Cowash, le origini. [Chiome Tempestose]

Cowash, le origini. [Chiome Tempestose]

Passione Cowash

Un giorno, chiacchierando in redazione, due delle nostre blogger hanno scoperto di avere in comune la passione per uno dei lavaggi alternativi più diffusi e semplici da realizzare: il cowash. Così si sono confrontate tra loro.

Cowash, le origini. [Chiome Tempestose]

Pronti/e a scoprirne tutte le varianti?

Capellona Inside

Ho scoperto il cowash (conditioner only wash) o cow o co (da alcune amichevolmente chiamato “mucca”), su Capellidifata. Appena entrata, undici anni fa, il primo consiglio che mi diede una ragazza sul forum, per i miei problemi di forfora, fu proprio il cowash. Uno scrub fatto con lo zucchero raffinato (personalmente non ho mai usato quello di canna ancora).

Chiesi il procedimento.

Mi disse di mettere in un bicchiere un po’ di zucchero, poi sul palmo della mano il balsamo in quantità a piacere (bella abbondante, mi raccomando! non quella che si usa normalmente per una semplice passata di balsamo) e di versarci con cautela sopra lo zucchero. Infine scrubbare per bene il cuoio capelluto.

Ho fatto questa piccola premessa perché ormai è in voga una variante, ma il cowash originale è questo preso da Long Hair Community (comunemente conosciuto come LHC), e descritto su Capellidifata. Attualmente  il forum è offline e non si sa se tornerà online.

Il metodo originale

Qui trovate il link in americano del metodo cowash originale. Tenete presente che le utenti americane di LHC non guardano molto l’INCI e usano tutti i tipi di balsamo da supermercato per farlo. Invece quando è stato importato da Capellidifata è sempre stato detto di cercare di usare un balsamo sì da supermercato ma almeno con INCI accettabile.

Alcuni balsami suggeriti li uso tuttora per il cowash, perché l’idea spendere più di 6 euro per un balsamo bio che mi dura solo due o tre applicazioni non mi piace moltissimo! È anche vero che ora ci sono balsami bio più abbordabili come prezzi!

Ricordatevi che il balsamo deve essere bello denso per fare il cowash. I balsami liquidi, per mia esperienza, non riescono a lavare bene come quelli densi e non trattengono lo zucchero, facendolo sciogliere prima di riuscire a scrubbare per bene.

Alessandra

Io seguo un procedimento leggermente differente! Mischio in un bicchiere circa due o tre noci di balsamo, avendo i capelli lunghi, e qualche cucchiaino di zucchero, ad occhio, in modo da ottenere la consistenza di un vero e proprio scrub.

Poi, bagnati i capelli, applico il composto sulla cute e massaggio. Si crea quasi subito una spuma morbidissima, che adoro! E così, in un solo gesto, scrubbo e lavo il cuoio capelluto. Io mi trovo bene sia con i balsami densi che con quelli più liquidi, anche se, come te, preferisco i primi.

Cowash, le origini. [Chiome Tempestose]

Capellona Inside

A proposito di lavaggio: quando iniziate a fare il cowash vi sembrerà di avere i capelli sporchi perché non state lavando con un tensioattivo di uno shampoo ma con quello meno potente di un balsamo. Abbiate pazienza e date il tempo ai vostri capelli di abituarsi al lavaggio con il balsamo.

Alessandra

Effettivamente la prima volta pensai che, dopo aver sciacquato i capelli, li avrei ritrovati più sporchi di prima e mosci. Invece, dopo il cowash, i miei ricci escono fuori morbidi e, soprattutto, voluminosi!

Un ruolo importante è giocato dal balsamo. Quelli dalla formulazione troppo pesante solitamente non mi soddisfano; preferisco quelli privi di oli, specie per i lavaggi alternativi. E, scontato ma non troppo, dopo aver sciacquato i capelli sembrano seta. Tangle Teezer alla mano, i pochi nodi superstiti si sciolgono in un battibaleno!

Capellona Inside

Sai che esistono altri metodi?

Un’alternativa al cowash, scoperta sempre su capellidifata e importata da LHC è il CWC (conditioner wash conditioner). Trovate QUI tutte le informazioni su LHC.

Molte sono  passate a questa variante perché, anche se più complicata, rende meglio e non ha i difetti del cowash.

CWC, un altro metodo

In pratica si fa una prima passata di balsamo, poi si passa lo shampoo e poi nuovamente il balsamo.

Devo dire che non è male come alternativa. Sembra che protegga le radici in modo da non farle sembrare grasse dopo il lavaggio e non faccia seccare troppo le lunghezze.

Nel mio caso rispetto a LHC, utilizzo sia shampoo che balsamo con INCI accettabili, perché lo shampoo si utilizza puro e non diluito, quindi sprecare uno shampoo bio secondo me non conviene.

Alessandra

Questo è quello che molti chiamano metodo “reverse”! Faccio così con i balsami troppo pesanti, ma salto il terzo step: preferisco lasciare il balsamo un po’ in posa, fare lo shampoo e poi sciacquare.

Mi trovo molto meglio!

Inoltre utilizzo sempre balsamo e shampoo bio: quest’ultimo lo diluisco come mio solito.

Per il cowash utilizzo balsami meno costosi, come quello Ekos (recensito sia nella versione all’aloe che ai fiori d’arancio.

Capellona Inside

Con il balsamo inoltre faccio molti impacchi, tra cui quello remineralizzante al cioccolato! In un bicchiere o una ciotola metto molto balsamo e due cucchiai di cacao amaro, mescolo, metto in testa e tengo per 15 minuti o mezz’ora, poi sciacquo. A volte non serve nemmeno fare lo shampoo dopo. Molte usano solo questi due ingredienti ma, se come me ci aggiungete hennè neutro, lawsonia (hennè rosso in polvere), miele e oli, vi consiglio di farlo prima dello shampoo altrimenti risulterà troppo pesante per essere lavato per bene.

Alessandra

Anche io a volte utilizzo questo impacco con il cacao, il profumo è sensazionale! Altre volte, invece, utilizzo il balsamo insieme alla lawsonia e all’indigo per una sherazade, perfetta per ravvivare i riflessi dell’henné senza stratificare e, quindi, raffreddare il colore.

Articolo scritto da Capellona Inside e Alessandra

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