Paris – Il bio in viaggio

“Sapete che cosa si fa il primo giorno che si è a Parigi? Ci si procura un po’ di pioggia. Una pioggia che non sia troppo forte, però. E una persona veramente carina con la quale girare in taxi per il Bois de Boulogne. La pioggia è importante, perché essa dà a Parigi un profumo speciale. Son le castagne bagnate, dicono…”

Questa volta ho seguito i consigli che Audrey Hepburn dava a Humphrey Bogart in “Sabrina” e ho vissuto la città da parigina, non da turista. Parigi è una città meravigliosa, forse la più bella al mondo, non ci sono dubbi. Se non ci siete mai stati, dovete partire! Non c’è bisogno che vi dica io quali sono le meraviglie che l’hanno resa famosa: Tour Eiffel, Louvre, Musée d’Orsay, sono tra i luoghi più instagrammati, ma non lasciatevi scappare il Musée Rodin, La Cinémathèque (specie se amate il cinema!) e la visita a Versailles. Mille sarebbero i luoghi da citare!

Stavolta però sono partita per concedermi 4 giorni da cittadina della Ville-Lumière e ne ho goduto appieno le possibilità: un concerto, una pièce teatrale, una partita di rugby allo Stade de France… A Parigi c’è una scelta di attività imbarazzante! I teatri offrono spettacoli a più orari con diverse rappresentazioni e solitamente sono forniti di un bistrot interno nel quale rispondere a eventuali languorini. Le sale da concerto non fanno gli spettacoli dalle 22,30 in avanti (una volta a Roma un concerto del Teatro degli orrori iniziò alla mezzanotte e il biglietto era per le 21,00!) ma alle 20: ecco che vedi famiglie al concerto dei Black Pumas! C’è anche la possibilità di sedersi nella parte superiore della sala, in modo che ognuno possa vivere in libertà lo show… In più, iniziando presto, finiscono anche presto, a orari che consentono di partecipare veramente a tutti.

Poi ho passeggiato e passeggiato. Parigi ha una fittissima rete di mezzi pubblici, ma il bello è bighellonare per la città.
Non nascondo che nel momento in cui ho visto comparirmi davanti Notre Dame, devastata, nuda senza le sue guglie, e la piazza tutta transennata, ho avuto un tuffo al cuore: ci vorrà tanto tempo, lo so, ma sono certa tornerà alla sua bellezza… Quelle vetrate annerite, però, che dispiacere…

In ogni angolo é possibile trovare scorci stupendi, anche in giorni grigi come quelli che ho beccato io.

Et bien, Paris è il luogo per eccellenza della bellezza, no?
In effetti, i negozi beauty sono ovunque e anche grandi magazzini come Monoprix hanno delle sezioni dedicate a prodotti bio. Poi naturalmente ci sono veri e propri negozi biologici, piccoli supermercati, negozi monomarca (come ad esempio Melvita) e alcune catene dedicate alla bellezza green, come Mademoiselle Bio e Aromazone.

Se da Mademoiselle Bio trovate i maggiori brand, nazionali e non, che si occupano di skincare e make up bio, da Aromazone potrete “creare” i vostri prodotti.

Sinceramente da Aromazone sono rimasta sconvolta: a parte che il negozio, sicuramente molto fashion, è molto buio (cosa che non apprezzo), ma soprattutto era pieno zeppo di persone, con una coda per le casse che si perdeva per tutto il negozio, che pure è enorme!

Non sono riuscita a fare nemmeno le foto tanto era denso di umanità, non riuscivo a vedere i prodotti e, onestamente, non avendo mai fatto spignatto, non sapevo da che parte iniziare… Certo, se si è amanti del DIY, Aromazone può essere un paradiso. Sarà che sono andata di sabato pomeriggio ma vi assicuro era una giungla, manco ci fossero i saldi al 50%!

Ma io che cosa ho comprato? Ovvio, mini taglie! Sono la mia passione e posso portarle con me anche se ho il bagaglio a mano. Di solito cerco di acquistare brand locali, nella speranza di un abbassamento di prezzo, che però a Parigi è impossibile 😛
Qui ho acquistato due kit di Melvita, un detergente viso enzimatico di Mademoiselle Bio -che ha tutta una sua linea ma ancora non è venduta in Italia- e un fondo minerale di Boho. I prezzi a Parigi sono come ve li immaginate, alti! Ma non potevo rinunciare a prendere qualche cadeau.

Insomma, andateci armate di carte di credito, ma vi riempirete gli occhi di bellezza pura.

 

Articolo scritto da Chiara White