Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Chiome Tempestose - Gli impacchi

Seconda puntata della rubrica degli impacchi.

Chiome Tempestose - Gli impacchi

Vi parlerò dell’impacco lavante

Premetto: questo impacco può sostituire il lavaggio normale con lo shampoo (il balsamo per l’impacco lavante può servire per evitare i nodi), e può essere utile in vista dell’estate per fare dei lavaggi alternativi o, se avete dei problemi di cute sensibile. Prima di utilizzarlo, vi consiglio sempre la visita da un dermatologo per indagare qual sia la causa.

Esistono vari tipi di erbe con cui si può fare l’impacco lavante. Ma non solo: vi accenno solo che si può fare il lavaggio con l’uovo (shampuovo) e con la farina di ceci, ma io non ho mai provato. So che esiste anche il gelwash fatto con il gam (un procedimento che gelifica l’amido di mais).

Poi esiste anche il cowash (lavaggio con solo balsamo) di cui parleremo in seguito.

Come usare l’impacco lavante

Le erbe vanno messe in una ciotola, non c’è una quantità fissa: di solito si dice metà erbe lavanti e metà condizionanti. Alcuni dicono un terzo e due terzi. Io vado a occhio. Potete anche non mescolarle subito. Aggiungete acqua calda, non bollente perché le cuocerebbe e annullerebbe il loro effetto – questo vale anche per l’henné. Mescolate ben bene fino ad ottenere un impasto denso e senza grumi. Molti consigliano di setacciarle ma io ve lo sconsiglio se non avete a casa delle mascherine a causa dell’alta volatilità delle erbette. Lascerete riposare da 5 minuti ad un massimo di 30 minuti. Questa cosa l’ho scoperta da poco perché non capivo il motivo per cui non funzionavano! Io le preparavo e le mettevo su, ma il lavaggio non mi soddisfaceva. Nel caso vogliate aggiungere il methi dovete prepararlo in precedenza perché ha bisogno di 12 ore per idratarsi.

Come si applica

Applicate a capelli bagnati, anche se qualcuno preferisce farlo su capelli asciutti. Tenete in posa circa 15 minuti. La tempistica varia dai 5-10 minuti alla mezz’ora, ma troverete voi con l’esperienza il tempo giusto di posa a seconda di quanto sono sporchi i capelli. Non c’è un tempo fisso.

In seguito risciacquate prima con acqua e poi eventualmente con il balsamo (ve lo consiglio almeno per le prime volte perché potreste ritrovarvi i capelli molto secchi e il balsamo aiuterà a districarli). Infine l’ultimo risciacquo acido con acqua e aceto di mele come spiegato nella mia introduzione.

Io a volte aggiungo all’ultimo risciacquo inulina e fitocheratina, per condizionare meglio i capelli, sono due attivi che trovate sul sito Aromazone, ma sono reperibili anche su altri siti.

Piccolo consiglio prima dell’utilizzo

Le erbe sono prodotti naturali, ma non per questo esenti da possibilità di crearvi allergie! Se non conoscete le vostre allergie potete provare un po’ di polvere (basta la puntina di un cucchiaino) mischiata ad acqua nell’incavo dell’avambraccio. Coprite e aspettate qualche istante. Se iniziate a sentire la zona bruciare sciacquate subito e controllate. Evitate di usarle su pelle non in perfette condizioni, con ferite e arrossamenti, perché potrebbero insorgere infezioni. Attenzione soprattutto in caso di favismo, perché vengono trattate negli stessi macchinari che vengono utilizzati per l’hennè (che è controindicato in caso di favismo).

Erbe per un impacco lavante… di successo.

Queste che vi elencherò sono le erbette principali per fare un impacco lavante, poi, nella seconda parte, vi metterò le eventuali aggiunte.

Le erbe lavanti, che vanno usate come base, contengono saponine e sono:

Ghassoul o Rhassoul

Anche detta argilla marocchina o saponifera. La troverete con il nome di Hectorite o Moroccan Lava Clay. Non è consigliata per tutti i tipi di capelli. E’ adatta soprattutto per i capelli grassi perché è sebo regolatrice e rinforzante. Una delle erbe che disintossica più rapidamente dai siliconi, bastano un paio di lavaggi per vedere i capelli sotto un’altra luce. Attenzione sempre perché le prime volte i capelli possono sembrare secchi, oppure un po’ impastati. Ha un colore marrone scuro e un odore non troppo forte.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

 

Shikakai

Si ricava dall’Acacia Concinna, precisamente dalla corteccia. Aiuta sia per la forfora che come rinforzante e aiuto alla crescita. E’ una polvere molto volatile quindi vi consiglio una mascherina prima di versarla nel contenitore (come con tutte le erbe). Una un’erbetta in grado di scurire il capello con l’utilizzo costante quindi fate attenzione se avete i capelli chiari. Il colore sarà un po’ più chiaro rispetto al ghassoul, l’odore purtroppo è molto più forte e rimane a lungo. Purtroppo è l’unica erba lavante che non vedrete nei miei impacchi perché il suo forte odore mi provoca mal di testa.

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Reetha o Aritha

Meglio conosciuta come Noce del Sapone. La potete trovare o come noci saponifere o in polvere, questo secondo me è molto più comodo. Il suo nome botanico è Sapindus trifoliatus o Sapindus mukorossi. Il colore della polvere è un castano molto chiaro quasi bianco, nonostante le noci siano marrone scure. Ha un odore molto meno forte rispetto allo shikakai e rispetto al ghassoul, è ricca di saponine. Essendo adatta a tutti i tipi di capelli aiuta a purificare il cuoio capelluto, aiuta contro la forfora e rende i capelli lucenti e setosi.

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Sidr

Noto come Ziziphus Jujuba o Ziziphus Spina Christi, più conosciuto con il secondo nome perché deriva dalla pianta che si dice sia stata usata per la corona di spine di Gesù, conosciuto anche come giuggiolo o giuggiola. Non dovrebbe colorare i capelli, state attente però al colore della polvere soprattutto se acquistate lo ziziphus spina christi, se la polvere è marrone evitatelo perché potreste ritrovarvi con un riflesso rosso che non andrà più via. Nonostante io sia un’utilizzatrice di oli neanche l’olio lo fa scaricare, ho dovuto tagliare i capelli per farlo andar via.

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Il vero sidr deve essere di colore verde pallido e avere un odore simile all’henné neutro. Fate molta attenzione perché nelle erboristerie ve lo potreste ritrovare come henné neutro. Il sidr non è henné neutro (Cassia Obovata), anzi sul sito Henna und Mehr, dove l’ho acquistato tempo fa, consigliano di usarlo per il primo lavaggio dopo aver usato indigo e katam. Queste due sono piante tintorie che associate alla lawsonia con un mix o un doppio passaggio prima di lawsonia e dopo di indigo danno un riflesso vicino al nero, mentre il katam un riflesso vicino al castano scuro.

Oltre a mantenere il colore e a non alterarlo è utile per tutti i tipi di capelli, per chi ha forfora. E’ molto delicato quindi aiuta ad alleviare il prurito del cuoio capelluto.

C’è un’altra polvere che può essere usata come shampoo ma è consigliato usarla insieme ad altre erbe. Eccola.

Multani Mitti

Nome botanico Solum fullonum ha un colore dal giallo al beige e un’odore leggero. E’ una polvere lavante per riequilibrare il cuoio capelluto assorbendo il grasso e le impurità. Ottima se avete il cuoio capelluto sensibile e avete problemi con gli shampoo normali. Potete unirla a reetha e shikakai ad esempio, perché combinata agisce ancora meglio.

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Concludendo

Scegliete l’erba lavante che fa per voi e poi usatela da sola o insieme ad altre erbe di cui vi parlerò nella prossima parte.

Articolo scritto da Capellona Inside

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