Bentornati nel nostro blog!
Oggi, per la nostra rubrica, approfondiamo insieme un principio attivo cosmetico tradizionale e antichissimo che sta ritornando in moltissime formulazioni, spesso abbinato alla bava di lumaca:
Il latte d’asina
Usato soprattutto per le sue proprietà nutrizionali, le virtù del latte d’asina erano note già ai tempi di Cleopatra, Poppea, Paolina Bonaparte.
Nella cosmetica funzionale moderna, per via delle sue innumerevoli virtù, viene definito Oro Bianco.
Negli ultimi anni
Sono aumentate in maniera esponenziale le case cosmetiche che utilizzano il latte d’asina come sostanza principe nei propri cosmetici, spesso latte autoprodotto perché fornito dall’azienda di famiglia che, originariamente, produceva latte ai fini della nutrizione. Tale aumento è dovuto ad una maggiore richiesta sul mercato del latte d’asina come alimento in sostituzione del latte vaccino, sia perché ben tollerato da soggetti allergici, purtroppo in aumento, sia perché più simile per composizione al latte materno.
In parallelo, sono aumentati i casi di dermatiti e allergie cutanee, su cui il latte d’asina ha un’azione lenitiva e antinfiammatoria notevole.
Benefici del latte d’asina
Ricco di lipidi, acidi grassi, vitamine, sali minerali, proteine ed aminoacidi, il latte d’asina è una sostanza che consente di:
- Contrastare l’invecchiamento cutaneo,
- Lenire le irritazioni cutanee,
- Prevenire malattie della pelle (dermatiti e psoriasi in primis),
- Cicatrizzare e rigenerare la pelle,
- Rendere la pelle luminosa, morbida ed elastica.
Vi riassumo in una tabella le caratteristiche di ogni componente, per darvi un’idea immediata della preziosità di un simile prodotto.
Acidi grassi (Ώ – 3 e Ώ -6) |
Prevengono l’invecchiamento cutaneo |
Vitamine (A, C, D E) |
Aiutano la cicatrizzazione della pelle, migliorandone idratazione ed elasticità e preservandola dall’invecchiamento precoce. Il retinolo accelera la produzione di collagene, contribuendo al mantenimento dell’elasticità della pelle |
Lisozima, lattoferrina e lattoperossidasi |
Enzimi che supportano l’attività battericida, antinfiammatoria e riparatrice |
Aminoacidi |
Ristrutturano i tessuti |
Sali minerali |
Regolano le funzioni cellulari dei tessuti |
Sieroproteine |
Responsabili dell’effetto tensore, hanno azione ristrutturante e ricompattante sulle cute |
Lattosio |
Ha un’azione emolliente, idratante, antinfiammatoria, aumenta l’elasticità cutanea |
Come potete leggere in tabella, i principali attivi del latte d’asina agiscono come antiossidanti, consentono la rigenerazione dei tessuti e la pelle risulta più morbida e liscia.
Il latte d’asina è una sostanza che si adatta a tutti i tipi di pelle, fornendo il corretto apporto lipidico, anche se è particolarmente apprezzato da chi ha una pelle sensibile (bambini e anziani) e problematica (allergie, dermatiti e psoriasi in particolare), perché addolcisce e lenisce rapidamente le irritazioni, cicatrizza e rigenera la pelle.
Sul mercato oggi sono presenti innumerevoli aziende che producono cosmetici con latte d’asina, scegli il meglio per la tua pelle.
A presto
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Erborista Cosmetologa
Bibliografia e approfondimenti
Carlo Delucca, Stefano Sala, Alessia Capozzi, Manuale professionale di Cosmetica, Ed. Zuccari, 2010
Fabbri – Gelmetti – Leigheb, Manuale di dermatologia medica, Ed. Edra – Masson, 2014
10 modi di usare gli oli vegetali Fitomedical
Ciao a tutte ragazze! Oggi torno a parlarvi degli oli vegetali Fitomedical che ho usato in questi ultimi mesi!
Come avrete capito dalle mie recensioni, a me piace mettere alla prova i prodotti e devo dire che anche questa volta sono rimasta piacevolmente sorpresa dai risultati.
Olio di Sacha Inci
Generalmente considerato come un olio “secco”, è molto penetrante e adatto anche a pelli miste, e questo è uno dei motivi per cui l’ho scelto. Ha proprietà riepitelizzanti ed è ottimo per pelli con rughe o smagliature.
La mia prova del nove? In realtà ho scoperto le sue potenzialità per caso: per colpa di un paio di vesciche mi si è creata una mega crosta sui talloni e ho notato che applicando due volte al giorno l’olio la ferita è guarita molto, ma molto, velocemente. Ho provato la stessa cosa su una ferita in guarigione di mia mamma e anche lei ha notato un notevole miglioramento nella rigenerazione della pelle.
Personalmente mi sento di consigliare fortemente questo olio sia a donne con pelli da elasticizzare o anche a mamme con bambini sbadati e con ginocchia sbucciate… vedrete che guariranno in fretta!
Olio di Kukui
Come il precedente è un olio particolarmente penetrante e non untuoso, con potenzialità rigeneranti e normalizzanti della pelle.
Di solito viene usato per pelli irritate o soggette a psoriasi. Io in realtà non sono soggetta a questo tipo di problemi ma ho trovato lo stesso un modo per metterlo alla prova: dopo la ceretta, soprattutto all’inguine e alle ascelle, la mia pelle impiega parecchio tempo a rigenerarsi e a riprendersi, ma con l’olio di Kukui sono bastate poche applicazioni e la mia pelle è tornata come nuova!
Burro di Karité
Questa volta invece che parlarvi dell’olio vegetale (che in realtà è un burro), vi propongo una ricetta per uno spignattamento facile facile, ottimo anche per un regalo fai da tè!
Ingredienti
- 10g olio di macadamia fitomedical
- 20g olio di cocco (o d’oliva)
- 50g burro di cacao
- 14g burro di karité fitomedical
- 5g cera d’api
- 1 g di vitamina E (facoltativo)
- 20 gocce di oli essenziali a scelta
Procedimento
Per prima cosa sciogliere a bagnomaria l’olio di macadamia, l’olio di cocco, il burro di cacao e la cera d’api.
Una volta sciolto tutto, fuori dal fuoco, aggiungere il burro di karité, la vitamina E e l’olio essenziale. Io ho scelto l’o.e. di lavanda ma vista la stagione vi consiglio gli agrumi.
Quando tutto è amalgamato versare in dei pirottini o in stampi di silicone… io per rendere i burri più belli ho aggiunto delle roselline.
Essendo un burro solido potete utilizzarlo sia sotto la doccia che dopo esservi asciugate… renderà la vostra pelle morbida e profumata a lungo!
Pensiero conclusivo
Alla fine di questa mia avventura alla scoperta degli oli vegetali posso dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa!
Non avrei mai pensato che delle piante potessero avere delle proprietà così potenti. L’unica nota leggermente negativa sono le profumazioni, che se non si è abituati, possono risultare particolari ma d’altronde… questo è il profumo della natura!
Articolo scritto da LaMarghe
Articolo sui prodotti Fitomedical:
Oli vegetali – Fitomedical [2^ parte]
3 prodotti (più oli essenziali) – Fitomedical
Oli vegetali: Neem, Olivello spinoso, Macadamia
Tre aziende scoperte al SANA 2018
Passeggiare al Sana correndo tra uno stand e l’altro
Cercando di vedere quanto più è possibile, annusando, chiedendo, toccando… può sembrare un’attività divertente, un giro di giostra nel paese dei balocchi dove tutto è a portata di mano, e ogni cosa è in mostra lì per te.
La fiera più attesa dalle amanti della cosmesi ecobio è sicuramente questo, ma è anche molto di più.
Per me, dopo la sbornia dei marchi iniziale, arriva sempre un momento in cui, complice le piante dei miei piedi che lanciano gridolini pietosi, rallento e ritorno in me chiedendomi: cosa cerchi nella cosmesi consapevole? Perché ti affanni a cercare INCI e certificazioni, e prodotti naturali quando per lavarti ti basterebbe un Dove? Quello al cetriolo, per esempio, che ti piaceva tanto 7 anni fa?
Tranquille, vi evito “lo spiegone” e riassumo in tre parole:
artigianalità, etica e sincerità.
Questo è quello che mi aspetto dalle aziende da cui faccio, in prevalenza, i miei acquisti, e di queste voglio raccontarvi.
Volgendo lo sguardo dai fashion stand super cool e molto chic ne ho trovate alcune di queste realtà. Molte erano vecchie conoscenze che, per fortuna, stavano crescendo. Come BioMarina, Il Pettirosso, Bio’s, Veg Up. Altre erano completamente nuove per me, o quasi, ed è di loro che voglio narrarvi.
Officina dei saponi
Nella mia passeggiata-pellegrinaggio-maratona sono stata attirata, ormai davvero senza forze, da un tripudio di profumi e da una serie di boccette elegantissime e molto chic. Ohibò, mi sono detta, (perchè io me lo dico ohibò, voi no?), quanta bellezza! E quanto costeranno?
Nel frattempo il simpatico ragazzo allo stand, stanco anche lui, mi aveva già tirato fuori un pezzo di sapone in omaggio ed io ho colto l’occasione per tempestare la creatrice del marchio di domande. Lei ha risposto con un sorriso ed una passione invidiabili nonostante fosse lunedì, ultimo giorno di fiera!
Perché “sti ohibò” del blog, ragazze mie, io quei flaconi li volevo nel mio bagno e già li stavo pensando come soluzione per tutti i miei regali di Natale: erano carinissimi e, spoiler, non costavano nemmeno tanto!
L’officina nasce con la produzione di saponi
Né troverete di tutti i tipi: calmanti, rinfrescanti, scrubbanti, lenitivi, idratanti. Tutti con dei profumi così persistenti, nonostante siano naturali, che se ve ne portate uno a casa lo sentirete al vostro rientro ad attendervi già sulla porta.
Da qualche mese hanno pensato di sperimentare con delle linee di cosmesi liquide, che usciranno ad Ottobre, declinate in 4 profumazioni:
- Argan e Rosa;
- Zenzero e Limone;
- Mirtillo e Malva;
- Lavanda e Avena;
Ogni linea comprende 4 prodotti:
- docciaschiuma;
- latte corpo;
- shampoo;
- balsamo.
Ho delle minisize e le fragranze sono quanto di più vicino al concetto di naturale che io abbia mai sentito. Profumano davvero solo degli oli essenziali che contengono e sono stupendi!
C’è, inoltre, una coccolosissima linea bimbi in cui spiccano dei confettini monodose di amido da bagno, una vera chicca secondo me. L’intera linea ha una profumo dolcissimo e rilassante ed è certificata bio e vegan come le altre. Ed anche le amiche con figli le abbiamo sistemate!
L’Officina dei Saponi si trova in Toscana, a Prato, e produce cosmetici certificati AIAB e Vegan con un’attenzione particolare alle tradizione. Utilizzano solo materie prime di altissima qualità provenienti dai loro territori, ottenendo i profumi dagli oli essenziali ed i bellissimi colori delle loro saponette dalle erbe tintorie autoctone.
Uno sconto per voi lettrici
Al Sana ho ricevuto uno sconto 20% che Alessandra mi ha dato il permesso di diffondere. Scade a Gennaio, ed il codice è ODS18S. Vi invito davvero a fare un giro sul loro sito internet, dove troverete lo shop online.
Natale si avvicina e chi è stato bello e buono merita regali belli e buoni!
Edyllium
L’incontro con i fondatori di Edyllium resterà nella storia: mai ho incontrato nessuno così disponibile nel raccontare in ogni minimo dettaglio la storia che c’è dietro ad ogni prodotto presentato.
La passione era tangibile in ogni parola, unita all’urgenza di voler creare prodotti performanti per risolvere esigenze reali: dalla psoriasi dell’amico alla dermatite del collega fino ad arrivare a problemi ben più gravi come le piaghe di un ragazzo disabile allettato.
Complice, secondo me, anche la bellezza della splendida terra da cui provengono, sono riusciti a coniugare artigianalità e raffinatezza, grazie alle materie prime prese dal territorio, alle confezioni che sembrano piccole bomboniere ed ai profumi che fanno stare bene già solo annusandoli.
L’azienda ha sede sul Lago di Garda
Vanta tra i suoi ingredienti proprio il pregiato Olio Evo Dop, e si avvale di un biologo per la formulazione dei prodotti. Sono molto attenti alla scelta degli ingredienti nonostante negli INCI possiamo trovare ancora qualche elemento di sintesi. Presto uscirà sul mercato un burro corpo interamente naturale ed una innovativa linea capelli che… io so tutto ma non posso rivelarvi molto. Vi dico solo che la bellezza della chioma è nulla se prima non ci prendiamo cura della fonte, il nostro cuoio capelluto!
I prodotti sono confezionati in flaconi di plastica riciclabile e contenuti in un sacchetto di raso riutilizzabile. Vanno dai detergenti corpo (4 come le quattro stagioni), alla linea viso con il detergente all’arancia ed il tonico idratante, fino alle creme viso e alla crema corpo, che diventa curativa grazie agi attivi che contiene.
Degno di attenzione l’olio corpo, che idrata senza ungere, profuma divinamente ed è adatto sia all’uso professionale che aggiunto a qualsiasi crema per potenziarne gli effetti. Li trovate tutti sul loro sito.
L’Artigiana Del Naturale
Quando compri da un artigiano
stai comprando cento ore di esperimenti e fallimenti
mesi di frustrazione e momenti di pura gioia
non stai comprando un oggetto, stai comprando una passione
un momento di vita di una persona.
Questo recita il loro motto e questo si avverte quando si curiosa tra i loro prodotti. Una cura ed un’umanità che ti fa, finalmente, ripensare al senso delle nostre scelte bio in mezzo ad un SANA dove il marketing ci ha mostrato la sua parte più aggressiva e fashion!
Il laboratorio di Senigallia
Festeggia quest’anno i suoi primi 30 anni, ci riporta alle vecchie tradizioni in cui gli oggetti venivano usati, e non solo esibiti e dovevano, per questo, avere un loro valore ed una loro funzionalità.
Oltre a produrre per conto terzi, e ad incantarci con i loro saponi artistici e funzionali, infatti, L’artigiana crea linee adatte ad ogni esigenza. Ne hanno così tante che mi ci sono persa: Latte d’Asina, Aloe Vera, Bava di Lumaca, Veleno d’Api, Cacao, Veleno di Vipera, Uomo, Cani e… queste sono solo alcune, andate sul sito se non mi credete!
Per fortuna ho potato via un po’ di campioncini e mini saponi che serviranno come reminder, ma posso già consigliarvi un loro prodotto usato un paio d’anni fa. Si tratta dell’acqua micellare, che in realtà è una soffice mousse detergente al profumo di vaniglia, che ho usato per mesi, d’Inverno, come detergente insieme al Foreo. Una coccola!
Io, invece, credo che mi lancerò nell’acquisto della linea Benessere corpo:
- 3 scrub (e chi lo avrebbe mai detto, vero?)
- con altrettante creme spray abbinate dai profumi stupendi e dalla praticità estrema.
Basta spruzzarli, massaggiare un attimo e sei idratata e profumata!
E adesso corro a provare le mie bustine e le minisize: chi finirà in wishlist? Seguiteci sul blog e lo scoprirete!
Articolo scritto da Alice Haendel
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Oli vegetali: Neem, Olivello spinoso, Macadamia
Entrare a fare parte de “le blogger siamo noi” mi ha dato la possibilità di scoprire tantissimi prodotti di cui non avevo mai sentito parlare. Ma la cosa più bella è stata sicuramente sperimentare… buttarsi e provare prodotti che senza la “scusa” del blog non avrei mai avuto la tentazione di provare!
Oli vegetali per ogni esigenza
Beh questo è proprio uno di quei casi: mai nella vita mi sarei sognata di andare a provare degli oli vegetali, tanto più di piante a me assolutamente sconosciute! E invece eccomi qui… Grazie a Fitomedical oggi inizio a raccontarvi il mio primo incontro con questi oli vegetali potentissimi!
Premetto che della maggior parte di queste piante io non avevo mai sentito parlare e credo che questo sia uno degli elementi che ha reso il mio periodo di testing ancora più interessante.
Per qualche mese mi sono trovata a fare la piccola chimica alla ricerca della combinazione e uso perfetti per me, e queste sono le mie conclusioni:
Olio di Neem
Il primo olio di cui vi parlo è quello di Neem che, essendo indicato per le infezioni cutanee di origine batterica o per punture di insetti e parassiti, ho deciso di sperimentarlo sulle punture di zanzare, tafani e vespe. Sembra che io abbia fatto un viaggetto in qualche posto orribile, in realtà sono semplicemente rimasta nel mio giardino di casa in aperta campagna: il posto migliore dove testare questo olio!
Come si presenta
A prima vista l’olio appare più consistente degli altri, a temperatura ambiente rimane un po’ più solido e questo a mio parere ne facilita il dosaggio e la stesura.
L’odore non è proprio dei migliori: mi ricorda del burro di noccioline bagnato e per questo l’ho utilizzato solo a casa.
Dopo essere stata punta da un insetto applicavo uno strato protettivo di olio e poco dopo, non solo smettevo di avvertire il prurito, ma la puntura era completamente sparita! Insomma praticamente miracoloso!
Super consigliato se accidentalmente vi siete dimenticate l’antizanzare!
Olio di Olivello Spinoso
A differenza dell’olio precedentemente descritto, in questo caso conoscevo molto bene questa pianta, ma ignoravo il fatto che il suo olio essenziale fosse così rosso!
Questa volta ho deciso di mettere alla prova questa pianta con un’enorme scottatura sulla schiena. Non a caso questo olio è proprio indicato per pelli stressate e con lesioni.
Qui però è sorto un problema… essendo l’olio rosso, anche una volta steso per bene sulla pelle, lasciava un alone giallognolo che macchiava i vestiti. Così ho cercato di mischiarlo con un po’ di crema alla bava di lumaca per vedere se il composto diluito potesse avere lo stesso effetto guaritore, ma con meno macchie.
Purtroppo devo ammettere che mi costringevo ad applicare l’olio miracoloso solo alla sera prima di andare a letto, perché in ogni caso rimanevano segni e alone, ma devo ammettere che l’effetto è stato stupefacente! Altro che aloe vera, d’ora in poi solo olivello spinoso per le mie scottature! Ci impiega molto meno tempo a guarire e non appiccica!
Per l’alone giallognolo direi che è un compromesso accettabile visto che basta un passaggio in lavatrice per pulirlo via!
Olio di Macadamia
In ultimo ho provato l’olio di macadamia, sicuramente più famoso ma per me completamente nuovo!
Questa volta ho deciso di metterlo a dura prova con le mie unghie rovinate dopo aver tolto lo smalto semi permanente. Ho applicato sulle unghie di mani e piedi l’olio prima di andare a letto per circa 4 giorni e meraviglia delle meraviglie… le mie unghie erano come nuove, nutrite e lucide!
Naturalmente tutti questi oli vegetali sono indicati per un migliaio di altri usi e Fitomedical stessa consiglia ricette stupende per spignattare in tutta semplicità i vostri rimedi di bellezza. Se siete curiose e volete sapere di più su questi oli e su come utilizzarli consultate il sito del brand, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Io però ho preferito testarli singolarmente per poterli conoscere più da vicino e il mio parere è che sono davvero fenomenali!
Se invece volete conoscere da vicino altri oli vegetali continuate a seguirci perchè tra pochissimi giorni arriverà la recensione di un’altra delle nostre blogger che ha provato olio di ricino, olio di cocco, olio di avocado, olio di argan e olio di moringa.
Articolo scritto da Lamarghe
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L’Uva Ursina [Officina dell’Essenziale]
Nei mesi caldi
C’è un vero e proprio picco delle infezioni delle vie urinarie favorite dalla particolare forma dell’anatomia femminile e causate nell’80% dei casi dal Batterio Escherichia Coli, abitante comune dell’intestino.
Mare e piscina, costumi, cattiva igiene, detersione scorretta, detergenti aggressivi, uso di salvaslip e assorbenti, uso di farmaci e stipsi sono i fattori predisponenti per cistite e infezioni urinarie. Quindi in prima battuta occorre modificare le proprie abitudini, assumere fermenti lattici e poi avere sempre a portata di mano l’Uva Ursina.
Piacere, Uva Ursina!
L’Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) è un piccolo arbusto sempreverde della famiglia delle Ericaceae, con foglie coriacee di color verde scuro, frutti globosi e rossi, contenenti una polpa acida e farinosa non commestibile.
Cresce nel nord Europa, Asia, nord America, Italia del Nord e del Centro, in prevalenza sulle Alpi e sugli Appennini e il suo nome deriva da uva ursi, poiché gli orsi sono ghiotti dei suoi frutti.
È il miglior rimedio naturale contro i disturbi delle vie urinarie, grazie alla presenza nelle foglie di arbutina, che svolge un’azione antibatterica, tannini gallici, che proteggono le mucose delle vie urogenitali, ostacolando l’aderenza dei microbi all’epitelio e ai triterpeni (acido ursolico) e i flavonoidi (iperina, isoquercitina) che esercitano un’azione diuretica.
Come assumerla
Puoi assumerla come:
- infuso: prepara l’infuso ponendo un cucchiaio di foglie secche in una tazza di acqua bollente per 10 minuti. E’ bene berne almeno 3 tazze al giorno;
- integratore purché contenga l’estratto secco titolato di arbutina (tit. 20% arbutina);
- tintura madre: assumere 50 gocce di tintura madre 3 volte al giorno in poca acqua lontano dai pasti.
Si consiglia di non prolungarne l’uso oltre una settimana, perché un’assunzione prolungata o un sovradosaggio può provocare irritazioni della mucosa gastrica, nausea e vomito.
Uva ursina o mirtillo rosso?
Anche il mirtillo rosso, noto come Cranberry, è utilizzatissimo per contrastare i disturbi delle vie urinarie, grazie all’alto contenuto di proantocianidine di tipo A, dalle proprietà antiinfiammatorie e antiflogistiche, acido citrico, malico e ai polifenoli, che creano una protezione che impedisce a batteri come l’Escherichia Coli di annidarsi sulle pareti della vescica.
Effetti collaterali
Come vi dico sempre, naturale non significa innocuo: prima di curarsi con le erbe è sempre necessario un colloquio con il proprio erborista di fiducia e chiedere un parere del proprio medico, in caso di patologie già in corso o se il disturbo non è più momentaneo.
L’uva ursina è controindicata in gravidanza e allattamento ed in presenza di patologie quali insufficienza renale e allergia all’acido acetilsalicilico. Inoltre tende a conferire all’urina una colorazione marrone, che si scurisce all’aria.
Se avete dubbi e domande potete contattarmi sul blog!
A presto!
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
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Avocado: proprietà e cosmetici
Partiamo da una cosa: ho scoperto questo frutto solo un annetto fa 😮
Vi sembrerà assurdo ma non l’avevo mai assaggiato!
Sicuramente molti di voi lo adorano e conoscono anche le sue mille proprietà.
L’ avocado
Ha un sapore delicato (mai provato con i pomodorini?), è ricco di vitamine (K, E, C e alcune del gruppo B), minerali (potassio, ferro) e di Omega3.
Inoltre facilita la digestione e nutre la pelle (a proposito, vi siete mai fatti la maschera viso schiacciando un po’ di avocado e yogurt?). Insomma, non dovrebbe mancare nei nostri piatti 😃
Ora veniamo al sodo 😋 Di seguito trovate vari prodotti ecobio contenenti proprio l’avocado!
Akamuti – Avocado oil
Ideale non solo per la pelle, ma anche per i capelli! Perfetto anche per le pelli secche o mature.
Confezione da 100ml a 6,79 euro.
Biopark Cosmetics – Avocado & Shea butter
Questo prodotto è composto da olio di avocado e burro di karité, ed è ottimo per impacchi alle mani secche, da applicare sulle labbra o come maschera per capelli.
Confezione da 100 gr a 9,69 euro.
Antipodes – Avocado pear crema notte nutriente
Passiamo ad un brand di fascia medio-alta, con questa crema viso ricca e lenitiva. Oltre all’avocado, contiene anche olio di calendula e miele di Manuka.
Confezione da 60 ml a 49,19 euro.
Antos – Crema rassodante seno
Ve la propongo, anche in vista della prova costume 😁 Questa lozione idrata, tonifica e rassoda seno e décolleté, grazie anche all’olio di mandorle e a estratti, come ginseng e thè verde. Ideale anche per le smagliature.
Confezione da 100 ml a 7,99 euro.
Nonique – Intensive eye care
Brand totalmente vegan, che personalmente adoro 😀 Questo contorno occhi è formulato con olio di jojoba e aloe vera; grazie all’olio di avocado, nutre in profondità.
Confezione da 15 ml a 6,99 euro.
PHB Ethical Beauty – Sugar scrub avocado & olive
Questa “saponetta” rende la pelle morbida e idratata ed è da utilizzare sotto la doccia.
Confezione da 100 gr a 5,59 euro.
La Saponaria – Biocao protettivo
Il burrocacao del marchio è un mix di vari ingredienti nutrienti, come l’olio di avocado e quello di ricino. La nota di freschezza è data dalla menta piperita.
Confezione da 5,70 ml a 4,00 euro.
Whamisa – Organic flowers nourishing cream
Famosissimo brand coreano di cui ho provato la mist viso e alcune minisize, ormai in vendita anche negli store italiani (e io che li ho fatti arrivare dall’altra parte del mondo 😣). Questa crema è per il viso e contiene l’olio di avocado ai primi posti nell’INCI. Il che la rende particolarmente nutriente. È vegan.
Confezione da 50 ml a circa 40 euro.
Lo trovate da Bellaecobio ed EccoVerde.
L’elenco sarebbe infinito e non basterebbero 100 post per citare tutti i prodotti! Quindi vi lascio allo… shopping sfrenato 😄
Articolo scritto da Make your veg
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3 prodotti (più oli essenziali) – Fitomedical
Ciao a tutte/i! Oggi chiacchieriamo un po’ dei prodotti a marchio Fitomedical che ho avuto l’opportunità di provare grazie alla collaborazione con questa azienda.
Fitomedical è una realtà italiana, la ditta ha sede a Binasco, vicino Milano, e crea prodotti salutistici e cosmetici a base naturale realizzati con soli ingredienti ammessi nella cosmesi biologica. La filosofia alla base di tutto è che stare bene è naturale, e il benessere, inteso come equilibrio dell’organismo, può essere raggiunto anche grazie alle piante officinali e ai loro derivati.
Ma passiamo ai prodotti.
Bagnodoccia neutro
Solitamente le recensioni dei bagnodoccia mi mettono un po’ in crisi… Vi confido che, oltre ad osservarne il buon potere lavante lasciando comunque la pelle morbida (e che non tira!!) e la capacità di formare schiuma senza accumulare residui sul fondo vasca, non so cosa altro potrei dirvi se non che la profumazione di questo bagnodoccia è davvero assente, se guardiamo l’inci non troveremo, neppure in ultima posizione, l’onnipresente parfum.
In questo caso mi è semplice chiacchierare ancora un po’, perchè la particolarità di questo prodotto è che è stato pensato come base disperdente di uno o più oli essenziali, questo vuol dire che possiamo andare a creare, volta per volta, bagno per bagno, la profumazione che più ci aggrada o che ci aiuta, se ci affidiamo all’aromaterapia, a favorire il rilassamento piuttosto che a darci una sferzata di vitalità!
Gli oli essenziali, infatti, avendo una matrice lipofila, non si disperderebbero omogeneamente nell’acqua del nostro bagno, ma andrebbero a creare delle piccole e galleggianti goccioline isolate che poi verrebbero a contatto direttamente con l’epidermide una volta che ci immergiamo.
Ma come biasimare gli oli essenziali?
In fondo non hanno alcuna affinità con l’acqua, un po’ come quando ci si ritrova in un’occasione in cui ci stanno antipatici il 90% dei presenti e quindi facciamo gruppo con quelle persone con cui leghiamo di più… Ecco, in questo caso il bagnodoccia si frappone tra acqua e olio, creando un ambiente confortevole per l’ olio essenziale, che non dovrà ridurre al minimo le interazione con l’ambiente esterno legandosi solo ad altre molecole sue simili, quindi il prodotto permetterà di inglobare gli oli essenziali e successivamente di disperderli in acqua, avendo così risolto anche il problema del contatto diretto con la pelle.
Quantità |
200 ml |
Costo |
8,80 euro |
PAO |
12 mesi |
INCI
Aqua, Lauryl glucoside, Cocamidopropyl betaine, Glycerin, Benzyl alcohol, Phenoxyethanol, Sodium lauroyl glutamate, Lactic acid, Potassium sorbate, Glucose, Sorbitol, Sodium glutamate, Urea, Glycine, Hydrolyzed wheat protein, Sodium PCA, Panthenol
Modo d’uso
- Per il bagno aromatico aggiungere 8-10 gocce dell’olio essenziale o della miscela di olio essenziale al contenuto di un tappo di bagnodoccia e mescolare bene in modo da ottenere una dispersione omogenea.
Versare il preparato nell’acqua del bagno agitando un poco con la mano. - Per la doccia aromatica aggiungere 3-4 gocce di olio essenziale al contenuto di un tappo di bagnodoccia e mescolare bene in modo da ottenere una dispersione omogenea.
Utilizzare come un normale detergente. - Per lo shampoo aggiungere 1-2 gocce di olio essenziale o di miscela di olio essenziale al contenuto di un tappo di bagnodoccia e mescolare bene in modo da ottenere una dispersione omogenea.
Utilizzare come un normale shampoo.
I quantitativi di olio essenziale possono variare in relazione al tipo utilizzato. Nel dubbio, chiedere il parere di un operatore professionale.
Crema base neutra
Anche questo prodotto è stato formulato come base disperdente per gli oli essenziali, permette di incorporarne fino al 5% senza che la crema vada ad alterarsi.
Devo ammettere che mi è piaciuta talmente tanto di per sé che spesso e volentieri l’ho utilizzata pura, senza alcun aggiunta.
E’ una crema ricca, per la presenza degli oli di vite, di rosa moscata e della cera di jojoba, ma non per questo pesante. Adatta a tutti i tipi di pelle.
Io l’ho usata sulle mani e sul corpo, dove ho una pelle particolarmente secca, ma può essere tranquillamente utilizzata anche sul viso, e i tempi di assorbimento sono veramente da record. La pelle appare subito più luminosa e compatta. In base all’uso per cui è stata pensata rimane un’ottima base per i massaggi, ad esempio le più sportive potranno addizionare alla crema degli oli essenziali dalle proprietà riscaldanti e procedere al massaggio.
Quantità |
50 ml |
Costo |
10,80 euro |
PAO |
6 mesi |
INCI
Aqua, Decyl oleate, Vitis vinifera seed oil, Simmondsia chinensis seed oil, Sodium cetearyl sulfate, Glycerin, Rosa moschata seed oil, Benzyl alcohol, Ethylhexylglycerin
Modo d’uso
Mescolare la quantità desiderata di Crema Base con un olio essenziale o una miscela di oli essenziali in modo da ottenere una dispersione omogenea. Per facilitare la miscelazione può essere utile intiepidire la crema.
Indicativamente non superare i 2,5ml (circa 60 gocce) di olio essenziale per 50ml di crema base.
I quantitativi di olio essenziale possono variare in relazione al tipo di olio utilizzato.
Nel dubbio, chiedere il parere di un operatore professionale.
Detergente IntimoShield con estratti vegetali
E’ uno dei detergenti intimi che più mi piacciono. Ricco in estratti vegetali dalle proprietà antimicotiche, protettive delle mucose e deodoranti come il mirtillo rosso americano, il crespino, il lamio bianco, l’olio di tamanu, la menta, il tea tree e la lavanda lascia sulla pelle una sensazione di pulizia e freschezza.
Al momento non ho sentito il bisogno di addizionare gli oli essenziali a questo prodotto, ma l’ho utilizzato in purezza. Naturalmente in caso di particolari necessità anche questo prodotto si presta come base disperdente di oli.
Quantità |
250 ml |
Costo |
12,50 euro |
PAO |
12 mesi |
INCI
Aqua, Lauryl glucoside, Cocamidopropyl betaine, Glycerin, Calophyllum inophyllum seed oil, Vaccinium macrocarpon fruit extract, Lamium album exctract, Berberis vulgaris bark extract, Melaleuca alternifolia leaf oil, Lavandula angustifolia oil, Mentha rotundifolia oil, Sodium lauroyl glutamate, Lactic acid, Glucose, Sorbitol, Sodium glutamate, Urea, Linalool, Sodium chloride, Glycine, Hydrolyzed wheat protein, Sodium PCA, Panthenol, Benzyl alcohol, Phenoxyethanol, Potassium sorbate
Modo d’uso
Versare sul palmo della mano una piccola quantità di prodotto e applicarla sulle zone interessate, detergere delicatamente e risciacquare abbondantemente con acqua.
Oli Essenziali
Insieme alle tre basi disperdenti, l’azienda mi ha inviato anche 5 oli essenziali, divisi in tre categorie: integratori alimentari, aromi per alimenti e profumatori d’ ambiente.
- Arancio dolce: ha una nota fresca, dolce e fruttata, vanta proprietà rilassanti e calmanti, è un buon antisettico, lo troviamo in cosmesi nelle creme per pelli atoniche.
- Ylang ylang: dalla nota dolce e leggermente speziata, ha proprietà antinfiammatorie e vitalizzanti, usato in cosmesi come seboriequilibrante.
- Cipresso: ha una nota balsamica e legnosa, conosciuto come decongestionante linfatico e vascolare, lo troviamo in cosmesi nelle creme anticellulite.
- Geranio cina: ha una nota floreale e leggermente erbacea, per le proprietà riequilibranti è ottimo per pelli grasse che presentano pori dilatati.
- Legno di rosa: dal profumo rosato, dolce e legnoso, lo troviamo nei prodotti per pelli secche, sensibili e nei prodotti antietà.
Tantissime idee sull’uso degli oli essenziali sono riportati sulla guida Fitonews che viene omaggiata dall’erborista all’acquisto di 2 o più prodotti del marchio.
Sul sito www.fitomedical.com troviamo la lista dei punti vendita che trattano il marchio.
A presto!
Articolo scritto da Isabella
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[Officina dell’essenziale] Il tiglio
Primavera in arrivo!
Finalmente!
Ma non è un evento così positivo per tutti, perché, come ben sappiamo, si risvegliano alcuni disturbi, come insonnia e ansia, causati per lo più dall’aumento della luminosità e temperatura. Ciò comporta una maggiore produzione di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”), che l’organismo secerne per far fronte al fabbisogno di energia che segue la fine dell’inverno. Oltre al cortisolo, aumenta anche la produzione di melatonina e la quantità di serotonina in circolo, proporzionalmente all’esposizione alla luce solare, determinando variazioni biochimiche anche brusche che possono provocare maggiore disagio nei soggetti che soffrono di ansia.
Quale pianta può aiutarti?
In questa fase ci può venire incontro il Tiglio, una pianta che vanta proprietà calmanti, sedative, antispasmodiche, decongestionanti e lenitive.
Il tiglio è un albero di notevoli dimensioni appartenente alla famiglia delle Tiliaceae, dal tronco robusto e radici profonde, foglie verdi cuoriformi, fiori piccoli e gialli racchiusi in grappoli, piuttosto profumati, frutti subsferici. Il nome Tiglio deriva dal greco “pliton” che significa ala e descrive la propagazione dei frutti nell’ambiente che vengono trasportati dal vento attraverso una foglia alata, appunto.
Esistono vari tipo di tiglio e li accomuna il fatto di essere piante mellifere, con una fioritura meravigliosa e profumata, che nei soggetti più sensibili può provocare allergie. Il tiglio è un forte accumulatore di metalli pesanti ed inquinanti, quindi è un indicatore naturale del livello di inquinamento di un paesaggio. Ciò significa che bisogna prestare attenzione al miele di Tiglio che assumiamo, soprattutto se artigianale e casalingo, perché privo di ogni controllo di laboratorio.
Quali sono le proprietà del tiglio?
Il tiglio è ricco di mucillagini, tannini, flavonoidi, olio essenziale, sali minerali, zuccheri e vitamina c.
Agisce sul sistema nervoso quindi va ad attenuare stati d’ansia, cefalea, palpitazioni, insonnia, disturbi gastrici e intestinali. In erboristeria puoi trovarlo come infuso, gemmo derivato, tintura madre.
In ambito cosmetico vengono utilizzati sia l’idrolato che l’estratto di tiglio per creare emulsioni e sieri per pelli delicate, sensibili, secche e aride. Nei prodotti dedicati ai capelli crea un film protettivo riducendo la perdita di acqua, diminuendone la porosità e aumentandone lucentezza e morbidezza.
Come vi dico sempre, naturale non significa innocuo: prima di curarsi con le erbe è sempre necessario un colloquio con il proprio erborista di fiducia e chiedere un parere del proprio medico, in caso di patologie già in corso o se il disturbo non è più momentaneo.
A presto bloggerine!
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
Bibliografia
- Alessandro Bruni, Farmacognosia generale ed applicata, Ed. Piccin, 1999, ISBN: 8829915009
- Elisabetta Boncompagni, Erika Bianchi, Corrado Giua ,Guida bibliografica ai più noti fitoterapici, Aboca, 1999
- Enrica Campanini, Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali, Ed. Tecniche Nuove, 2012, ISBN:978-88-481-2734-9
- Francesco Capasso,Giuliano Grandolini,Angelo A. Izzo, Fitoterapia: Impiego razionale delle droghe vegetali, Ed. Springer, 2006, ISBN 978-88-470-0505-1
- Ivano Morelli, Guido Flamini, Luisa Pistelli, Manuale dell’Erborista, Ed. Tecniche Nuove, 2005, ISBN: 978-88-481-1736-4
- Rita De Pasquale, Giuliano Grandolini, Farmacognosia: Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali, Ed. Springer, 2011, ISBN 978-88-470-1652-1
- Scoprire, riconoscere, usare le erbe – Fabbri editori
- Lunario di casa e campagna – Edizioni Del Baldo
- La Grande Enciclopedia delle Erbe, Dix editore
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Il viaggio
Qualche anno fa fu trasmesso in tv un programma in cui due V.I.P. affrontavano insieme il viaggio in auto da Roma a Milano.
Lo ricordate?
Erano famosi, ma al tempo stesso perfetti estranei tra di loro. Alcuni non si erano mai incontrati e quel viaggio rappresentava l’occasione per conoscersi.
Oggi quel viaggio lo farei volentieri con una donna in cui sono “inciampata” qualche anno fa… Ricercando informazioni su internet per una piccola tesina universitaria, ho letto l’annuncio dell’avvio imminente di un corso professionale gratuito a cui potevamo accedere anche noi studenti. Andammo al corso in 17 studentesse, a Roma, e da qui è nata un’amicizia, bella, fatta di chiacchierate, condivisione di libri, passione per le piante e la cosmesi.
Oggi vi presento in questa intervista Muriel
Per noi erboristi è l’anima di Fitomedical, il rappresentante che tutti i commercianti sognano, nonché gestore della loro pagina Facebook, che vi consiglio di visitare… ne rimarrete affascinati!
Prendetevi del tempo, sedetevi comode e preparatevi a viaggiare con Muriel!
Ambra: Muriel, ti avevo promesso (o minacciato?) di farti l’intervista!
Noi chiacchieriamo spesso, so che sei francese, sì, ma dove sei nata?
Muriel: Allora, sono nata a Strasburgo, nella verde Alsazia vicino alla Germania. Terra di guerre e di frontiera, verdeggiante e ospitale, dove iniziò il maggio ’68 la facoltà di medicina, peraltro. Le migliori università di farmacia e medicina stanno lì oltretutto e gli studi sono rigorosissimi ed efficaci.
La mia vita, poi, mi portò a vivere dal nord al sud dell’emisfero, nel senso di Berlino est e ovest, e passare molto tempo alla isola Réunion dove ho famiglia e dove da adulta collaboravo con il giardino botanico alla creazione annuale del giardino dei semplici, il quale andava ogni anno reinventato, visti i cicloni devastatori che passano sopra l’isola.
Ambra: Ecco, infatti più di qualche volta mi hai raccontato di essere vissuta a Réunion…
Muriel: Ho lavorato lì per anni, con i distillatori di oli essenziali… Dalla raccolta, alla produzione e vendita delle materie prime ai maestri profumieri francesi, che arrivavano a 2500 metri dal mare, dove si trovano le distillerie, per l’acquisto di vetyver, vaniglia, frangipane, eucalipto, cannella, ylang ylang e tante altre piante che crescono rigogliose in quell’universo. Calcola che molti anni fa gli oli essenziali erano destinati essenzialmente alla produzione di profumi e alimenti e poco alla fitoterapia. I guadagni per i piccoli produttori erano minimi, ma per i distributori furono allora immensi, in quanto non esisteva internet o collaborazioni tra Europa e territori oltremare e così ci furono, per molte aziende acquirenti, guadagni veramente copiosi, dove dalla materia prima prodotta alla vendita finale si accumulavano diversi zeri.
Ora è tutto regolamentato, ma allora si lavorava su alambicchi molto spartani e in mezzo a terra e fanghi… Conservo ancora ora diversi oli essenziali purissimi prodotti da me con etichetta personalizzata da noi, che sono ancora perfetti e molto resinosi…
Finita la produzione ci armavamo di coltellini per lavorare il bambù ed intagliarlo… Cosa molto gradita ai turisti che ne andavano ghiotti. Perché è vero, ora esistono fior di diffusori più o meno elaborati, ma direi che l’uso del semplice bambù, dove poggiare le preziose gocce, è decisamente fantastico. Come se il bambù rilasciasse la fragranza in modo naturale senza l’ausilio di elettricità o diffusione artificiale. Basta in realtà raccogliere le canne, tagliarle fresche e intagliarlo subito prima che secchi e poi fare essiccare il tutto al sole. Ricaricare quando si vuole il diffusore portatile poggiando diverse gocce sul bambù essiccato. Ti faccio vedere delle foto così puoi capire.
E’ in quel mondo che ho consolidato la mia passione. Ma calcola che già da piccola ero circondata da aromi ed odori perché vivevo vicina al Laboratoire Valnet, a Strasburgo, e nel naso ho ancora memoria degli odori delle loro produzione. Essenzialmente le fragranze balsamiche che questa antica azienda ancora produce oggi.
Ambra: Poi sei arrivata qui in Italia. Cosa fai nella vita?
Muriel: Cosa sono? Erborista prima di tutto… E se devo essere onesta presi il diploma italiano di Urbino perché convinta di poter tornare nel mio paese, la Francia, per aprire legalmente un’erboristeria vera con tanto di possibilità di miscelare le piante officinali senza problemi. Visto che il diploma fu cancellato dal governo di Vichy nel ’41 con la firma del generale Pétain. Oltretutto in Francia è deceduta poche settimane fa l’ultima erborista diplomata: dopo la sua abolizione non fu mai più ripristinata la figura professionale malgrado petizioni e proteste. Eppure nel mio paese quando il popolo protesta di solito ottiene ciò che vuole… Ma qui troppi interessi in gioco non riescono a fare vincere la pur determinata volontà degli “herbalistes”, costretti a definirsi tali in assenza di tutela e legge a loro favore.
Si sono create lo stesso molte scuole per erbalisti, come quella di Lione che però non gli riconosce una valenza legale, e sono nati molti DU (diplômes universitaires) in aromaterapia e fitoterapia per medici e farmacisti. Ma del ripristino della figura erboristica a tutto tondo nulla… anche se malgrado tutto e tutti, i francesi non demordono. Però oggi se ne va, per anzianità, l’ultima erborista ufficiale a possedere il diploma legale di erboristeria…
Ambra: che poi è ciò che si sta per verificare qui in Italia in questo periodo, se verrà approvata la proposta di legge al vaglio del Governo.
Muriel: Penso che gli erboristi in Italia andrebbero tutelati come “patrimonio” del paese proprio perché si tratta di una realtà unica che andrebbe preservata e coccolata. Penso che sia il mestiere, la professione più antica, che ci sia, e che questo paese dovrebbe essere fiero di tutelare sotto la propria ala persone che si sono dedicate a rappresentare questa figura.
Quando arrivai nel vostro paese non erano tanti ma vendevano tutti piante officinali in quantità e ne andavano fieri. Ricordo benissimo un erboristeria di sole tisane a Roma che chiudeva verso il 20 dicembre fino a nuovo anno, perché tanto vendeva soltanto erbe sfuse, e non certo regalistica, ed era inutile essere aperto là dove tutti cercavano regali vari.
Negli anni ho scritto su diverse testate sul valore aggiunto di questa professione ma nessuno mi ha mai ascoltata.
Ho cercato di fare conoscere il mondo dell’erboristeria attraverso radio, allora in un programma radio Rai, ma soprattutto in televisione, con Geo dove ho lavorato dal 2001 al 2015, sia in diretta ogni settimana i primi anni, per poi fare diversi documentari in giro per l’Italia.
Ambra: Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Muriel: Il mio sogno era quello di sviluppare essenzialmente l’approccio documentaristico perché ci sarebbe molto da dire e molto da comunicare. Purtroppo non mi è stato possibile farlo perché devi trovare canali interessati e oggi non è certo facile proporre prodotti simili mentre produrli da te ha costi altissimi. E probabilmente rimarrà un grande sogno nel cassetto anche se non è detto.
Lavoro ora per un’azienda di fitoterapia e continuo a fare ricerca personale e stiamo assieme a soci, per creare una associazione per malattie rare… e anche lì la fitoterapia c’entra, specie per le patologie autoimmuni che tanto aumentano e tanto poco sono studiate ancora. Mi colpisce particolarmente l’aumento esponenziale di bambini che si ammalano di queste patologie autoimmuni. Non va bene e bisogna agire e capire l’eziologia di queste forme di malattia molto invalidanti.
Ho la fortuna di lavorare con un grande “maestro”, nella figura del dottor Rossi, biologo, che mi dà modo di approfondire e studiare molto, perché qui non si smette mai comunque. Ma la visione del dottor Rossi sulla salutogenesi e sull’omeostasi mi sembrano fondamentali. Per dire che là dove nessuno parlava di permeabilità intestinale e di microbiota lui aveva già prodotto una linea e già insisteva su argomenti di cui oggi tutti parlano, come se fossero loro i pionieri, il che mi fa molto piacere, ma molto “sorridere” se penso agli anni di studi, approfondimenti e ricerca di doc. Rossi.
Questi ultimi anni, decenni, sono gli anni della ricerca ma anche dei grandi business ed era ovvio che dopo un approccio parecchio aggressivo di diversi farmaci si tornasse a materie prime, principi attivi, maggiormente studiati, ma anche più morbidi ed efficaci . Ed in mezzo ad una giusta e proporzionata ricerca e scoperte fondamentali nel settore, il settore stesso si sia allargato a macchia d’olio, diversificandosi dai supermercati alle farmacie che fino a dieci anni fa si proponevano solo in minima parte alla vendita dei fitoterapici.
Poi ultima moda ora sono le bioprofumerie che nascono dalla voglia di un mondo ed ambiente migliore dove venga tutelata la cute, la pelle, essendo anche un credo nell’evitare troppi prodotti nocivi per l’ambiente. Anche qui troveremo come era ovvio, aziende veramente pure e coinvolte in un progetto determinato, e i soliti avvoltoi che vedono molto denaro più che un credo.
Penso anche che le varie spignattatrici siano una grande risorsa se sono seguite bene e se studiano soprattutto, prima di lanciarsi in prodotti complessi, perché serve la manualità in un mondo incapace oramai di lavorare con le mani e la fantasia… Quindi ben vengano 😀
Muriel ha glissato su una domanda: le ho chiesto perché non scrive un libro, ha molto da raccontare…
Il viaggio con Muriel io lo faccio intorno al mondo ogni volta che le parlo. Chissà se dopo questa intervista capirà che non è né inutile né insulsa come mi dice. Che dite, riusciremo a convincerla insieme?
Se questa intervista ha stuzzicato la vostra curiosità e se avete domande da rivolgerle, potete contattarci: saremo il vostro ponte di collegamento.
A presto!
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
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[Officina dell’essenziale] Acido Glicolico
Bentornate nella nostra rubrica “L’officina dell’essenziale”!
In questi giorni vengo spesso contattata per avere informazioni sui trattamenti a base di acido glicolico da poter fare a casa. Quindi, ho pensato di rispondere pubblicamente alle domande più frequenti, sperando che possano esservi di aiuto.
La prima domanda che di solido mi rivolgete è:
Che cos’è l’acido glicolico?
L’Acido glicolico è un alfa-idrossiacido, appartiene al gruppo degli acidi della frutta. E’ inodore e incolore, e solubile in acqua. Penetra negli strati più profondi dell’epidermide ed esfolia la pelle. Ossia toglie le cellule morte dello strato corneo, stimolando così il turn over cellulare, cioè la produzione di nuove cellule.
È un sostanza usata nel peeling chimico superficiale che punta al ricambio della pelle e ne favorisce il ringiovanimento. Insieme ad altre sostanze è usato per effettuare peeling più profondi che non è possibile fare a casa.
L’acido glicolico viene ricavato da canna da zucchero e barbabietola da zucchero. Ovviamente oggi può essere anche prodotto in laboratorio tramite opportune reazioni chimiche.
Cosa succede alla nostra pelle?
L’esfoliazione provoca un’infiammazione che stimola la produzione di collagene ed elastina.
Quando è consigliato un trattamento all’acido glicolico?
Si consiglia un trattamento all’acido glicolico in caso di :
- Cicatrici
- Acne
- Smagliature
- Rosacea
- Dermatite seborroica
- Discromie cutanee.
Chi può fare un trattamento con acido glicolico?
Di massima possono essere effettuati dei trattamenti su tutti i tipi di pelle, ciò che varierà è la percentuale di utilizzo.
Prima di procedere ad un trattamento, sia esso domiciliare che presso medici estetici, vi consiglio un consulto dal cosmetologo o dal dermatologo/medico estetico. Per avere maggiori dettagli sulla vostra pelle e sul trattamento specifico da avviare in base alla gravità del vostro problema.
Quali sono i vantaggi di un trattamento a base di acido glicolico?
- Pelle più luminosa
- Colorito uniforme
- Pelle più elastica e tonica
- Pelle levigata
- Attenuazione delle macchie cutanee e delle cicatrici
- Normalizzazione della produzione di sebo.
Quando posso iniziare il trattamento con l’acido glicolico?
Nel periodo invernale, sempre che non ci siano in programma viaggi in luoghi tropicali e quindi dove ora è estate, perché l’acido glicolico è foto sensibilizzante.
I trattamenti devono essere effettuati nelle ore serali e durante il giorno dovrete utilizzare una crema nutriente con protezione solare (almeno SPF20).
Oggi in commercio esistono diversi brand che propongono kit con tutto l’occorrente per procedere ad un trattamento casalingo a base di acido glicolico. E’ sufficiente seguire le indicazioni che vengono riportate all’interno su cosa fare prima, durante e dopo l’applicazione.
Se avete dubbi sulla gravità del vostro problema oppure se non siete in grado di capire il vostro tipo di pelle, o per qualsiasi altra esigenza, rivolgetevi al vostro cosmetologo/dermatologo di fiducia.
Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
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Il miele, dono delle api
Le api sono insetti importantissimi nel nostro ecosistema, responsabili dell’impollinazione delle colture e in grado di fornirci molteplici prodotti come miele, cera d’api, pappa reale, propoli, polline, veleno d’api e idromele.
Il miele con il suo 80% di zuccheri, glucosio e fruttosio per essere precisi, è uno degli alimenti più antichi in grado di apportare nutrimento e benefici salutistici, perché il suo alto contenuto di zuccheri è facilmente digeribile e assorbibile a livello intestinale, ma con una minore incidenza diabetogena.
Gli studi condotti dimostrano che ha una spiccata azione antiossidante. E’ un ottimo conservante per via del suo ph basso (3,0-4,5) che lo rende sfavorevole alla crescita della maggior parte dei batteri, e i composti responsabili dell’attività antibatterica sono il metilgliossale, il perossido di idrogeno, e peptidi come la defensina – 1.
Il restante 20% si divide in acqua, enzimi, aminoacidi, vitamine, pollini e aromi naturali.
Tutte le informazioni che sono oggi disponibili, e ci consentono di stabilire la qualità del miele, le acquisiamo attraverso l’esame melissopalinologico, da cui otteniamo l’origine geografica e botanica, nonché un’eventuale contaminazione con polveri, fuliggine ed eventuali altri elementi microscopici di norma non contenuti.
A COSA SERVONO I DIVERSI TIPI DI MIELE?
Il miele si può ottenere da un’unica specie di fiori o più specie (in tal caso caso parleremo di miele millefiori) e ognuno ha una sua proprietà, favorendo l’assorbimento delle sostanze presenti nei fitoderivati e incentivandone il metabolismo da parte dell’organismo. Ecco perché troviamo miele che può essere utile in caso di ipertensione, problemi cardiaci, artrite, reumatismi, dispepsia, acidità, insonnia, problemi alle vie respiratorie, influenza.
Qui di seguito troverete una tabella riassuntiva dei tipi di miele più utilizzati e delle loro proprietà.
Miele di Acacia
Azione lassativa, antinfiammatoria per la gola, utile in caso di patologie dell’apparato digerente, disintossicante del fegato, utile contro l’acidità di stomaco.
Miele di Arancio
Azione cicatrizzante per le ulcere, antispasmodico, sedativo, utile in caso di insonnia.
Miele di Castagno
Favorisce la circolazione sanguigna, antispasmodico, astringente, disinfettante delle vie urinarie.
Miele di Eucalipto
Azione antibiotica, antiasmatico, utile per la tosse.
Miele di Melata di Quercia
Antianemico
Miele Millefiori
Azione disintossicante del fegato.
Miele di Tiglio
Azione sedativa dei dolori mestruali, calmante, diuretico, digestivo. Indicato per le tisane espettoranti in caso di insonnia e ‘irritabilità.
Miele di Timo
Azione antisettica, calmante, combatte la febbre.
A COSA SERVE IN COSMETICA?
In cosmetica, il miele viene sfruttato per le sue proprietà antinfiammatorie, nutritive e idratanti, ideali per pelli screpolate, secche e sensibili. Talvolta si può trovare in prodotti doposole e in combinazione con la cera per depilazione.
Sono sufficienti miele di acacia e succo di limone per preparare una maschera viso illuminante, schiarente, emolliente ed idratante. Si sceglie il miele di acacia perché è adatto a tutti i tipi di pelle ed è liquido, quindi più facile da applicare ma anche da rimuovere.
Dunque, mettete insieme i due ingredienti, mescolate e applicate sul viso con un pennello e lasciate in posa per 10 minuti. Rimuovere la maschera con acqua tiepida. Ripetere l’applicazione una volta alla settimana.
Purtroppo le api sono oggi in forte diminuzione. Difenderle è un nostro dovere, perché la loro estinzione avrebbe effetti devastanti nella produzione alimentare.
Articolo di Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche.
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
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Alcuni dei decori natalizi che ci circondano in questi giorni nascondono dentro di sé leggende e tradizioni erboristiche inaspettate.
L’agrifoglio
Ilex aquifolium L., noto anche come alloro spinoso o pungitopo maggiore, è uno di questi.
È una pianta officinale, parente stretta del matè sudamericano, che nulla ha da spartire con la pianta che chiamiamo pungitopo, il Ruscus aculeatus L. Ciò che inganna probabilmente sono le bacche rosse e le foglie pungenti, ma in realtà hanno in comune solo l’usanza di essere appese per proteggere con le loro spine la dispensa dei nostri antenati.
La storia
Anticamente, le sue foglie erano usate in erboristeria per le sue proprietà diaforetiche, espettoranti e febbrifughe. Le sue bacche, invece (velenose), erano usate per le proprietà emetiche e purganti.
Holly per gli Anglosassoni è quel cespuglio dalle foglie verdi, pungenti, lucide e coriacee, striate di bianco sui bordi, dalle bacche dal colore rosso intenso, da sempre simbolo del Natale. Anzi, anche dei riti legati al Solstizio d’Inverno della cultura celtica ancor prima che del Natale. Primo perché resiste ai climi freddi e fruttifica nel periodo di quiescenza delle altre piante, simboleggiando la rinascita e la prosperità; secondo perché in Irlanda era l’unico addobbo che le famiglie più povere potevano permettersi.
Le leggende dicono che i Druidi, antichi sacerdoti per i Celti, avessero un forte legame con l’agrifoglio, simbolo di vita insieme all’edera e al vischio, in quanto ritenevano che fosse in grado di ammansire gli animali più feroci, motivo per cui ne portavano sempre con sé un bastone o una lancia e che proteggesse da eventi ed energie negative.
L’agrifoglio, tra l’altro, era il simbolo del loro alfabeto oghamico, lingua con cui erano soliti lanciare incantesimi. Questa leggenda è giunta sino a noi anche attraverso le storie di Harry Potter, il famoso maghetto creato dalla penna di J. K. Rowling, la cui prima bacchetta magica era proprio di agrifoglio.
Gli Etruschi la consideravano pianta da cui tenersi lontani, perché identificava un’area sacra compresa tra la città abitata e l’inizio del bosco; in realtà, oggi sappiamo che questo è l’habitat spontaneo dell’agrifoglio e che il loro timore probabilmente era legato alla tossicità delle bacche.
In Italia
L’usanza di usare Holly come decorazione è giunta sino a noi grazie ai Romani che conquistarono la Bretagna; poi, la nascita e diffusione del Cristianesimo ha modificato i miti che l’agrifoglio porta con sé, tanto che oggi non li ricordiamo quasi più e molti di noi le ignorano.
Anche l’uso dell’agrifoglio in ambito erboristico è quasi del tutto decaduto. Trova applicazione solo come rimedio floriterapico.
Cosa ci resta? Solo il suo ruolo ornamentale.
Impariamo a guardare la natura con altri occhi, ha delle storie bellissime da raccontarci.
Vi auguro Buon Natale.
Articolo di Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche.
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Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S
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