Shampoo Nutriente Gocce d’Oro – Phitofilos

La cura dei capelli è il mio chiodo fisso, ormai lo avrete intuito.

Sono molto esigente quando si tratta della mia chioma, a partire dalla sua detersione. Prediligo quegli shampoo che non annodano i capelli, che lavano bene ma senza aggredire la cute, che profumano… Insomma, sono una vera rompiscatole!

Così, una mia cara amica mi ha spinta a provare questo prodotto, da lei adorato, che vanta di avere tutte le caratteristiche che cerco in uno shampoo.

Quale? Ebbene, oggi è il turno dello Shampoo Nutriente Gocce d’Oro di Phitofilos, un prodotto ideato per capelli secchi o trattati e per chi utilizza le erbe ayurvediche.

Shampoo Nutriente Gocce d’Oro - Phitofilos

Il brand

Phitofilos è un’azienda green italiana con un’esperienza pluritrentennale. Il suo obiettivo è quello di offrire trattamenti per la cura dei capelli di qualità, ecofriendly e cruelty free.

Le materie prime vengono attentamente selezionate e sottoposte a diversi esami di laboratorio, al fine di garantire al cliente un prodotto finale d’eccellenza.

Qui troverete maggiori informazioni su Phitofilos e sul suo modus operandi.

 

Lo Shampoo Nutriente Gocce d’Oro

Questo shampoo fa parte della linea Sinergia, che è composta da prodotti adatti a tutti i tipi di capello. La linea è stata formulata specificamente per accompagnare i trattamenti riflessanti vegetali.

Ideato per i capelli secchi e/o trattati, questo shampoo promette di detergere delicatamente e nutrire la capigliatura grazie agli oli presenti nella formulazione.

Faciliterebbe anche il risciacquo delle polveri d’erbe ayurvediche e aiuterebbe a fissare il colore delle erbe tintorie. La sua profumazione poi, a detta del produttore, si sposa bene con l’odore delle erbette.

Come si presenta

Il packaging, parzialmente opaco, permette di controllare il livello dello shampoo; inoltre, pur essendo in plastica dura, è facilmente spremibile, qualità che favorisce l’utilizzo del prodotto fino all’ultima goccia. Sul retro della confezione ritroviamo la descrizione del prodotto e le modalità d’uso, entrambe sia in italiano che in inglese, oltre all’INCI e alle certificazioni. Lo shampoo ha una consistenza piuttosto densa ed un colore ambrato. La profumazione è piacevole e delicata.

Quantità prodotto: 250 ml; sono disponibili anche il formato da 50ml e quello da 1000ml.

PAO: 12 mesi.

INCI

Aqua (Water), AmmoniumLaurylSulfate, Cocamidopropyl Betaine, Aloe BarbadensisLeafJuice*, AlthaeaOfficinalis Root Extract*, Argania Spinosa (Argan) Kernel Oil*, Cannabis Sativa (Hemp) SeedOil, Coco Glucoside, Glyceryl Oleate, SodiumCocoylSarcosinate, Parfum (Fragrance), BenzylAlcohol, SodiumBenzoate, SodiumDehydroacetate, Lactic Acid, Glycerin, HexylCinnamal, Coumarin, Linalool, Hydroxyisohexyl 3- CyclohexeneCarboxaldehyde, Geraniol, Ci 75810 (Chlorophyllin-CopperComplex).

* da agricoltura biologica controllata

 

Principi attivi

  • Succo d’aloe vera: ricco di amminoacidi, vitamine e sali minerali, idrata i capelli ed aiuta a domare il crespo;
  • estratto di altea: dalle proprietà emollienti, lenitive e protettive; idrata, districa e dona volume ai capelli;
  • olio di argan: nutriente e ricco di vitamina E;
  • olio di canapa: dona morbidezza e luminosità ai capelli secchi, li nutre e previene le doppie punte.

Shampoo Nutriente Gocce d’Oro - Phitofilos

Modalità d’utilizzo

L’azienda suggerisce di utilizzare questo shampoo una volta terminata la posa delle erbe tintorie. Grazie agli oli polinsaturi che aiutano a chiudere le squame e a nutrire il capello, l’azienda garantisce riflessi più lucenti, intensi e duraturi.

Come l’ho utilizzato

Ho seguito, a modo mio, i suggerimenti di Phitofilos e devo dire che sono rimasta soddisfatta.

Dopo la mia posa di lawsonia ed indigo, non effettuo mai lo shampoo prima di 48 ore, al fine di favorire il fissaggio del colore. Abitualmente effettuo il primo lavaggio con sidr o shikakai, erbette che adoro ma che non riescono a debellare il forte odore dell’indigo. Così ho provato ad utilizzare questo shampoo dopo 48 ore dalla posa, e devo dire che, contro le mie aspettative, il colore non ha scaricato più del dovuto. Si sa che, purtroppo, oli ed indigo non vanno molto d’accordo. Invece, non solo il mio nero-blu è rimasto intatto, ma l’odore/fetore dell’indigo si è attenuato parecchio, con grande sollievo del mio naso e di coloro che mi stanno intorno.

Non ho riscontrato, però, alcun beneficio supplementare riguardo i riflessi, che mi sembrano tali e quali, sia per durata che per intensità, a quelli ottenuti dalle precedenti pose di henné.

Considerazioni finali

Adoro il fatto che la profumazione, per quanto delicata, sia riuscita a coprire, seppur parzialmente, quella dell’indigo, senza intaccarne il colore. Per quanto riguarda la detersione, è uno shampoo che non necessita di grandi diluizioni: ottengo un buon risultato diluendo una parte di shampoo con due parti d’acqua.

A chi lo consiglio?

È ideale per capelli aridi, trattati, con molti nodi; perfetto se utilizzate erbe tintorie.

Prezzo: €11,49

Certificazioni: AIAB, Vegan OK, QCertificazioni

Dove trovarlo

Trovate la lista completa dei rivenditori fisici e online a questo link.

Articolo scritto da Alessandra

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3 commenti su “Shampoo Nutriente Gocce d’Oro – Phitofilos

  1. Anche io utilizzo hennè e sto provando dei campioncini di questo shampoo, confermo che mi sta piacendo molto. Una curiosità: quando parli di posa di lawsonia ed indigo, intendi che prima tieni in posa lawsonia e poi indigo o che li misceli assieme? Te lo chiedo perchè io utilizzo la miscela di khadi hennè e amla da anni, però avendo i capelli neri di natura ho acquistato ultimamente l’indigo: tu fai il doppio passaggio prima uno poi l’altro o li utilizzi assieme? Perchè nel caso di utilizzo in contemporanea mi interesserebbe sapere se c’è ugualmente unacopertura dei capelli bianchi. Grazie per l’attenzione e per il post 🙂

    1. Ciao Viviana!
      Innanzitutto grazie a te per la domanda!
      Anche io, come te, ho i capelli neri di mio. La prima volta che ho utilizzato l’henné, ho fatto una prima posa di sola lawsonia e subito dopo una posa di lawsonia (40%) ed indigo (60%): é il cosiddetto “doppio passaggio”.
      Per le pose successive, ho effettuato direttamente il secondo passaggio e, via via, ho aumentato la percentuale di indigo: oggi, dopo un anno, ne uso l’80%.
      Fortunatamente io ho soltanto due capelli bianchi e sono ben nascosti, quindi posso permettermi di utilizzare direttamente il mio mix di indigo e lawsonia, che li copre perfettamente; ma se hai molti bianchi, ti consiglio di effettuare il doppio passaggio perché l’indigo, soprattutto agli inizi, ha bisogno della lawsonia per legarsi al capello. Quindi, anche se parti da una base hennata, ti consiglio di eseguire il doppio passaggio per evitare capelli azzurri o verdognoli 🙂
      E ricorda che amla ed indigo non vanno bene insieme, dal momento che quest’ultimo necessita di un ambiente basico mentre l’amla contiene vitamina C! Spero di aver risposto ai tuoi dubbi! 🙂

      1. Grazie mille per la tua risposta esaustiva 😀 Grazie anche per la info sull’indigo che richiede ambiente basico: mi ricordo di averlo letto prima di comprarlo ma non ci avevo proprio pensato all’acidità dell’amla che si trova nel mix di khadi. Il tuo aiuto è stato prezioso!

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