalla proliferazione batterica, risolvere il problema dei brufoli e schiarire eventuali macchie grazie all’attività antinfiammatoria.

crema purify setarè

Nasce così Setaré “Purify”: tre elementi per un trattamento completo ma easy, smart. Cose fattibili, a un prezzo accessibile.

Questi tre prodotti rappresentano un trattamento di bellezza completo, devono essere utilizzati assieme e secondo le nostre istruzioni d’uso.
La mousse per la detersione di mattina e sera si risciacqua. Il tonico viso Setaré serve a riequilibrare il PH della pelle, e poi la crema siero (molto più siero che crema) viene assorbita immediatamente ed è anche molto gradevole come fondo per il trucco.

Il trattamento deve essere utilizzato per 4 settimane, 2 volte alla settimana va utilizzata la maschera scrub 2 in 1. Si tratta di una maschera monouso, da utilizzare in unica applicazione, il tempo di posa è di 8/10 minuti senza massaggio, va poi rimossa massaggiando delicatamente.

mousse purify setarè

Tutta la linea è stata testata su venti volontari, donne e uomini di età diverse. I risultati sono stati promettenti, e vi posso assicurare che i nostri tester non ci hanno restituito i campioni…

#LBSN: Che cosa apprezzate di chi fa il nostro “lavoro”? Qual è il tuo consiglio per noi?

Alì: Penso che le blogger stiano facendo un buon lavoro, tutto sommato.

L’importate è mantenere la vostra indipendenza: a medio e lungo termine è ciò che ripaga assolutamente.
Evitate di dare le informazioni che danno tutti, cercate di innovare in quest’ambito, cercare di ascoltare e di vedere dove c’è bisogno di informazione.

Intervista di LBSN [special thanks to Lux, Stella Maris e Tuulen Tytar]


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One thought on “Intervista a Setarè: #LBSN incontrano Alì

  1. Grazie per l’intervista. Molto interessante e molto bella.
    Anche io farei volentieri da cavia per loro, dove ci si candida ? 😉

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