Come utilizzare gli oli vegetali Fitomedical per i capelli

Ciao a tutti, avete letto il mio precedente articolo sugli oli vegetali Fitomedical? In questa seconda parte vi parlo di come ho utilizzato gli oli che ho ricevuto.

chiome tempestoso oli vegetali

Faccio una premessa

Gli impacchi che descrivo possono essere fatti con qualsiasi olio vegetale, non tutti gli oli vanno bene per tutti i tipi di capelli. E’ molto soggettivo. Dovete provare per trovare l’olio più adatto a voi.

Personalmente gli impacchi li faccio a capelli umidi, ma alcune volte faccio un massaggio veloce a capelli asciutti e poi lavo subito.

L’olio di ricino lo uso spesso ed essendo denso lo unisco ad altri oli per un bell’impacco rinforzante. Oppure ne metto un po’ sul palmo delle mani, lo scaldo e lo massaggio sulla cute prima dello shampoo. Lo faccio spesso anche con altri oli a cui aggiungo qualche goccia di olio essenziale.

I miei capelli adorano l’olio di Avocado e l’olio di Argan pur essendo lisci, dopo che li uso diventano morbidissimi.

L’olio di Moringa e l’olio di Cocco, invece, per me sono stati una scoperta. L’olio di Cocco devo dosarlo bene come il Ricino per evitare che mi unga troppo i capelli, mentre il Moringa è molto leggero, ma preferisco mischiarlo ad altri oli per via dell’odore che può non piacere.

Ricette di impacchi con oli vegetali

Mi è stata fornita una bella guida con tante ricettine di impacchi per capelli, alcune delle quali le ho viste quest’estate sulla pagina Facebook di Fitomedical.

Le dosi sono molto basse e  si riesce a lavarle con uno shampoo delicato. Posso confermare di aver tolto ricino e cocco con un passaggio di shampoo delicato. In caso di dosi maggiori io faccio due passaggi di shampoo e poi balsamo. Qualche tempo fa ho letto che andrebbe fatto un lavaggio con balsamo e successivamente con lo shampoo per evitare che i capelli rimangano unti, non ho ancora provato questo metodo e penso di provarlo presto.

Alla fine faccio sempre l’ultimo risciacquo acido come avevo spiegato qui nel mio primo articolo della rubrica. Ricordo solo di usare un dito di aceto in un litro e mezzo d’acqua oppure limone. Se usate limone sperimentate pian piano: il succo di un solo limone potrebbe bastare, non mettetene troppo e non usate tutti e due insieme, per evitare di trovarvi i capelli troppo stopposi.

Ho preso spunto dalle ricette della guida per alcuni impacchi ed ecco come ho usato e sto usando gli oli vegetali Fitomedical:

Massaggio pre shampoo Olio di Ricino e Olio di Cocco

Come scritto sopra metto sul palmo della mano un paio di goccine d’olio, riscaldo strofinando le mani e poi massaggio tutta la cute, lo faccio sia soltanto che con l’Olio di Ricino, che facendo lo stesso procedimento in successione anche con l’Olio di Cocco.

ricino avocado_ chiome tempestoso oli vegetali

L’ho fatto anche con Olio di Moringa, Olio di Argan e Olio di Avocado, aggiungendo,  poi, qualche goccia di oli essenziali  come tea tree, lavanda, rosmarino, pompelmo, bay st thomas. I primi tre sono adatti per forfora e cute grassa, il quarto per prevenire la caduta dei capelli e il quinto per la crescita dei capelli.

Leave in con Olio di Argan

Il leave in serve per proteggere le punte e prevenire le doppie punte ed è semplicemente il passaggio di un po’ d’olio sulle punte a capelli umidi. Infatti va fatto post shampoo, dopo aver lavato i capelli con shampoo e balsamo e dopo il risciacquo acido a capelli tamponati (con un bel asciugamano) ma ancora umidi.

In pratica faccio lo stesso procedimento del massaggio pre shampoo con due goccine di olio d’Argan e poi passo le mani sulle punte ancora umide, vi assicuro che il risultato è stupendo.

I miei capelli adorano il Jojoba per il leave in ma anche altri oli.

Impacco leggero con Ricino e Avocado o Ricino e Moringa o Argan e Moringa

Questi sono tutti impacchi pre shampoo reinventati un po’ rispetto alle ricette del ricettario Fitomedical, non avendo gli oli essenziali richiesti ho usato gli stessi del massaggio preshampoo. Metto un cucchiaio da minestra di ognuno (nel ricettario parlano di cucchiaini da te, ma uso quelli da minestra perché mi è più semplice trovare quelli di plastica da minestra).

argan moringa_ chiome tempestoso oli vegetali

Nella ricetta non parlano di capelli asciutti o umidi ma io lo faccio a capelli umidi. Distribuisco sui capelli, a volte ne metto un po’ di più perché dipende anche dalla lunghezza della chioma, tengo mezz’ora (nella ricetta consigliano di pettinare io non li pettino), dopo il lavaggio (come spiegato nell’introduzione) i capelli risultano puliti e soffici e vi assicuro che non sono unti.

Impacco strong con Ricino, Avocado e Cocco o Argan, Moringa e Avocado o con tutti e cinque gli oli

Questo è un impacco più strong che va fatto una volta al mese, volendo anche ogni due mesi. I capelli devono essere bagnati. Metto  i vari oli senza una dose precisa (li verso in una ciotola) ci aggiungo gli oli essenziali di cui parlavo prima e a volte anche fitocheratina e inulina. Inizio a spalmare su cute e capelli l’olio e poi avvolgo il tutto in un turbante tenendolo circa un’ora.

Come spiegavo sopra il lavaggio risulta anche un po’ strong per evitare di trovarli unti dopo il lavaggio. Da asciutti i capelli saranno belli morbidi, quasi rinati, e per niente unti. Se per caso sbagliate lavaggio, cosa che mi è capitata con oli troppo pesanti, bisogna purtroppo rilavare di nuovo per togliere l’unto.

ricino avocado cocco_ chiome tempestoso oli vegetali

Vi ho parlato principalmente di impacchi puri con oli vegetali, cercate possibilmente sempre quelli spremuti a freddo, perché sono quelli migliori. Prossimamente nella mia rubrica vi parlerò anche di altri utilizzi degli oli negli impacchi in genere.

E voi conoscete questi oli? Usate questi oli per fare impacchi per i capelli o altri oli? Avete qualche metodo diverso o qualche ricetta?

A presto con la rubrica impacchi e con tanti altri impacchi interessanti.

Articolo scritto da Capellona Inside

L’Uva Ursina [Officina dell’Essenziale]

Nei mesi caldi

C’è un vero e proprio picco delle infezioni delle vie urinarie favorite dalla particolare forma dell’anatomia femminile e causate nell’80% dei casi dal Batterio Escherichia Coli, abitante comune dell’intestino.

L'Uva Ursina [Officina dell'Essenziale]

Mare e piscina, costumi, cattiva igiene, detersione scorretta, detergenti aggressivi, uso di salvaslip e assorbenti, uso di farmaci e stipsi sono i fattori predisponenti per cistite e infezioni urinarie. Quindi in prima battuta occorre modificare le proprie abitudini, assumere fermenti lattici e poi avere sempre a portata di mano l’Uva Ursina.

Piacere, Uva Ursina!

L’Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) è un piccolo arbusto sempreverde della famiglia delle Ericaceae, con foglie coriacee di color verde scuro, frutti globosi e rossi, contenenti una polpa acida e farinosa non commestibile.

Cresce nel nord Europa, Asia, nord America, Italia del Nord e del Centro, in prevalenza sulle Alpi e sugli Appennini e il suo nome deriva da uva ursi, poiché gli orsi sono ghiotti dei suoi frutti.

È il miglior rimedio naturale contro i disturbi delle vie urinarie, grazie alla presenza nelle foglie di arbutina, che svolge un’azione antibatterica, tannini gallici, che proteggono le mucose delle vie urogenitali, ostacolando l’aderenza dei microbi all’epitelio e ai triterpeni (acido ursolico) e i flavonoidi (iperina, isoquercitina) che esercitano un’azione diuretica.

L'Uva Ursina [Officina dell'Essenziale]

Come assumerla

Puoi assumerla come:

  • infuso: prepara l’infuso ponendo un cucchiaio di foglie secche in una tazza di acqua bollente per 10 minuti. E’ bene berne almeno 3 tazze al giorno;
  • integratore purché contenga l’estratto secco titolato di arbutina (tit. 20% arbutina);
  • tintura madre: assumere 50 gocce di tintura madre 3 volte al giorno in poca acqua lontano dai pasti.

Si consiglia di non prolungarne l’uso oltre una settimana, perché un’assunzione prolungata o un sovradosaggio può provocare irritazioni della mucosa gastrica, nausea e vomito.

Uva ursina o mirtillo rosso?

Anche il mirtillo rosso, noto come Cranberry, è utilizzatissimo per contrastare i disturbi delle vie urinarie, grazie all’alto contenuto di proantocianidine di tipo A, dalle proprietà antiinfiammatorie e antiflogistiche, acido citrico, malico e ai polifenoli, che  creano una protezione che impedisce a batteri come l’Escherichia Coli di annidarsi sulle pareti della vescica.

Effetti collaterali

Come vi dico sempre, naturale non significa innocuo: prima di curarsi con le erbe è sempre necessario un colloquio con il proprio erborista di fiducia e chiedere un parere del proprio medico, in caso di patologie già in corso o se il disturbo non è più momentaneo.

L’uva ursina è controindicata in gravidanza e allattamento ed in presenza di patologie quali insufficienza renale e allergia all’acido acetilsalicilico. Inoltre tende a conferire all’urina una colorazione marrone, che si scurisce all’aria.

Se avete dubbi e domande potete contattarmi sul blog!

A presto!

Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S 

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Mousse corpo biscotto – Nacomi

Le feste passano velocemente e con loro portano via i grandi pranzi e i cenoni. Dovremmo essere sazi per i mesi a seguire, eppure per le mangione come me la fame non passa mai!

Se poi ci si mette anche una mousse corpo a stimolare la tua fame di biscotti, cosa fare?

Dopo una coccola post doccia, munirsi di: uova, farina, zucchero, burro, cacao e… Scopriamolo insieme a Nacomi!

ABOUT NACOMI

Qualità, attenzione nella formulazione, ricerca e tanta golosità: ecco gli ingredienti del successo di Nacomi. Un brand pensato e creato per le donne:

Viaggiamo fino ai confini del mondo per scoprire le meraviglie della natura che si prendono cura della pelle delle donne. Controlliamo alla fonte ogni singolo prodotto, per garantire la massima qualità. Ci assicuriamo che le nostre piante crescano nelle aree più ecologiche del mondo. Selezioniamo ogni singolo componente per assicurare che il prodotto finale incontri le aspettative di ogni cliente.

 

Si tratta di prodotti certificati Ecocert rigorosamente cruelty free, vegan e privi di parabeni, siliconi, paraffina, oli minerali, SLS, SLES, PEG, coloranti, profumi sintetici.

 

Mousse corpo biscotto - Nacomi

 

MOUSSE CORPO BISCOTTO IDRATANTE

Più che una mousse idratante, possiamo parlare di una mousse assolutamente nutriente data la sua composizione priva di acqua e ricca di oli.

Grazie all’estratto di cacao-tree, l’olio di semi d’uva, l’olio di argan, l’olio di girasole e il burro di karitè, riesce a nutrire la pelle con pochissimo prodotto e, soprattutto, ha funzioni rassodanti, anticellulite, elasticizzanti.

È sicuramente una mousse molto corposa, pensata in particolar modo per le pelli secche e per il periodo invernale. Il tutto coadiuvato dalla presenza della vitamina E, dalle note proprietà antiossidanti.

Ha una consistenza soffice, tipica della mousse, che va lavorata e “riscaldata” bene nelle mani prima di applicarla sulla pelle umida.

Che dire poi dell’odore invitante, ma per nulla stucchevole, di biscotto?

La mousse si presenta con un packaging in plastica semplice e curato nei dettagli, da 150 ml e con un PAO di 6 mesi.

Costo 18,00 euro. Lo si può trovare sul sito dell’azienda, in vari negozi fisici ed e-commerce come BioBalù e Cuccioli d’uomo. 

 

INCI

Butyrospermum parkii butter, vitis viniferaseed oil, caprilic/ capric tryiglyceride, cera alba, helanthus annus (sunflower) seed oil, glycerin, argania spinosa kernel oil, alcohol cetyl, cococa bean extract, tocopheryl acetate, parfum.

 

LA MIA ESPERIENZA

Ho iniziato ad utilizzarla con il primo freddo invernale, avendo una pelle chiara, sensibile e delicata che tende sempre a seccarsi molto.

La sua consistenza corposa fa sì che ne basti davvero una noce. Cosa di non poco conto, in quanto prolunga la sua durata. Essendo molto spumosa, si riscalda facilmente e si scioglie in un olio che può essere applicato facilmente con movimenti delicati e circolari.

Mi ha aiutata davvero molto contro la secchezza invernale, e devo dire che il suo effetto rassodante lo sto notando con un pizzico di compiacimento. Mi ha allettata in particolar modo proprio questa funzione che, grazie alla presenza dell’estratto di cacao-tree, riesce anche a combattere l’infida cellulite.

C’è chi dice che bisogna iniziare dopo dicembre a pensare alla prova costume…

Baggianate, dico io!

Ma nel dubbio, inizio lo stesso (in qualche modo).

 

SPECIAL EXTRA (CALORIE ALERT!!)

La mousse ha un profumo così fedele ai biscotti al cioccolato, che, inevitabilmente, ispira la voglia di prepararne un paio.

Alla fine, ancora c’è tempo per giugno! Sono una tentatrice ghiottona e sono anche tanto generosa. Per questo motivo vi voglio donare la mia ricettina per “riprodurre” i biscotti al cioccolato che la mousse rievoca.

INGREDIENTI

  • 300 gr di farina 00 (da sostituire in caso di intolleranze)
  • 100 gr di zucchero di canna
  • 1 presa di sale
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 uovo
  • 150 gr di burro (oppure 120 gr di olio vegetale a scelta)
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
  • 50 gr di cacao amaro in polvere
  • 90 gr di gocce di cioccolato

 

PROCEDIMENTO

Mescolare la farina, il cacao amaro, la vanillina setacciati con lo zucchero, la presa di sale, l’uovo, il burro morbido (o l’olio) ed infine aggiungere il lievito setacciato e le gocce di cioccolato.

Avvolgere nella pellicola trasparente il panetto realizzato e lasciare riposare mezz’oretta. Formare infine delle palline di impasto e posizionarle distanziate tra loro in una teglia ricoperta di carta forno.

Cuocere a forno ventilato preriscaldato a 170 gradi, per 10-15 minuti circa.

Lasciare raffreddare ed… enjoy it!

Articolo scritto da Julia Kritsikokas

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Francesca Burro Divino – Sezione Aurea Cosmetics

[Officina dell’essenziale] Il miele

Il miele, dono delle api

Le api sono insetti importantissimi nel nostro ecosistema, responsabili dell’impollinazione delle colture e in grado di fornirci molteplici prodotti come miele, cera d’api, pappa reale, propoli, polline, veleno d’api e idromele.

[Officina dell’essenziale] Il miele, dono delle api

Il miele con il suo 80% di zuccheri, glucosio e fruttosio per essere precisi, è uno degli alimenti più antichi in grado di apportare nutrimento e benefici salutistici, perché il suo alto contenuto di zuccheri è facilmente digeribile e assorbibile a livello intestinale, ma con una minore incidenza diabetogena.

Gli studi condotti dimostrano che ha una spiccata azione antiossidante. E’ un ottimo conservante per via del suo ph basso (3,0-4,5) che lo rende sfavorevole alla crescita della maggior parte dei batteri, e i composti responsabili dell’attività antibatterica sono il metilgliossale, il perossido di idrogeno, e peptidi come la defensina – 1.

[Officina dell’essenziale] Il miele, dono delle api

Il restante 20% si divide in acqua, enzimi, aminoacidi, vitamine, pollini e aromi naturali.

Tutte le informazioni che sono oggi disponibili, e ci consentono di stabilire la qualità del miele, le acquisiamo attraverso l’esame melissopalinologico, da cui otteniamo l’origine geografica e botanica, nonché un’eventuale contaminazione con polveri, fuliggine ed eventuali altri elementi microscopici di norma non contenuti.

 

A COSA SERVONO I DIVERSI TIPI DI MIELE?

Il miele si può ottenere da un’unica specie di fiori o più specie (in tal caso caso parleremo di miele millefiori) e ognuno ha una sua proprietà, favorendo l’assorbimento delle sostanze presenti nei fitoderivati e incentivandone il metabolismo da parte dell’organismo. Ecco perché troviamo miele che può essere utile in caso di ipertensione, problemi cardiaci, artrite, reumatismi, dispepsia, acidità, insonnia, problemi alle vie respiratorie, influenza.

 

[Officina dell’essenziale] Il miele, dono delle api

Qui di seguito troverete una tabella riassuntiva dei tipi di miele più utilizzati e delle loro proprietà.

Miele di Acacia

Azione lassativa, antinfiammatoria per la gola, utile in caso di patologie dell’apparato digerente, disintossicante del fegato, utile contro l’acidità di stomaco.

Miele di Arancio

Azione cicatrizzante per le ulcere, antispasmodico, sedativo, utile in caso di insonnia.

Miele di Castagno

Favorisce la circolazione sanguigna, antispasmodico, astringente, disinfettante delle vie urinarie.

Miele di Eucalipto

Azione antibiotica, antiasmatico, utile per la tosse.

Miele di Melata di Quercia

Antianemico

Miele Millefiori

Azione disintossicante del fegato.

Miele di Tiglio

Azione sedativa dei dolori mestruali, calmante, diuretico, digestivo. Indicato per le tisane espettoranti in caso di insonnia e ‘irritabilità.

Miele di Timo

Azione antisettica, calmante, combatte la febbre.

 

A COSA SERVE IN COSMETICA?

In cosmetica, il miele viene sfruttato per le sue proprietà antinfiammatorie, nutritive e idratanti, ideali per pelli screpolate, secche e sensibili. Talvolta si può trovare in prodotti doposole e in combinazione con la cera per depilazione.

[Officina dell’essenziale] Il miele, dono delle api

Sono sufficienti miele di acacia e succo di limone per preparare una maschera viso illuminante, schiarente, emolliente ed idratante. Si sceglie il miele di acacia perché è adatto a tutti i tipi di pelle ed è liquido, quindi più facile da applicare ma anche da rimuovere.

Dunque, mettete insieme i due ingredienti, mescolate e applicate sul viso con un pennello e lasciate in posa per 10 minuti. Rimuovere la maschera con acqua tiepida. Ripetere l’applicazione una volta alla settimana.

[Officina dell’essenziale] Il miele, dono delle api

Purtroppo le api sono oggi in forte diminuzione. Difenderle è un nostro dovere, perché la loro estinzione avrebbe effetti devastanti nella produzione alimentare.

 

Articolo di Dott.ssa Ambra Centra

Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.

Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.

Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S

 


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Simboli del Natale: l’agrifoglio

Alcuni dei decori natalizi che ci circondano in questi giorni nascondono dentro di sé leggende e tradizioni erboristiche inaspettate.

Simboli del Natale: l'agrifoglio

L’agrifoglio

Ilex aquifolium L., noto anche come alloro spinoso o pungitopo maggiore, è uno di questi.

È una pianta officinale, parente stretta del matè sudamericano, che nulla ha da spartire con la pianta che chiamiamo pungitopo, il Ruscus aculeatus L. Ciò che inganna probabilmente sono le bacche rosse e le foglie pungenti, ma in realtà hanno in comune solo l’usanza di essere appese per proteggere con le loro spine la dispensa dei nostri antenati.

La storia

Anticamente, le sue foglie erano usate in erboristeria per le sue proprietà diaforetiche, espettoranti e febbrifughe. Le sue bacche, invece (velenose), erano usate per le proprietà emetiche e purganti.

Holly per gli Anglosassoni è quel cespuglio dalle foglie verdi, pungenti, lucide e coriacee, striate di bianco sui bordi, dalle bacche dal colore rosso intenso, da sempre simbolo del Natale. Anzi, anche dei riti legati al Solstizio d’Inverno della cultura celtica ancor prima che del Natale. Primo perché resiste ai climi freddi e fruttifica nel periodo di quiescenza delle altre piante, simboleggiando la rinascita e la prosperità; secondo perché in Irlanda era l’unico addobbo che le famiglie più povere potevano permettersi.

Simboli del Natale: l'agrifoglio

Le leggende dicono che i Druidi, antichi sacerdoti per i Celti, avessero un forte legame con l’agrifoglio, simbolo di vita insieme all’edera e al vischio, in quanto ritenevano che fosse in grado di ammansire gli animali più feroci, motivo per cui ne portavano sempre con sé un bastone o una lancia e che proteggesse da eventi ed energie negative.

L’agrifoglio, tra l’altro, era il simbolo del loro alfabeto oghamico, lingua con cui erano soliti lanciare incantesimi. Questa leggenda è giunta sino a noi anche attraverso le storie di Harry Potter, il famoso maghetto creato dalla penna di J. K. Rowling, la cui prima bacchetta magica era proprio di agrifoglio.

Gli Etruschi la consideravano pianta da cui tenersi lontani, perché identificava un’area sacra compresa tra la città abitata e l’inizio del bosco; in realtà, oggi sappiamo che questo è l’habitat spontaneo dell’agrifoglio e che il loro timore probabilmente era legato alla tossicità delle bacche.

In Italia

L’usanza di usare Holly come decorazione è giunta sino a noi grazie ai Romani che conquistarono la Bretagna; poi, la nascita e diffusione del Cristianesimo ha modificato i miti che l’agrifoglio porta con sé, tanto che oggi non li ricordiamo quasi più e molti di noi le ignorano.

Anche l’uso dell’agrifoglio in ambito erboristico è quasi del tutto decaduto. Trova applicazione solo come rimedio floriterapico.

Simboli del Natale: l'agrifoglio

Cosa ci resta? Solo il suo ruolo ornamentale.

Impariamo a guardare la natura con altri occhi, ha delle storie bellissime da raccontarci.

 

Vi auguro Buon Natale.

Articolo di Dott.ssa Ambra Centra

Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.

Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.

Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S


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[Le interviste di #LBSN] Fortezza Nassima

Chi è Nassima

Nassima è una donna algerina dalle fattezze minute e aggraziate. E’ una mamma come ce ne sono tante, è stata cresciuta al fine di bastare a se stessa, imparando anche a cucirsi abiti e borse e a tingere stoffe. Negli ultimi anni ha appreso l’arte di dipingere su ceramica e su stoffa (ed è in questo frangente che l’ho conosciuta).

Nassima adora i fiori, fare lunghe passeggiate meditando, ma soprattutto ama cucinare: i suoi biscotti sono così buoni e ben confezionati da sembrare preparati in pasticceria. La sua passione per l’arte culinaria l’adopera altresì per la preparazione di intrugli per pelle e capelli.

Nassima è oltremodo timida e riservata,  difficilmente si apre in una conversazione. Per me ha fatto uno strappo alle sue rigide regole (a suo dire, l’ho conquistata con la dolcezza).

Onorata da questa concessione, mi sono apprestata a chiederle informazioni riguardanti la cura personale tipica della sua terra, l’Algeria, riuscendo nel mio intento di estrapolarle alcune ricette tradizionali algerine.

[Le interviste di #LBSN] Fortezza Nassima

Quali sono i prodotti utilizzati dalle donne algerine per la cura dei capelli?

I componenti più usati, mi spiega, sono oli di origine vegetale, argille, erbe, e in particolare l’henné. Ad esempio, al posto del classico balsamo, lei è solita utilizzare l’argilla verde mischiata ad acqua e lasciata in posa sui capelli per circa 6 minuti, prima di risciacquare.

L’argilla verde è ideale per i capelli grassi perché è seboequilibrante, purificante e antiforfora.

Nassima, inoltre, mi svela il segreto per capelli come i suoi, così sani, lucidi e dal colore omogeneo: diluisce la polvere di henné con acqua, fatta bollire in precedenza con rametti di rosmarino e foglie di noce. Questa aggiunta di erbe apporta salutari benefici dovuti ai minerali, alla vitamina C e flavonoidi in esse contenuti.

Un ottimo metodo per donare luminosità e profonda idratazione alla chioma consiste nel fare impacchi su capelli asciutti con dell’olio extravergine di oliva, utilizzato puro e mantenuto in posa per qualche ora; per un trattamento più intensivo, si può applicare l’olio alla sera e lavare i capelli il giorno successivo.

Quali sono i vostri tradizionali trattamenti per il viso?

Dal principio Nassima ha tenuto a precisare che la cura di sé è un segno di rispetto nei confronti di se stessi, ma anche degli altri.

Consiglia l’argilla verde per la pelle grassa, valido aiuto per purificare la cute soggetta a imperfezioni.

Per quanto riguarda il gommage, mi fa dono di una ricetta tradizionale dalle proprietà illuminanti, anti macchia, idratanti e nutrienti.

Gli ingredienti sono:

  • 1 tuorlo d’uovo (fonte di acidi grassi e vitamine, è un potente idratante contro la pelle secca, invece, per la pelle grassa è preferibile l’albume)
  • 1 o 2 gocce di olio extravergine di oliva (antiage, elasticizzante, nutriente e rigenerante)
  • 2 gocce di succo di limone (fonte di vitamina C, magnesio, potassio, caldio, è un antibatterico, antiossidante, antiage, illuminante, antimacchia, stimola la produzione di collagene e bilancia i livelli di pH della pelle)

Nassima, stupita dal mio interessamento, mi elenca anche gli ingredienti per la maschera viso:

  • 1 cucchiaio d’acqua
  • 1 cucchiaio di lievito di birra fresco (fonte di vitamina B, ottimo cicatrizzante, rigenerante delle cellule e protettivo)
  • 1 cucchiaio di glicerina (dalle proprietà idratanti e tonificanti)
  • 1 cucchiaio di argilla verde in polvere (ricca di minerali, riequilibrante, purificante, matificante e astringente)

Questo composto va spalmato sul viso e tenuto in posa per 30 minuti. Successivamente, va lavato via e va applicata la crema idratante.

Quali ricette utilizzi per la cura del corpo?

Per mantenere sempre elastica la pelle del corpo, e per scongiurare le smagliature, Nassima utilizza l’olio di mandorla puro, eseguendo un massaggio susseguito da una bella doccia rigenerante. Si tratta di un rituale che ama concedersi la sera e che le dona beneficio e relax.

Per esfoliare la pelle del corpo dalle cellule morte, utilizza la medesima ricetta della maschera per il viso, ma il tempo di posa varia. Infatti, appena il composto si asciuga, questo va risciacquato.

Per il corpo, oltre all’acqua mischiata all’argilla si può aggiungere qualche goccia di olio extravergine di oliva. Per la pelle delicata dei neonati, Nassima consiglia proprio quest’ultimo, ideale per fornire una buona barriera protettiva attraverso coccolosi massaggi.

[Le interviste di #LBSN] Fortezza Nassima

Quali sono i metodi di epilazione algerini?

Nassima, abituata a far tutto da sé, ovviamente non poteva deludermi nel campo della rimozione dei peli! Come un’abile alchimista, miscela un composto frutto di una ricetta semplice e a basso costo, così formulata:

  • 200 ml di acqua
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 1/2 limone spremuto (che ha proprietà disinfettanti)

L’impasto va fatto cuocere con l’accortezza di farlo addensare bene. La cottura è una parte piuttosto difficile, perché il composto deve rapprendersi, ma restando morbido e malleabile.

Per la stesura della cera a mano, ci vuole molta abilità e una certa dose di esperienza: la cera va manipolata e poi stesa sulla pelle tesa, dopodiché si strappa con un rapido gesto nella stessa direzione di crescita dei peli, questo per evitare che questi si spezzino e per non andare a ledere i capillari.

L’amor proprio

Sono molto grata a Nassima per avermi svelato alcune preziose ricette della sua terra natia. Non nego di aver fatto fatica ad addentrarmi nel suo essere poco propensa alle spiegazioni, ma questa impresa mi ha ripagata, insegnandomi che in lei ho potuto ritrovare il mio stesso pragmatismo, il desiderio di semplicità in una vita complicata, l’amor proprio che si dimostra in molteplici modi: artistici, creativi e culinari. Tutti altrettanto validi e unici per ognuna di noi.

Sotto strati di tessuto, Nassima cela una lunga chioma corvina scintillante, una pelle curatissima e radiosa, e indossa un completino intimo di pizzo nero proprio niente male (di questo, dovete fidarvi sulla parola!).

Allo stesso modo, sotto la sua corazza di diffidenza, questa piccola grande donna algerina nasconde un’anima bella. Basta avere la pazienza e la volontà di andare oltre le apparenze.

Forse questo, scritto da una blogger che si occupa di cura prettamente estetica, può stridere un po’, ma prima di essere una blogger sono un essere umano, che si tuffa (per propensione e professione) nelle profondità dell’animo e, perché no, negli abissi degli occhi neri di Nassima. Lei, avendomi svelato alcuni dei suoi segreti di bellezza, mi ha concesso un abbattimento non solo delle frontiere, ma dei pregiudizi che regnano nella nostra quotidianità.

Articolo scritto da Greta

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Le piante amiche del sonno

Le piante amiche del sonno

Autunno: che insonnia!

Benvenuto ottobre con le tue giornate fresche, la sonnolenza, il cattivo umore, il nervosismo, le occhiaie e i capelli che cadono!

Non so voi, ma i cambi di stagione mi distruggono! Non so mai come vestirmi, il raffreddore mi aspetta sempre dietro l’angolo, e quando vado a dormire faccio fatica a prendere sonno e mi sveglio stanca, come se non mi fossi mai addormentata.

Il riposo

Le piante amiche del sonno

So benissimo che il riposo è tutto, se manca ne risente il livello di vigilanza, il sistema ormonale, il sistema immunitario, la memoria. So anche che l’organismo umano è perfetto, che durante i cambi di stagione il ritmo cicardiano, che regola i momenti del sonno e della veglia, deve semplicemente trovare una nuova regolarità grazie alla melatonina che produciamo di notte.

Alcuni studi dicono che un italiano su sette soffre di insonnia, con forti ripercussioni negative sulla propria vita e sul proprio benessere. E la maggior parte sono donne! Ansia, stress, età che avanza, cambio di stagione, irregolarità ormonali, insonnia legati ai viaggi e al jet lag. Un incubo ad occhi aperti, oserei dire!

E non mi basta evitare di bere eccitanti la sera, come il caffè, non andare in palestra… mai andata, in realtà. O mangiare leggero per non impegnare la digestione, e mangiare cibi che contengano triptofano, precursore della serotonina. A volte mi rendo conto di avere bisogno di un aiuto più importante e lo cerco nelle mie amate piante officinali.

Le piante amiche del sonno

Apro la mia dispensa… ne ho a disposizione diverse: valeriana, escolzia, passiflora, lavanda, tiglio, melissa, biancospino, griffonia e arancio dolce.

Le piante amiche del sonno

Le passo in rassegna tutte…

La valeriana mi induce il sonno fisiologico, specie se ho difficoltà ad addormentarmi.

L’escolzia agisce sul mio stato ansioso e favorisce un sonno riposante, senza interruzioni notturne.

La passiflora agisce sul sistema nervoso centrale, mi rilassa e mi toglie l’ansia.

La lavanda e il tiglio agiscono anche loro sul sistema nervoso centrale, però li tengo soprattutto quando ho tosse e raffreddore e ne sfrutto anche le proprietà antisettiche.

La melissa mi aiuta a rilassarmi, a gestire l’ansia e a digerire, la tengo per le serate in cui ho cenato più abbondantemente e la associo alla camomilla, che è un blando digestivo e agisce sulla muscolatura liscia e non sul sistema nervoso centrale. Quindi da sola non mi aiuterà mai a dormire.

Le piante amiche del sonno

Il biancospino lo uso quando l’insonnia è legata ad ansia accompagnata da tachicardia (la chiamano la valeriana del cuore mica per caso!), perché tiene a bada l’emotività e gli stati di tensione.

La griffonia è l’ultima a essere arrivata, quando ho capito che la mia insonnia era più legata al tono dell’umore e avevo bisogno di un sostegno più forte, più importante. Al pari dell’iperico, per chi conosce la fitoterapia.

Scelgo la valeriana in estratto secco… alcune piante sono più efficaci in compresse o in tintura madre, anziché in tisana. La valeriana poi non ve la consiglio proprio da bere, per quanto è amara.

Piccoli rituali serali

Se anche voi la sera dichiarate guerra al vostro cuscino, e siete stanche di contare le pecorelle o di guardare il soffitto della vostra camera, scegliete la vostra pianta in base alle vostre esigenze e seguite questi piccoli riturali serali, oltre a cambiare un pochino il vostro stile di vita.

Se trovate il tempo, prima di infilarvi sotto le coperte preparate un bagno caldo per lavare via le preoccupazioni e rilassare i muscoli con il calore e qualche goccia di olio essenziale di arancio dolce, lavanda o camomilla, disperse in un cucchiaino di amido di riso o bicarbonato.

Le piante amiche del sonno

In camera da letto, fate come me: sul comodino mettete un sacchettino di fiori di lavanda a farvi compagnia, e aggiungete tre gocce di olio essenziale di arancio dolce o di lavanda sul cuscino.

Come vi dico sempre, naturale non significa innocuo: prima di curarsi con le erbe è sempre necessario un colloquio con il proprio erborista di fiducia e chiedere un parere del proprio medico, in caso di patologie già in corso o se il disturbo non è più momentaneo.

Fatemi sapere la pianta che fa per voi e se i miei consigli vi sono stati utili.

A presto!

Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra

Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.

Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.

Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S 

Bibliografia
  1. Alessandro Bruni, Farmacognosia generale ed applicata, Ed. Piccin, 1999, ISBN: 8829915009
  2. Elisabetta Boncompagni, Erika Bianchi, Corrado Giua, Guida bibliografica ai più noti fitoterapici, Aboca, 1999
  3. Enrica Campanini, Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, Ed. Tecniche Nuove, 2012, ISBN: 978-88-481-2734-9
  4. Francesco Capasso, Giuliano Grandolini, Angelo A. Izzo, Fitoterapia: Impiego razionale delle droghe vegetali, Ed. Springer, 2006, ISBN 978-88-470-0505-1
  5. Ivano Morelli, Guido Flamini, Luisa Pistelli, Manuale dell’Erborista, Ed. Tecniche Nuove, 2005, ISBN: 978-88-481-1736-4
  6. Rita De Pasquale, Giuliano Grandolini,  Farmacognosia: Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali, Ed. Springer, 2011, ISBN 978-88-470-1652-1
  7. S.Pignatti “Flora d’Italia“, 1982: Juglans regia L. – Vol. 1 pg. 107
  8. Scoprire, riconoscere, usare le erbe – Fabbri editori
  9. Lunario di casa e campagna – Edizioni Del Baldo
  10. La Grande Enciclopedia delle Erbe, Dix editore

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Contorno occhi – 100% Pure

Bentornati a tutti, e benvenuti nella mia cucina!

Oggi preparerò una ricetta semplice, ma super sfiziosa. Si tratta della crema alla vaniglia e caffè, perfetta per questo autunno piovoso e freddo.

Contorno occhi

Dosi per una persona (8 ml)
  • aloe vera 1 gr
  • acqua di rose 1 ml
  • estratto di rosa canina 1 ml
  • tè verde 1 gr
  • caffeina 1 gr
  • tocoferolo 1 gr
  • vitamina C 1 gr
  • Rosmarino q.b.
  • Origano q.b.
  • Timo q.b.
  • Idraste q.b.
  • Vaniglia q.b.
  • Cera candelilla q.b.

Un concentrato di attivi, adatti a ripristinare l’idratazione del contorno occhi.

Contorno occhi 100% Pure

Tempo di preparazione: 7 minuti.

Difficoltà: bassa.

Costo: 13.99 euro

L’azienda che ci ha gentilmente fornito le materie prime, di altissima qualità, è 100% pure. Sita in California, è cruelty-free e non utilizza né fragranze, né colorazioni artificiali, perché ”Beauty, as pure as it is powerful”. Si parla quindi di vero e proprio cibo per la pelle. Se siete curiosi di conoscere di più sulla loro attività, cliccate qui.

La ricetta

… è molto facile, vi basterà munirvi di un frustino e un contenitore. Mescolate accuratamente gli ingredienti (non troppo energicamente, altrimenti rischiate di smontare il tutto!) e lasciate riposare in frigo per mezz’ora.

L’intenso aroma sprigionato dalla vaniglia vi farà vibrare le papille gustative. Sembra tanto di sentire il profumo dei biscotti fatti in casa dalla nonna, vi ritroverete a odorarlo in continuazione!

La consistenza, cremosa al punto giusto, non farà difficoltà ad assorbirsi, senza lasciare alcuna traccia di unto. Può capitare qualche giorno di esagerare con le dosi, ma non preoccupatevi: può anche essere utilizzata come maschera da tenere su qualche minuto, prima di rimuovere l’eccesso con una salvietta.

Contorno occhi 100% Pure

Lo sguardo

Apparirà fin da subito più sveglio e, se avrete costanza di utilizzarlo nel tempo, andrà ad agire su alcuni fastidiosi inestetismi come borse e occhiaie. Per un’azione ancora più sgonfiante ed energizzante, potete riporlo nel frigo e prenderlo al momento.

Nonostante la scarsa dose la crema durerà parecchio, se dosata bene. E non preoccupatevi, perché si conserva perfettamente fino a sei mesi. E poi, se dovesse finire la rifate, no? Io la amo, è davvero una delle mie ricette preferite!

Avendo la pelle grassa, che tende a lucidarsi, avevo un po’ di timore all’inizio, dato che prediligo i gel. Eppure sono rimasta piacevolmente colpita dalla leggerezza, ma soprattutto dall’efficacia di questa crema. È come non sentirla addosso, e subito dopo riesco tranquillamente a mettere il correttore. Non vi resta che sperimentare.

Per questa puntata è tutto, alla prossima ricetta e… buon appetito!

Articolo scritto da Thekeyofmyworld

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