Okyroe, una nuova realtà
Sì, perchè Okyroe è italianissima, la sua sede è a Verona, ma i laboratori di produzione si trovano in Grecia, dove una équipe di esperti ricercatori e cosmetologi selezionano le materie prime che vengono poi utilizzate per le formulazioni dei prodotti del brand.
Conosciamo meglio il brand
Oggi abbiamo il privilegio di ospitare sulle nostre pagine il CEO (“patron” come diceva il buon Mike!) del brand, il Dr Yòrgos Lazariotis, e fare quattro chiacchiere con lui per scoprire numerose curiosità e qualche anticipazione sul brand e sui progetti futuri.
Benvenuto sul nostro blog e grazie per questa bella opportunità. Il nostro team è stato molto entusiasta di questa occasione e si è sbizzarrito con le domande, quindi partiamo subito.
Perché avete scelto il latte d’asina come principio funzionale su cui basare la vostra linea?
Per due motivi principali. Il primo è che il latte d’asina, sia come alimento sia come ingrediente cosmetico – puro o in combinazione – ha una storia lunga poco meno dell’umanità stessa e in questo senso offre esperienza e prove ricchissime della sua efficacia. Poche sostanze in natura possono paragonarsi ad esso nell’essere così generose di proprietà benefiche. Da molti decenni, a causa della progressiva riduzione della presenza di questi animali nella nostra vita, il grande pubblico conosce sull’argomento forse solo qualche aneddoto riferito ad alcuni personaggi storici, qualcosa di più del latte d’asina come alimento, ma è tutto qui. In realtà è davvero un mondo di qualità, quello che si apre con il latte d’asina! Non a caso è sempre stato considerato alla stregua di medicamento.
Il secondo motivo è che col latte d’asina si concretizza la possibilità di poter usare una sostanza non solo come cosmetico inteso come abbellimento semplice, ma come cura di se stessi, come cura (evito di usare il termine “terapia” per evidenti ragioni di precisione legata a definizioni ufficiali) della propria pelle in modo profondo, efficace e naturale. Certo, oggi il termine “naturale” è iper-inflazionato, ma per noi significa sostanza non alterata nelle sue qualità caratterizzanti e fondamentali. Con il latte d’asina questo è “evidence based cosmesis” si direbbe, cioè confermato dai risultati.
Noi siamo arrivati a sviluppare un processo di lavorazione del latte d’asina che riesce a mantenerne bioattive tutte le sue componenti funzionali specifiche. Questo ci permette di creare formulazioni ottimamente bilanciate utilizzando la corretta quantità di questa preziosa sostanza (in questo caso, infatti, il “tanto” non equivale a “il più efficace”). Questo approccio è coerente con la nostra filosofia di rispetto di tutto l’ecosistema, animali in primis, e ci garantisce di poter utilizzare una materia prima eccellente dal costo molto elevato senza gravare in modo eccessivo sul costo del prodotto finito.
Sarebbe lungo elencare qui le sue qualità ma, in sintesi, si può dire che il latte d’asina agisce davvero dall’interno, in profondità nella cellula, stimolandola a produrre elastina e collagene, sostanze che permettono alla nostra pelle di rimanere giovane e attiva insomma. Poi ha una capacità idratante e di contrasto dell’invecchiamento impareggiabili, una quantità e varietà di vitamine, minerali, proteine, acidi grassi essenziali ed oligoelementi tutti insieme che non si trovano in altri principi attivi in cosmesi. Già Ippocrate, il padre della medicina, lo considerava una panacea, una risposta valida per tutto, e forse non sbagliava! Oggi noi parliamo di sostanza adattiva, che interagisce e risponde ad un’infinità di necessità diverse della pelle di donne, di uomini e di bambini.
Da non dimenticare poi che, se la base della nostra linea è il latte d’asina, questo lavora sempre in sinergia con sostanze importanti che provengono da quel ricchissimo giardino che è la flora greca e mediterranea. La Grecia vanta oltre 6000 piante autoctone con proprietà curative e cosmetiche!
Perché avete scelto l’Italia come nazione per lanciare i vostri prodotti?
La prima risposta che mi viene, spontaneamente, è “perché siamo di Verona!”, ma essendo uno che nulla dà mai per scontato, vi posso articolare meglio il nostro pensiero. L’Italia è un paese con una lunga storia connessa con il concetto stesso di Bellezza. Sono secoli che il Bello è sinonimo di questo Bel Paese appunto. Non credo faccia differenza se si tratti di bellezza architettonica, paesaggistica, di vestiario o altro. Sono convinto che tutto poi si intrecci nelle nostre menti e nella nostra percezione come Idea del Bello, Bellezza. Ecco, questa premessa, resasi esplicita qualche anno fa durante la fase di elaborazione del nostro Business Plan, assieme alla nostra residenza anagrafica, ci sono sembrate motivi sufficienti per stabilire qui la nostra base. L’Italia ci pare un valido banco di prova!
Il tam-tam mediatico punta ad una differenziazione di cosmetici da donna rispetto a quelli da
uomo. Come mai voi proponete una linea unisex?
Noi abbiamo una visione specifica di quel che sono, ma anche di quel che dovrebbero, o potrebbero, essere il marketing e la pubblicità in generale, e del cosmetico in particolare. Avevamo almeno due strade tra cui scegliere per rapportarci al Cliente finale: ascoltare i suoi effettivi bisogni e caratteristiche o proporgli le nostre convinzioni come suoi bisogni. So che ad una prima lettura potrebbe sembrare contraddittorio, ma noi vogliamo stare sulla prima posizione, con i fatti e non solo a parole. Una visione banalmente commerciale suggerirebbe di creare prodotti ultra-specifici anche quando non servono, di aumentare il numero di referenze se non ogni settimana almeno ogni sei mesi, stagione dopo stagione… Ma, l’Utilizzatore – non voglio chiamarlo più nemmeno “Cliente” – ha davvero bisogno di tutte queste declinazioni dello strumento cosmetico? Perché di questo si tratta, di uno strumento, non di un fine a sé stesso! Noi crediamo che questo non sia necessario, certamente non nella misura in cui gli viene proposto e con la modalità con cui viene convinto da decenni dai tam-tam mediatici.
Allora, proprio per non dare nulla mai per scontato e certo, ci siamo presi l’impegno di ripensare tutto il processo della cosmesi, dalla definizione, al target, la storia, fino al risultato e anche ai significati non immediati che tutti noi attribuiamo. Il risultato è stato che ci siamo quasi divertiti ad eliminare tanto di superfluo… Certo, abbiamo potuto proporre una linea Unisex (noi diremmo Multisex ormai più che Unisex per i nostri prodotti), perché la base della nostra linea è il latte d’asina, sostanza adattiva e di comprovata efficacia su tutti i tipi di pelle. Non sarebbe così scontato con altre sostanze e forse questo può spiegare perché non tutti potrebbero affrontarlo.
Ugualmente, non stiamo affatto dicendo che la nostra proposta sia già completa! Ne siamo ben consapevoli, ma qui entrano in gioco considerazioni di opportunità, di tempo, di sviluppo, di scala di economia, di focus sulle nostre priorità e, quindi, di serietà e di professionalità. Ecco, se in questo momento siamo riusciti, e i dati ci dicono di sì, a creare una risposta efficace e valida per tutte le tipologie di pelle di tutti i sessi con poche referenze-prodotti, questo ci permette da una parte di rispettare gli Utilizzatori senza considerarli semplici consumatori e dall’altra di avere il tempo per creare nuove formulazioni e prodotti in risposta a reali esigenze, non solo per battere i tam-tam mediatici… In questo percorso, siamo tuttora convinti che possiamo sopravvivere, e bene!, come azienda che deve produrre utili per andare avanti. È una questione di scelte di vita, di impostazione.
In un mondo poi che oggi cambia in modo radicale i suoi paradigmi economici e di comportamento, noi crediamo sia anche doveroso spostarsi da una visione consumistica ormai satura verso qualcosa di più rispettoso della nostra umanità. Altrimenti “eco-logico”, “bio-logico” e simili rimangono termini vuoti da marketing adulatore e senza nulla di logico!
Siamo nel pieno del boom dell’ecobiocosmesi: perché il cliente deve comprare i vostri prodotti?
Cosa pensate di avere di più o di diverso da altri marchi?
I concetti fondamentali per noi penso di averli detti prima. Il primo motivo, direi, è quello che noi non giochiamo con i termini stessi! È questione di coerenza con la nostra visione generale. Possiamo dire che meritiamo di avere la fiducia dell’Utilizzatrice e dell’Utilizzatore perché siamo, nei fatti, pienamente in linea con le nostre dichiarazioni. È qualcosa che documentiamo nel modo più impegnato su tutti i fronti e in tutta l’estensione del nostro operato, su tutta la filiera insomma. Non vogliamo essere noi a dire che i nostri sono prodotti Naturali e Biologici, ci facciamo valutare in modo severo dall’esterno, su tutto il percorso, con gli Standard più elevati. Non ne siamo obbligati, è una nostra scelta. Poi, non crediamo che qualcuno debba comprare prodotti, anche i nostri, ma che può o, potrebbe informarsi, e l’informazione dei nostri interlocutori è per noi un impegno quotidiano, capire, condividere… affinché possa convincersi da Utilizzatore informato, scegliendo eventualmente di aderire ad una certa Qualità e ad un certo modo di essere.
Ecco, senza considerarci unici, riteniamo di avere come “plus” una profonda convinzione e rispetto per la Qualità in tutto quello che facciamo. Prodotti compresi; ma i prodotti sono solo il risultato!
Nulla togliendo a chi si impegna onestamente, questo ci rende e ci renderà diversi sempre di più.
Si sa che dietro ad un’idea di successo ci sono persone e storie, qual è la vostra?
Noi siamo un gruppo fresco di costituzione e piccolo ancora, fatto di persone con storie, provenienza e competenze diverse che abbiamo deciso di condividere. Potremmo definirci una storia di persone che in Roè uniscono le loro storie. C’è chi viene dal mondo della cosmesi praticata, chi viene da ambiti diversi ma con visioni “traducibili” in cosmetica. Poi, se volete, sì, c’è chi funge da punto di partenza e di unione, che sarei io. Una storia più lunga, anche per motivi anagrafici. Ho un passato lungo trascorso in più “mondi”, formazione accademica che non farebbe sospettare l’approdo in cosmesi ma sono anche passato dalla sala operatoria della chirurgia plastica, dal consultorio psicologico, dalla posizione di manager di multinazionali del biomedicale, senza farmi mancare il lato creativo e artistico. È un altro modo di declinare la Bellezza della vita per me, quello di sperimentare ruoli diversi senza paura e con gli occhi aperti al futuro.
L’idea alla base di tutto non è poi così recente ed è quella della Bellezza come esperienza fruibile da tutti, ogni giorno, in ogni nostra azione. Anni fa volevo fondare in un isolotto greco una scuola di Estetica Mediterranea. Estetica nel senso filosofico, del senso estetico per le cose. Ecco, negli anni questa idea, attraverso percorsi lunghi e certo non lineari, è diventata un progetto di Bellezza da offrire e condividere sotto forma di prodotti cosmetici al latte d’asina! In questo c’è tutta la mia storia vissuta e quella futura, il come tradurre un progetto così in fatti, azioni. Credo e crediamo, nel nostro gruppo in Roè, nella Qualità come valore supremo. Il resto poi sono derivati, aspetti attraverso i quali realizzarla. È l’idea che ci motiva e ci spinge a creare e a voler condividere le nostre creazioni.
Quando pensate alla creazione di un nuovo prodotto siete maggiormente influenzati dalla richiesta del mercato o seguite una vostra personale ispirazione?
Creare un prodotto, come per ogni altra creazione, è un processo complesso. Sarebbe per noi riduttivo semplificare affermando di seguire solo l’uno o l’altro. Lo descriverei come punto di equilibrio tra un’idea che può essere del nostro gruppo oppure suggeritaci dal “mercato”, di solito con il volto di più persone. È comunque una combinazione dell’attento ascolto di quel che ci dicono gli Utilizzatori, filtrata dalla nostra visione specifica della cosmesi, interpretata poi a tavolino con il gruppo dei tecnici esperti insieme alla parte amministrativa, perché tutti hanno un punto di vista importante, e trasformata poi in tempi che non sono due settimane ma mesi, in un risultato che deve essere provato in condizioni reali prima di entrare a far parte della “famiglia” OKYROE. Ci si può riuscire al primo colpo oppure a volte dopo vari tentativi. Ci piace essere umani e non super – infallibili, ma alla fine ci teniamo ad arrivare dove sappiamo essere il nostro obiettivo.
Lo scorso anno avete partecipato al SANA: come valutate questa esperienza?
Chiamiamolo il nostro battesimo. Ci siamo presentati per quello che siamo. Una piccola realtà tutto sommato, con alcune idee e una filosofia ben chiare da proporre, in un segmento ancora molto impervio e impegnativo, la cosmesi naturale curativa, tutto da creare direi, ben consapevoli che abbiamo molta strada da percorrere perché non amiamo le scorciatoie! Il SANA ci ha offerto uno spazio, fisico e metaforico per comunicare questo messaggio ad un pubblico già selezionato e valido. Non ci aspettavamo di fare tutto in quattro giorni chiaramente, ma un buon risultato credo ce lo siamo conquistato. Anzi, oltre le nostre aspettative. Siamo stati onesti con il contesto e la gente ce lo ha restituito riconoscendoci un valore autentico, senza misurarci in base all’apparenza. Per noi comunque l’esposizione più importante è quella di ogni giorno, di ogni contatto, con le opportunità e le difficoltà che ciò comporta inevitabilmente. Siamo ancora solo all’inizio e la “costruzione” è lunga. Abbiamo entusiasmo, motivazioni profonde e – riteniamo – valide e la flessibilità di una realtà aziendale che ascolta il mondo intorno, non solo le proprie convinzioni.
Quali pensate debbano essere le caratteristiche fondamentali che deve avere un’azienda per poter competere con la concorrenza ed emergere sul mercato cosmetico?
Ammetto di essere uno che è da relativamente poco nella cosmesi. Non vorrei quindi parlare da “specialista”. Allora vi dico quello che, nella mia modesta visione, ritengo sia valido per ogni azienda, in ogni ambito di attività economica e che ci impegniamo a portare avanti anche in Roè. Innanzitutto bisogna avere chiara la propria ragione di esistere. Un’azienda dovrebbe esistere perché ha come obiettivo di proporre qualcosa, che non è mai solo il guadagnare di per sé. Lo chiamerei consapevolezza di sé e dei propri obiettivi. Noi desideriamo proporre una visone della Cosmesi nuova. Non so se ce la faremo, ma ci crediamo fortemente.
Poi, la scelta dell’identità, come espressione di quella consapevolezza. Che tipo di azienda vogliamo essere. Possiamo fare cosmetici con il petrolio perché non ci crea problemi e si guadagna di più, oppure ci poniamo come condizione indiscutibile quella di rispettare delle regole non solo perché siamo obbligati ma perché noi le riteniamo importanti. Noi non faremo mai un prodotto che sia fuori standard COSMOS e faremo anche meglio dove possibile. Abbiamo un codice di valori nostro che ci guida: Rispetto delle Persone, degli Animali, dell’Ambiente. Con queste premesse però dobbiamo anche garantire la nostra sopravvivenza e vivacità economica. Siamo un’azienda.
Il terzo punto credo sia conseguenza del punto di prima; distinguersi. Non ci saremmo nemmeno sognati di avviare un’impresa come OKYROE se dovessimo farlo come chiunque altro. Il Me too non fa per noi. Siamo diversi e originali, innovatori per vocazione ci definiamo noi, e questo deve essere visibile e vivibile da parte del “mercato”, dalle Persone, insisterò a dire io. Noi vogliamo essere più avanti dei tempi, un’Azienda 5.0 si direbbe, e confido sia questo che trasmettiamo malgrado non sia sempre semplice. Siamo organizzati e funzioniamo con modelli aziendali che certamente non sono quelli comuni, ma riteniamo che il tempo stia dalla nostra parte così che noi si possa stare sempre meglio dalla parte dei nostri Clienti e Collaboratori.
Siamo curiose: quali sono i vostri progetti futuri?
In sintesi direi di crescere a misura e modo.
Intendiamo diventare riconoscibili per quel che ci stiamo impegnando a fare: vale a dire condurre un’azienda in modo paradigmatico verso i tempi nuovi che stanno arrivando. Ogni persona che entra in azienda vogliamo diventi parte dell’azienda in tutto, anche negli utili, e se la possa sentire sua.
Ricerca su prodotti e processi di produzione. Progettiamo prodotti nuovi, ma senza eccedere nella quantità rischiando di perdere d’occhio il nostro valore primo, la Qualità. Sempre con l’impegno che ci sta molto a cuore, di trasmettere e condividere conoscenza con gli Utilizzatori. Crediamo che le persone informate possano fare scelte migliori, più consapevoli! Coltivando insomma l’idea di una cultura della cosmesi centrata non solo sul mercato e sull’apparenza, ma sull’ascolto delle Persone e sull’idea della Cosmesi come effettiva cura di sé stessi fatta con rispetto e attenzione. Per noi la catena virtuosa Persona-Ambiente non si può spezzare in nessun modo e un’azienda di cosmesi deve fare la sua parte con impegno autentico. Solo allora tutta la filologia dei vari eco- bio- natur- etc. può avere senso.
Avremmo altre mille domande
… ma, per oggi, abbiamo “rubato” fin troppo tempo a questa nuova interessante realtà. Le teniamo nel cassetto e speriamo di incontrarci tra un anno per parlare dei vostri successi e nuovamente dei progetti per il futuro, che auguriamo radioso, di Okyore.
Che bella intervista! sarebbe bello che anche altri brand rispondessero a interviste simili. Sopratutto perché noi consumatrici ci teniamo a sapere anche chi c’è dietro a un marchio. Brave, Cris