Profumo di Bio – Intervista Bio

Apriamo il 2021 con una novità: tornano le interviste alle bioprofumerie! Quelle piccole realtà di fiducia dove è sempre un piacere tornare, che sono un po’ come casa. 

Oggi vi portiamo nella splendida Sardegna, precisamente a Cagliari, dove potrete visitare Profumo di Bio, la deliziosa bioprofumeria di Federica.

Ciao Federica!

Ti ringraziamo per aver accettato di partecipare alla nostra intervista. Dicci, com’è nata la tua passione per la cosmesi ecobio? 

Ho avviato la mia attività il 29.11.2014 con un negozio fisico a Cagliari e uno shop online. Decisi di aprirli perché avevo una grande passione per i prodotti naturali, nata in seguito ai miei problemi con l’acne. La mia pelle, fin da quando ero adolescente, ha sempre fatto i capricci: usavo tanti prodotti ma non vedevo risultati; avevo quindi iniziato a cercare su Internet prodotti alternativi a quelli che già utilizzavo e avevo scoperto i prodotti naturali. Ho smesso di usare tutti i prodotti che facevano parte della mia routine e li ho tutti sostituiti con i nuovi prodotti. Dopo qualche mese la mia pelle era rinata! Vedendo questi risultati mi sono appassionata ancora di più al mondo dei cosmetici naturali e non ho più smesso di utilizzarli. Da quel periodo ho iniziato a leggere tanti articoli, mi sono iscritta a vari forum e mi sono informata sempre di più.

Da dove nasce l’idea di aprire una tua bioprofumeria? Cosa la contraddistingue dalle altre?

Questa mia passione è continuata per anni, fino a quando ho pensato di aprire una bioprofumeria. L’idea mi era venuta perché io stessa acquistavo i prodotti online e ho pensato che sicuramente tante ragazze, come me, facevano lo stesso perché non riuscivano ad acquistarli a Cagliari. Per me ovviamente è un lavoro, ma è prima di tutto una passione che cerco sempre di trasmettere alle mie clienti.

Come mai hai pensato di chiamarla proprio così?

Il nome mi è venuto in mente poco prima di aprire il negozio, all’improvviso, mentre pensavo a un nome nuovo e originale.

Quali brand possiamo trovare nella tua bioprofumeria?

Nel mio negozio vendo tanti brand: Biofficina Toscana, Domus Olea Toscana, Eterea, Neve Cosmetics, PuroBio, Avril, Benecos, Officina Naturae, Khadi, Tea Natura, Alkemilla, Dr.Taffi, Bioearth, So’Bio Etic, Nacomi, Naturaequa, Maternatura, Neavita, Pukka, Yogi, Heart & Home, Gyada Cosmetics, Antos, Lucens Umbria, GreeNatural, ecc.

E quali prodotti hai inserito anche nelle tue routine?

Io utilizzo prodotti make-up e per viso, corpo e capelli.

Per il viso utilizzo mousse, latte detergente, siero, crema, crema solare e contorno occhi. Cerco sempre di effettuare i vari step ma con prodotti non aggressivi, ormai ho eliminato completamente i prodotti per la pelle grassa. Cerco di coccolare la mia pelle senza stressarla.

Per il corpo utilizzo detergenti, scrub, creme corpo e trattamenti (creme o oli) specifici, defaticanti gambe, anticellulite, ecc.

Per i capelli utilizzo scrub per il cuoio capelluto, shampoo, balsamo, maschere e prodotti per lo styling.

Da quanto tempo hai avviato questa attività e quali sono stati i primi problemi che hai incontrato e che non ti aspettavi?

Al giorno d’oggi avere un’attività non è semplice ma, nonostante il 2020 non sia stato un anno facile, mi ritengo fortunata perché attraverso il sito online ho continuato a lavorare senza mai fermarmi. Gli ostacoli ci sono sempre in ogni settore, ma il mio sicuramente rispetto ad altri è un settore in espansione, quindi sono ottimista per il futuro nonostante il periodo che stiamo vivendo.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Per il futuro sogno di continuare la mia attività, magari in un negozio più grande in modo da poter proporre ancora più prodotti alle mie clienti.

Ecco anche il parere di una cliente che ci ha suggerito di intervistare Federica!

“Profumo di Bio è una nicchia felice, un piccolo negozio nel centro di Cagliari pieno di meraviglie e di chicche cosmetiche, con tantissimi prodotti di qualità. Federica non è solo molto gentile e disponibile, ma anche assolutamente competente e professionale. Ha sempre una risposta a qualsiasi dubbio e avendo testato personalmente molti dei prodotti che rivende, sa spesso quali consigliare per ogni specifica esigenza ed è sempre aperta al dialogo e al confronto. Ulteriore chicca è il dolcissimo e morbidoso Remì a cui fare qualche coccola prima di uscire dal negozio con la busta piena di prodotti!”

Se volete andare a trovare Federica, ecco i riferimenti:

Profumo di Bio di Federica Matta

Via Ottone Bacaredda 4

09127 Cagliari (CA)

www.profumodibio.it

 

Okyroe, il brand e la linea a base di latte d’asina

Sul nostro blog abbiamo parlato nei giorni scorsi di alcuni prodotti Okyroe (la Crema mani e Crema Giorno Antiage) e vi avevamo anticipato che presto avremmo approfondito la conoscenza con questo giovane brand “italo-greco”.

Okyroe, una nuova realtà

Sì, perchè Okyroe è italianissima, la sua sede è a Verona, ma i laboratori di produzione si trovano in Grecia, dove una équipe di esperti ricercatori e cosmetologi selezionano le materie prime che vengono poi utilizzate per le formulazioni dei prodotti del brand.

Okyroe, il brand e la linea a base di latte d'asina

Conosciamo meglio il brand

Oggi abbiamo il privilegio di ospitare sulle nostre pagine il CEO (“patron” come diceva il buon Mike!) del brand, il Dr Yòrgos Lazariotis, e fare quattro chiacchiere con lui per scoprire numerose curiosità e qualche anticipazione sul brand e sui progetti futuri.

Benvenuto sul nostro blog e grazie per questa bella opportunità. Il nostro team è stato molto entusiasta di questa occasione e si è sbizzarrito con le domande, quindi partiamo subito.

Perché avete scelto il latte d’asina come principio funzionale su cui basare la vostra linea?

Per due motivi principali. Il primo è che il latte d’asina, sia come alimento sia come ingrediente cosmetico – puro o in combinazione – ha una storia lunga poco meno dell’umanità stessa e in questo senso offre esperienza e prove ricchissime della sua efficacia. Poche sostanze in natura possono paragonarsi ad esso nell’essere così generose di proprietà benefiche. Da molti decenni, a causa della progressiva riduzione della presenza di questi animali nella nostra vita, il grande pubblico conosce sull’argomento forse solo qualche aneddoto riferito ad alcuni personaggi storici, qualcosa di più del latte d’asina come alimento, ma è tutto qui. In realtà è davvero un mondo di qualità, quello che si apre con il latte d’asina! Non a caso è sempre stato considerato alla stregua di medicamento.
Il secondo motivo è che col latte d’asina si concretizza la possibilità di poter usare una sostanza non solo come cosmetico inteso come abbellimento semplice, ma come cura di se stessi, come cura (evito di usare il termine “terapia” per evidenti ragioni di precisione legata a definizioni ufficiali) della propria pelle in modo profondo, efficace e naturale. Certo, oggi il termine “naturale” è iper-inflazionato, ma per noi significa sostanza non alterata nelle sue qualità caratterizzanti e fondamentali. Con il latte d’asina questo è “evidence based cosmesis” si direbbe, cioè confermato dai risultati.
Noi siamo arrivati a sviluppare un processo di lavorazione del latte d’asina che riesce a mantenerne bioattive tutte le sue componenti funzionali specifiche. Questo ci permette di creare formulazioni ottimamente bilanciate utilizzando la corretta quantità di questa preziosa sostanza (in questo caso, infatti, il “tanto” non equivale a “il più efficace”). Questo approccio è coerente con la nostra filosofia di rispetto di tutto l’ecosistema, animali in primis, e ci garantisce di poter utilizzare una materia prima eccellente dal costo molto elevato senza gravare in modo eccessivo sul costo del prodotto finito.
Sarebbe lungo elencare qui le sue qualità ma, in sintesi, si può dire che il latte d’asina agisce davvero dall’interno, in profondità nella cellula, stimolandola a produrre elastina e collagene, sostanze che permettono alla nostra pelle di rimanere giovane e attiva insomma. Poi ha una capacità idratante e di contrasto dell’invecchiamento impareggiabili, una quantità e varietà di vitamine, minerali, proteine, acidi grassi essenziali ed oligoelementi tutti insieme che non si trovano in altri principi attivi in cosmesi. Già Ippocrate, il padre della medicina, lo considerava una panacea, una risposta valida per tutto, e forse non sbagliava! Oggi noi parliamo di sostanza adattiva, che interagisce e risponde ad un’infinità di necessità diverse della pelle di donne, di uomini e di bambini.
Da non dimenticare poi che, se la base della nostra linea è il latte d’asina, questo lavora sempre in sinergia con sostanze importanti che provengono da quel ricchissimo giardino che è la flora greca e mediterranea. La Grecia vanta oltre 6000 piante autoctone con proprietà curative e cosmetiche!

Okyroe, il brand e la linea a base di latte d'asina

Perché avete scelto l’Italia come nazione per lanciare i vostri prodotti?

La prima risposta che mi viene, spontaneamente, è “perché siamo di Verona!”, ma essendo uno che nulla dà mai per scontato, vi posso articolare meglio il nostro pensiero. L’Italia è un paese con una lunga storia connessa con il concetto stesso di Bellezza. Sono secoli che il Bello è sinonimo di questo Bel Paese appunto. Non credo faccia differenza se si tratti di bellezza architettonica, paesaggistica, di vestiario o altro. Sono convinto che tutto poi si intrecci nelle nostre menti e nella nostra percezione come Idea del Bello, Bellezza. Ecco, questa premessa, resasi esplicita qualche anno fa durante la fase di elaborazione del nostro Business Plan, assieme alla nostra residenza anagrafica, ci sono sembrate motivi sufficienti per stabilire qui la nostra base. L’Italia ci pare un valido banco di prova!

Il tam-tam mediatico punta ad una differenziazione di cosmetici da donna rispetto a quelli da
uomo. Come mai voi proponete una linea unisex?

Noi abbiamo una visione specifica di quel che sono, ma anche di quel che dovrebbero, o potrebbero, essere il marketing e la pubblicità in generale, e del cosmetico in particolare. Avevamo almeno due strade tra cui scegliere per rapportarci al Cliente finale: ascoltare i suoi effettivi bisogni e caratteristiche o proporgli le nostre convinzioni come suoi bisogni. So che ad una prima lettura potrebbe sembrare contraddittorio, ma noi vogliamo stare sulla prima posizione, con i fatti e non solo a parole. Una visione banalmente commerciale suggerirebbe di creare prodotti ultra-specifici anche quando non servono, di aumentare il numero di referenze se non ogni settimana almeno ogni sei mesi, stagione dopo stagione… Ma, l’Utilizzatore – non voglio chiamarlo più nemmeno “Cliente” – ha davvero bisogno di tutte queste declinazioni dello strumento cosmetico? Perché di questo si tratta, di uno strumento, non di un fine a sé stesso! Noi crediamo che questo non sia necessario, certamente non nella misura in cui gli viene proposto e con la modalità con cui viene convinto da decenni dai tam-tam mediatici.
Allora, proprio per non dare nulla mai per scontato e certo, ci siamo presi l’impegno di ripensare tutto il processo della cosmesi, dalla definizione, al target, la storia, fino al risultato e anche ai significati non immediati che tutti noi attribuiamo. Il risultato è stato che ci siamo quasi divertiti ad eliminare tanto di superfluo… Certo, abbiamo potuto proporre una linea Unisex (noi diremmo Multisex ormai più che Unisex per i nostri prodotti), perché la base della nostra linea è il latte d’asina, sostanza adattiva e di comprovata efficacia su tutti i tipi di pelle. Non sarebbe così scontato con altre sostanze e forse questo può spiegare perché non tutti potrebbero affrontarlo.
Ugualmente, non stiamo affatto dicendo che la nostra proposta sia già completa! Ne siamo ben consapevoli, ma qui entrano in gioco considerazioni di opportunità, di tempo, di sviluppo, di scala di economia, di focus sulle nostre priorità e, quindi, di serietà e di professionalità. Ecco, se in questo momento siamo riusciti, e i dati ci dicono di sì, a creare una risposta efficace e valida per tutte le tipologie di pelle di tutti i sessi con poche referenze-prodotti, questo ci permette da una parte di rispettare gli Utilizzatori senza considerarli semplici consumatori e dall’altra di avere il tempo per creare nuove formulazioni e prodotti in risposta a reali esigenze, non solo per battere i tam-tam mediatici… In questo percorso, siamo tuttora convinti che possiamo sopravvivere, e bene!, come azienda che deve produrre utili per andare avanti. È una questione di scelte di vita, di impostazione.
In un mondo poi che oggi cambia in modo radicale i suoi paradigmi economici e di comportamento, noi crediamo sia anche doveroso spostarsi da una visione consumistica ormai satura verso qualcosa di più rispettoso della nostra umanità. Altrimenti “eco-logico”, “bio-logico” e simili rimangono termini vuoti da marketing adulatore e senza nulla di logico!

Okyroe, il brand e la linea a base di latte d'asina

Siamo nel pieno del boom dell’ecobiocosmesi: perché il cliente deve comprare i vostri prodotti?
Cosa pensate di avere di più o di diverso da altri marchi?

I concetti fondamentali per noi penso di averli detti prima. Il primo motivo, direi, è quello che noi non giochiamo con i termini stessi! È questione di coerenza con la nostra visione generale. Possiamo dire che meritiamo di avere la fiducia dell’Utilizzatrice e dell’Utilizzatore perché siamo, nei fatti, pienamente in linea con le nostre dichiarazioni. È qualcosa che documentiamo nel modo più impegnato su tutti i fronti e in tutta l’estensione del nostro operato, su tutta la filiera insomma. Non vogliamo essere noi a dire che i nostri sono prodotti Naturali e Biologici, ci facciamo valutare in modo severo dall’esterno, su tutto il percorso, con gli Standard più elevati. Non ne siamo obbligati, è una nostra scelta. Poi, non crediamo che qualcuno debba comprare prodotti, anche i nostri, ma che può o, potrebbe informarsi, e l’informazione dei nostri interlocutori è per noi un impegno quotidiano, capire, condividere… affinché possa convincersi da Utilizzatore informato, scegliendo eventualmente di aderire ad una certa Qualità e ad un certo modo di essere.
Ecco, senza considerarci unici, riteniamo di avere come “plus” una profonda convinzione e rispetto per la Qualità in tutto quello che facciamo. Prodotti compresi; ma i prodotti sono solo il risultato!
Nulla togliendo a chi si impegna onestamente, questo ci rende e ci renderà diversi sempre di più.

Okyroe, il brand e la linea a base di latte d'asina

Si sa che dietro ad un’idea di successo ci sono persone e storie, qual è la vostra?

Noi siamo un gruppo fresco di costituzione e piccolo ancora, fatto di persone con storie, provenienza e competenze diverse che abbiamo deciso di condividere. Potremmo definirci una storia di persone che in Roè uniscono le loro storie. C’è chi viene dal mondo della cosmesi praticata, chi viene da ambiti diversi ma con visioni “traducibili” in cosmetica. Poi, se volete, sì, c’è chi funge da punto di partenza e di unione, che sarei io. Una storia più lunga, anche per motivi anagrafici. Ho un passato lungo trascorso in più “mondi”, formazione accademica che non farebbe sospettare l’approdo in cosmesi ma sono anche passato dalla sala operatoria della chirurgia plastica, dal consultorio psicologico, dalla posizione di manager di multinazionali del biomedicale, senza farmi mancare il lato creativo e artistico. È un altro modo di declinare la Bellezza della vita per me, quello di sperimentare ruoli diversi senza paura e con gli occhi aperti al futuro.
L’idea alla base di tutto non è poi così recente ed è quella della Bellezza come esperienza fruibile da tutti, ogni giorno, in ogni nostra azione. Anni fa volevo fondare in un isolotto greco una scuola di Estetica Mediterranea. Estetica nel senso filosofico, del senso estetico per le cose. Ecco, negli anni questa idea, attraverso percorsi lunghi e certo non lineari, è diventata un progetto di Bellezza da offrire e condividere sotto forma di prodotti cosmetici al latte d’asina! In questo c’è tutta la mia storia vissuta e quella futura, il come tradurre un progetto così in fatti, azioni. Credo e crediamo, nel nostro gruppo in Roè, nella Qualità come valore supremo. Il resto poi sono derivati, aspetti attraverso i quali realizzarla. È l’idea che ci motiva e ci spinge a creare e a voler condividere le nostre creazioni.

Quando pensate alla creazione di un nuovo prodotto siete maggiormente influenzati dalla richiesta del mercato o seguite una vostra personale ispirazione?

Creare un prodotto, come per ogni altra creazione, è un processo complesso. Sarebbe per noi riduttivo semplificare affermando di seguire solo l’uno o l’altro. Lo descriverei come punto di equilibrio tra un’idea che può essere del nostro gruppo oppure suggeritaci dal “mercato”, di solito con il volto di più persone. È comunque una combinazione dell’attento ascolto di quel che ci dicono gli Utilizzatori, filtrata dalla nostra visione specifica della cosmesi, interpretata poi a tavolino con il gruppo dei tecnici esperti insieme alla parte amministrativa, perché tutti hanno un punto di vista importante, e trasformata poi in tempi che non sono due settimane ma mesi, in un risultato che deve essere provato in condizioni reali prima di entrare a far parte della “famiglia” OKYROE. Ci si può riuscire al primo colpo oppure a volte dopo vari tentativi. Ci piace essere umani e non super – infallibili, ma alla fine ci teniamo ad arrivare dove sappiamo essere il nostro obiettivo.

Okyroe, il brand e la linea a base di latte d'asina

Lo scorso anno avete partecipato al SANA: come valutate questa esperienza?

Chiamiamolo il nostro battesimo. Ci siamo presentati per quello che siamo. Una piccola realtà tutto sommato, con alcune idee e una filosofia ben chiare da proporre, in un segmento ancora molto impervio e impegnativo, la cosmesi naturale curativa, tutto da creare direi, ben consapevoli che abbiamo molta strada da percorrere perché non amiamo le scorciatoie! Il SANA ci ha offerto uno spazio, fisico e metaforico per comunicare questo messaggio ad un pubblico già selezionato e valido. Non ci aspettavamo di fare tutto in quattro giorni chiaramente, ma un buon risultato credo ce lo siamo conquistato. Anzi, oltre le nostre aspettative. Siamo stati onesti con il contesto e la gente ce lo ha restituito riconoscendoci un valore autentico, senza misurarci in base all’apparenza. Per noi comunque l’esposizione più importante è quella di ogni giorno, di ogni contatto, con le opportunità e le difficoltà che ciò comporta inevitabilmente. Siamo ancora solo all’inizio e la “costruzione” è lunga. Abbiamo entusiasmo, motivazioni profonde e – riteniamo – valide e la flessibilità di una realtà aziendale che ascolta il mondo intorno, non solo le proprie convinzioni.

Quali pensate debbano essere le caratteristiche fondamentali che deve avere un’azienda per poter competere con la concorrenza ed emergere sul mercato cosmetico?

Ammetto di essere uno che è da relativamente poco nella cosmesi. Non vorrei quindi parlare da “specialista”. Allora vi dico quello che, nella mia modesta visione, ritengo sia valido per ogni azienda, in ogni ambito di attività economica e che ci impegniamo a portare avanti anche in Roè. Innanzitutto bisogna avere chiara la propria ragione di esistere. Un’azienda dovrebbe esistere perché ha come obiettivo di proporre qualcosa, che non è mai solo il guadagnare di per sé. Lo chiamerei consapevolezza di sé e dei propri obiettivi. Noi desideriamo proporre una visone della Cosmesi nuova. Non so se ce la faremo, ma ci crediamo fortemente.
Poi, la scelta dell’identità, come espressione di quella consapevolezza. Che tipo di azienda vogliamo essere. Possiamo fare cosmetici con il petrolio perché non ci crea problemi e si guadagna di più, oppure ci poniamo come condizione indiscutibile quella di rispettare delle regole non solo perché siamo obbligati ma perché noi le riteniamo importanti. Noi non faremo mai un prodotto che sia fuori standard COSMOS e faremo anche meglio dove possibile. Abbiamo un codice di valori nostro che ci guida: Rispetto delle Persone, degli Animali, dell’Ambiente. Con queste premesse però dobbiamo anche garantire la nostra sopravvivenza e vivacità economica. Siamo un’azienda.
Il terzo punto credo sia conseguenza del punto di prima; distinguersi. Non ci saremmo nemmeno sognati di avviare un’impresa come OKYROE se dovessimo farlo come chiunque altro. Il Me too non fa per noi. Siamo diversi e originali, innovatori per vocazione ci definiamo noi, e questo deve essere visibile e vivibile da parte del “mercato”, dalle Persone, insisterò a dire io. Noi vogliamo essere più avanti dei tempi, un’Azienda 5.0 si direbbe, e confido sia questo che trasmettiamo malgrado non sia sempre semplice. Siamo organizzati e funzioniamo con modelli aziendali che certamente non sono quelli comuni, ma riteniamo che il tempo stia dalla nostra parte così che noi si possa stare sempre meglio dalla parte dei nostri Clienti e Collaboratori.

Okyroe, il brand e la linea a base di latte d'asina

Siamo curiose: quali sono i vostri progetti futuri?

In sintesi direi di crescere a misura e modo.
Intendiamo diventare riconoscibili per quel che ci stiamo impegnando a fare: vale a dire condurre un’azienda in modo paradigmatico verso i tempi nuovi che stanno arrivando. Ogni persona che entra in azienda vogliamo diventi parte dell’azienda in tutto, anche negli utili, e se la possa sentire sua.
Ricerca su prodotti e processi di produzione. Progettiamo prodotti nuovi, ma senza eccedere nella quantità rischiando di perdere d’occhio il nostro valore primo, la Qualità. Sempre con l’impegno che ci sta molto a cuore, di trasmettere e condividere conoscenza con gli Utilizzatori. Crediamo che le persone informate possano fare scelte migliori, più consapevoli! Coltivando insomma l’idea di una cultura della cosmesi centrata non solo sul mercato e sull’apparenza, ma sull’ascolto delle Persone e sull’idea della Cosmesi come effettiva cura di sé stessi fatta con rispetto e attenzione. Per noi la catena virtuosa Persona-Ambiente non si può spezzare in nessun modo e un’azienda di cosmesi deve fare la sua parte con impegno autentico. Solo allora tutta la filologia dei vari eco- bio- natur- etc. può avere senso.

Avremmo altre mille domande

… ma, per oggi, abbiamo “rubato” fin troppo tempo a questa nuova interessante realtà. Le teniamo nel cassetto e speriamo di incontrarci tra un anno per parlare dei vostri successi e nuovamente dei progetti per il futuro, che auguriamo radioso, di Okyore.

Intervista a cura del team LBSN

LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle

La storia di Glitter Cosmetics Candle

Nasce nel marzo 2016. La creatività e l’amore per l’artigianalità è alla base di tutto. Si tratta di candele e tartine totalmente naturali. Quindi cruelty free e vegan. La cera è di soia e non c’è alcun tipo di elemento chimico all’interno.

Le fragranze vengono create con olii essenziali purissimi e possono essere o un’unica nota olfattiva o, come accade nella maggioranza dei casi, un mix di note. Vengono, poi, aggiunti degli elementi decorativi in molte fragranze. Anch’essi sono naturali e possono essere: miche, piante e/o fiori essiccati.

LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle

Glitter Cosmetics Candle realizza ogni singola tarte, ogni singola candela, in modo artigianale. Può capitare, quindi, che una tartina sia leggermente diversa dall’altra, ma è proprio questo quello che contraddistingue il mio brand.

Recentemente, inoltre, Glitter Cosmetics Candle è diventato un vero e proprio complemento d’arredo. Un centro massaggi in provincia di Verona ha richiesto al brand di poter profumare l’ambiente, l’intera struttura, con le nostre tartine.

La produzione prevede tarte da 20 e da 30 gr e jar da 150 gr.

LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle

L’intervista

Ciao Monica! E’ un vero piacere ospitarti oggi sulle pagine del nostro blog e poter scoprire qualcosa in più del tuo lavoro, chiacchierando con te.

Noi del team LBSN amiamo molto le piccole realtà made in Italy, soprattutto se sono ideate e gestite da donne. Sappiamo che anche tra le nostre lettrici c’è tanta curiosità quindi non perdiamo tempo e iniziamo subito a farti qualche domanda.

Come è nata la tua passione per le candele/tarte?

La mia passione per le candele nasce circa quattro anni fa. Mi sono appassionata poco per volta, piano piano, oserei dire, quasi per caso. Mi affascinava l’idea di creare un profumo da “far indossare” agli ambienti, casalinghi e non. Volevo poter entrare dentro casa e ritrovare un mondo estremamente intimo, scegliendo di farmi coccolare da una fragranza in base al mio umore. Ricreare un ambiente accogliente e confortevole credo sia una delle cose principali in una casa.

Da tutto questo nasce il mio amore verso il mondo delle candele e delle fragranze per ambiente.

Come è nata l’idea di creare Glitter Cosmetics Candle?

L’idea di Glitter Cosmetics Candle nasce per caso un pomeriggio di inizio primavera. Avevo la voglia di trasformare tutte le mie idee in realtà, in qualcosa di materiale. Mi sono seduta, ho preso la mia agenda, ho raccolto tutti gli appunti e da lì è partito tutto.

La voglia di fare non mancava, e nemmeno la creatività. All’inizio tuttavia, risultò piuttosto difficile far nascere e spingere il progetto. Tanto bello quanto arduo. Dentro di me avevo un mix di emozioni; gioia, tanta emozione, voglia di fare e di creare, ma anche un pizzico di paura. Come è giusto che fosse.

Come è nata l’idea di creare Glitter Cosmetics Candle? Questa risposta si aggancia a quella della prima domanda. L’idea di Glitter Cosmetics Candle nasce per caso un pomeriggio di inizio primavera. Avevo la voglia di trasformare tutte le mie idee in realtà, in qualcosa di materiale. Mi sono seduta, ho preso la mia agenda, ho raccolto tutti gli appunti e da lì è partito tutto. La voglia di fare non mancava, e nemmeno la creatività. All’inizio tuttavia, risultò piuttosto difficile far nascere e spingere il progetto. Tanto bello quanto arduo. Dentro di me avevo un mix di emozioni; gioia, tanta emozione, voglia di fare e di creare, ma anche un pizzico di paura. Come è giusto che fosse.
Hai fatto dei corsi specifici? Puoi raccontarci se servono degli studi particolari per svolgere il tuo lavoro?

Il percorso formativo che ho alle spalle non ha nulla a che fare con il mio lavoro. Ho studiato Beni Culturali all’Università di Venezia e a quattro esami dalla laurea ho accantonato gli studi per sviluppare il mio progetto, diventato poi Glitter Cosmetics Candle.

Ho seguito dei corsi per quanto riguarda il mondo delle fragranze e delle note olfattive, ma poi c’è tutta una parte di studio individuale, teorico, molto ampio.

Affianco alla teoria va poi affiancata tutta la parte pratica che è altrettanto importante. Posso affermare con estrema sicurezza che non può esistere l’una senza l’altra.

Cosa ti ha convinto a lasciarti alle spalle lo shop e a proseguire con la produzione di candele?

La scelta di abbandonare lo shop di cosmesi è stata sofferta, ma fino ad un certo punto. Le ragioni furono due:

  1. non ebbe successo. Ebbene si, nella vita bisogna raccontare la verità. Non avevo l’esperienza necessaria per la gestione di un negozio online e da qui, ho commesso svariati errori. Ho imparato strada facendo a conoscere quel settore e a comprendere quali brand valgono più di altri. Da fuori sembra sempre tutto facile ma non lo è affatto. Come ogni mestiere, lo si impara strada facendo, e ad oggi sicuramente farei scelte diverse e caratterizzate da maggior conoscenza.
  2. Il secondo motivo che mi ha spinto a dedicarmi solo ed esclusivamente alla produzione è molto semplice e basico: occuparsi in prima persona di una produzione artigianale ti occupa la mente in modo costante. Mi occupo di tutto da sola: idea iniziale, sviluppo teorico, produzione in laboratorio, contatto con le aziende fornitrici di materiale, fatturazione, marketing… aggiungere anche la gestione di un negozio di cosmesi e le relative uscite – tantissime – era diventato impossibile!

Mai dire mai, certo, ma per ora mi voglio concentrare solo sulla mia produzione e sulla creazione di nuove fragranze.

LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle

Come ti vengono in mente le idee per nuove candele/tarte e come scegli/crei le fragranze?

In realtà non c’è “un modo” specifico. Non cerco mai le idee, semplicemente arrivano da sole. Vengono loro da me. Seguo molti profili Instagram che si occupano di pasticceria, americana nello specifico, e questi sono per me fonte di grande ispirazione. Adoro ricreare le fragranze dei dolci, come ad esempio Sacher Torte, e sfogliare questo tipo di fotografie è chiaramente utile.

Per rispondere alla seconda parte della domanda: le fragranze vengono scelte cercando di creare un filo logico tra la collezione. Un’altra parte importante da esaminare è il periodo dell’anno. Ogni mese/stagione ha i propri “must” e bisogna tenerne conto. Una fragranza speziata è ben accolta nel periodo autunnale ed invernale ma non benissimo durante i mesi primaverili, ad esempio.

Usi ingredienti completamente naturali? La scelta delle note olfattive è dettata da un tuo gusto personale oppure segui i trend del momento, assecondando le richieste dei consumatori?

Utilizzo ingredienti completamente naturali: cera di soia, olii essenziali, fragranze naturali e decorazioni (miche colorate, fiori e frutta essiccati, zuccherini per torte ecc…). Gli stoppini invece, sono in legno.

LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle

Le note olfattive le scelgo tenendo da conto molti fattori. Non seguo mai le mode o i trend del momento, preferisco di gran lunga un profumo “senza tempo”, quelli che “non passano mai di moda”. Amo i grandi classici, se vogliamo, in chiave moderna.

I clienti vanno sempre ascoltati, anzi, mi piace discutere con le ragazze che mi seguono i loro gusti e cosa piacerebbe loro trovare in gamma.

Come e quando consigli di utilizzare le tue candele/tarte?

Consiglio di usare le tarte a pezzetti e mai intera. È preferibile iniziare con piccoli pezzi, per poi eventualmente aggiungerne altri. In questo modo si darà alla tartina il giusto tempo per far sprigionare gli olii al suo interno un po’ per volta.

Sono sicuramente indicate per tutte quelle persone che desiderano cambiare spesso fragranza e utilizzano le fragranze in base all’umore.

Hai intenzione di partecipare a delle fiere nazionali importanti? Se si quali?

Partecipare al prossimo Sana 2019 sarebbe una bellissima opportunità, ma al momento non è uno dei miei prossimi obbiettivi.

Raccontaci tre motivi per cui le consumatrici dovrebbe preferire le tue creazioni rispetto a quelle di altre marche? Cosa le contraddistingue? Temi la concorrenza dei marchi “più noti”?

Cercherò di rispondere il più sinceramente possibile.

Le mie candele e tartine sono artigianali, per chi ama il Made In Italy ed i pezzi unici è una cosa da non sottovalutare. Inoltre gli ingredienti, e la loro qualità, fanno la differenza. Chiunque abbia provato anche solo una tartina di mia produzione, lo potrà confermare. Cosa che, purtroppo, non avviene nella grande distribuzione, quello è tutto un altro mondo. Una camicia sartoriale, fatta su misura da mani esperte, potrà mai essere uguale a quelle che si trovano nelle grandi catene? Non credo proprio. Il concetto è praticamente lo stesso.

Non temo la concorrenza perché so quello che produco e la qualità dei miei prodotti. Il lavoro altrui non lo seguo quindi non ho mai influenze esterne. Il lavoro dei competitors, se onesto, va sempre rispettato, ma ritengo che ognuno dovrebbe badare solo al proprio “orticello”.

Qual è la parte più faticosa e quale quella più divertente del tuo lavoro?

La parte più faticosa è indubbiamente il “farsi conoscere” e quindi tutta la parte legata alla pubblicità.

Quella, invece, più divertente è la scelta delle note olfattive e il risultato che poi ne esce.

Cosa ti soddisfa di più di questo lavoro e cosa vorresti invece poter cambiare?

La parte più gratificante è sicuramente leggere i feedback delle clienti e ricevere i loro complimenti.

Amo alla follia il mio lavoro e non cambierei nulla.

Se qualcuno ti confidasse di voler tentare l’autoproduzione su larga scala che consiglio ti sentiresti di dare?

Consiglierei di assicurarsi prima di tutto della qualità del prodotto che vorrebbe vendere. Con la qualità si possono fare grandi cose.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

La distribuzione estera.

Svelaci un segreto del tuo lavoro, se c’è.

La pazienza. Non si arriva da nessuna parte con la fretta e bisogna mettere in preventivo che, un lavoro di questo tipo, non può affermarsi dall’oggi al domani.

LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle

Il tuo lavoro è fatto anche di pianificazione, ci riservi qualche anticipazione?

A breve usciranno due nuove fragranze: Woman e Sweet Lavender.

Ci sarebbero molte altre domande ma non vogliamo portare via troppo tempo al tuo lavoro in laboratorio. Per chiudere ti va di dirci cosa avresti voluto raccontarci in più?

I punti principali son stati toccati più o meno tutti, ma ci tengo molto ad esprimere un mio pensiero personalissimo.

Prima di accendere qualsiasi candela accertatevi degli ingredienti che ci sono al loro interno. Perché curare il viso, il corpo ed i capelli per poi respirare prodotti chimici? Quindi sì ai prodotti naturali per la nostra persona, ma altrettanto sì ad un ambiente casalingo sano.

LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle
foto di @boboros

Le domande delle nostre followers.

A quando la fragranza “carbonara” 😁  Seriamente, ora: come nasce la sua passione e quale la spinta (e che coraggio!) per intraprendere questo percorso, come differenziarsi, di fronte a noti come yankee candle, jewels candle, et al.?

La passione per il mondo delle candele è nata grazie all’amore per le fragranze d’interni. Le sfide mi sono sempre piaciute e la spinta arriva dalla voglia di farcela e nel voler vedere realizzato un progetto a cui tenevo, e tengo, tantissimo.

Come ho detto più su, non mi paragono mai ad altri marchi. Questo non perché io sia altezzosa, ma semplicemente perché ritengo sia giusto e professionale, usare il proprio tempo per quello che si produce e non per “spiare” la produzione altrui.

Quello che mi differenza è la scelta dei materiali, la loro qualità e l’artigianalità. Questi sono i miei tre grandi, grandissimi, segreti.

Come nascono le tue candele? Parti da una fragranza più o meno chiara che vuoi realizzare o sperimenti?

Le mie candele e fragranze sono il frutto di ispirazioni e di idee. Parto da una fragranza e poi inizio a fare i vari matrimoni tra le note olfattive. Quando studio una fragranza, nella mia mente so già cosa voglio fare e il risultato che voglio ottenere. Non vado mai a casaccio. Se non ho le idee ben chiare, rimando al giorno dopo. Quando non c’è l’ispirazione, c’è poco da fare. Più la si cerca e meno arriva. Almeno questo è quello che succede a me.

Quali sono le difficoltà maggiori che hai dovuto superare quando hai iniziato?

Farsi conoscere è la difficoltà più grande.

 

SORPRESA PER LE NOSTRE FOLLOWERS: 🎈 PROMO GLITTER COSMETICS CANDLES 🎈 
LBSN intervista Glitter Cosmetics Candle
Sappiamo che tra le nostre followers ci sono molte appassionate di CANDELE e la dolcissima Monica ci offre la fantastica opportunità di provare le sue meravigliose creazioni (in formato tartine da 20gr o 30gr e jar da 150gr).

Fino al 28 febbraio potrete acquistare queste particolari creazioni handmade godendo di uno sconto del 15%.
Questi i prezzi, su cui applicare lo sconto:
✔️ 2.50€ le tartine da 20 gr
✔️ 3.20€ le tartine da 30 gr
✔️ 22€ la jar in vetro , 150 gr

QUI trovate la descrizione delle diverse fragranze tra qui potete scegliere.

IMPORTANTE: è da pochissimo tornata disponibile MADAME una delle scent più amate del brand ma si tratta di una edizione limitate, quindi … AFFRETTATEVI! Se finiscono poi non dite che non ve lo avevamo detto 😇😂

Per ordinare inviate un un messaggio privato alla pagina di Glitter Cosmetics Candle.

Non ci sono minimi d’ordine e avrete le spese di spedizione gratuite per ordini a partire da €50,00 già scontati. Per ordini inferiori SS €5.70.

ATTENZIONE

Quando inviate il messaggio per ordinare comunicate subito il codice che vi dà diritto allo sconto.

Siccome le tartine sono fatte tutte a mano i vostri ordini verranno inviati circa 5/6 giorni dopo la conferma da parte di Monica.

Per qualsiasi domanda abbiate Monica è a vostra disposizione all’interno del nostro gruppo su facebbok, il Biocaffè. Quando non è in laboratorio a “creare” vi risponderà molto volentieri.

Forza ragazze, è una occasione imperdibile!!!


BUONO SHOPPING A TUTTE!

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Ciao ragazze! Vi ricordate dell’evento La Saponaria al quale avevo partecipato quest’estate? Se ve lo siete perse, eccolo.

Sbirulina

E’ stato proprio qui che ho conosciuto Valentina e Anna, organizzatrici della serata.

Tra una chiacchiera e l’altra, mi hanno raccontato della loro creatura: “Sbirulina”, un piccolo angolo di paradiso nel centro storico di Morciano di Romagna (RN).

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Ho deciso di parlarvene perché Sbirulina non è un negozio come tanti altri. Entrando si ha la sensazione di andare a trovare un’amica a casa. Qui l’accoglienza viene prima di tutto: c’è un salottino, c’è l’area giochi per i bimbi, è presente addirittura un’area privé pensata per le neo mamme.

Lo definirei un moderno concept store che offre diversi prodotti ma anche servizi.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Ma lasciamo la parola alle “sbiruline” che sapranno sicuramente rendere l’idea meglio di me!

Come è nata Sbirulina? 

Sbirulina è nata dal progetto pilota I like Shopping Rimini, creato su Facebook per proporre alle donne e mamme di Rimini e dintorni soluzioni smart per rendere più semplice e divertente la quotidianità di tutta la famiglia.

Da quanto tempo esiste questa attività?

E’ nata il 4 Novembre 2017 ed ha appena compiuto il suo primo anno di vita.

Avete incontrato delle difficoltà?

Sbirulina più che un negozio è un salotto e propone una modalità di acquisto diversa da quella a cui siamo abituate a vivere. Inizialmente, come tutte le novità, il nostro store ha generato sia curiosità che un po’ di  comprensibile diffidenza.

Come mai avete scelto questo nome?

Cercavamo un parola che spiegasse il mondo chiuso dentro di noi. Anna ed io siamo due allegre compagne di avventure, ci piace scherzare e vivere la vita con un pizzico di follia. Siamo due “sbiruline” insomma, che altro dire…

Quali prodotti è possibile trovare da voi?

Siamo sempre alla ricerca di novità eco-friendly. Le nostre proposte sono pensate per tutti da 0 a 100 anni. Per ogni momento della giornata c’è qualcosa da acquistare, che non trovi nella grande distribuzione. Abbigliamento in cotone organico, calzature, borse ed accessori, prodotti per la cura della persona, supporti pensati per il babywearing, makeup, gioielli, oggettistica, libri, giocattoli, detergenti per la pulizia degli ambienti e tante idee regalo.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

In campo cosmetico quali brand trattate?

Abbiamo cercato con tanta cura delle realtà che soddisfacessero i nostri criteri di selezione, ad oggi ne abbiamo individuate 3:

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Queste tre aziende ci sono piaciute per la filiera etica che le contraddistingue: certificazioni ed utilizzo di materie prime organiche in primis. Nessuna di queste ha testato i propri prodotti sugli animali, il makeup è vegano, senza glutine e privo di nichel, ad esempio, ed ha una tenuta superiore a molti cosmetici in commercio.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Cosa vi contraddistingue?

In realtà non abbiamo inventato nulla, ma abbiamo scelto di dare valore ad un tipo di maternità ad alto contatto e soluzioni che già le nostre nonne adottavano per prendersi cura della famiglia e della casa. Sosteniamo chi, come noi, sceglie di tornare un po’ alle origini ed alla naturalità delle cose. I tempi sono cambiati ed a modificarsi non sono le abitudini ed i modi di fare, ma è il “come fare” che è variato. Per esempio: mia nonna portava in spalle mia mamma legandola con un telo qualsiasi, oggi il babywearing ci propone supporti ergonomici per fare altrettanto, solo in maniera più comoda, veloce e sicura. Ancora oggi, però, smacchiare i calzini mettendoli a bagno in acqua fredda e percarbonato è la scelta migliore!

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Oltre ai prodotti, cosa offre Sbirulina?

Sbirulina è anche un baby pit stop: al suo interno le mamme possono trovare un’area attrezzata al cambio pannolino ed un angolo riservato dove allattare in tutta comodità e tranquillità. Come in un vero salotto di casa, è possibile accedere ad un piccolo spazio ristoro dove sono disponibili caffè, tisane e bevande.

Inoltre Sbirulina è incontri, laboratori creativi e letture animate. Dai professionisti provenienti dal mondo della puericultura a visagisti e consulenti del benessere, abbiamo pensato ad incontri che accolgano le esigenze di tutta la famiglia.

Avete altri progetti per Sbirulina?

Gli obiettivi da raggiungere sono davvero tanti: se possiamo sognare in grande, ci immaginiamo un franchising Sbirulina che porti in giro per l’Italia, e non solo, la nostra visione di vivere l’esperienza dello shopping da un punto di vista molto più empatico ed umano.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Avete mai pensato di aprire uno shop on line?

Presto approderemo anche sul web con uno store dove poter acquistare le nostre proposte.

Una frase che vi rappresenta

To infinity and beyond. Io ed Anna ce la ripetiamo sempre perché solo chi punta alla luna può raggiungere le stelle.

Un messaggio che volete lanciare

Ci vuole coraggio per perseguire i propri sogni, ma che grande soddisfazione è costruire, un mattoncino alla volta, con pazienza, costanza e passione, la strada che conduce alla meta. A testa bassa e via andare.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Se avete l’occasione di passare da queste parti e volete andare a trovare Valentina e Anna, trovate il loro negozio qui:

SBIRULINA

Via Fratti, 9 – 47833

Morciano di Romagna (RN) 

tel. 0541-1837490

sito: www.sbirulina.com

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/sbirulinastore

Intervista fatta da Christy Effe

LBSN inBioprofumeria: BioLuna cosmesi naturale

Ciao ragazze (e ragazzi! lo sappiamo che ci siete anche voi), oggi vi portiamo alla scoperta di un angolo davvero molto suggestivo nel centro di Livorno: Bioluna Cosmeci naturale.

LBSN presentano: BioLuna cosmesi naturale

BioLuna cosmesi naturale

Bioluna è un negozio sognato nel lontano 2013 e poi concretizzatosi quest’anno. Nato dai miei studi di cosmesi, dai capelli e dalla passione del naturale.

LBSN inBioprofumeria: BioLuna cosmesi naturale

 

L’amore per la cosmetica nasce con me sin da bambina, infatti all’età di 17/18 anni ho intrapreso dei lavori come truccatrice e acconciatrice per alcuni musical in due teatri di Livorno. Dopo il diploma di grafica e gli studi di parrucchiera e makeup ho lavorato in alcuni saloni, come truccatrice per spose/ trucco correttivo e parrucchiera. Purtroppo dopo tantissimi anni ho avuto a che fare con forti allergie da contatto con prodotti di sintesi e conservanti altamente allergizzanti, che mi hanno portato ad approfondire sempre di più l’argomento, studiando con costanza gli INCI dei cosmetici.

LBSN inBioprofumeria: BioLuna cosmesi naturale

 

Un negozio che aiuti le clienti ad essere più consapevoli

Da li è nata nella mia testa Bioluna, un negozio che mi rispecchia, un negozio che aiuti le clienti ad essere più consapevoli, sopratutto a Livorno, dove ancora il mercato del Biologico non è del tutto “capito” e dove mancava una realtà completamente Green .

Una profumeria con servizio makeup completamente verde, senza ingredienti di sintesi, pericolosi per noi e l’ambiente.

Entrando nel mio mondo si ha la certezza di trovare solo prodotti provati personalmente da me, selezionati con criterio oltre ad una consulenza data dall’esperienza nel campo cosmetico.

LBSN inBioprofumeria: BioLuna cosmesi naturale

 

Brand green e performanti

Sono partita con dieci brand, di cui alcuni di nicchia, con esclusiva su Livorno come Miss W, brand francese altamente performante, o Biosnail, un trattamento a base di bava di lumaca che ha avuto effetti sorprendenti sulle mie clienti. Passando, poi, per Naturaequa, brand genovese che amo e che a Livorno non conosceva nessuno, ma che adesso tutte stanno apprezzando non solo per le formulazioni ma anche per le confezioni in plastica vegetale, ecologica al massimo.

LBSN inBioprofumeria: BioLuna cosmesi naturale

 

In questi quasi 7 mesi, i brand sono aumentati arrivando a 17. Ho allargato la scelta dei profumi Olfattiva, ho inserito i detersivi e aumentato i profumatori d’ambiente e le tisane biologiche. Le mie scelte sono anche supportate dalle meravigliose clienti che ho, loro mi danno consigli e mi sostengono. Spero vivamente che con il mio contributo Livorno diventi sempre più una città  green e che questa mia piccola realtà in centro cresca sempre di più.

LBSN inBioprofumeria: BioLuna cosmesi naturale

 

Bioluna è in piazza G. Garibaldi, 4. Vi aspetto a Livorno.

LBSN inBioprofumeria: BioLuna cosmesi naturale

 

ps: per le ragazze che passeranno a trovarmi volevo riservare uno sconto del 10% su tutto e il 15% su un servizio trucco giorno/sera. Dite che vi manda LBSN.


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LBSN intervista Claudia, Make Up Artist di Mediaset

LBSN intervista Claudia, la Make Up Artist di Mediaset

Care Bloggerine,

vi abbiamo anticipato qualche giorno fa nel Biocafè che abbiamo l’onore di avere tra noi Claudia Malavasi, Make Up Artist che arriva direttamente da Mediaset!

L’abbiamo incontrata tramite Ambra, già membro del nostro team! Leggete qui cosa ha da raccontarci nell’intervista che ci ha rilasciato!

Intervista a Claudia Malavasi, Make Up Artist di Mediaset

LBSN intervista Claudia, la Make Up Artist di Mediaset
Ambra: Come e quando è nata la tua passione?

Claudia: Allora, ho sempre avuto un interesse per tutto ciò che fosse trucco, ma chiaramente ero piccola e mia madre mi disse che avrei dovuto finire la scuola superiore e poi semmai, avrei potuto fare la scuola di estetica. Ma io in realtà non volevo fare la scuola di estetica, mi interessava solo il makeup!

Ho finito la scuola superiore, ho iniziato l’università e complice l’incontro con un mio amico che aveva frequentato una scuola di trucco a Roma, ho deciso di lasciare tutto e dedicarmi alla mia vera passione. Ignoravo che esistesse una scuola così, mi spaventava, invece, l’idea di dover affrontare tutto il percorso di una scuola di estetica, che ripeto, a me non interessava.

Ambra: Quanti anni di studio hai dovuto fare?

Claudia: Un anno circa di accademia, con 8 mesi di formazione e 4 mesi di stage, a cui si sono aggiunti una serie di corsi di aggiornamenti. Lo stage fu fatto presso Mediaset, finito quel periodo fui assunta presso di loro, parliamo del 2005.

Ambra: Raccontaci il tuo primissimo trucco!

Claudia:Una tragedia! Serale di Amici, entra il ballerino di colore. In un attimo sono caduti tutti i mesi di studio fatti, perché chiaramente parliamo di pelle e trucco correttivo da fare completamente diverso. Mi sono calmata, un bel respiro, ho ragionato sulle regole cromatiche e sono andata. Trucco riuscitissimo!

Ambra: Il tuo trucco migliore e quello peggiore

Claudia: Il trucco migliore che ho fatto è sicuramente per una sposa, mi piace quando riesco a valorizzare il loro viso e a renderlo bello, anche se non hai tra le mani un viso perfetto.

Il trucco peggiore in realtà non c’è. Il mio è un lavoro creativo e come tutte le cose creative a volte cadi in un momento di poca ispirazione in cui dici “lascio tutto perché non sono capace”.

LBSN intervista Claudia, la Make Up Artist di Mediaset

Ambra: Il brand che preferisci?

Claudia: Se parliamo di prodotti naturali e bio, finora ho provato Neve Cosmetics e Purobio. Sì, ho parecchio da testare! Anche perché io, per assurdo, mi trucco pochissimo, mi piace truccare gli altri. E la prossima volta trucco te!

Ambra: Preferisci trucchi correttivi o trucchi artistici?

ClaudiaAssolutamente correttivi, le cose artefatte non mi piacciono!

Ambra: Qual è il segreto per scegliere il fondotinta giusto?

Claudia: Non va mai provato su pelle diversa dal viso, quindi no al polso o dorso della mano. Va necessariamente provato sul mento e sulla fronte e lasciato agire lì per 5 minuti, per dare modo al sottotono di esprimersi. Se il sottotono che emerge è tendente al grigio dovrò provare con una gradazione di colore calda, aranciata; se il sottotono che emerge è tendente al rosso dovrò scegliere una colorazione fredda, beige.

Ambra: Svelaci un trucco del mestiere!

Claudia: Ti svelo come non far apparire striature sulla palpebra mobile dell’occhio. Prima di applicare l’ombretto devi asciugarla e tamponare con della cipria, deve essere scivolosa al tatto. Poi, puoi applicare l’ombretto.

Ambra: Prodotti bio, quali sono i più prestanti secondo te?

Claudia: Presto per dirlo, finora sono soddisfatta dei prodotti Neve, esclusi i fondi e il mascara. Non ci siamo! Per i fondi preferisco Purobio, ma non raggiunge i traguardi performanti dei prodotti non Bio. Testerò su di te i vari brand!

LBSN intervista Claudia, la Make Up Artist di Mediaset

Ambra: Momento gossip: gira voce che la pelle dei VIP sia rovinata e che la causa siano i prodotti makeup che vengono utilizzati nel mondo del cinema. Tu che ne pensi?

Claudia: Non è il makeup che rovina la pelle dei vip ma la loro beauty routine che è errata. Spesso non la seguono direttamente, si lasciano consigliare da terzi, senza capire e sapere esattamente di cosa ha bisogno la loro pelle. Io limito i danni con il makeup di una cura domiciliare che spesso non c’è.

Ambra: La richiesta più bizzarra e la richiesta più frequente?

Claudia: Una sposa mi ha chiesto un trucco occhi con eyeliner verde acqua e un trucco labbra dal contorno viola e nude all’interno. Ho rifiutato l’incarico! Ho un nome e una reputazione da difendere!

La richiesta più frequente è coprire le rughe e coprire le occhiaie!

LBSN intervista Claudia, la Make Up Artist di Mediaset

E per Claudia una serie di domande stile Le Iene…

Ambra: Matite retraibili  o temperabili?

Claudia: Temperabili!

Ambra: Prodotti cosmetici: Full size o mini size?

Claudia: Full size solo nel caso in cui se ne usi tanto e spesso.

Ambra: Nutrimento della pelle: olio o crema?

Claudia: Crema corpo.

Ambra: Ombretto: pennello o polpastrello?

Claudia: Entrambi

Ambra: Illuminante: si o no?

Claudia: Sì, ma con parsimonia!

Ambra: Fondotinta o BB cream?

Claudia: Dipende, preferisco la bb cream ma non è adatta a tutti.

Ambra: Rossetto o gloss?

Claudia: Rossetto.

Ambra: Fondotinta liquido o in polvere?

Claudia: Liquido, quello in polvere lo abolirei dal commercio.

Ambra: Eyeliner si o no?

Claudia: Assolutamente sì!

Se avete domande da rivolgerle, potete contattarla sul nostro blog e sui nostri social.

A presto!

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

La scorsa volta vi abbiamo portato in una bioprofumetra di Torino, questa volta andiamo a Roma, a Tivoli per la precisione, a scoprire Alterego Bio.

Venite con noi!

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Ed eccoci finalmente tranquille a fare due chiacchiere! Siamo proprio curiose di sapere qualcosa in più sul tuo fantastico negozio e su come è nata la tua attività.

Partiamo dal nome: come mai hai pensato di chiamarlo proprio “Alterego bio”?

GIULIA: Il nome è stato scelto insieme ad un paio di amici, soprattutto uno, che è il mio migliore amico, si chiama Michele e fa anche il grafico, per cui mi ha dato una mano anche sotto questo punto di vista. E’ stato divertente pensare alle varie opzioni durante allegre serate in compagnia e la scelta è ricaduta su “Alterego bio” perché ci sembrava il nome maggiormente in grado di rispecchiare quello che volevo trasmettere. Bisogna pensare, oltre alla propria bellezza e al proprio benessere, anche a quello della natura in generale, perché queste due realtà sono strettamente legate.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Il tuo negozio è davvero una piccola bomboniera, curatissimo in ogni dettaglio. Hai fatto tutto da sola?

GIULIA: Sì, ho fatto tutto da sola. Le decorazioni, però, le ha curate mio padre, che è in pensione e per me è un mito assoluto. E’ il mio punto di riferimento ed è stato lui a trasmettermi il rispetto e l’amore per la natura e per gli animali. Mi ha sempre detto che ciò di cui ti prendi cura in qualche modo ti ricarica, ed è vero!

Ci racconti anche un po’ di te e di quali sono state le tue esperienze prima di aprire questo shop?

GIULIA: Le prime esperienze lavorative sono state differenti in modo incredibile rispetto a quello che faccio ora. Ho lavorato in bar e ristoranti, anche all’estero, infatti per un periodo ho vissuto in Scozia. In realtà mi sono sempre fatta i cosmetici in casa. L’autoproduzione era un mio hobby, e da qui, col tempo, ho maturato l’idea di trasformare questa passione in  un vero e proprio lavoro.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Da quanto tempo hai avviato questa attività e quali sono stati i primi problemi che hai incontrato e che non ti aspettavi?

GIULIA: Il negozio è aperto ormai da un anno e mezzo e posso dire che i primi grandi problemi li sto vivendo adesso. Essendo iniziato tutto quasi come un gioco ho voluto trasmettere da subito a chiunque entrasse il mio entusiasmo e ad oggi posso dire che questo posto è diventato un po’ “la casa di tutti”. I miei clienti spesso passano anche solo per salutarmi: si è venuto a creare un vero rapporto di fiducia e amicizia. Ed è bellissimo.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Quello che adesso sto accusando è la sensazione di dover fare ancora qualcosa. Il negozio è sempre “in divenire” e anche se ormai può dirsi avviato e con una clientela fissa bisogna che sia sempre in condizioni ottimali perché porti soddisfazioni. Sto vivendo un po’ un conflitto interiore perché pur amando questo posto mi rendo conto che il negozio è situato in un’area della città poco attiva, dove manca quasi totalmente la voglia di crescere.

Quante marche hai inserito a catalogo? Conti di aggiungere nuove referenze?

GIULIA: Moltissime e tante ce ne sarebbero da aggiungere.

All’inizio ho effettuato la scelta basandomi solo sul mio istinto e la mia esperienza, cercando online. Mi fa sorridere il fatto di aver inserito per prime marche molto famose e conosciute sui social, ma di averlo fatto in maniera assolutamente ingenua e svincolata da qualsiasi moda del momento.

Ho tenuto molto conto anche delle varie filosofie che le aziende sostenevano. Una delle mie più grandi soddisfazioni è quella di poter far toccare con mano alle mie clienti quello che di solito possono vedere solo online. Col tempo ho affinato la mia ricerca fino a far emergere realtà più piccole e sicuramente meno conosciute, che potessero, però, essere considerate una valida alternativa di qualità. Sostenere le piccole realtà è qualcosa che mi gratifica molto.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Quali sono le marche che hai inserito anche nella tua skincare quotidiana?

GIULIA: Le marche che ho inserito, da quando ho aperto a ora, sono state periodicamente tutte, non c’è un prodotto che non abbai provato. Compresi i prodotti da uomo per la rasatura utilizzandoli sulle gambe. Conosco tutto e di ogni prodotto posso dirvi texture, profumazione etc. Tornando a me direi che non posso più fare a meno delle acque micellari di Alkemilla e di Gyada, gli shampoo de LaSaponaria sono incredibili, anche solo per il profumo, e per la skincare consiglierei a tutte i prodotti Beonme, che ritengo favolosi.

Inserisci i brand in base ad una tua precisa scelta o segui le richieste dei clienti?

GIULIA: La scelta viene dettata dalla mia curiosità, dal mio istinto, dal mio gusto estetico e dal desiderio di ampliare sempre più l’offerta al pubblico. Naturalmente anche i suggerimenti delle mie clienti contano molto…

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Che  tipologia di clienti entra nel tuo negozio? Chiedono consigli o arrivano già con le idee chiare?

GIULIA: La tipologia di persone che entra è veramente ampia: dalla ragazza di 15 anni alla signora di 70, compresi gli uomini che vogliono fare un regalo alle proprie mogli e fidanzate. La soddisfazione di avere una soluzione per ciascuno di loro è enorme. Poi le donne sono ormai super informate e molto esigenti. Mi piace comunque spiegare a tutti i prodotti che stanno acquistando e fare una piccola “consulenza”. Desidero che ciascuno esca dal negozio con le giuste informazioni.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Partecipi anche a qualche fiera locale?

GIULIA: Sì, perché secondo me è importantissimo far conoscere i prodotti che offri ad un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

(N.d.r. Nel frattempo Giulia si interrompe per salutare una cliente che è appena entrata in negozio e lo fa realmente con un calore e un trasporto che ti fa venire già voglia di abbracciarla!)

Gestire un negozio deve essere un lavoro immane, hai qualcuno che ti aiuta? Come organizzi il tuo lavoro?

GIULIA: La gestione di un negozio è una cosa difficile, ci sono giornate pienissime e giornate completamente vuote. E’ un’altalena di emozioni.

Quando hai un negozio è un po’ come se fosse la tua seconda casa (a volte anche la prima!), non esistono ferie, sei costantemente attaccato a ciò che stai facendo, è una tua creatura e non la vorresti mai lasciare.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Come ho già accennato, sono fortunata perché ho un papà meraviglioso, ma tutta la mia famiglia mi sostiene e mi aiuta, compresa mia sorella che da diverso tempo abita in Spagna ed è la mia fan numero 1.

Ho anche un compagno molto comprensivo e nei momenti più difficili sa essere una preziosa  spalla. Sta entrando nel mio mondo piano piano, perché lui si occupa di tutt’altro, ma non abbiamo fretta, le cose si fanno un passo alla volta.

… Aggiungo io una domanda che non mi hai ancora fatto, ma alla quale vorrei rispondere.

Quali sono i tuoi progetti più imminenti?

Il progetto più imminente è quello di cambiare negozio e spero di farlo per ottobre -novembre, o comunque prima di Natale. E’ vero che questo è il mio Paradiso, ma il Paradiso alla fine è dove tu stai davvero bene.

Benissimo, Giulia, spero che questa chiacchierata sia piaciuta a te quanto a me e quanto piacerà di sicuro ai nostri lettori e alle nostre lettrici. Ti ringrazio del tuo tempo.

GIULIA: Mi è piaciuta moltissimo e sono io che vi ringrazio. Ah, naturalmente mi auguro possiate venirmi a trovare presto, vi aspetto tutte!

 

Se volete andare a trovare Giulia nel suo negozio ecco i riferimenti:

ALTEREGO BIO, Via Colsereno 104, Tivoli (RM)

tel. 333 537 9499

sito: www.alteregobioboutique.it

Potete anche seguirla sulla pagina FB: www.facebook.com/alteregobioboutique

Acida Romantica per LBSN [MI CASA ES TU CASA]

Acida Romantica per LBSN

Per la rubrica Mi casa es tu casa oggi incontriamo ACIDA ROMANTICA

Mi chiamo Marta, ho 24 anni e sono la fondatrice de “Il Blog di Acida Romantica”. È un vero piacere poter scrivere in questo blog tanto apprezzato nel mondo virtuale. 

Spinta dalla passione e dalla curiosità per i rimedi naturali, alcuni anni fa ho iniziato a studiare e a testare prodotti e routine, fino ad arrivare finalmente a conoscere a fondo le caratteristiche e le necessità della mia pelle. Per tale motivo, oggi voglio regalarvi alcune nozioni e comportamenti ideali da adottare per avere una pelle dall’aspetto più salutare.

Acida Romantica per LBSN

Ciò che vi propongo è un tipo di skincare da effettuare due volte al giorno (la mattina e la sera). Essa ha origini giapponesi ed è costituita da 7 fasi: 

  • STRUCCAGGIO (struccaggio tradizionale + struccaggio con olio)
  • DETERSIONE
  • LOZIONE
  • SIERO
  • CONTORNO OCCHI
  • CREMA
  • BALSAMO LABBRA

Lo “STRUCCAGGIO”

Struccare la propria pelle è un gesto quotidiano importante per un aspetto più giovane e fresco.

“Io non mi trucco, posso evitare questo passaggio”?

Assolutamente NO. La pelle è l’organo deputato ad assicurare la protezione all’organismo e permettere i rapporti con il mondo esterno. Questa sua funzione “protettiva” ai nostri giorni è molto condizionata dall’uomo e dal suo stile di vita. Basti pensare al sebo che ogni giorno la nostra pelle produce naturalmente e a tutte quelle impurità che si accumulano nel corso della giornata. Impurità che se non vengono accuratamente rimosse possono ostruire i pori generando brufoli, inestetismi vari e irritazioni.

La pulizia del viso dal trucco è indispensabile anche per prevenire e contrastare l’invecchiamento perché consente alla pelle di respirare e rigenerarsi.

Chiarito questo, possiamo passare alle DUE FASI DI STRUCCAGGIO fondamentali:

  • STRUCCAGGIO TRADIZIONALE
  • STRUCCAGGIO CON OLIO

LO STRUCCAGGIO TRADIZIONALE

È molto importante struccarsi nella maniera corretta cominciando dagli occhi.

La zona del contorno occhi, essendo molto delicata, necessita di essere trattata con un prodotto specifico, chiamato bifasico. Un buon bifasico deve essere costituito da una fase oleosa, da una acquosa e da tensioattivi: solo questa composizione permette di sciogliere correttamente e in maniera efficace il trucco evitando lo sfregamento della zona perioculare che invece si verificherebbe se si utilizzasse un olio puro.

Il bifasico si utilizza versando una piccola quantità su un dischetto di cotone che andrà poi tamponato sugli occhi delicatamente e lasciato agire per qualche secondo. In questo modo la soluzione andrà a sciogliere il trucco senza procurare stress e/o microlesioni. Attualmente sono sul mercato eco bio anche ottime acque micellari che oltre ad essere utilizzate per struccare il viso, possono essere impiegate anche sugli occhi.

LO STRUCCAGGIO CON OLIO

Terminata la fase di struccaggio tradizionale si può procedere con quella che richiede l’impiego di un olio: un rituale di bellezza molto diffuso in Giappone e che regala alla pelle sorprendenti benefici.

È buona norma saper riconoscere quale olio va bene alla nostra pelle e quale, invece, potrebbe risultare comedogenico. In generale, gli oli meglio tollerati in questa fase sono quello di cocco, di jojoba e di camelia.

“Come si applica?”

Inumidite il viso e mettete l’olio sui palmi delle mani. Applicatelo sul viso ed effettuate un delicato massaggio circolare su tutto il viso. Lo scopo è quello di nutrire la pelle in profondità senza stressarla.

LA DETERSIONE

Una volta finito di struccarsi con l’olio, sciacquate il viso usando acqua calda e un sapone detergente. Una detersione profonda vi permetterà di eliminare ogni eccesso d’olio per una pelle sempre più fresca, pulita e libera da qualsiasi impurità.

LA LOZIONE

A questo punto avremo una pelle perfettamente detersa e pronta a ricevere i trattamenti successivi. Questa fase ha lo scopo di riequilibrare, tonificare e restringere i pori della pelle e di “dissolvere” l’eventuale calcare che si è accumulato nei pori.  Tra le numerose lozioni presenti nel mondo eco bio consiglio gli idrolati conosciuti anche come “acque floreali” e le acque termali.

Acida Romantica per LBSN

IL SIERO

L’applicazione del siero è uno step molto importante della nostra skincare quotidiana: è fondamentale per una corretta cura del viso.  Grazie al suo concentrato di principi attivi contribuisce a mantenere la cute idratata e crea un film idrolipidico che protegge l’epidermide e la nutre in profondità.

Così come le creme, anche i sieri vanno scelti in base ai bisogni specifici poiché si tratta di trattamenti che curano e stimolano le cellule dell’epidermide. Esso si applica con le punte delle dita, accarezzando la pelle con movimenti circolari.

IL CONTORNO OCCHI

Similmente al contorno labbra, il contorno occhi è una zona estremamente delicata della pelle del viso perché sottoposto continuamente agli insulti ambientali ed ai naturali movimenti della mimica facciale. Pertanto, è bene riservare a questa zona le dovute attenzioni. È opportuno utilizzare un prodotto che idrati sia l’arcata sopraciliare sia la zona sotto gli occhi (le occhiaie). Si applica picchiettando delicatamente con le punte delle dita.

LA CREMA

Anche la crema viso deve essere scelta in base al proprio tipo di pelle. In generale è opportuno scegliere una crema da giorno per idratare e una da notte per nutrire, riparare e rigenerare. Inoltre, è molto importante che esse contengano materie prime di ottima qualità.

IL BALSAMO LABBRA

Giunti alla conclusione di questa beauty routine, è importante non dimenticarsi delle labbra! Balsami labbra o burrocaco naturali hanno lo scopo di idratarle e di proteggerle dalle aggressioni esterne come umidità, aria secca e sbalzi di temperatura.

Acida Romantica per LBSN

N.B. Non trascurate mai collo e decolleté, anch’essi bisognosi di pulizia, idratazione e nutrimento!

Articolo scritto da Acida Romantica
Se volete curiosare sul bellissimo blog di Acida Romantica cliccate QUI.

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[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo

Tratta da una vera intercettazione in redazione 😉

[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo
Marghe

Resoconto della giornata Cosmoprof di sabato, ragazze! E’ stata davvero una giornata lunga ed entusiasmante… ho (abbiamo) fatto tante nuove scoperte soprattutto brand dall’est Europa, e in special modo dalla Polonia!! Io e Christy Effe siamo passate da Lepo che ci ha presentato le novità, tra cui una linea detox antinquinamento e una per pelli delicate, molto interessante.  A entrambe hanno dato una borsina con dei campioncini, un mascara e un trattamento volumizzante labbra, oltre una chiavetta USB con dentro i file che riassumono le novità della loro linea!

Con Giorgia, Valeria, e Christy Effe siamo passate a ringraziare e salutare le 3 aziende che ci hanno fornito gli sconti; Integra Salus e Bottega Organica ci hanno raccontato tutta la storia del brand e dei vari prodotti! 

Alice

Brave! Siete state nello stand dove per 10 euro potevi scegliere dei prodotti il cui ricavato sarebbe poi andato in beneficenza?

Giorgia

Si. C’erano dei cestoni dove poter scegliere 7 travel sizes donate da alcuni brand. Quando sono arrivata io, più della metà dei cestoni erano vuoti. So che c’era la SOS di Madara e molti altri prodotti. Io ho preso una micellare di OnlyBio, che oltretutto aveva uno stand fichissimo! Poi un paio di creme corpo alla cannabis sativa dall’INCI mica brutto, un correttore matita di LadyLia bio (full), delle salviettine assorbisebo, un dentifricio Forever e una crema mani Parisienne con buon INCI.

[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo

Poi c’erano smalti, un latte detergente che non ho guardato perché non lo uso, un sapone/scrub di Helan… ma le cose fighe erano già belle che andate. Comunque era beneficenza, quindi ho partecipato. Ho visto un sacco di ragazze piantare i sacchetti perché non erano soddisfatte dei prodotti.

Alice

Ma che tristezza, abbandonare così dei prodotti! Che poi un dentifricio, delle salviette o comunque qualcosa a consumo si usa sempre, piuttosto che farli diventare della spazzatura inutile. Se poi era per beneficenza a maggior ragione non ha senso buttarli via!

Christy

Per me è stata la prima tappa, perché altrimenti poi mi sarei dimenticata, rapita da mille cose. Sono riuscita a prendere quasi tutto quello che mi interessava, la crema Madara, il sapone/scrub Helan, il blush Equilibra e altre cosine. Ma avrei preso qualunque cosa per appoggiare la causa.. al massimo regalavo i prodotti che non mi interessavano a qualche amica.

[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo

Alice

E tu Vale, che ci racconti?

Vale

La mattina sono arrivata alle 10:40 e mi sono dedicata al makeup con la mia amica Laura. Poi ho anche girato tutto il padiglione unghie, da grande appassionata nails..

Quindi arriviamo al punto saliente per LBSN, che del resto poco vi importa  😛

Verso le 13, dopo aver pranzato, mi sono vista con Marghe, Christy e Giorgia, e siamo andate insieme nel pad 19, dalle aziende che ci avevano mandato le discount card. Siamo passate da Dr. Hauschka, da Integra Salus e infine siamo andate da Bottega Organica e siamo state accolte benissimo! Siamo rimaste colpite dalla disponibilità e dalla pazienza che hanno avuto queste ditte nel rispondere a tutte le nostre domande. Sono anche state così gentili da darci anche dei campioncini da provare. Non vediamo l’ora di farvi avere le nostre prime impressioni!

[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo

Dopo la “tappa pipì obbligatoria”, Io e Giorgia siamo ritornate nel padiglione 21 insieme e siamo state da Fitocosmetici Pascucci per salutare la titolare, cara amica della nostra Ambra, e poi da Lavera, che ci ha fatto vedere i nuovi prodotti e dato un sacchetto con dei samples, dei burrocacao e 2 mini creme mani.

Un incontro molto lungo

E’ stato quello da Bioearth, peccato che a metà Giorgia sia dovuta scappare come Cenerentola o, anziché la carrozza, avrebbe perso il treno. Tutti componenti del team si sono comunque prodigati a spiegarmi le loro linee, come viene estrapolata la bava di lumaca e mi hanno fatto vedere anche tutte le nuove maschere che usciranno verso maggio. Non vedo l’ora! Mi hanno omaggiata di un solare 50+ che mi sarà utilissimo quest’estate e una maschera monodose nuova.

[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo

Sempre all’interno del padiglione 21 ho continuato a girare con due mie amiche e ci siamo fermate da Helan. Abbiamo fatto una chiacchierata molto piacevole e spero tanto che questo possa essere uno dei prossimi brand che tratteremo sul blog. Ha prodotti super interessanti. E poi è un’azienda di Genova come la nostra Cimpi!

Il cuore però l’ho lasciato da un brand polacco dal quale, per soli 10 euro, ho comprato ben 3 scrub (dei quali vi parlerò prestissimo…) e una spazzola tek. Quasi quasi mi auto-invito all’interno della rubrica della nostra Arwen per parlarne alle amiche del blog.

Ci sarebbero ancora moltissima cose da raccontare, è stata un’esperienza formidabile e sono andata via distrutta ma felice. Direi che il nostro selfie a fine Cosmo dice tutto…

[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo

 

Una nostra lettrice, Chiara White, ha visitato il Cosmo dopo anni e ci tiene ad aggiungere che…

Sono tornata al Cosmo dopo anni ed è sempre un grande piacere, sembra di stare nel paese dei balocchi! Ci sono stata con una mia amica ed è stato un grande piacere poterle fare annusare e provare i prodotti che io amo tanto. E addirittura convincerla a comprarli, anche se lei il “grande salto” per avvicinarsi al Bio ancora non l’ha fatto.

Ma sono sicura che con ancora un po’ di lavoro…

Eh, son soddisfazioni!

[Cosmoprof 2018] La nostra (e la vostra) esperienza al Cosmo

Per quanto mi riguarda ho invidiato tantissimo le ragazze che passavano con i loro bei trolley pieni di prodotti, ma anche io non mi posso lamentare: torno a casa con una quantità di maschere per i piedi da paura. Della serie “Cenerentola, scansate proprio”.

Resoconto dell’esperienza al Cosmo 2018 rubato a Lebloggersiamonoi e Chiara White

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Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Il viaggio

Qualche anno fa fu trasmesso in tv un programma in cui due V.I.P. affrontavano insieme il viaggio in auto da Roma a Milano.

Lo ricordate?

Erano famosi, ma al tempo stesso perfetti estranei tra di loro. Alcuni non si erano mai incontrati e quel viaggio rappresentava l’occasione per conoscersi.

Oggi quel viaggio lo farei volentieri con una donna in cui sono “inciampata” qualche anno fa… Ricercando informazioni su internet per una piccola tesina universitaria, ho letto l’annuncio dell’avvio imminente di un corso professionale gratuito a cui potevamo accedere anche noi studenti. Andammo al corso in 17 studentesse, a Roma, e da qui è nata un’amicizia, bella, fatta di chiacchierate, condivisione di libri, passione per le piante e la cosmesi.

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Oggi vi presento in questa intervista Muriel

Per noi erboristi è l’anima di Fitomedical, il rappresentante che tutti i commercianti sognano, nonché gestore della loro pagina Facebook, che vi consiglio di visitare… ne rimarrete affascinati!

Prendetevi del tempo, sedetevi comode e preparatevi a viaggiare con Muriel!

Ambra: Muriel, ti avevo promesso (o minacciato?) di farti l’intervista!
Noi chiacchieriamo spesso, so che sei francese, sì, ma dove sei nata?

Muriel: Allora, sono nata a Strasburgo, nella verde Alsazia vicino alla Germania. Terra di guerre e di frontiera, verdeggiante e ospitale, dove iniziò il maggio ’68 la facoltà di medicina, peraltro. Le migliori università di farmacia e medicina stanno lì oltretutto e gli studi sono rigorosissimi ed efficaci.

La mia vita, poi, mi portò a vivere dal nord al sud dell’emisfero, nel senso di Berlino est e ovest, e passare molto tempo alla isola Réunion dove ho famiglia e dove da adulta collaboravo con il giardino botanico alla creazione annuale del giardino dei semplici, il quale andava ogni anno reinventato, visti i cicloni devastatori che passano sopra l’isola.

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel] 

Ambra: Ecco, infatti più di qualche volta mi hai raccontato di essere vissuta a Réunion…

Muriel: Ho lavorato lì per anni, con i distillatori di oli essenziali… Dalla raccolta, alla produzione e vendita delle materie prime ai maestri profumieri francesi, che arrivavano a 2500 metri dal mare, dove si trovano le distillerie, per l’acquisto di vetyver, vaniglia, frangipane, eucalipto, cannella, ylang ylang e tante altre piante che crescono rigogliose in quell’universo. Calcola che molti anni fa gli oli essenziali erano destinati essenzialmente alla produzione di profumi e alimenti e poco alla fitoterapia. I guadagni per i piccoli produttori erano minimi, ma per i distributori furono allora immensi, in quanto non esisteva internet o collaborazioni tra Europa e territori oltremare e così ci furono, per molte aziende acquirenti, guadagni veramente copiosi, dove dalla materia prima prodotta alla vendita finale si accumulavano diversi zeri.

Ora è tutto regolamentato, ma allora si lavorava su alambicchi molto spartani e in mezzo a terra e fanghi… Conservo ancora ora diversi oli essenziali purissimi prodotti da me con etichetta personalizzata da noi, che sono ancora perfetti e molto resinosi…

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Finita la produzione ci armavamo di coltellini per lavorare il bambù ed intagliarlo… Cosa molto gradita ai turisti che ne andavano ghiotti. Perché è vero, ora esistono fior di diffusori più o meno elaborati, ma direi che l’uso del semplice bambù, dove poggiare le preziose gocce, è decisamente fantastico. Come se il bambù rilasciasse la fragranza in modo naturale senza l’ausilio di elettricità o diffusione artificiale. Basta in realtà raccogliere le canne, tagliarle fresche e intagliarlo subito prima che secchi e poi fare essiccare il tutto al sole. Ricaricare quando si vuole il diffusore portatile poggiando diverse gocce sul bambù essiccato. Ti faccio vedere delle foto così puoi capire.

E’ in quel mondo che ho consolidato la mia passione. Ma calcola che già da piccola ero circondata da aromi ed odori perché vivevo vicina al Laboratoire Valnet, a Strasburgo, e nel naso ho ancora memoria degli odori delle loro produzione. Essenzialmente le fragranze balsamiche che questa antica azienda ancora produce oggi. 

Ambra: Poi sei arrivata qui in Italia. Cosa fai nella vita?

Muriel: Cosa sono? Erborista prima di tutto… E se devo essere onesta presi il diploma italiano di Urbino perché convinta di poter tornare nel mio paese, la Francia, per aprire legalmente un’erboristeria vera con tanto di possibilità di miscelare le piante officinali senza problemi. Visto che il diploma fu cancellato dal governo di Vichy nel ’41 con la firma del generale Pétain. Oltretutto in Francia  è deceduta poche settimane fa l’ultima erborista diplomata: dopo la sua abolizione non fu mai più ripristinata la figura professionale malgrado petizioni e proteste. Eppure nel mio paese quando il popolo protesta di solito ottiene ciò che vuole… Ma qui troppi interessi in gioco non riescono a fare vincere la pur determinata volontà degli “herbalistes”, costretti a definirsi tali in assenza di tutela e legge a loro favore.

Si sono create lo stesso molte scuole per erbalisti, come quella di Lione che però non gli riconosce una valenza legale, e sono nati molti DU (diplômes universitaires) in aromaterapia e fitoterapia per medici e farmacisti. Ma del ripristino della figura erboristica a tutto tondo nulla… anche se malgrado tutto e tutti, i francesi non demordono. Però oggi se ne va, per anzianità, l’ultima erborista ufficiale a possedere il diploma legale di erboristeria…

Ambra: che poi è ciò che si sta per verificare qui in Italia in questo periodo, se verrà approvata la proposta di legge al vaglio del Governo.

Muriel: Penso che gli erboristi in Italia andrebbero tutelati come “patrimonio” del paese proprio perché si tratta di una realtà unica che andrebbe preservata e coccolata. Penso che sia il mestiere, la professione più antica, che ci sia, e che questo paese dovrebbe essere fiero di tutelare sotto la propria ala persone che si sono dedicate a rappresentare questa figura.

Quando arrivai nel vostro paese non erano tanti ma vendevano tutti piante officinali in quantità e ne andavano fieri. Ricordo benissimo un erboristeria di sole tisane a Roma che chiudeva verso il 20 dicembre fino a nuovo anno, perché tanto vendeva soltanto erbe sfuse, e non certo regalistica, ed era inutile essere aperto là dove tutti cercavano regali vari.

Negli anni ho scritto su diverse testate sul valore aggiunto di questa professione ma nessuno mi ha mai ascoltata. 

Ho cercato di fare conoscere il mondo dell’erboristeria attraverso radio, allora in un programma radio Rai, ma soprattutto in televisione, con Geo dove ho lavorato dal 2001 al 2015, sia in diretta ogni settimana i primi anni, per poi fare diversi documentari in giro per l’Italia.

Ambra: Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Muriel: Il mio sogno era quello di sviluppare essenzialmente l’approccio documentaristico perché ci sarebbe molto da dire e molto da comunicare. Purtroppo non mi è stato possibile farlo perché devi trovare canali interessati e oggi non è certo facile proporre prodotti simili mentre produrli da te ha costi altissimi. E probabilmente rimarrà un grande sogno nel cassetto anche se non è detto. 

Lavoro ora per un’azienda di fitoterapia e continuo a fare ricerca personale e stiamo assieme a soci, per creare una associazione per malattie rare… e anche lì la fitoterapia c’entra, specie per le patologie autoimmuni che tanto aumentano e tanto poco sono studiate ancora. Mi colpisce particolarmente l’aumento esponenziale di bambini che si ammalano di queste patologie autoimmuni. Non va bene e bisogna agire e capire l’eziologia di queste forme di malattia molto invalidanti. 

Ho la  fortuna di lavorare con un grande “maestro”, nella figura del dottor Rossi, biologo, che mi dà modo di approfondire e studiare molto, perché qui non si smette mai comunque. Ma la visione del dottor Rossi sulla salutogenesi e sull’omeostasi mi sembrano fondamentali. Per dire che là dove nessuno parlava di permeabilità intestinale e di microbiota lui aveva già prodotto una linea e già insisteva su argomenti di cui oggi tutti parlano, come se fossero loro i pionieri, il che mi fa molto piacere, ma molto “sorridere” se penso agli anni di studi, approfondimenti e ricerca di doc. Rossi.

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Questi ultimi anni, decenni, sono gli anni della ricerca ma anche dei grandi business ed era ovvio che dopo un approccio parecchio aggressivo di diversi farmaci si tornasse a materie prime, principi attivi, maggiormente studiati, ma anche più morbidi ed efficaci . Ed in mezzo ad una giusta e proporzionata ricerca e scoperte fondamentali nel settore, il settore stesso si sia allargato a macchia d’olio, diversificandosi dai supermercati alle farmacie che fino a dieci anni fa si proponevano solo in minima parte alla vendita dei fitoterapici. 

Poi ultima moda ora sono le bioprofumerie che nascono dalla voglia di un mondo ed ambiente migliore dove venga tutelata la cute, la pelle, essendo anche un credo nell’evitare troppi prodotti nocivi per l’ambiente. Anche qui troveremo come era ovvio, aziende veramente pure e coinvolte in un progetto determinato, e i soliti avvoltoi che vedono molto denaro più che un credo. 

Penso anche che le varie spignattatrici siano  una grande risorsa se sono seguite bene e se studiano soprattutto, prima di lanciarsi in prodotti complessi, perché serve la manualità in un mondo incapace oramai di lavorare con le mani e la fantasia… Quindi ben vengano 😀

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Muriel ha glissato su una domanda: le ho chiesto perché non scrive un libro, ha molto da raccontare…

Il viaggio con Muriel io lo faccio intorno al mondo ogni volta che le parlo. Chissà se dopo questa intervista capirà che non è né inutile né insulsa come mi dice. Che dite, riusciremo a convincerla insieme?

Se questa intervista ha stuzzicato la vostra curiosità e se avete domande da rivolgerle, potete contattarci: saremo il vostro ponte di collegamento.

A presto!

Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S

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[Le interviste di #LBSN] Fortezza Nassima

Chi è Nassima

Nassima è una donna algerina dalle fattezze minute e aggraziate. E’ una mamma come ce ne sono tante, è stata cresciuta al fine di bastare a se stessa, imparando anche a cucirsi abiti e borse e a tingere stoffe. Negli ultimi anni ha appreso l’arte di dipingere su ceramica e su stoffa (ed è in questo frangente che l’ho conosciuta).

Nassima adora i fiori, fare lunghe passeggiate meditando, ma soprattutto ama cucinare: i suoi biscotti sono così buoni e ben confezionati da sembrare preparati in pasticceria. La sua passione per l’arte culinaria l’adopera altresì per la preparazione di intrugli per pelle e capelli.

Nassima è oltremodo timida e riservata,  difficilmente si apre in una conversazione. Per me ha fatto uno strappo alle sue rigide regole (a suo dire, l’ho conquistata con la dolcezza).

Onorata da questa concessione, mi sono apprestata a chiederle informazioni riguardanti la cura personale tipica della sua terra, l’Algeria, riuscendo nel mio intento di estrapolarle alcune ricette tradizionali algerine.

[Le interviste di #LBSN] Fortezza Nassima

Quali sono i prodotti utilizzati dalle donne algerine per la cura dei capelli?

I componenti più usati, mi spiega, sono oli di origine vegetale, argille, erbe, e in particolare l’henné. Ad esempio, al posto del classico balsamo, lei è solita utilizzare l’argilla verde mischiata ad acqua e lasciata in posa sui capelli per circa 6 minuti, prima di risciacquare.

L’argilla verde è ideale per i capelli grassi perché è seboequilibrante, purificante e antiforfora.

Nassima, inoltre, mi svela il segreto per capelli come i suoi, così sani, lucidi e dal colore omogeneo: diluisce la polvere di henné con acqua, fatta bollire in precedenza con rametti di rosmarino e foglie di noce. Questa aggiunta di erbe apporta salutari benefici dovuti ai minerali, alla vitamina C e flavonoidi in esse contenuti.

Un ottimo metodo per donare luminosità e profonda idratazione alla chioma consiste nel fare impacchi su capelli asciutti con dell’olio extravergine di oliva, utilizzato puro e mantenuto in posa per qualche ora; per un trattamento più intensivo, si può applicare l’olio alla sera e lavare i capelli il giorno successivo.

Quali sono i vostri tradizionali trattamenti per il viso?

Dal principio Nassima ha tenuto a precisare che la cura di sé è un segno di rispetto nei confronti di se stessi, ma anche degli altri.

Consiglia l’argilla verde per la pelle grassa, valido aiuto per purificare la cute soggetta a imperfezioni.

Per quanto riguarda il gommage, mi fa dono di una ricetta tradizionale dalle proprietà illuminanti, anti macchia, idratanti e nutrienti.

Gli ingredienti sono:

  • 1 tuorlo d’uovo (fonte di acidi grassi e vitamine, è un potente idratante contro la pelle secca, invece, per la pelle grassa è preferibile l’albume)
  • 1 o 2 gocce di olio extravergine di oliva (antiage, elasticizzante, nutriente e rigenerante)
  • 2 gocce di succo di limone (fonte di vitamina C, magnesio, potassio, caldio, è un antibatterico, antiossidante, antiage, illuminante, antimacchia, stimola la produzione di collagene e bilancia i livelli di pH della pelle)

Nassima, stupita dal mio interessamento, mi elenca anche gli ingredienti per la maschera viso:

  • 1 cucchiaio d’acqua
  • 1 cucchiaio di lievito di birra fresco (fonte di vitamina B, ottimo cicatrizzante, rigenerante delle cellule e protettivo)
  • 1 cucchiaio di glicerina (dalle proprietà idratanti e tonificanti)
  • 1 cucchiaio di argilla verde in polvere (ricca di minerali, riequilibrante, purificante, matificante e astringente)

Questo composto va spalmato sul viso e tenuto in posa per 30 minuti. Successivamente, va lavato via e va applicata la crema idratante.

Quali ricette utilizzi per la cura del corpo?

Per mantenere sempre elastica la pelle del corpo, e per scongiurare le smagliature, Nassima utilizza l’olio di mandorla puro, eseguendo un massaggio susseguito da una bella doccia rigenerante. Si tratta di un rituale che ama concedersi la sera e che le dona beneficio e relax.

Per esfoliare la pelle del corpo dalle cellule morte, utilizza la medesima ricetta della maschera per il viso, ma il tempo di posa varia. Infatti, appena il composto si asciuga, questo va risciacquato.

Per il corpo, oltre all’acqua mischiata all’argilla si può aggiungere qualche goccia di olio extravergine di oliva. Per la pelle delicata dei neonati, Nassima consiglia proprio quest’ultimo, ideale per fornire una buona barriera protettiva attraverso coccolosi massaggi.

[Le interviste di #LBSN] Fortezza Nassima

Quali sono i metodi di epilazione algerini?

Nassima, abituata a far tutto da sé, ovviamente non poteva deludermi nel campo della rimozione dei peli! Come un’abile alchimista, miscela un composto frutto di una ricetta semplice e a basso costo, così formulata:

  • 200 ml di acqua
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1/2 limone spremuto (che ha proprietà disinfettanti)

L’impasto va fatto cuocere con l’accortezza di farlo addensare bene. La cottura è una parte piuttosto difficile, perché il composto deve rapprendersi, ma restando morbido e malleabile.

Per la stesura della cera a mano, ci vuole molta abilità e una certa dose di esperienza: la cera va manipolata e poi stesa sulla pelle tesa, dopodiché si strappa con un rapido gesto nella stessa direzione di crescita dei peli, questo per evitare che questi si spezzino e per non andare a ledere i capillari.

L’amor proprio

Sono molto grata a Nassima per avermi svelato alcune preziose ricette della sua terra natia. Non nego di aver fatto fatica ad addentrarmi nel suo essere poco propensa alle spiegazioni, ma questa impresa mi ha ripagata, insegnandomi che in lei ho potuto ritrovare il mio stesso pragmatismo, il desiderio di semplicità in una vita complicata, l’amor proprio che si dimostra in molteplici modi: artistici, creativi e culinari. Tutti altrettanto validi e unici per ognuna di noi.

Sotto strati di tessuto, Nassima cela una lunga chioma corvina scintillante, una pelle curatissima e radiosa, e indossa un completino intimo di pizzo nero proprio niente male (di questo, dovete fidarvi sulla parola!).

Allo stesso modo, sotto la sua corazza di diffidenza, questa piccola grande donna algerina nasconde un’anima bella. Basta avere la pazienza e la volontà di andare oltre le apparenze.

Forse questo, scritto da una blogger che si occupa di cura prettamente estetica, può stridere un po’, ma prima di essere una blogger sono un essere umano, che si tuffa (per propensione e professione) nelle profondità dell’animo e, perché no, negli abissi degli occhi neri di Nassima. Lei, avendomi svelato alcuni dei suoi segreti di bellezza, mi ha concesso un abbattimento non solo delle frontiere, ma dei pregiudizi che regnano nella nostra quotidianità.

Articolo scritto da Greta

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Intervista: #LBSN incontrano Setaré

Bologna, SANA 2017

Fra i mille appuntamenti presi al SANA, quello con Setaré è stato il più interessante, apprezzato, vissuto.

Per noi è stato un onore poter intervistare Alì, co-fondatore del brand, che ci ha concesso più di un’ora di informazioni, consigli, opinioni e curiosità. E non potevamo non condividere con voi il nostro risultato!

Intervista a Setaré

 

Intervista #LBSN incontrano Setaré

[Filosofia di Setaré]

#LBSN: Pensate di coniugare i rituali di skincare italiani con quelli dell’area mediorientale/persiana?

Alì: Direi che Setaré nasce per fare questo.

Credetemi: quando è nata questa azienda, l’unica intenzione che non avevamo era quella di entrare nel mercato e dire “Ci sono pure io”, né di produrre i famosi “Me-too products”.

Setaré è nata con l’intento di osservare bene il mercato eco-bio e vedere cosa può mancare, che cosa si può fare diversamente. Si può dare un contributo per migliorare il mondo eco-bio, o è già finito tutto?

Setaré vuole cercare di mettere insieme due grandi culture che io conosco bene, perché ho vissuto 21 anni in una di queste e 24 nell’altra, cioè in quella italiana. Ho pensato di unirle per creare qualcosa che ormai si è perso, ricordando l’antica “Via della seta”, che attraverso lo scambio di merci scambiava anche culture.

Iraniani e Persiani avevano una grandissima conoscenza della combinazione delle piante, e ci sapevano fare veramente. Non solo con le loro, ma anche con piante che venivano da altri paesi, come il continente africano o quello europeo. In Persia non c’erano queste piante che però sono arrivate grazie alla Via della seta, rendendo gli Iraniani esperti “alchimisti botanici”.

Intervista #LBSN incontrano Setaré

Insieme alla grande artigianalità toscana, nasce così “L’alchimia e il rinascimento”, quello che adesso rappresenta la nuova campagna Setaré. Ciò non significa che le formule sono state prese dagli antichi testi persiani: non sarebbe possibile, né sinonimo di qualità, ma Setaré studia i vecchi libri che riportano ricette antiche, alcune risalenti addirittura a 700 o 800 anni fa. Manoscritti di persone che io stesso conoscevo e che erano parte della mia famiglia. In Iran, e questo ve lo svelo in anteprima, i miei avi avevano saponifici, facevano i saponi, e sto parlando di 400 anni fa.

#LBSN: Ma è bellissimo! E’ come averlo nel sangue! Vi siete tramandati le ricette?

Alì: Non solo! Ho avuto sempre a che fare con dei grandi e antichi farmacisti che allora si chiamavano “guaritori”. Gente che non aveva fatto l’università, ma che sapeva come trattare le piante. Lo studio di questi antichi testi persiani ci ha dato quegli spunti particolari per cambiare le cose e farle funzionare meglio e in modo sostenibile. Questa è la filosofia di Setaré.

Durante i miei anni di lavoro come Direttore Marketing, Direttore Commerciale e Direttore Vendite, ho commissionato una ricerca di mercato che ha coperto 8 città italiane. Abbiamo intervistato consumatrici di cosmesi eco-bio e quello che è emerso dall’82/83% era il sentirsi discriminate dal punto di vista dei piaceri, da quella che io chiamo “esperienza sensoriale”.

Queste consumatrici lamentavano: “Perché devo per forza avere creme dentro vasi di plastica, con etichette storte? Perché invece le mie amiche trovano in profumeria confezioni che, a prima vista, piacciono tanto? Perché l’odore del mio shampoo è, nella migliore delle ipotesi, di agrumi, arancia e limone?”. Chi produce cosmetici ecobio deve pensare anche all’esperienza sensoriale, visiva e olfattiva dei prodotti.

Noi siamo partiti da questa idea. Come vedete, i nostri sono cosmetici che richiedono un costo di produzione elevato, ma che non si riflette sul prezzo finale. Il tappo è di alluminio, non di plastica. L’incisione laser su questo alluminio rende elegante, e soprattutto sostenibile, perché usiamo meno vernice. Non è una cosa cheap, ma i prezzi di Setaré sono come quelli di molte altre marche perché è un investimento che abbiamo deciso di sobbarcarci.

Noi usiamo le materie prime più costose sul mercato, e questo lo sanno anche i nostri competitor. Parliamo di eleganza pura, arte della profumeria. Una combinazione straordinaria e innovativa nell’ambito dell’eco-bio.

[Intervista] #LBSN incontrano Setaré

[INCI e importanza delle certificazioni]

#LBSN: Su cosa puntate per informare le consumatrici riguardo gli INCI e le materie prime dei vostri prodotti? Sono poche quelle aziende che dichiarano onestamente la tracciabilità delle materie prime contenute nei loro cosmetici…

Alì: Questo è un argomento importante e delicato, che fa la differenza tra un brand e l’altro.

I prodotti Setaré sono tutti certificati ICEA o AIAB, il massimo livello di certificazione che si può avere in Italia. Questo vi dà la certezza che tutte le materie prime abbiano un certificato eco-solidale, che sia effettivamente un certificato vero e che quelle materie prime acquistate con quel certificato siano incluse nel prodotto. Tutto ciò che noi indichiamo, non solo sulle etichette, ma anche sui nostri cataloghi, richiede il passaggio di verifica degli enti, e non stampiamo nulla senza avere la loro approvazione.

Ogni giorno i consumatori di eco-bio sono sempre più consapevoli, sempre più bravi e sempre più attenti. Hanno imparato a leggere l’INCI in modo adeguato, e devono chiedersi: questo prodotto è certificato? Quale tipo di certificazione ha? Molti prodotti di grandi aziende, con altissimi fatturati, non c’entrano niente con le certificazioni. Non hanno certificato e, se ce l’hanno, hanno dei bollini tipo “Vegan”, che non è una certificazione di eco-bio.

#LBSN: Ci piacerebbe approfondire, perché sono tante le aziende che hanno un semplice bollino e non una certificazione, e si presentano come “alternativi”, o si giustificano dicendo che i costi sono troppo alti per ottenere il certificato.

Alì: Questo è compito vostro, ragazze. Il canale giusto per fare informazione indipendente e corretta siete voi consumatrici e blogger. Voi dovete parlare di questo.

E’ una cosa che crea coscienza sociale ed è giusto che siate voi a parlarne e dire che mettere il bollino non è cosa “da fighi”, ma è qualcosa d’importante. La certificazione deve essere certificazione, non bollini. Per quanto riguarda i costi da sostenere per averla, posso dirvi che mi è capitato di vedere nei supermercati alcuni saponi di Marsiglia prodotti da un’azienda che conosco molto bene, venduti a prezzi davvero concorrenziali e con certificazione ICEA. Questo vuol dire che non è vero che la certificazione aumenta i prezzi. Quel prodotto costa tanto e sarebbe costato ugualmente tanto, anche se non avesse avuto il certificato. Le vostre lettrici devono sapere che avete imparato o che state imparando a leggere l’INCI. Dovete fare molta attenzione alla certificazione, se non addirittura pretenderla.

[Intervista] #LBSN incontrano Setaré

[La chimica “amica”]

#LBSN: Perché avete deciso di creare un prodotto eco-bio e non un classico da profumeria? É nato da uno studio, da una cultura personale?

Alì: Il concetto principale è la storia da raccontare alle persone.

Fino a 80/90 anni fa, tutto era cosmetica naturale perché c’era solo quella. Poi sono arrivati Francesi e Americani, con i marchi che ora conosciamo.

Tutto è diventato chimica di sintesi, non chimica “amica”. Pelle liscia e bella grazie al silicone, ma che soffriva causando punti neri a causa di una cattiva traspirazione.

A un certo punto si è tornati a fare uso della cosmesi naturale nella sua definizione pura, cioè tutto naturale ma, a fronte di 5.000 tonnellate di cosmetici consumati ogni giorno in tutto il mondo, non è più sostenibile fare cosmesi naturale al 100%. Utilizzare cosmetica naturale non è sinonimo di sostenibilità.

Qual è allora la strada giusta da percorrere? Come sempre, la via di mezzo è spesso la migliore. Prendere cioè in considerazione l’utilizzo della natura, ma anche della famosa “chimica amica”. La chimica non è tutta cattiva: ci ha cambiato la vita, è organismo umano. Smettiamo di parlare della chimica come una cosa brutta. La chimica amica è quella che porta ad avere dei prodotti che non danneggiano l’organismo umano, né l’ambiente. Vi faccio un esempio: il balsamo Setaré è oggi riconosciuto come uno dei migliori balsamo eco-bio. Sapete che i capelli si arruffano perché le scaglie si aprono a causa di carica elettrostatica negativa. Per “tranquillizzarli” e domarli, bisogna neutralizzare quella carica negativa con le amine quaternarie, che hanno però un difetto: non c’è un enzima che può degradare queste molecole, perciò queste finiscono nell’ambiente e lì rimangono. Un po’ come la plastica: nulla può eliminarla.

Dentro il nostro prodotto c’è una delle poche amine biodegradabili esistenti, accertato anche dagli organi certificatori. Se voi ci pensate, il futuro non è più nella cosmesi convenzionale, ma non è nemmeno nella cosmesi naturale, perché non è sostenibile in un mondo in cui sta continuando a crescere il numero della popolazione, e non si tratta più di una questione di scelta o principio.

[Prodotti multifunzione]

#LBSN: Setaré è tra i pochi brand a non avere in catalogo uno di questi prodotti cosiddetti “multifunzione”. Avete in programma un prodotto viso/corpo/capelli?

Alì: Ottima domanda.

Come ti dicevo prima, Setaré nasce per fare le cose diversamente: non parte dal prodotto, ma dal bisogno. Io provengo dalla farmaceutica, ho vissuto nel mondo del farmaco per circa 10 anni e ho visto il passaggio di prodotti per specifiche azioni e organi a prodotti “multifunzionali”. Lo stesso prodotto abbassava il colesterolo, trigliceridi, arricciava i capelli e faceva il caffè la mattina. Poi, in poco tempo ho visto che tutto è tornato a com’era prima, quindi all’eliminazione di questi prodotti. Sono convinto che anche in cosmesi accadrà la stessa cosa a breve. L’essere umano non è portato a utilizzare strumenti multiuso, ma strumenti specifici per bisogni altrettanto specifici. Tutto il resto è marketing, voglia di creare qualcosa di nuovo e venderlo senza che abbia veramente un valore scientifico o di utilità. Questo è il motivo per cui noi fino adesso non abbiamo creato un prodotto così.

[Linea “Purify” – SANA 2017]

La linea Purify, che abbiamo lanciato in occasione del SANA, nasce per creare soluzioni a pelli impure, grasse, punti neri e brufoli. C’è proliferazione batterica sul grasso, e tutte le impurità derivano dallo stesso problema: un’ipersecrezione del sebo, a sua volta proveniente da un problema che ha una pelle molto sensibile.

[Intervista] #LBSN incontrano Setaré

Abbiamo scelto una pianta molto antica, che non si usa più da almeno 80 anni in cosmesi. In Europa, questa pianta è stata usata per circa 5/6.000 anni con grande successo. Poi si è smesso di utilizzarla, ma in Persia e in Iran ancora si continua ad usarla. La pianta in questione è Sisymbrium Irio, o Sisymbrium Officinale, importantissimo nella cultura persiana per purificare e come antinfiammatorio e antibatterico. In Italia era chiamata anche Erba Sofia o Erba Cornacchia, perché veniva utilizzata molto dai cantanti che, cantando a squarciagola, infiammavano le corde vocali. La pianta ha elevate proprietà antinfiammatorie e antisettiche, ma gli antichi testi persiani ci dicono che per avere maggiore efficacia deve essere associato alla manna, elemento molto purificante già utilizzato in passato per le macchie del viso e per schiarire la pelle. Insieme poi alla violetta, abbiamo creato una base di tre attivi straordinariamente orientati a risolvere un unico problema – quello della sebo-regolarizzazione – oltre a disinfettare la pelle dal grasso e dalla proliferazione batterica, risolvere il problema dei brufoli e schiarire eventuali macchie grazie all’attività antinfiammatoria.

[Intervista] #LBSN incontrano Setaré

Nasce così Setaré “Purify”: tre elementi per un trattamento completo ma easy, smart. Cose fattibili, a un prezzo accessibile. Questi tre prodotti rappresentano un trattamento di bellezza completo, devono essere utilizzati assieme e secondo le nostre istruzioni d’uso. La mousse per la detersione di mattina e sera si risciacqua. Il tonico viso Setaré serve a riequilibrare il PH della pelle, e poi la crema siero (molto più siero che crema) viene assorbita immediatamente ed è anche molto gradevole come fondo per il trucco. Il trattamento deve essere utilizzato per 4 settimane, 2 volte alla settimana va utilizzata la maschera scrub 2 in 1. Si tratta di una maschera monouso, da utilizzare in unica applicazione, il tempo di posa è di 8/10 minuti senza massaggio, va poi rimossa massaggiando delicatamente.

[Intervista] #LBSN incontrano Setaré

Tutta la linea è stata testata su venti volontari, donne e uomini di età diverse. I risultati sono stati promettenti, e vi posso assicurare che i nostri tester non ci hanno restituito i campioni…

#LBSN: Che cosa apprezzate di chi fa il nostro “lavoro”? Qual è il tuo consiglio per noi?

Alì: Penso che le blogger stiano facendo un buon lavoro, tutto sommato.

L’importate è mantenere la vostra indipendenza: a medio e lungo termine è ciò che ripaga assolutamente. Evitate di dare le informazioni che danno tutti, cercate di innovare in quest’ambito, cercare di ascoltare e di vedere dove c’è bisogno di informazione.

Intervista di LBSN [special thanks to Lux, Stella Maris e Tuulen Tytar]

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