Da buona libraia, c’è un appuntamento al quale non manco mai (ci sono stata anche lo scorso anno, ricordate?), e si tratta del Salone del Libro di Torino, che quest’anno, giunto alla sua 37° edizione, si è svolto dal 15 al 19 maggio.
Una manifestazione che abbraccia un po’ tutti i livelli dell’editoria, riunendo piccoli e grandi editori, lettori ed esperti del settore.
Non passa inosservata anche la presenza di stand di self publishing e libri usati.

E quest’anno si è accesa la polemica: è stata indetta infatti una petizione per raccogliere firme contro la presenza de “Il Libraccio”, nota catena che vende libri usati a prezzi a dir poco concorrenziali.
Tuttavia questo stand è stato come sempre uno dei più visitati e animati.
Presenza al Salone del Libro e polemiche
La partecipazione de Il Libraccio al Salone Internazionale del Libro di Torino ha fatto indignare alcuni editori, che lo hanno reputato un competitor “sleale”, proprio per la ghiotta offerta che propone.
Ma Il Libraccio non vende solo libri recenti: all’interno del suo stand di circa 350 metri quadrati, occhieggiano anche fuori catalogo e modernariato.
Al di là delle polemiche, non bisogna dimenticare che il Salone del Libro è un’ottima occasione di incontri, dibattiti e, soprattutto, un modo per scoprire nuove realtà editoriali.
Nato nel 1988 come “Fiera del Libro”, il Salone di Torino si è affermato nel tempo come uno degli eventi culturali più rilevanti d’Europa, e ogni anno richiama migliaia di visitatori.

Come è cambiato il Salone negli anni
Nel corso degli anni il Salone si è trasformato: da evento commerciale a spazio culturale immersivo.
La centralità del libro è rimasta, ma è aumentata l’attenzione alla contaminazione tra linguaggi (cinema, fumetto, podcast), all’internazionalizzazione e alla partecipazione giovanile.
Le ultime edizioni hanno dato spazio anche al digitale e ai nuovi formati di fruizione.
Il Salone si sviluppa principalmente nei padiglioni di Lingotto Fiere, suddivisi per aree editoriali, tematiche e funzionali.
Le sale conferenze ospitano incontri, lezioni e reading; i padiglioni espositivi accolgono gli stand; ci sono spazi per i bambini, sale business per gli operatori e aree relax.
La logica della disposizione mira a favorire la fruizione tematica e la scoperta.

L’edizione 2025 si estende su circa 137.000 metri quadrati, con padiglioni suddivisi in percorsi tematici: narrativa, saggistica, editoria per ragazzi, area business e innovazione.
La visita è facilitata da mappe, segnaletica chiara e dall’app ufficiale del Salone, che consente anche di costruire un’agenda personalizzata.
I grandi e i piccoli: gli espositori
Grandi editori come Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, Laterza, Sellerio occupano aree centrali e visibili, ma il cuore pulsante del Salone è spesso costituito dai piccoli editori indipendenti, che portano scelte coraggiose, autori emergenti e approcci innovativi.
Io stessa ammetto di partire sempre con la curiosità e la voglia febbrile di scoprire editori che non conosco, che però spesso nascondono delle vere e proprie perle e delle voci autoriali tanto sconosciute quanto potenti.
Negli ultimi anni, il Salone del Libro di Torino ha infatti rappresentato un’importante vetrina per autori pubblicati da case editrici semisconosciute, contribuendo alla loro emersione nel panorama letterario italiano e internazionale.

L’editoria indipendente e il self publishing al Salone 2025
Nel 2025, l’area dedicata agli editori indipendenti si conferma centrale: accanto a realtà consolidate come Minimum Fax, Iperborea, NN Editore, Sur, 66thand2nd, Black Coffee, trovano spazio anche numerosi editori emergenti provenienti da tutta Italia.
L’obiettivo è valorizzare la qualità editoriale al di là delle logiche commerciali dominanti, offrendo visibilità a chi punta su traduzioni ricercate, saggistica coraggiosa o nuove narrazioni contemporanee.
Anche il self publishing, in crescita costante, non è più percepito come un’alternativa marginale, ma come una via autonoma che permette ad autori esordienti di costruirsi un pubblico, soprattutto grazie ai canali digitali.
Piattaforme come Youcanprint, StreetLib, Amazon KDP sono presenti per dialogare con lettori e aspiranti scrittori, offrendo strumenti e consulenze personalizzate.

Incontri, Eventi e Interviste del Salone 2025
Il programma del Salone del Libro 2025 ha contato moltissimi incontri, presentazioni e performance.
Inoltre si sono svolti dibattiti su temi come intelligenza artificiale, crisi climatica, geopolitica ed editoria del futuro.
Numerose le interviste dal vivo con autori italiani e stranieri, spesso trasmesse in streaming.
Tra gli ospiti annunciati, grandi nomi della narrativa internazionale, tra cui: Jan Brokken, Javier Cercas, Tracy Chevalier, Joël Dicker, Valérie Perrin, Jean Reno, Scott Turow e molti altri.
Attese anche personalità extra-letterarie, come divulgatori scientifici, filosofi, attivisti e artisti.
La Campania, con la ricchezza variopinta della sua cultura, è stata la regione ospite dell’evento; mentre i Paesi Bassi, innovatori e avanguardisti, hanno ricoperto il ruolo di paese protagonista.

Aree Tematiche e Sezioni Speciali
L’edizione 2025 del Salone si amplia con nuove proposte e spazi tematici pensati per raccontare la pluralità del mondo editoriale contemporaneo.
Tra le novità più attese c’è il Romance Pop-up, un’area interamente dedicata al romanzo rosa, genere in continua ascesa capace di conquistare un pubblico sempre più vasto.
Tra le principali novità spicca il Publishers Centre, un elegante spazio lounge riservato ai professionisti del settore: editori, librai, influencer e comunicatori trovano qui un luogo ideale per incontrarsi, stringere collaborazioni, esplorare nuovi linguaggi e immaginare strategie inedite per la promozione del libro.

Il Salone propone altre sezioni tematiche come:
- Bookstock, lo spazio che il Salone dedica a bambini, ragazzi, giovani adulti e scuole, che non si limita a essere una sezione educativa ma è un vero e proprio laboratorio d’immaginazione.
Ci sono workshop di scrittura creativa, incontri con autori, laboratori di illustrazione, esperienze immersive di lettura ad alta voce e perfino percorsi per scoprire il mestiere dell’editore. - Area Comics & Graphic Novel, diventata negli ultimi anni uno dei poli più frequentati del Salone. Qui, tra illustratori al lavoro e file per firme e schizzi, si mescolano giovani appassionati, lettori storici, cosplay e artisti internazionali.
Il programma prevede talk con autori di culto come Zerocalcare, ma anche voci nuove della scena indie. Le graphic novel non sono più “letteratura minore”: sono protagoniste, capaci di raccontare la contemporaneità con un linguaggio che unisce parole e immagini. - Sala Bianca, un ambiente raccolto, elegante, ma mai elitario. È qui che il Salone ospita i grandi dialoghi internazionali: un crocevia di culture, lingue, letterature, idee.
Ogni anno, questa sala diventa punto d’incontro per scrittori, filosofi, giornalisti e pensatori da tutto il mondo. Si parla di letteratura, ma anche di diritti umani, conflitti, cambiamenti geopolitici, ecologia, migrazioni. - Spazio Digitale, dedicato alle nuove forme del narrare: audiolibri, ebook, podcast, storytelling interattivo. Qui si trovano piattaforme editoriali, editori audio, start-up e innovatori culturali.
È il luogo in cui si discute del futuro della lettura, ma anche dove si vive il presente della narrazione liquida. Qui, la tecnologia è al servizio della parola. - Salone OFF, porta gli incontri con autori, le letture, i concerti letterari e i dibattiti nelle librerie indipendenti, nei teatri di periferia, nei cortili delle scuole, nei centri sociali, perfino nei mercati rionali. È il modo con cui la fiera si fa città, e la città diventa libro.
Questo programma parallelo è gratuito e inclusivo, e coinvolge migliaia di cittadini che magari non entrano nel Salone principale, ma si sentono comunque parte del grande racconto culturale che si svolge in quei giorni.
Il messaggio del Salone del Libro 2025
Tirando le somme, posso dire che questo Salone è stato ricco e stimolante come i precedenti, ma ho ancor più apprezzato l’accento che è stato posto quest’anno sulla parola “parità”.

Al centro della manifestazione, questa parola si conferma strumento di espressione, consapevolezza e liberazione.
Il Salone 2025, infatti, ha rilanciato con forza e determinazione il messaggio che non deve esistere nessuna forma di discriminazione e che chiunque deve essere trattato con la medesima dignità, senza violenze e prevaricazioni. Un tema guida che ha attraversato tutto il programma e i vari laboratori è: la genealogia femminile, come radice storica e responsabilità verso ciò che verrà.
La 37° edizione del Salone porta un titolo evocativo: “Le parole tra noi leggere”.
Un’espressione poetica che richiama il potere della parola di avvicinare, costruire legami, aprire prospettive e far vibrare l’interiorità.
Un omaggio alla scrittura e al dialogo come strumenti di connessione umana.
Lunga vita al Salone del Libro di Torino
Ogni volta che torno dal Salone del Libro mi sento i piedi indolenziti per i chilometri percorsi ma anche il cuore molto più pieno e la mente ricca di stimoli.
Per questo, nonostante alcune pecche organizzative che inevitabilmente ho riscontrato – come in ogni grande manifestazione – resta un appuntamento immancabile.
Non solo per chi ama leggere, ma per chi vuole capire e interpretare il nostro tempo attraverso le storie, le idee e le voci più significative.

Edizione dopo edizione, riesce a rinnovarsi senza perdere il suo spirito originario: essere un laboratorio culturale aperto, libero e condiviso.
L’illustrazione di Benedetta Fasson, manifesto ufficiale del Salone del Libro 2025, rappresenta bene questa visione: due persone abbracciate in uno spazio intimo e accogliente.
Proprio quello che una manifestazione come questa deve essere: un luogo dove la parola trova casa, rifugio e significato.

Quindi non mi resta che darvi appuntamento alla prossima edizione e naturalmente aspetto di sapere nei commenti le vostre impressioni su questo Salone del Libro 2025!