Gli impacchi per capelli, come si fanno e a cosa servono

Gli impacchi per capelli, come si fanno e a cosa servono

Eccoci, finalmente! Oggi vi farò scoprire gli impacchi per capelli in un modo nuovo.

Non ci saranno solo ricetta e modo di utilizzo dell’impacco, ma vi spiegherò anche passo passo come farlo.
Anzi, ve lo spiegheranno loro come vengono coccolati per bene. Sì, perché dopo la mia introduzione, la parola passerà ai miei capelli.

Premessa

Specifico che per i test e alcune spiegazioni di questa introduzione mi sono ispirata al sito Longhaircommunity, al suo forum, e ad altre pagine americane o blog italiani.

Prima di tutto voglio spiegarvi cosa sono gli impacchi e perché sono utili.

Gli impacchi

Gli impacchi vengono preparati con vari prodotti naturali (ad esempio henné, erbe ayurvediche, yogurt, uova, cacao, ecc.).
Non esiste un’idea fissa d’impacco. Possono essere fatti con uno o più prodotti e vanno tenuti in posa dalla mezz’ora alle due ore massimo, dipende dall’impacco.
Con l’henné il discorso è diverso e ne parleremo in seguito.

Gli impacchi possono servire a nutrire il capello, a idratarlo o a “proteinizzarlo”:

  • Idratazione: I capelli di tutti necessitano di idratazione, poiché l’acqua naturalmente presente nella struttura del capello, insieme alla cheratina, può evaporare facilmente sotto l’influenza del sole, del vento, dell’uso del phon, dei detergenti aggressivi, ecc.
  • Nutrimento: Il nutrimento è fondamentale per ripristinare il mantello lipidico naturale che si trova sulla superficie del capello. I capelli non contengono grassi al loro interno; il sebo prodotto dal cuoio capelluto li copre esternamente, proteggendoli dalla disidratazione. Questo tipo di trattamento è particolarmente utile per capelli molto secchi, dove la sola idratazione non basta, ma è importante bilanciarlo con idratazione per evitare che secchi troppo i capelli a lungo termine.
  • Proteine: Le proteine sono necessarie quando i capelli hanno perso cheratina a causa di tinte, permanenti o altri trattamenti chimici. In questi casi, è utile utilizzare cheratina (sia animale che vegetale, come la fitocheratina). Tuttavia, è importante non esagerare con i trattamenti proteici, poiché un eccesso può rendere i capelli rigidi.

È essenziale valutare oggettivamente le esigenze dei nostri capelli, considerando i trattamenti che hanno subito e sperimentando diverse combinazioni.

Di base, l’idratazione è sempre benefica.
Se usiamo spesso il phon, viviamo in zone ventose o laviamo frequentemente i capelli a causa dello sport, alternare trattamenti idratanti con impacchi nutrienti può essere utile.
Per capelli danneggiati da trattamenti chimici o dall’uso frequente di piastre e phon, la cheratina può essere un valido aiuto.

Alternare correttamente idratazione, nutrimento e proteine nelle giuste proporzioni garantisce risultati migliori rispetto all’uso esclusivo di un solo tipo di trattamento.

Il Test dell’Elastico

Per capire cosa serve ai nostri capelli, possiamo effettuare un semplice test.
Prendiamo un capello bagnato (dalla spazzola o caduto durante il lavaggio) e tiriamolo delicatamente:

  • Se il capello si allunga e si “smolla” prima di spezzarsi, significa che è eccessivamente nutrito.
  • Se il capello si spezza senza allungarsi, significa che ha troppe proteine.
  • Un capello elastico ma resistente è segno di capelli sani.

Ecco cosa aspettarsi dai nostri capelli in base alla combinazione di trattamenti:

  • Capelli “mosci”: Troppa idratazione senza abbastanza proteine rende i capelli morbidi ma senza struttura, facilmente spezzabili.
  • Capelli rigidi: Troppe proteine senza nutrimento li rendono duri e fragili.

Esistono vari prodotti specifici per idratazione, nutrimento e proteine. Non farò una lista dettagliata qui, ma per ogni trattamento spiegherò quali prodotti sono più indicati e perché.

Tra l’altro ci sono prodotti da usare negli impacchi che servono solo per amalgamare il tutto, come balsamo con INCI accettabili, oppure henné ed erbe ayurvediche, olii essenziali (facendo attenzione a quelli fotosensibilizzanti).

I prodotti sono moltissimi. Parte di questi non li ho mai usati, non vanno utilizzati tutti e sono molto soggettivi, ma vi darò tutte le alternative possibili per scegliere cosa è più adatto per voi.

Partiamo dal capello

Per conoscere la porosità del capello (cioè la capacità di trattenere l’acqua e quindi di evitare una perdita di proteine) si possono fare questi due test:

  • Test di galleggiamento: immergere dei capelli caduti e asciutti in una bacinella con dell’acqua e aspettare circa cinque minuti (anche se in alcuni siti parlano di ore). Se galleggiano, abbiamo una porosità bassa. Se invece affondano, la porosità è alta.
  • Test di scorrimento: prendere una ciocca di capelli e scorrere dal basso verso l’alto. Se sentite che le dita scorrono senza intoppi, la porosità sarà bassa. Se invece trovate degli ostacoli che rallentano lo scorrimento, la porosità sarà alta.

La porosità può essere:

  • bassa, se il capello ha le squame chiuse
  • media, se il capello non ha le squame completamente aperte
  • alta, se le squame sono completamente aperte

Può essere falsata dall’utilizzo costante di henné e risciacquo acido che chiudono le squame, e non sempre capello liscio vuol dire poco poroso, o capello riccio più poroso.

I trattamenti

I trattamenti variano a seconda della porosità, e bisogna usare delle accortezze soprattutto se i capelli sono molto porosi.

In questo caso, bisogna idratarli molto, ma anche proteinizzarli, evitare il calore che può seccarli ulteriormente, districarli per bene (prossimamente parleremo anche delle spazzole migliori), fare il risciacquo acido per ristabilire il pH e chiudere le squame del capello.

Il risciacquo

Il risciacquo acido va fatto a fine lavaggio e dopo aver sciacquato il balsamo, usando un prodotto acido come aceto di mele, aceto normale, acido citrico, limone, infusi vari di karkadè, rosmarino.
Gli infusi vanno lasciati raffreddare e poi possono essere usati direttamente così.

Limone e aceto vanno dosati per un massimo di un cucchiaio per litro e mezzo d’acqua fredda, ma ci sono anche altri metodi che consiglio solo a esperte spignattatrici.

Se i capelli sono poco porosi, basta usare un po’ di acqua tiepida in caso di impacchi d’olio o idratanti (se no il prodotto non penetrerà), e impaccare coprendo bene i capelli per riscaldarli.
Per ogni capello sarà necessario un prodotto diverso, e bisogna sperimentare e capire cosa piace e cosa non piace ai nostri capelli.

Io penso di avere capelli che passano dall’essere poco porosi, quando uso l’henné costantemente, al mediamente porosi, almeno secondo i test fatti.

Articolo scritto da Capellona Inside

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