Ciao a tutte, bloggerine! Qualche settimana fa avevo iniziato a raccontarvi la mia avventura nella lontana terra indonesiana e vi avevo promesso nuove puntate alla scoperta del magico mondo delle SPA. Eccoci, finalmente, alla seconda parte del mio racconto; preparatevi perché oggi vi porto alla scoperta dei veri massaggi balinesi!
Prima di iniziare a raccontarvi le mie meritatissime ore di relax, è buona cosa che vi dia qualche riferimento culturale in modo che possiate capire a pieno l’importanza di questa pratica così amata e diffusa!
La pratica dei massaggi
La prima cosa da imparare è l’importanza che il massaggio ricopre all’interno della vita di tutti i giorni. Per noi europei, spesso, il concedersi un bel massaggio rilassante e rigenerante è considerato un vero e proprio lusso, una piccola coccola da regalarsi ogni tanto, soprattutto per via del prezzo. Per gli asiatici (in particolare l’area del sud-est asiatico), invece, il massaggio è considerato una parte fondamentale della vita di ogni persona. Le persone, spesso, dedicano il loro tempo a farsi massaggiare perché questo non solo rigenera la mente e il corpo (affaticato dal tanto lavoro), ma viene vissuto come un vero e proprio momento di meditazione.
Dimenticatevi assolutamente l’immagine dei saloni di bellezza con i vetri oscurati gestiti da asiatiche che si possono trovare in Italia perché la tradizione dei massaggi riguarda tutt’altro!
Seconda cosa fondamentale che ho scoperto durante il mio SPA tour sono state le differenti tecniche di massaggio esistenti in Asia. Spesso sentiamo parlare di massaggio shiatzu o cinese, ma in Indonesia ho scoperto una realtà ancora più variegata! Addirittura pare che esistano tecniche particolari tramandate da scuole di massaggiatori circoscritte a piccole zone ed isole di questo paese immenso. Io, purtroppo, nel mio viaggio ho avuto modo di conoscere solo il tipo di massaggio balinese e le sue variazioni applicate nell’isola di Java.
Ora però, dopo tutte queste premesse, posso finalmente raccontarvi la mia esperienza diretta!
Tea SPA | Yogyakarta
Quando si dice iniziare alla grande! Io e Alessandra, la mia compagna di disavventure per i tre giorni passati in questa magnifica città, abbiamo deciso, una sera di ritorno da una giornata di escursioni sotto il sole, di dedicarci una bella seduta di massaggi nella migliore SPA di Yogyakarta. Dopo tante ricerche troviamo la Tea SPA: un lussuosissimo centro massaggi creato all’interno di un altrettanto lussuosissimo hotel. Una vera meraviglia già solo guardando l’entrata… la hall era una perfetta unione di natura e modernità con questa struttura a serra in acciaio e una mega piscina attorniata da rampicanti. Uno scenario talmente chic che aveva decisamente innalzato le nostre aspettative.
Per l’occasione abbiamo scelto il pacchetto più lungo: due ore di trattamento al modestissimo prezzo di 25€!!!
La mia esperienza
Come prima cosa ci si spoglia e ci si copre con un lenzuolo tradizionale, dopodiché una massaggiatrice ti fa accomodare su un letto da massaggio e ti fa scegliere il tipo di massaggio che vorresti ricevere.
I massaggi in Indonesia (ma credo anche nel resto dell’Asia) possono essere fatti sia con crema che con olio, ma la cosa più importante è la pressione della massaggiatrice. Mi raccomando, se non avete mai provato un massaggio di questo tipo vi consiglio vivamente di scegliere una pressione dal medio al soft… in generale le massaggiatrici possono avere la mano piuttosto pesante e in certi punti del corpo può fare un po’ male!
Io per le mie due ore di trattamento ho scelto l’olio, rigorosamente al gelsomino, e una pressione media. Non preoccupatevi, però, se sentite dolore, la vostra massaggiatrice è sempre pronta a chiedervi se vi sta facendo male o se la pressione è sufficiente. In alcuni punti io addirittura ho chiesto di diminuire, ma fidatevi che se sul momento sentite un po’ di dolore, il giorno dopo sarete rinate!
Il massaggio con l’olio è durato circa un’ora e ha toccato ogni zona del corpo, dalla punta dei piedi al cuoio capelluto!
Piccola nota di servizio: naturalmente sotto il lenzuolo si è completamente nude, la massaggiatrice in tipico modo di fare asiatico pieno di pudore, alza dolcemente il lenzuolo per tenere scoperta mano a mano solo la parte da massaggiare e naturalmente quando si arriva alla zona seno vi verrà chiesto se desiderate essere massaggiate anche lì.
Una volta terminato il massaggio viene il momento dello scrub!
Per l’occasione viene preparato un impacco speciale tipico dell’Indonesia a base di sale e latte di capra in polvere. So che può sembrare disgustoso detto così ma è un prodotto davvero miracoloso!
Piano piano la mia massaggiatrice inizia a strofinarmi tutto il corpo con questa pappetta che lentamente elimina tutte le cellule morte lasciando la pelle liscissima e morbida.
In ultimo arriva il momento del trattamento viso: maschera idratante, siero occhi, getto di vapore e crema.
Inutile dire che dopo tutto questo trattamento ti devi fare una doccia per eliminare tutti i residui di scrub e olio ma una volta uscita dalla mia stanzetta personale ero un’altra persona!
De Wave SPA | Yogyakarta
Non sazia della mia esperienza rigenerante alla Tea Spa, il giorno dopo ho deciso di provare un altro centro benessere, questa volta meno esclusivo e decisamente meno costoso!
De Wave, infatti, è una catena di centri benessere presenti in tutta l’Indonesia che offre trattamenti a prezzi bassissimi e rapidissimi. Questa volta avevo proprio scelto il tipico centro massaggi dell’Indonesiano medio: ero l’unica straniera, i prezzi erano assolutamente irrisori ma, soprattutto, nessuno parlava inglese se non la cassiera.
Ho voluto provare un trattamento da un’ora che combinava l’aroma terapia alla riflessologia alla bellissima cifra di 5€!
In questo centro, a differenza del Tea Spa, i clienti venivano fatti accomodare su delle poltrone reclinabili e allungabili. In questo caso ci si tiene tutti i vestiti e la massaggiatrice inizia a massaggiare i piedi e le gambe, mentre tu distesa a pancia in giù, ti rilassi respirando il vapore al gelsomino. Una meraviglia… giuro che stavo per addormentarmi! Per finire, dopo aver massaggiato per bene piedi e gambe, c’è il momento di far scricchiolare la schiena! Davvero un massaggio perfetto per chi passa tanto tempo in ufficio!
Flores SPA | Labuan Bajo
In ultimo non posso non citarvi l’esperienza in questa piccolissima e modestissima SPA di questo nuovo nucleo turistico che sta nascendo nel piccolo paesino di pescatori di Labuan Bajo.
Per caso sfogliando la mia fedele Lonely Planet, leggo tra le attrazioni consigliate questo centro massaggi che scopro trovarsi esattamente di fronte al mio ostello… non potevo non approfittarne!
Il luogo era molto più “rustico” rispetto a le due precedenti, ma era davvero molto caratteristico! Le stanzette private per i massaggi erano state ricavate appendendo tanti teli decorati tipici dell’isola, cosa che rendeva il tutto non solo più intimo ma anche più rilassante grazie alla luce soffusa.
In questo caso i prezzi, per quanto altamente economici per noi europei, tornavano ad avere degli standard piuttosto turistici; tuttavia sono riuscita a spendere circa 15€ per un massaggio di un’ora.
Questa volta ho scelto un massaggio semplice affiancato all’aromaterapia alla menta. La mia massaggiatrice aveva delle mani delicatissime con una pressione decisamente più leggera rispetto alla mia prima esperienza, ma direi altrettanto efficace!
Naturalmente anche in questo caso super doccia per togliersi tutto l’olio profumato dal corpo!
Purtroppo non sono riuscita a raccogliere altre esperienze nel magnifico mondo dei massaggi orientali ma dopo questi tre massaggi non posso che consigliarvi assolutamente di approfittare dell’occasione se mai aveste la possibilità di fare un viaggio nel lontano sud-est asiatico!
I massaggi sono un’arte
Uno stile di vita, un trattamento rigenerativo e curativo, è importante capirne l’importanza e il rispetto che questo popolo vi riserva.
Sicuramente potreste sentirvi a disagio, inizialmente, a farvi palpeggiare da sconosciute in parti anche intime del vostro corpo ma vi posso assicurare che le massaggiatrici sapranno essere più che discrete!
Anche oggi siamo arrivati alla fine di questa lunga puntata, la prossima volta vi farò conoscere più da vicino i prodotti naturali delle spa indonesiane e vi racconterò piccoli segreti per poter ottenere momenti di relax in casa senza dover finire fino dall’altra parte del mondo!!!
Alla prossima puntata!
Articolo scritto da Lamarghe
Le storie di LBSN: racconti e miti della tradizione
In questi giorni di festa in cui stiamo per finire un anno ed iniziarne un altro, vorrei sussurrare e raccontarvi di alcuni miti e leggende della mia zona.
Naturalmente non sarò sola in questi racconti perché, si sa, le storie sussurrate intorno al fuoco vanno condivise e ascoltate in compagnia.
Racconti e miti della tradizione
Tutto ha inizio davanti ad un camino acceso, una buona tisana e qualche dolcetto.
Le tradizioni contadine servono per preparare lo spirito al nuovo anno, sono un modo per fare un piccolo riassunto del tempo passato e per fare propositi per il tempo venturo.
Il Sole scandisce le feste durante l’anno
Il tempo nelle campagne veniva e viene tuttora scandito dal ritmo delle stagioni.
Il Sole in particolare caratterizza le varie feste che si susseguono durante l’anno, in particolare solstizi ed equinozi.
In questo periodo ci avviciniamo al solstizio d’Inverno, momento in cui il sole raggiunge il punto più basso per poi riprendere la sua risalita. Il sole nasce e riprende a scaldare e illuminare il mondo. Non a caso anche la nascita di Gesù è collocata a ridosso del solstizio, nasce in una grotta luogo buio senza luce.
Il simbolo del Fuoco
Altro elemento legato al sole è il fuoco, il falò di fine anno, ma anche lo stesso albero di Natale di forma triangolare e tradizionalmente addobbato di rosso. Il triangolo rosso con la punta rivolta in alto è il simbolo del fuoco. E anche Babbo Natale ha un bel vestito rosso.
Altre due ricorrenze sono legatissime alla luce e al fuoco: Santa Lucia e la Befana.
Santa Lucia precede il Natale e già il suo nome evoca la luce che lei non ha (gli occhi), ma che non le impedisce di sperare. Si dice sia la notte più lunga che ci sia. Cosa non vera adesso, ma prima della riforma del calendario cadeva in prossimità del solstizio.
La Befana ci lascia con un avvertimento:
adesso il sole che rinasce è come un bimbo appena nato, ma crescerà e diverrà vecchio, come la nostra nonnina, e non ci sarà più la fiamma ardente ma rimarrà solo carbone.
Se vogliamo allargare lo sguardo troviamo altre due ricorrenze che stanno grossomodo alla stessa distanza dal solstizio, e che hanno delle caratteristiche in comune, che normalmente non si legano assieme:
Carnevale ed Halloween.
Sono entrambe due feste in cui si ci maschera.
Halloween ha maschere spaventose legate al buio ed alla paura, e viene celebrato proprio nel periodo in cui le giornate sono più corte e si percepisce nettamente dove si sta andando: nel buio nella notte.
A Carnevale, invece, le maschere sono allegre e burlone, siamo usciti dal buio, infatti, e le giornate sono più lunghe: sta arrivando la Primavera.
Un anno è passato e un altro anno sta per cominciare, il camino ora è spento, le tazze sono vuote ed ormai la casa è immersa nel silenzio.
Buon anno e che sia luminoso e pieno di progetti meravigliosi!
Articolo scritto da Eli e Gio
LBSN consiglia i regali di Natale per… Nerd!
Il Natale si sta avvicinando e voi siete in alto mare con i regali?
Niente paura, Le Blogger vi aiuteranno con vari articoli contenenti regali di Natale per tutte le tipologie di amici e parenti 😊
Oggi è il mio turno e vi darò una mano con le categorie che conosco meglio: otaku, nerd e simili 😉
Funko Pop
Sono certa che li avrete visti in giro, anche se non siete appassionati. I Funko Pop sono delle miniature raffiguranti personaggi di anime, manga, fumetti, serie tv, videogame e film; si contraddistinguono dalle solite statuine grazie alla testa particolarmente grande rispetto al resto del corpo.
Personalmente ho solo quello di Draco Malfoy, ma solo perché non ho posto in casa 😂 Ormai si trovano ovunque, sia in negozi fisici come i GameStop che sui siti web (EMP, Mondadori, ecc…).

Cofanetti di DVD
Ok, ora esiste Netflix (leggete fino in fondo 😆), ma se dovete fare un regalo a chi ama le cose “materiali” beh, i cofanetti con la sua serie TV o il suo anime preferiti faranno sicuramente centro.
A differenza di qualche anno fa, ora hanno prezzi molto accessibili. Potete farvi un’idea su Mondadori e Feltrinelli.
The big bang theory” è una delle più gettonate; se il destinatario del regalo è un amante dei supereroi, sono sicura che “Arrow” non gli/le dispiacerà. Vi segnalo l’uscita della 5a stagione di “Bates Motel” e del cofanetto con le tre stagioni di “Penny Dreadful”, con Eva Green. Per i fan di Stephen King, c’è “Under the dome” mentre per i nostalgici “Una mamma per amica” 😃. Recentemente invece ho scoperto “Lucifer”, già dal titolo si capisce tutto! 😋

Manga
Il rischio di acquistare un doppione è dietro l’angolo (nemmeno io ricordo i numeri di quelli nella mia libreria 😅), quindi direi di puntare su qualcosa di nuovo. Le persone nate negli anni ’90, ameranno la Big Edition di “Rossana – Il giocattolo dei bambini”, con tavole a colori 😍. Fresco di stampa anche “Ken il guerriero” che, grazie a Panini Comics, è tornato in fumetteria. Altro titolo che sono in dovere di segnalarvi è la New Edition di “Ranma ½” (Star Comics); ormai sono al 14° volume ma gli arretrati si trovano tranquillamente. In inglese ma tanto è composta quasi esclusivamente da immagini, il Deluxe Art Book “The Complete Art of Fullmetal Alchemist”.
Ps: Se volete partire con una nuova serie, mi raccomando, controllate che la casa editrice pubblichi con regolarità e non un volume ogni tre anni *tratto da una storia vera

Box a tema
Eh sì, esistono e la maggior parte sono fantastiche 😄. Ordinarle è davvero semplice, come per le box cosmetiche: ci si registra al sito, si sceglie il tipo di abbonamento et voilà arriverà a casa del fortunato di turno 😉. Ormai siete in ritardo per acquistare fisicamente la box di Dicembre (vanno ordinate prima), ma potete regalare un abbonamento virtuale.
Vi segnalo quelle più famose (io non le ho ancora provate, quindi non saprei dirvi): LootCrate (con le relative box a tema Anime, Harry Potter, Gamers, Marvel, ecc…), Nihon Box , AnimeBento, Lootaku. Per gli snack c’è la Japan Crate.

Gift card fumetteria
Se proprio volete regalare manga o gadgets ma non sapete da dove partire, una gift card della fumetteria preferita del/la vostro/a amico/a/fidanzato/a sarà una sorpresa gradita.
Videogame
La cosa fondamentale è conoscere la console che possiede il ricevente, al resto ci pensa il web 😆. Dalla regia (la nostra coloratissima TheNightingaleTune) mi segnalano i nuovi giochi per Nintendo Switch “Pokémon: Let’s Go, Pikachu!” e “ Pokémon: Let’s Go, Eevee!”. Per PS4 invece non potete lasciare sullo scaffale “Spyro Reignited Trilogy”, dedicato al piccolo draghetto 😍
![Le spezie Natalizie [Officina dell’essenziale]](https://i0.wp.com/lebloggersiamonoi.altervista.org/wp-content/uploads/2018/12/foto5.jpg?resize=300%2C168)
Periferiche usb per computer
Ormai in commercio si trovano tante cose da collegare al pc. Alcuni esempi? Lo scalda bevande, il ventilatore con orologio LED o le chiavette USB originali (come questa a forma di fotocamera).
Monopoli
Potrebbe sembrare una scelta abbastanza triste ma negli ultimi anni sono state prodotte varie versioni del celebre gioco da tavolo. Eccone alcune: Dragon Ball Z, Pokémon, Fortnite, Mario Kart, Games of Thrones, Friends, Star Wars.

Netflix
Un classico? Visti i tempi direi di sì ma non occupa spazio, è leggero (potete spedire la card o inviare per email i codice) e porterà a zero la vita sociale del malcapitato; meglio di così non si può 😄. Sarà apprezzatissimo da chiunque. L’unica cosa da controllare: se la persona non ha tempo di bere neanche un bicchiere d’acqua, questo regalo non fa per lei/lui.
Pennelli
Se la vostra amica/fidanzata si trucca e adora Sailor Moon, amerà questa collezione di pennelli!

Biglietto per fiera
Durante l’anno e in tutta Italia si svolgono molte fiere inerenti al mondo nerd/otaku/. Le prime che mi vengono in mente sono il Cartoomics (Milano), Romics (Roma), Napoli Comicon e Lucca Comics.
Fate un favore a tutti e regalate un biglietto al vostro/a amico/a.
Di cose ce ne sarebbero ancora tante, ma la cara Alice che si occupa di sistemare gli articoli mi sta facendo segno che ho scritto troppo 😅 (ma nel frattempo, da vera nerd, prende appunti per i suoi auto regali! ndr)!
Buoni acquisti e buon anno a tutti!
PS: i link sono solo di esempio, non sono sponsorizzati. Fate un giro sul web per trovare il prezzo migliore!
Articolo scritto da Make Your Veg
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LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly
Ciao ragazze! Vi ricordate dell’evento La Saponaria al quale avevo partecipato quest’estate? Se ve lo siete perse, eccolo.
Sbirulina
E’ stato proprio qui che ho conosciuto Valentina e Anna, organizzatrici della serata.
Tra una chiacchiera e l’altra, mi hanno raccontato della loro creatura: “Sbirulina”, un piccolo angolo di paradiso nel centro storico di Morciano di Romagna (RN).
Ho deciso di parlarvene perché Sbirulina non è un negozio come tanti altri. Entrando si ha la sensazione di andare a trovare un’amica a casa. Qui l’accoglienza viene prima di tutto: c’è un salottino, c’è l’area giochi per i bimbi, è presente addirittura un’area privé pensata per le neo mamme.
Lo definirei un moderno concept store che offre diversi prodotti ma anche servizi.
Ma lasciamo la parola alle “sbiruline” che sapranno sicuramente rendere l’idea meglio di me!
Come è nata Sbirulina?
Sbirulina è nata dal progetto pilota I like Shopping Rimini, creato su Facebook per proporre alle donne e mamme di Rimini e dintorni soluzioni smart per rendere più semplice e divertente la quotidianità di tutta la famiglia.
Da quanto tempo esiste questa attività?
E’ nata il 4 Novembre 2017 ed ha appena compiuto il suo primo anno di vita.
Avete incontrato delle difficoltà?
Sbirulina più che un negozio è un salotto e propone una modalità di acquisto diversa da quella a cui siamo abituate a vivere. Inizialmente, come tutte le novità, il nostro store ha generato sia curiosità che un po’ di comprensibile diffidenza.
Come mai avete scelto questo nome?
Cercavamo un parola che spiegasse il mondo chiuso dentro di noi. Anna ed io siamo due allegre compagne di avventure, ci piace scherzare e vivere la vita con un pizzico di follia. Siamo due “sbiruline” insomma, che altro dire…
Quali prodotti è possibile trovare da voi?
Siamo sempre alla ricerca di novità eco-friendly. Le nostre proposte sono pensate per tutti da 0 a 100 anni. Per ogni momento della giornata c’è qualcosa da acquistare, che non trovi nella grande distribuzione. Abbigliamento in cotone organico, calzature, borse ed accessori, prodotti per la cura della persona, supporti pensati per il babywearing, makeup, gioielli, oggettistica, libri, giocattoli, detergenti per la pulizia degli ambienti e tante idee regalo.
In campo cosmetico quali brand trattate?
Abbiamo cercato con tanta cura delle realtà che soddisfacessero i nostri criteri di selezione, ad oggi ne abbiamo individuate 3:
Queste tre aziende ci sono piaciute per la filiera etica che le contraddistingue: certificazioni ed utilizzo di materie prime organiche in primis. Nessuna di queste ha testato i propri prodotti sugli animali, il makeup è vegano, senza glutine e privo di nichel, ad esempio, ed ha una tenuta superiore a molti cosmetici in commercio.
Cosa vi contraddistingue?
In realtà non abbiamo inventato nulla, ma abbiamo scelto di dare valore ad un tipo di maternità ad alto contatto e soluzioni che già le nostre nonne adottavano per prendersi cura della famiglia e della casa. Sosteniamo chi, come noi, sceglie di tornare un po’ alle origini ed alla naturalità delle cose. I tempi sono cambiati ed a modificarsi non sono le abitudini ed i modi di fare, ma è il “come fare” che è variato. Per esempio: mia nonna portava in spalle mia mamma legandola con un telo qualsiasi, oggi il babywearing ci propone supporti ergonomici per fare altrettanto, solo in maniera più comoda, veloce e sicura. Ancora oggi, però, smacchiare i calzini mettendoli a bagno in acqua fredda e percarbonato è la scelta migliore!
Oltre ai prodotti, cosa offre Sbirulina?
Sbirulina è anche un baby pit stop: al suo interno le mamme possono trovare un’area attrezzata al cambio pannolino ed un angolo riservato dove allattare in tutta comodità e tranquillità. Come in un vero salotto di casa, è possibile accedere ad un piccolo spazio ristoro dove sono disponibili caffè, tisane e bevande.
Inoltre Sbirulina è incontri, laboratori creativi e letture animate. Dai professionisti provenienti dal mondo della puericultura a visagisti e consulenti del benessere, abbiamo pensato ad incontri che accolgano le esigenze di tutta la famiglia.
Avete altri progetti per Sbirulina?
Gli obiettivi da raggiungere sono davvero tanti: se possiamo sognare in grande, ci immaginiamo un franchising Sbirulina che porti in giro per l’Italia, e non solo, la nostra visione di vivere l’esperienza dello shopping da un punto di vista molto più empatico ed umano.
Avete mai pensato di aprire uno shop on line?
Presto approderemo anche sul web con uno store dove poter acquistare le nostre proposte.
Una frase che vi rappresenta
To infinity and beyond. Io ed Anna ce la ripetiamo sempre perché solo chi punta alla luna può raggiungere le stelle.
Un messaggio che volete lanciare
Ci vuole coraggio per perseguire i propri sogni, ma che grande soddisfazione è costruire, un mattoncino alla volta, con pazienza, costanza e passione, la strada che conduce alla meta. A testa bassa e via andare.
Se avete l’occasione di passare da queste parti e volete andare a trovare Valentina e Anna, trovate il loro negozio qui:
SBIRULINA
Via Fratti, 9 – 47833
Morciano di Romagna (RN)
tel. 0541-1837490
sito: www.sbirulina.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/sbirulinastore
Intervista fatta da Christy Effe
Le spezie Natalizie [Officina dell’essenziale]
Benvenuto Dicembre e ben ritrovati!
Sono alle prese con il periodo più frenetico dell’anno e mi sto dedicando alle ultime decorazioni natalizie.
Sto preparando un centro tavola aromatico, un pot-pourri con frutta secca, alloro, chiodi di garofano, zenzero, arancio e cannella. Gli aromi e le spezie in particolare, sanno creare un ambiente caldo solo con il loro profumo!
Da sempre, se chiudo gli occhi e penso al Natale, sento il profumo di spezie, soprattutto di cannella… ogni tanto apro persino il barattolo e lo annuso come un cagnolino da tartufo. E torno bambina: dolci alle spezie, pane di Natale, biscotti, panpepato, panforte. E’ indubbiamente uno dei periodi dell’anno meno salutare. Però, passeggiando in cucina e guardando l’angolo delle spezie, lo guardo con occhi diversi, è come fare un giro del mondo!
Le spezie natalizie
Lo confesso: sono una collezionatrice seriale di spezie che probabilmente non userò mai! Sono belle da vedere, buone da mangiare e annusare, ottime per la nostra salute.
La cannella è sparsa in ogni dove nella mia casa, è la mia preferita, la spezia natalizia per eccellenza, capace di dare un gusto particolare a ciò che mangi o che bevi, come nel vin brûlè. Il suo vantaggio? É ipoglicemizzante, quindi aiuta ad abbassare il livello degli zuccheri nel sangue.
In un angolino c’è il cardamomo, semi altamente aromatici che arrivano dall’India, dal sapore rinfrescante, utile per favorire la digestione di fine pasto.
Vicino c’è lo zenzero, piccante, amaro, e pungente e brioso, un vero toccasana per lo stomaco, stimola la secrezione del pancreas e della cistifellea, facilitando la digestione, aiuta a ridurre la pesantezza di stomaco, contrasta bruciori, nausea ed acidità. Chi di noi non ha mangiato i biscotti allo zenzero? Si mangia anche candito, ma per lo più si usa per guarnire i dessert o come dolcetto dopopasto.
In un altro barattolino ho messo l’anice stellato, forse una delle spezie più belle dal punto di vista estetico insieme alla cannella, dal retrogusto leggero di liquirizia, utile per la digestione o per rendere unici i biscotti.
In un cassetto nascondo i chiodi di garofano, diffondono un aroma inconfondibile, stimolano l’appetito e la digestione e, infilzati nell’arancia, diffondono un aroma inconfondibile!
Se avete esagerato a tavola…
Se a Natale avete intenzione di non rinunciare a nulla di ciò che passa sulla tavola, vi consiglio una tisana digestiva, senza esagerare nei mix. E’ sufficiente mettere in un pentolino di acqua una fettina di zenzero insieme a mezzo limone, portare ad ebollizione e lasciare sul fuoco per almeno 5 minuti. Filtrate poi la tisana e servitela caldissima con una stella di anice.
Se anche voi avete il vostro rimedio segreto dopo un pasto abbondante, condividetelo con noi e scrivitelo qui nei commenti.
Vi auguro Buon Natale.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
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Piante contro i disturbi da raffreddamento [… un tè con Isa]
Ciao a tutte/i! Complice l’arrivo dei primi freddi ci immergiamo anche noi in questo clima autunnale e inauguriamo una nuova stagione della rubrica sui tè e sulle tisane!
Cosa c’è di più rilassante del concludere un’uggiosa giornata concedendoci una tisana calda da tenere tra le mani, magari avvolte in un plaid, davanti a un bel film o a un buon libro, da sole o in compagnia? Pensate che addirittura c’è chi ha la fortuna di vivere questi momenti con un micio o un cagnolino accoccolato sui piedi e a chi invece è toccato un labrador di 30 kg che non si formalizza e si accomoda comunque.
Sicuramente è un’immagine rilassante, ma se a tutto questo affiancassimo anche un aiuto contro i piccoli malanni stagionali?
Ecco alcune piante che potrebbero fare al caso vostro!
Malva in fiori e foglie / Radici di Altea
Sono moltissime le piante contenenti mucillagini, principi parecchio efficaci in caso di mal di gola (e non solo, ma oggi dedichiamoci ai disturbi da raffreddamento). Ho scelto di elencare quelle della Malva e dell’Altea perché sono, a mio parere, facilmente reperibili, facilmente miscelabili con altre piante e perché il sapore di entrambe è pressoché neutro, tanto da poter correggere il sapore di queste tisane a nostro piacimento. Le mucillagini riescono a rivestire, come un film, le pareti molli del cavo orale e della gola andando a proteggere e a lenire le zone arrossate, utilissime in caso di mal di gola!
Liquirizia/ Primula / Saponaria
Queste piante, così diverse tra loro, contengono nella parte sotterranea delle saponine dall’azione espettorante che possono aiutare a liberarsi del catarro in eccesso. In questi casi, quando vogliamo assumere sostanze contenute in parti dure della pianta, come cortecce/ radici/ rizomi, è opportuno porre la pianta in taglio tisana nell’acqua fredda e portare a ebollizione, dopodiché lasciar riposare il composto per pochi minuti così da ammorbidire la droga e riuscire a estrarne il contenuto.
Rosa canina / Rooibos / Karkadè / Sambuco
Dal sapore vagamente acidulo, queste piante sono ricche in vitamina C e possono aiutare il sistema immunitario a mantenere il naturale equilibrio e a rimanere ben vigile e pronto a reagire quando veniamo in contatto con gli agenti patogeni. Per questo motivo vengono utilizzate sia nella fase preventiva sia quando il disturbo da raffreddamento è già in atto.
Erisimo
E’ spesso conosciuta come “l’erba dei cantanti” e infatti chi lavora con la voce, come i cantanti, gli attori o chi tiene lunghi discorsi, ha spesso con sé delle caramelle a base di Erisimo da succhiare prima di esibirsi. L’erisimo ha un delizioso piccolo fiore giallo a quattro petali contenente dei glicosidi solforati in grado di alleviare disturbi come cali di voce o raucedine.
Zenzero
La medicina tradizionale cinese utilizza da sempre il rizoma di Zenzero per contrastare i disturbi derivanti dall’eccesso di freddo e riportare l’organismo all’equilibrio. Le proprietà interessanti sono in questo caso quelle antinfiammatorie e antibatteriche di cui possiamo usufruire con estratti secchi della pianta in capsule o in compresse. La tisana “apre” le vie respiratorie grazie al suo sapore pungente, quasi piccante, che non tutti gradiscono.
Piante balsamiche
Menta, Timo, Eucalipto, Pino, Tea tree e tantissime altre piante contengono oli essenziali che possono essere, in piccole quantità, inalati tramite suffumigi dandoci subito la sensazione di naso libero dovuta all’azione disinfettante e mucolitica. Alcune di queste piante possono anche essere utilizzate come aromatizzanti per dare corpo a tisane dal gusto troppo delicato o per migliorarne il sapore.
Echinacea
Pianta da sempre utilizzata come immunostimolante per l’elevata efficacia sia durante la prevenzione che come trattamento, è ampiamente studiata per i possibili effetti su organismi debilitati, se ne sconsiglia infatti l’uso a chi soffre di malattie autoimmuni in fase attiva e malati oncologici.
Ci tengo a ricordare che per tutto ciò che riguarda la creazione di tisane è opportuno rivolgersi all’erborista o a figure abilitate a miscelare le erbe, che ne conoscano le proprietà, le interazioni tra i singoli ingredienti e tra le erbe e i farmaci. Non dimenticate inoltre di comunicare l’età di chi berrà l’infuso, se adulto o bambino, in quanto gli effetti di molti principi attivi possono variare in base al metabolismo di chi li assume.
In caso di disturbi che si presentano con frequenza è opportuno indagarne clinicamente l’origine.
Prese le dovute precauzioni, cosa aspettate ad andare a mettere l’acqua sul fornello? Buona tisana a tutti!
Articolo scritto da Isabella
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All Hallows’ Eve
Ben ritrovate bloggerine! Vi siete mai chieste il significato vero della ricorrenza di Halloween?
All Hallows’ Eve, sarebbe più corretto. Halloween è la forma contratta del termine irlandese corretto per identificare la vigilia di tutti i Santi (dall’inglese arcaico All Hallows’ Eve —> All Hallows’ Day —> All Saints’ Day).
Non siamo in America, come la maggior parte di noi pensano, ma nella verde Irlanda, nella terra della tradizione celtica e terra di pastori, dove il 31 Ottobre si celebra lo Samhain, la fine dell’estate.
Lo Samhain
Nella visione circolare che i celti avevano del tempo, Samhain era la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno, la stagione del freddo, del buio e delle tenebre, della quiete, del riposo. Simbolicamente, nella notte di Samhain ogni fuoco viene spento e riacceso solo il giorno successivo.
La leggenda vuole che, in questa notte, le porte del regno degli spiriti (Annwn) e del regno delle fate (Sidhe) siano aperte e che gli spiriti e le creature fatate invitino i mortali a trascorrere un anno insieme, dissolvendo, almeno per una notte, tutte le leggi del tempo e dello spazio. Si festeggia per tre giorni prima e per giorni dopo e rappresenta di fatto il Capodanno celtico.
L’avvento del Cristianesimo vi ha sovrapposto la festività cristiana del Primo Novembre diffondendola in tutta Europa, istituendo la commemorazione dei Santi e dei defunti già nel 998 d.c., in segno di continuità con le antiche tradizioni.
In America
La notte delle streghe e dei fantasmi è stata portata in America proprio dagli Irlandesi in seguito ad una carestia, che a metà del XIX secolo, li ha costretti ad emigrare oltreoceano. Pur mantenendo viva la ricorrenza, di fatto se ne è perso il carattere e l’essenza vera e propria e si è arricchito di simboli e personaggi soprannaturali e di leggende, come quella di Jack O’Lantern che, pare abbia dato vita alla tradizione delle zucche intagliate per rischiarare la notte delle tenebre e del quale v’invitiamo a leggere il mito.
Halloween: miti e leggende
Ormai, in linea con i tempi moderni, anche questa antica celebrazione si è tramutata in una festa del consumismo. Sia per chi si affanna alla ricerca di maschere originali e stravaganti, sia per chi se ne tiene lontano proclamandosi scioccato.
Eppure basterebbe farsi raccontare dalle nonne quali erano i riti che precedevano la notte di Ognissanti per ritrovare ovunque, da Nord a Sud (e nel mondo intero) la sacralità ed il rispetto che si aveva verso questa notte magica in cui si avvicendavano le stagioni, i vivi e i morti, la luce e le tenebre, a rappresentare come ogni cosa sia collegata e non possa che scorrere in un flusso dinamico e continuo.
L’uso stesso delle maschere, che un tempo erano riservate ai bambini perché più puri e meno inquinati dalla vita terrena, servono a confondere i vivi tra i morti, assolvendo al ruolo di ponte tra ciò che siamo e ciò che non vediamo ma che ci portiamo dietro. Come il ricordo dei defunti e la percezione della magia, di qualcosa che è oltre le nostre conoscenze ma che esiste lo stesso e ci guida, in qualche modo. Molti, ormai, la identificano con la fede, ma l’essere umano ha sempre avuto bisogno di credere in qualcosa che sia oltre lui per oltrepassare i propri confini mentali ed evolversi.
Il nostro augurio
Tralasciando i riti magici che si rincorrono nelle storie giunte fino a noi e soprattutto, lasciando in pace coloro che vivono nell’aldilà, Halloween è tempo di riflessioni, meditazione, viaggi interiori, tempo di avviare nuovi progetti e arti divinatorie. È una ricorrenza che va festeggiata e onorata, perché per ogni fine c’è un nuovo inizio e soprattutto perché, in questa notte, ogni desiderio può essere esaudito.
Buon Halloween!
A presto bloggerine!
Articolo scritto da Alice Haendel e Ambra Centra
Come utilizzare gli oli vegetali Fitomedical per i capelli
Ciao a tutti, avete letto il mio precedente articolo sugli oli vegetali Fitomedical? In questa seconda parte vi parlo di come ho utilizzato gli oli che ho ricevuto.
Faccio una premessa
Gli impacchi che descrivo possono essere fatti con qualsiasi olio vegetale, non tutti gli oli vanno bene per tutti i tipi di capelli. E’ molto soggettivo. Dovete provare per trovare l’olio più adatto a voi.
Personalmente gli impacchi li faccio a capelli umidi, ma alcune volte faccio un massaggio veloce a capelli asciutti e poi lavo subito.
L’olio di ricino lo uso spesso ed essendo denso lo unisco ad altri oli per un bell’impacco rinforzante. Oppure ne metto un po’ sul palmo delle mani, lo scaldo e lo massaggio sulla cute prima dello shampoo. Lo faccio spesso anche con altri oli a cui aggiungo qualche goccia di olio essenziale.
I miei capelli adorano l’olio di Avocado e l’olio di Argan pur essendo lisci, dopo che li uso diventano morbidissimi.
L’olio di Moringa e l’olio di Cocco, invece, per me sono stati una scoperta. L’olio di Cocco devo dosarlo bene come il Ricino per evitare che mi unga troppo i capelli, mentre il Moringa è molto leggero, ma preferisco mischiarlo ad altri oli per via dell’odore che può non piacere.
Ricette di impacchi con oli vegetali
Mi è stata fornita una bella guida con tante ricettine di impacchi per capelli, alcune delle quali le ho viste quest’estate sulla pagina Facebook di Fitomedical.
Le dosi sono molto basse e si riesce a lavarle con uno shampoo delicato. Posso confermare di aver tolto ricino e cocco con un passaggio di shampoo delicato. In caso di dosi maggiori io faccio due passaggi di shampoo e poi balsamo. Qualche tempo fa ho letto che andrebbe fatto un lavaggio con balsamo e successivamente con lo shampoo per evitare che i capelli rimangano unti, non ho ancora provato questo metodo e penso di provarlo presto.
Alla fine faccio sempre l’ultimo risciacquo acido come avevo spiegato qui nel mio primo articolo della rubrica. Ricordo solo di usare un dito di aceto in un litro e mezzo d’acqua oppure limone. Se usate limone sperimentate pian piano: il succo di un solo limone potrebbe bastare, non mettetene troppo e non usate tutti e due insieme, per evitare di trovarvi i capelli troppo stopposi.
Ho preso spunto dalle ricette della guida per alcuni impacchi ed ecco come ho usato e sto usando gli oli vegetali Fitomedical:
Massaggio pre shampoo Olio di Ricino e Olio di Cocco
Come scritto sopra metto sul palmo della mano un paio di goccine d’olio, riscaldo strofinando le mani e poi massaggio tutta la cute, lo faccio sia soltanto che con l’Olio di Ricino, che facendo lo stesso procedimento in successione anche con l’Olio di Cocco.
L’ho fatto anche con Olio di Moringa, Olio di Argan e Olio di Avocado, aggiungendo, poi, qualche goccia di oli essenziali come tea tree, lavanda, rosmarino, pompelmo, bay st thomas. I primi tre sono adatti per forfora e cute grassa, il quarto per prevenire la caduta dei capelli e il quinto per la crescita dei capelli.
Leave in con Olio di Argan
Il leave in serve per proteggere le punte e prevenire le doppie punte ed è semplicemente il passaggio di un po’ d’olio sulle punte a capelli umidi. Infatti va fatto post shampoo, dopo aver lavato i capelli con shampoo e balsamo e dopo il risciacquo acido a capelli tamponati (con un bel asciugamano) ma ancora umidi.
In pratica faccio lo stesso procedimento del massaggio pre shampoo con due goccine di olio d’Argan e poi passo le mani sulle punte ancora umide, vi assicuro che il risultato è stupendo.
I miei capelli adorano il Jojoba per il leave in ma anche altri oli.
Impacco leggero con Ricino e Avocado o Ricino e Moringa o Argan e Moringa
Questi sono tutti impacchi pre shampoo reinventati un po’ rispetto alle ricette del ricettario Fitomedical, non avendo gli oli essenziali richiesti ho usato gli stessi del massaggio preshampoo. Metto un cucchiaio da minestra di ognuno (nel ricettario parlano di cucchiaini da te, ma uso quelli da minestra perché mi è più semplice trovare quelli di plastica da minestra).
Nella ricetta non parlano di capelli asciutti o umidi ma io lo faccio a capelli umidi. Distribuisco sui capelli, a volte ne metto un po’ di più perché dipende anche dalla lunghezza della chioma, tengo mezz’ora (nella ricetta consigliano di pettinare io non li pettino), dopo il lavaggio (come spiegato nell’introduzione) i capelli risultano puliti e soffici e vi assicuro che non sono unti.
Impacco strong con Ricino, Avocado e Cocco o Argan, Moringa e Avocado o con tutti e cinque gli oli
Questo è un impacco più strong che va fatto una volta al mese, volendo anche ogni due mesi. I capelli devono essere bagnati. Metto i vari oli senza una dose precisa (li verso in una ciotola) ci aggiungo gli oli essenziali di cui parlavo prima e a volte anche fitocheratina e inulina. Inizio a spalmare su cute e capelli l’olio e poi avvolgo il tutto in un turbante tenendolo circa un’ora.
Come spiegavo sopra il lavaggio risulta anche un po’ strong per evitare di trovarli unti dopo il lavaggio. Da asciutti i capelli saranno belli morbidi, quasi rinati, e per niente unti. Se per caso sbagliate lavaggio, cosa che mi è capitata con oli troppo pesanti, bisogna purtroppo rilavare di nuovo per togliere l’unto.
Vi ho parlato principalmente di impacchi puri con oli vegetali, cercate possibilmente sempre quelli spremuti a freddo, perché sono quelli migliori. Prossimamente nella mia rubrica vi parlerò anche di altri utilizzi degli oli negli impacchi in genere.
E voi conoscete questi oli? Usate questi oli per fare impacchi per i capelli o altri oli? Avete qualche metodo diverso o qualche ricetta?
A presto con la rubrica impacchi e con tanti altri impacchi interessanti.
Articolo scritto da Capellona Inside
HOW TO, ovvero COME FARE A…
Già il titolo potrebbe sembrare abbastanza supponente e presuntuoso, ma in realtà quella dell’ “How to” è diventata una vera corrente dalla quale non si riesce a uscire.
Tutti pare sappiano il modo giusto di farti fare qualcosa, raggiungere un obiettivo o cessare un’abitudine.
Libri su libri di persone che, con titolo o meno, si mettono in cattedra e punto per punto ti danno delle direttive di vita e di comportamento.
Ebbene, sappiate che io sono quanto di più lontano ci possa essere da queste persone, ma nella vita ci vuole rigore, forza di volontà, dedizione e, se si vuol davvero cambiare strada o semplicemente direzione, bisogna farsi un fondoschiena a capanna.
Pertanto conviene semplificare e dividere in punti, il percorso da seguire.
1° punto: la spesa.
2° punto: lo shopping.
3° punto: la cosmesi.
4° punto: la gestione della casa.
5° punto: I regali e gli extra.
How to… Come fare
Come fare? Conviene sempre mettere tutto per scritto, quindi dotatevi di un bel planning da riempire e consultare per avere il quadro generale della situazione e il suo evolversi. Vendono dei libretti già pronti da compilare che si chiamano Kakebo (si pronuncia kakeibo), dal giapponese letteralmente “il libro dei conti di casa”, ma potete tranquillamente crearne uno voi del tutto casalingo.
Partendo dalla spesa
Come fare? Vi consiglio di non andare mai al supermercato a stomaco vuoto: la fame vi farà sorgere delle esigenze superflue che in realtà non avete. Partite da casa sempre con una lista scritta, suddivisa in base al percorso del vostro supermercato, ad esempio: frutta e verdura, surgelati e formaggi, bibite, carne e così via.
Prendete un cestino anziché un carrello (a meno che non dobbiate trasportare acqua o cose ingombranti) se si tratta del “prendo solo due cosette”, o le cosette potrebbero facilmente trasformarsi nell’approvvigionamento per un esercito.
Non fate troppe scorte di prodotti facilmente deperibili e ricordatevi che da noi non ci sono guerre in corso e neppure coprifuochi.
Pensate già a come riutilizzerete le cose che vi avanzano, io lo faccio spesso e, credetemi, risolve. Se la sera cucinate il brodo, tenetene un po’ per fare un risotto l’indomani o per tirare il sugo di un arrosto. Avete scelto il risotto? Buttatene un po’ di più e aggiungete due patate e del formaggio per fare un gustoso sformato la sera.
E così via. E’ semplice, divertente e vedrete che alla fine i rimasugli di cibo nel frigo saranno solo un ricordo.
Passando allo shopping
Come fare? Basandomi sempre sulla mia esperienza personale, vi posso consigliare un piccolo e semplice trucchetto che, però, vi assicuro funziona. Potete applicarlo ad ogni settore. Si basa sul senso di “affezione” che sviluppiamo per gli oggetti.
Se vi sentite indecise se acquistare una determinata cosa oppure no, prendetela tra le mani e continuate il giro per il negozio portandola con voi. Va bene anche nel carrello, ma tenerla a stretto contatto sarà ancora meglio. Girate tranquille per i vostri dieci minuti e poi tornate nello stesso posto in cui l’avete presa per riporla. Che sensazione provate? Se l’idea di lasciarla e di sapere che qualcun altro potrebbe prenderla vi crea un fastidio misto a malessere, il meccanismo di affezione si è già innescato.
Diversamente vi sarete liberati di una cosa inutile prima che sia troppo tardi. Magari, poi, durante il giro in negozio qualcos’altro potrebbe attirare la vostra attenzione e potreste dare il via ad una critica comparazione, scegliendo l’oggetto migliore. Forse qualche commessa vi prenderà per pazza, ma noi siamo qui per risparmiare, mica per pettinare le bambole!
E arriviamo alla cosmesi
Come fare? Diciamoci la verità: chi di noi non ha mai pensato almeno una volta di aver accumulato troppi prodotti e di non poter riuscire a smaltirli in una sola vita?
Bene, vedo mani alzate fin da qui.
Sappiamo bene che la moda e il consumismo ci portano spesso a fare acquisti compulsivi, o che quel piccolo gloss-cipria-ombretto sono delle gratificazioni che ci concediamo.
Ma fermiamoci a riflettere.
Abbiamo davvero bisogno di avere ventordici sfumature di borgogna? Sul serio non possiamo fare a meno della cipria mat, di quella super mat, di quell’altra mat che più mat non si può?
Iniziamo con non creare doppioni. Organizziamo i nostri trucchi in modo da averli spesso sott’occhio e in modo ordinato. Imponiamoci di utilizzare un prodotto per almeno 3 giorni di seguito e poi facciamo ruotare sotto e prendiamo il successivo. Questo senza andare a discapito dell’estro del momento, ovvio, ma una piccola auto-disciplina ci aiuterà a non far finire nel dimenticatoio prodotti che magari solo una settimana prima erano “wow”.
Regaliamo ciò che non usiamo e che abbiamo ancora in *buone condizioni, faremo di sicuro felice qualche amica!
Il “decluttering”, un termine ormai molto in voga, consiste proprio nel liberarsi del superfluo, attività che fa benissimo anche a livello mentale, a patto che non sia una scusa per partire di nuovo alla carica con altro shopping! 😄
*Vi consiglio di annotare sempre le aperture dei vari cosmetici in un notes per evitare figuracce o l’insorgere di allergie e di non dare via mascara e gloss che sono impossibili da sterilizzare, ma piuttosto trovare degli usi alternativi.
Per quanto riguarda la gestione della casa
Come fare? Si trovano su internet millemila idee su come rinnovare un salotto, creare decori fai da te, dare nuova vita a vecchi mobili, fare bomboniere e così via.
Tutto con due soldi, un pizzico di creatività e tanto divertimento.
Per iniziare potete consultare questi siti:
Esistono anche riviste specializzate che potete trovare periodicamente in edicola e che offrono spesso spunti interessanti.
Imparare queste semplici tecniche vi farà risparmiare sicuramente moltissimo, ma vi farà fare anche un figurone in occasione di feste e compleanni, perché l’handmade è sempre apprezzato.
Arrivando all’ultimo punto, ovvero gli extra, sono la nota dolente per molti.
Sono quei soldi che sembrano diventare fluidi e mancanti di materia tanto escono velocemente dalle nostre tasche!
Come fare? Purtroppo sulle spese impreviste e improrogabili poco ci possiamo fare, ma su cose come: cinema, libri e ristoranti possiamo osservare delle accortezze.
Ci sono giorni nei quali andare al cinema costa meno, magari facciamo prima una piccola ricerca in zona.
Se amate la lettura potete creare un gruppo di scambio con qualche vostro amico o conoscente, oppure iscrivervi a qualche gruppo social di lettori accaniti come voi. In ogni località, poi, si organizzano incontri di bookcrossing (tradotto dall’inglese: passaggio di libri). Vi lascio questo link dove potrete verificare gli appuntamenti periodici nelle varie città.
http://www.bookcrossing-italy.com/
Per quanto riguarda pizzerie e ristoranti, ci sono diverse applicazioni che forniscono coupon e sconti, coccolando allo stesso tempo pancia e portafoglio. I tagli al conto, al momento del pagamento, possono essere davvero molto alti, da un 20% a un 40% circa. Anche in questo caso vi posto un link che reputo molto interessante e del quale vi posso garantire la serietà.
Per finire ci tengo a dirvi perché ho scritto un articolo sul risparmio.
Risparmiare mi sembra la cosa più eco di tutte: non sprecare, fare un utilizzo consapevole di cose e prodotti, riparare dove si può, riciclare e regalare. Non facciamoci travolgere da moda e consumismo sfrenato, decidiamo con senso critico e con la nostra testa.
Sempre.
Articolo scritto da Ary LaCimpinessa
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L’Autunno
Non ho mai amato particolarmente l’Autunno, mi metteva sempre tristezza vedere le foglie che cadevano, il freddo che arrivava, le giornate che si accorciavano.
Da qualche anno invece, lo guardo con occhi nuovi, osservo, affascinata, le mille sfumature di colori delle foglie, apprezzo il fresco e lo preferisco al caldo torrido e, soprattutto, in Autunno avvio nuovi progetti. Sarà un caso che le fiere più importanti le fanno in questo periodo?
Il nostro team, come ben sapete, è stato in trasferta al Sana di Bologna e ho chiesto loro di rintracciare non il prodotto più richiesto, ma l’ingrediente di nicchia che si sta facendo strada nei cosmetici.
Più di uno ha attirato la loro attenzione, ma oggi, vista la stagione e l’imminente ricorrenza di Halloween, per la nostra rubrica l’Officina dell’essenziale vi parlerò della Zucca.
Zucca… quale?
Con il termine zucca si identificano in gergo i frutti di molte Cucurbitacee, la cui origine è piuttosto vaga. Ciò che è certa è la sua versatilità, perché della zucca non si butta via niente:
- la polpa è utilizzatissima in ambito culinario,
- i semi possono essere consumati tale quali oppure essere trasformati in olio,
- la buccia può essere lasciata essiccare e può diventare materiale da usare in cucina o come semplice suppellettile.
Ci sono studi che parlano di zucca derivante dall’India nota anche agli antichi Egizi e agli Arabi, ma non è chiaro come siano giunte fino a noi, e ne esistono moltissime, diverse per forma e colore, ma identificate sempre con il nome generico di zucca.
La zucca ti fa bella!
In cosmetica si utilizza sia la polpa che l’olio di semi.
La polpa è ricca di betacarotene, utile sia in caso di photo che chrono aging, e l’applicazione sulla pelle è consigliata in caso di eczemi, pelle infiammata, arrossata, anche in presenza di prurito, soprattutto se causato da punture di insetto.
La zucca fermentata
I prodotti di nuova generazione utilizzano la zucca fermentata, frutto del processo di fermentazione, appunto, che svolge un’azione enzimatica ad effetto esfoliante sulla pelle, stimolando il turn over cellulare e donando uniformità e luminosità alla pelle.
Applicata sui capelli, ha un effetto anticrespo, idratante e riparativo.
Tra gli ingredienti, lo troverete indicato come Lactobacillus/Pumpkin Fruit Ferment Filtrate. Fin’ora due sono le aziende in cui mi è capitato di incontrarla: Whamisa e Hands on Veggies.
L’olio di semi di zucca
Rigorosamente spremuto a freddo, è un olio verde scuro, dal profumo speziato, considerato pregiato per il suo alto contenuto di vitamina A ed E, acido oleico (omega 9) e linoleico (omega 6), per le vitamine del gruppo B, oligoelementi come zinco, selenio e ferro.
È un olio che non viene utilizzato puro sulla pelle, come ad esempio l’olio di mandorle, ma entra a far parte di emulsioni come creme e maschere viso e corpo. In parole povere, è un ottimo antiossidante: stimola la produzione di collagene ed elastina, contrastando, così, l’invecchiamento cutaneo. Ed ha anche proprietà emollienti, lenitive, decongestionanti ed eudermiche, utile per le pelli secche e danneggiate.
Tra gli ingredienti lo troverete come Cucurbita pepo (Pumpkin) seed oil e potete trovarlo all’interno dei prodotti Biofive, Latte e Luna e Finesse.
In conclusione
Possiamo ipotizzare che i prodotti cosmetici contenenti la zucca possono essere assimilati ai cosmeceutici, ossia a prodotti cosmetici ad alto contenuto di principi attivi, semmai l’Europa decidesse un giorno di dare una classificazione ai prodotti in commercio oggi.
Nel prossimo articolo, troverete un altro ingrediente che ha stregato le nostre blogger!
A presto bloggerine!
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Erborista e cosmetologa
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
Bibliografia
- Alessandro Bruni, Farmacognosia generale ed applicata, Ed. Piccin, 1999, ISBN: 8829915009
- Elisabetta Boncompagni, Erika Bianchi, Corrado Giua ,Guida bibliografica ai più noti fitoterapici, Aboca, 1999
- Enrica Campanini, Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, Ed. Tecniche Nuove, 2012, ISBN:978-88-481-2734-9
- Francesco Capasso,Giuliano Grandolini,Angelo A. Izzo, Fitoterapia: Impiego razionale delle droghe vegetali, Ed. Springer, 2006, ISBN 978-88-470-0505-1
- Ivano Morelli, Guido Flamini, Luisa Pistelli, Manuale dell’Erborista, Ed. Tecniche Nuove, 2005, ISBN: 978-88-481-1736-4
- Rita De Pasquale, Giuliano Grandolini, Farmacognosia: Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali, Ed. Springer, 2011, ISBN 978-88-470-1652-1
- Scoprire, riconoscere, usare le erbe – Fabbri editori
- Lunario di casa e campagna – Edizioni Del Baldo
- La Grande Enciclopedia delle Erbe, Dix editore
Siero attivatore di luminosità – Alchimia Natura
Chi mi segue da un po’ saprà che non è la prima volta che mi affido a questo brand, sia per i risultati che riesce a garantirmi e sia per il modo di presentarsi tradizionale e rassicurante che ha questa azienda. Pack curati e minimal proprio come la loro attività di marketing. L’azienda in questione è Alchimia Natura.
Mi capita frequentemente di prediligere aziende che non “strillano” la qualità dei loro prodotti, ma vanno avanti coi fatti.
Quello che, in particolare, mi ha coccolata per tutto il mese di Settembre è stato il loro
Siero viso attivatore di luminosità a base di vino
Ho scelto questa referenza perché il potere antiage di questo specifico ingrediente attivo è fondamentale e perché, lo ammetto, io sono una siero-dipendente.
Devo dire che, pur avendone provati tanti, uno così non mi era ancora capitato tra le mani!
Questo prodotto fa parte di una intera linea dedicata, dal simpatico nome “Bacco Di…Vino”, che comprende:
- detergente viso,
- scrub viso,
- siero, crema,
- shampoo-doccia,
- sali da bagno,
- crema corpo
- e olio viso e corpo.
La Vinoterapia
E’ una pratica conosciuta fin dall’antichità, ma è nella cosmesi moderna che sta prendendo fortemente piede.
Il marito, sempre più incuriosito dagli “intrugli” che mi metto in faccia, si è offerto di testare (a modo suo) anche lui il prodotto, e io ne ho approfittato per potervi, così, dare un doppio parere.
Ricordo che la tipologia della mia pelle è: mista, con imperfezioni e facile a sensibilizzarsi; quella del marito è secca, delicata e leggermente segnata.
Tengo a sottolineare che nessun bipede maschile è stato maltrattato durante questo test.
Ho applicato questo siero inizialmente due volte al giorno: la mattina prima del trucco, sfruttando anche l’inedita funzione “grip” di questo siero, tipica in realtà di un primer, e la sera dopo la consueta detersione.
Ho volutamente evitato qualsiasi altro tipo di crema e, mentre nel mio caso, questo siero è stato sufficiente per il benessere della mia pelle per tutta la giornata, per il marito è risultato troppo “povero” e inadatto ad apportare la giusta idratazione.
Ha comunque commentato che la sua pelle risultava molto più liscia e luminosa.
E tanto ci basti.
Tornando a me. Ho dovuto abbandonare l’applicazione mattutina perché, visto i gravi sbalzi termici di questo periodo, talvolta mi trovavo il viso lucido, mentre altre lo avvertivo un po’ secco. Per evitare pasticci ho proseguito con la sola applicazione serale, strutturando la mia routine, sempre molto essenziale e decisamente anti layering, in questi semplici passaggi:
- detergente,
- acqua di rose,
- siero.
Il siero l’ho tranquillamente applicato anche nella zona perioculare senza problemi.
Passiamo a dare un’occhiata all’INCI
Aqua, Citrus aurantium amara flower distillate, Alcohol*, Hydrolyzed grape fruit*, Vitis vinifera juice*, Panthenol, Punica granatum extract*, Rosa canina fruit extract*, Sodium hyaluronate (da biotecnologia), Potassium sorbate, Sodium benzoate, Xanthan gum.
Da agricoltura biologica certificata secondo regolamento EEC 2092/91
** da oli essenziali naturali 100%
Al primo posto troviamo l’acqua, ed è esattamente questa la consistenza evanescente che percepirete sul viso.
E’ uno dei prodotti più leggeri e impercettibili che io abbia mai provato, un comfort assoluto!
Dopo l’applicazione il siero penetra rapidamente, senza risultare unto o appiccicoso, resta solo un lievissimo velo che fa sentire la pelle “custodita e protetta”.
Il viso appare da subito leggermente liftato, compatto e molto più fresco e riposato. Dopo alcuni giorni di utilizzo costante anche alcuni segni appaiono attenuati, grazie all’acido ialuronico che svolge la sua azione rimpolpante e riempitiva, togliendoci qualche annetto dalla faccia.
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO
TIPOLOGIA: Siero anti-age
COME LO UTILIZZO
Applico sul viso, sulla zona perioculare e sul décolleté alcune gocce di prodotto facendo assorbire con un leggero massaggio e picchiettando sulle zone più frequentemente soggette alla formazione delle rughe, facendo anche una sorta di “tiraggio” in senso opposto a quello in cui opera la forza di gravità.
COSA PROMETTE
Gli estratti di vite e uva nera dell’Appenino Modenese contenuti in questo flacone promettono un ringiovanimento progressivo dell’epidermide, contrastando tutti gli effetti della degenerazione cutanea. I Polifenoli hanno riconosciute proprietà antiossidanti e vasoprotettrici e il resveratrolo, in sinergia con le vitamine A,C,E, calma le infiammazioni e stimola il collagene. Un mix davvero fenomenale al quale si aggiunge la preziosa funzione dei frutti rossi che donano luminosità e freschezza
COSA FA
Dona, fin dalle primissime applicazioni, un senso di ristoro generale dell’epidermide, idratazione e comfort per tutto il giorno. Dopo diverse applicazioni la pelle risulta tendenzialmente più turgida e riparata.
PUNTI DI FORZA
Rapida asciugatura, texture evanescente e leggera, possibilità di truccarsi immediatamente dopo l’applicazione.
PUNTI DEBOLI: Nessuno.
TEXTURE: Acquosa, lievemente appiccicosa ma solo in fase di stesura/asciugatura.
PROFUMAZIONE: Delicata.
PACK: Flacone in vetro da 30 ml. con dosatore a pipetta.
SCADENZA: 6 mesi dall’apertura.
CERTIFICAZIONI: E’ un prodotto Vegan ok.
COSTO E REPERIBILITA’: 26 euro. Reperibilità sul sito ufficiale e su pochi shop on line.
RAPPORTO QUALITA’/PREZZO: Buono.
VOTAZIONE COMPLESSIVA: 8
Articolo scritto da LaCimpinessa
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Energy Drinks, fanno bene? O meglio evitarli?
Bentrovate bloggerine! Oggi parliamo di Energy Drinks, ovvero bevande energetiche e in particolare di quelle di nuova generazione.
È un argomento che ho approfondito nella mia tesi di Laurea, quindi se avete necessità di approfondire l’argomento, contattemi qui!
Buona lettura!
Gli Energy Drinks
Sono bevande analcoliche contenenti sostanze “funzionali”, in grado cioè di determinare un miglioramento delle performance fisiche. Sostanze come, ad esempio, caffeina, taurina, carnitina, per lo più di derivazione sintetica.
Negli ultimi anni, però, hanno subito dei cambiamenti nella loro composizione grazie all’inserimento nella formulazione di estratti vegetali, delineando una vera e propria inversione di tendenza. Tale scelta probabilmente è dettata sia dalla volontà di riappropriarsi di un prodotto salutistico ed ergogenico, sia di ampliare il raggio di azione sfruttando la sinergia dei fitocomplessi.
Di massima, gli effetti positivi riportati sono:
- miglioramento della prestazione fisica e mentale;
- potenziamento della concentrazione e della capacità di reazione;
- incremento della soglia di attenzione;
- stimolazione del metabolismo;
- aumentata sensazione di benessere.
Gli energy drinks hanno dimostrato di apportare un miglioramento della performance su test anaerobici, cioè sforzi molto impegnativi, ripetuti, ma di breve durata. Ma anche miglioramenti significativi nelle prestazioni mentali, inclusi la scelta del tempo di reazione, la concentrazione e la memoria che riflette una maggiore attenzione soggettiva.
Estratti vegetali
Gli estratti vegetali presenti negli energy drinks di nuova generazione sono principalmente di due tipi:
- droghe caffeiche (*1), come Caffè, Guaranà, Tè verde, Maté;
- droghe adattogene (*2), come la Rodiola e il Ginseng.
I principi attivi presenti negli estratti vegetali sono prevalentemente alcaloidi purinici. Nello specifico xantine, liberate, di solito, in seguito a tostatura o essicazione, sostanze fenoliche e polifenoliche. Come acido clorogenico, catechine e tannini, aminoacidi come L-teanina, saponine triterpeniche come acido ursolico e i ginsenosidi, glicosidi, come salidroside e rosavina.
Principio attivo |
Famiglia delle sostanzeorganiche naturali |
Estratto vegetale |
Caffeina | Alcaloide purinico (xantina) | Caffè, tè verde, guaranà, maté |
Acido clorogenico | Fenolo | Caffè e matè |
Catechine | Polifenoli | Tè verde |
Tannini | Polifenoli | Caffè, matè e guaranà |
L-teanina | Amminoacido | Tè verde |
Acido ursolico | Glicosidi triterpenici (saponine) | Matè |
Ginsenosidi | Glicosidi triterpenici (saponine) | Ginseng |
Salidroside | Glucoside del tirosolo | rodiola |
Rosavina | Glicoside fenilpropanico | rodiola |
La caffeina
Assorbita al 99% entro un’ora a livello intestinale, entra in circolazione dopo 30 minuti dall’assunzione, e raggiunge il suo picco massimo entro 2 ore. Ha un’emivita di 3-6 ore nei soggetti adulti ed è eliminata tramite urine, in cui è possibile rintracciarla nella misura del 3-10% della quantità ingerita. Tale metabolismo è molto più lento nei bambini e nelle donne in stato di gravidanza, che ne subiscono effetti molto più forti e duraturi.
Principalmente la caffeina:
- per l’effetto sul sistema nervoso è classificata come blando psicostimolante che induce un miglioramento dello stato di allerta, un aumento delle catecolammine e β – endorfine, che comporta aumento della soglia del dolore e diminuzione del senso di fatica;
- può essere associata, per l’effetto sull’apparato cardiovascolare, a delle patologie che colpiscono l’apparato, come ad esempio, un aumento della pressione arteriosa e un aumento del colesterolo;
- la caffeina aumenta, per l’effetto sul sistema gastrointestinale, la produzione di acido cloridrico e pepsina nello stomaco, aumenta il rilascio di acidi biliari nell’intestino tenue favorendo la digestione;
- è considerata, per l’effetto sul metabolismo, un ottimo termogenico che associato alla capacità di stimolare e migliorare il lavoro fisico, può contribuire al mantenimento del peso corporeo.
La guaranina
C’è da segnalare che per la guaranina, o caffeina del guaranà, la farmacocinetica è diversa rispetto a quella della caffeina del caffè o pura. Il guaranà, infatti, contiene un’alta frazione lipidica ed è ricco di composti fenolici come le procianidine oligomeriche che rallentano l’assorbimento dell’alcaloide, che avviene così in maniera più graduale.
La sua efficacia biologica si manifesta dopo 45 minuti dall’assunzione e ha un’emivita di 6 ore circa, pertanto gli effetti sono prolungati, motivo per cui spesso viene preferita alla caffeina proveniente da altre fonti.
L’attività antiossidante
Novità delle bevande di nuova generazione, è svolta simultaneamente da composti fenolici e polifenolici presente nei vari estratti, come acido clorogenico, catechine e tannini. Tali composti hanno sia un’azione di radical scavenger (*3) che di chain – breaker (*4) sui radicali liberi.
L’uso degli estratti vegetali
Fa sì che diminuiscano gli effetti collaterali legati alle sostanze psicostimolanti, grazie al loro diverso assorbimento, che comporta un effetto più stabile e duraturo nel tempo, e grazie alla presenza di molecole in grado di attenuarne l’attività biologica.
Tutto ciò si traduce in una diminuzione di assunzioni multiple dell’energy drink, sfavorendone l’abuso.
Inoltre questa nuova generazione di energy drinks, grazie all’uso degli estratti vegetali, si è arricchita nelle formulazioni di numerose molecole antiossidanti. Forniscono un aspetto più salutistico alla bevanda, ponendo l’attenzione su ambiti che esulano dalla semplice stimolazione cognitiva e mnemonica.
Sostanze biologicamente attive
Migliorare il prodotto, e conferirgli una connotazione salutistica, non vuol dire averlo reso innocuo e fruibile da chiunque. Inserire estratti vegetali all’interno di una formulazione, significa essere consapevoli di usare un fitocomplesso, cioè un insieme di sostanze biologicamente attive che possono provocare reazioni fisiologiche di notevole importanza ed interferire con i medicinali eventualmente in uso.
Scoraggiare l’abuso di Energy Drinks
Gli energy drinks di nuova generazione, a mio avviso, rimangono bevande di cui deve essere scoraggiato l’abuso da parte di tutti i consumatori. In più, non sono somministrabili a bambini, donne in gravidanza e allattamento e a soggetti con patologie.
E’ inoltre fortemente sconsigliata la combinazione con l’alcool, dal momento che i benefici indotti dalle piante non riguardano la riduzione degli effetti dell’alcool stesso.
Nonostante il Dipartimento della Gioventù e il Ministero della Salute abbiano avviato, nei limiti della loro competenza, delle linee guida in merito alle bevande energetiche, sarebbe opportuno, visto l’impatto commerciale e sociale, soprattutto su fasce di età giovani, che vengano condotti studi più approfonditi. Anche su soggetti umani, sugli effetti di un simile prodotto somministrato nella sua integrità visto che la quasi totalità degli studi disponibili si sono concentrati sul singolo principio attivo. Ciò garantirebbe una maggiore chiarezza sugli effetti e sulla quantità d’uso, permettendo un’informazione corretta ed omogenea, anche finalizzata a contrastare la convinzione che gli energy drinks che utilizzano gli estratti vegetali, siano innocui e benefici, in quanto naturali.
Nel frattempo, a mio avviso, la parola d’ordine può essere solo moderazione, ai fini di usufruire degli effetti positivi che vantano, scongiurando quelli negativi che potrebbero sopraggiungere con un eventuale uso indiscriminato.
Voi cosa ne pensate?
A presto
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Note
*1 – Droghe caffeiche: contenenti caffeina, stimolante del sistema nervoso centrale.
*2 – Droga adattogena: bioregolatore funzionale naturale che aumenta le capacità di adattamento dell’organismo nei confronti dei fattori ambientali prevenendo i danni che questi possono causare.
*3 – Radical Scavenger: bloccano la propagazione delle reazioni ossidative, agendo da agenti chelanti dei metalli.
*4 – Chain-breaker: riparano il danno e ricostruiscono la membrana. Agiscono da inattivatori di radicali liberi donando idrogeno o trasferendo un singolo elettrone alle specie radicaliche. Tali composti sono in grado di fornire ai radicali liberi gli 8 elettroni di cui sono privi, ripristinando così l’equilibrio chimico del sistema in cui agiscono.
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