Idee per una vita più eco – compatibile

La strada di Alice

Ragazze mie, se siete qui credo ci sia una cosa che, almeno in parte, ci accomuna. Per quale motivo parliamo di INCI, siliconi, PEG e flaconi riciclabili? Perché siamo stufe di inquinamento, cieli grigi, pesci con lo stomaco pieno di plastica ed aria fetida. Il problema è, neanche a dirlo, enorme e non basterà certo una cremina per il viso a risolverlo, non illudiamoci. Riguarda la globalizzazione, lo scontro tra economie, la sostenibilità della vita su questo pianeta, lo sviluppo energetico e tanti macro problemi che a pensarci ci si sente schiacciati ed inermi, ma… è proprio così?

Idee per una vita più eco - compatibile

Io penso…

…intanto, che il mare è fatto da tante gocce e che ognuna di queste, essendo essa stessa mare, può fare qualcosa. In questi anni di ricerca nel mondo bio, ho scoperto che provare a fare quanto più bene possibile (o quanto meno male, almeno!) al pianeta che ci ospita ha dei vantaggi non da poco, come un risparmio economico importante, ed una migliore qualità della nostra pelle, dei nostri capelli e del nostro stile di vita. Inquinare meno, insomma, vi fa belle e ricche. Non ci credete? Provo un po’ ad elencarvi alcune delle buone abitudini che ho preso durante questo mio percorso.

Idee per una vita più eco – compatibile: cosmesi

Questo è il punto di partenza di molte di noi. Vuoi perché incuriosite dalla giusta pubblicità, vuoi perché abbiamo ascoltato il giusto consiglio, ma tutte siamo partite da lì. Ma non è tutto bio quello che luccica, e la differenza possiamo farla anche noi con le nostre scelte.

Ecco le mie linee giuda

1- No alle scorte!

Se scegliamo dei prodotti davvero naturali le loro formulazioni avranno dei conservanti limitati al tempo del PAO! Tutto ciò che non usiamo diventa spazzatura e, a meno che non abbiate almeno tre facce, vi conviene comporre con cura le vostre routine senza comprare più del necessario, o molto di ciò che comprate finirà nella spazzatura. I prodotti naturali, poi, non sono universali. Se fate un errore e quel tonico proprio non lo sopportate più non abbandonatelo ma scambiatelo, o riutilizzatelo in altri modi.

2- Si alle king size

SI ai prodotti concentrati ed al km0. La plastica delle confezioni inquina, che sia riciclabile, riciclata, in vetro o in monodose. Trasportare dei flaconi piccoli inquina. Scegliere prodotti provenienti da oltreoceano facendoli viaggiare per il pianeta inquina. Trovate il vostro prodotto del cuore, quindi, e preferite sempre le full size! Avete bisogno di portarli in giro? Bene, travasate. E godetevi i soldi risparmiati perché GRANDE costa MENO.

3- Usate i campioncini

Molte ne fanno scorte in vista di chissà quale carestia o impellente bisogno, ma quelle bustine di alluminio o carta, tutte colorate, inquinano e costano, anche se a voi arrivano gratis (e guai se qualche negozio ve ne offre meno di 200!). Utili per farsi un’idea di consistenza, profumo, resa, sono una buona guida per evitare acquisti sbagliati e, anche in questo caso, risparmiare.

4- Scelta dell’azienda

Comprare eco-bio non vuol dire solo consumare, ma scegliere con consapevolezza ciò che ci stiamo portando a casa. Fate attenzione non solo agli ingredienti, ma anche al packaging, ai canali di vendita, alle scelte che fa il vostro brand del cuore in tema di marketing, alla sua storia, e non mancate di far sentire la vostra voce, sempre in maniera educata e costruttiva, s’intende.

Idee per una vita più eco – compatibile: detersivi

Una volta scelto il bio per la nostra skincare, e il makeup, comincerete a scoprire un mondo. La strada è lunghissima e passa per l’alimentazione ed il consumo consapevole (nessuno ha bisogno di 15 paia di scarpe!), per la decrescita e per le filiere di consumo etico, abbracciando tante realtà a volte un po’ difficili da seguire e che comportano rinunce a cui non tutti siamo disposti, vuoi perché troppo costose o perché ci portano via tanto tempo.

Io vi dico di guardare alle cose che già usate per iniziarle a sostituire. Per esempio,tutti puliamo casa, giusto? Ecco, scegliete dei detersivi “diversi”. Non vi costa nulla, e, sarò ripetitiva, vi fa risparmiare non solo soldi, questa volta, ma anche tempo. Vi ho già parlato di Bluaria mesi fa, tanti ne ho provati di prodotti per la pulizia della casa quindi: credetemi!

Di alternative valide ce ne sono tantissime e nulla hanno da invidiare ai classici flaconi che troviamo da anni nelle nostre case.

Idee per una vita più eco - compatibile

Oggi voglio consigliarvi la linea di Greenatural: reperibile, efficace ed economica. Ma costa di più del mio detersivo abituale, direte! Sciocchi! Sono concentrati! Vi basta un solo spruzzo, ed il calcare dimenticherete cos’è!

Idee per una vita più eco-compatibile: no waste

La mia filosofia preferita perché qui si risparmia davvero! Abbandonate il più possibile l’usa e getta, o meglio, l’usa, getta, ricompra, riproduci, smaltisci, ricicla, ritrasforma, e così per sempre!

Cominciamo con una cosa “semplice” che, mi perdonino i maschietti, serve solo a noi donne! Ci pensate a quanti assorbenti utilizziamo durante tutta la nostra vita? Online trovate tantissimi articoli che si sono divertiti a fare due conti, e si calcola che ogni donna spenda non meno di 2500 euro.

E come saranno fatti per darci la cellulosa super bianca, e lo strato impermeabile, e l’applicatore e le ali? Insieme, però, a dermatiti, eritemi, infezioni, scomodità e fastidi ben più gravi? Basta, non parliamone più e compratevi una coppetta. Il costo di 2 mesi di mestruazioni, e state a posto per anni. Il discorso sarebbe, in realtà, ben più lungo (se volete lo affronteremo parlando solo di lei in un articolo dedicato, perché a me ha cambiato la vita in maniera incredibile!) ma, sempre semplice, più di quanto immaginate!

Idee per una vita più eco - compatibile

Secondo passo, tutto ciò che usiamo per la nostra detersione

“Cosa???” direte voi.

Cominciamo: Ci si sveglia la mattina, caffè (abbasso le capsule, ma non apriamo troppi discorsi) e poi… via a lavarci i denti! Quello spazzolino, che ogni 3 mesi cambiamo, deve essere per forza di plastica? No! E le orecchie? Cosa ci state infilando dentro? Ditegli addio, e provate un bastoncino di legno, l’Oriculi, semplice, igienico e… soddisfacente. Ed il tonico? Lo volete sul viso, con quello che costa, o ben imbevuto da un dischetto? Su, una spruzzata, o diretta sul viso o sul palmo delle mani e via… ed il tonico vi sembrerà infinito!

Lo sentite il rumore dei soldi che state risparmiando?

E per struccarsi? Io ho adorato i panetti di Human&Kind, e la prima volta che li ho presi non potevo crederci al fatto che dopo mesi ancora fossero utilizzabili e che, una volta dismessi, potessi utilizzarli per le pulizie in casa. Li compri e non ti serve altro. Ma poi sono arrivate loro, le spugne di mare di Cose della Natura ed allora non sono più tornata indietro. Ne ho due, una per il viso ed una più delicata per gli occhi, e resistono a qualsiasi cosa: maschere in argilla, makeup delle feste, matita occhi nera. Rimuovono tutto con infinita delicatezza e tornano sempre nuove.

Idee per una vita più eco - compatibile

In casa mia, poi, si fa largo uso di sapone, sia per detergere le mani che come shampoo solidi. Piccoli, compatti, funzionali, con una durata lunghissima e… addio a flaconi e flaconcini! Non sono molte le aziende valide che ne producono, io vi consiglio, per esempio, Lamazuna per gli shampoo, che ha in gamma altri prodotti solidi con la stessa filosofia, ma spero proprio che si affaccino presto altre realtà simili, con prodotti efficaci, formulati rispettando l’ambiente e non solo profumati e coloratissimi. Di saponi, invece, ce ne sono di validissimi prodotti da molte aziende.

E i refill?  Ovvero, le ricariche? Ci sono tante aziende che stanno iniziando a produrne, anche nel campo della cosmesi decorativa e, neanche a dirlo, vi fanno risparmiare confezione e soldi.

Ma non è finita qui!

Io ogni giorno scopro dei nuovi modi per tentare di ridurre l’impatto negativo che ho su questo pianeta. Come le tazze e le borracce per portarsi dietro bevande o acqua o da riempire alla prima fontana che ci capita, perché in questo paese abbiamo l’enorme fortuna di avere acqua potabile quasi ovunque, e… addio bottiglie a 2€ nei chioschetti di Roma. Io risparmio per il gelato.

I tovaglioli di stoffa, poi, un’altra piccola rivoluzione green che guarda al passato, oppure gli elettrodomestici più efficienti, o dei semplici riduttori di flusso ai rubinetti, e tante altre piccole cose che, sono sicura, anche voi fate, o a cui state pensando.

Come vedete il cammino è lungo, ma è fatto di tanti piccoli passi, e se non si comincia a camminare mai si giungerà ad una meta perché, come diceva Kerouac

l’importante è andare

Scambiamoci consigli, portiamo avanti questo piccolo cambiamento, sperando che arrivi presto il tempo in cui diremo addio alla plastica ed allo spreco e guardandoci indietro ci diremo: “Ma davvero era così difficile?”.

Articolo scritto da Alice Haendel

“Questo articolo è stato selezionato da Twinkl tra le migliori risorse per uno stile di vita eco-sostenibile, trovi più informazioni su Twinkl Sustainability Week.”

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Ciao ragazze! Vi ricordate dell’evento La Saponaria al quale avevo partecipato quest’estate? Se ve lo siete perse, eccolo.

Sbirulina

E’ stato proprio qui che ho conosciuto Valentina e Anna, organizzatrici della serata.

Tra una chiacchiera e l’altra, mi hanno raccontato della loro creatura: “Sbirulina”, un piccolo angolo di paradiso nel centro storico di Morciano di Romagna (RN).

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Ho deciso di parlarvene perché Sbirulina non è un negozio come tanti altri. Entrando si ha la sensazione di andare a trovare un’amica a casa. Qui l’accoglienza viene prima di tutto: c’è un salottino, c’è l’area giochi per i bimbi, è presente addirittura un’area privé pensata per le neo mamme.

Lo definirei un moderno concept store che offre diversi prodotti ma anche servizi.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Ma lasciamo la parola alle “sbiruline” che sapranno sicuramente rendere l’idea meglio di me!

Come è nata Sbirulina? 

Sbirulina è nata dal progetto pilota I like Shopping Rimini, creato su Facebook per proporre alle donne e mamme di Rimini e dintorni soluzioni smart per rendere più semplice e divertente la quotidianità di tutta la famiglia.

Da quanto tempo esiste questa attività?

E’ nata il 4 Novembre 2017 ed ha appena compiuto il suo primo anno di vita.

Avete incontrato delle difficoltà?

Sbirulina più che un negozio è un salotto e propone una modalità di acquisto diversa da quella a cui siamo abituate a vivere. Inizialmente, come tutte le novità, il nostro store ha generato sia curiosità che un po’ di  comprensibile diffidenza.

Come mai avete scelto questo nome?

Cercavamo un parola che spiegasse il mondo chiuso dentro di noi. Anna ed io siamo due allegre compagne di avventure, ci piace scherzare e vivere la vita con un pizzico di follia. Siamo due “sbiruline” insomma, che altro dire…

Quali prodotti è possibile trovare da voi?

Siamo sempre alla ricerca di novità eco-friendly. Le nostre proposte sono pensate per tutti da 0 a 100 anni. Per ogni momento della giornata c’è qualcosa da acquistare, che non trovi nella grande distribuzione. Abbigliamento in cotone organico, calzature, borse ed accessori, prodotti per la cura della persona, supporti pensati per il babywearing, makeup, gioielli, oggettistica, libri, giocattoli, detergenti per la pulizia degli ambienti e tante idee regalo.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

In campo cosmetico quali brand trattate?

Abbiamo cercato con tanta cura delle realtà che soddisfacessero i nostri criteri di selezione, ad oggi ne abbiamo individuate 3:

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Queste tre aziende ci sono piaciute per la filiera etica che le contraddistingue: certificazioni ed utilizzo di materie prime organiche in primis. Nessuna di queste ha testato i propri prodotti sugli animali, il makeup è vegano, senza glutine e privo di nichel, ad esempio, ed ha una tenuta superiore a molti cosmetici in commercio.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Cosa vi contraddistingue?

In realtà non abbiamo inventato nulla, ma abbiamo scelto di dare valore ad un tipo di maternità ad alto contatto e soluzioni che già le nostre nonne adottavano per prendersi cura della famiglia e della casa. Sosteniamo chi, come noi, sceglie di tornare un po’ alle origini ed alla naturalità delle cose. I tempi sono cambiati ed a modificarsi non sono le abitudini ed i modi di fare, ma è il “come fare” che è variato. Per esempio: mia nonna portava in spalle mia mamma legandola con un telo qualsiasi, oggi il babywearing ci propone supporti ergonomici per fare altrettanto, solo in maniera più comoda, veloce e sicura. Ancora oggi, però, smacchiare i calzini mettendoli a bagno in acqua fredda e percarbonato è la scelta migliore!

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Oltre ai prodotti, cosa offre Sbirulina?

Sbirulina è anche un baby pit stop: al suo interno le mamme possono trovare un’area attrezzata al cambio pannolino ed un angolo riservato dove allattare in tutta comodità e tranquillità. Come in un vero salotto di casa, è possibile accedere ad un piccolo spazio ristoro dove sono disponibili caffè, tisane e bevande.

Inoltre Sbirulina è incontri, laboratori creativi e letture animate. Dai professionisti provenienti dal mondo della puericultura a visagisti e consulenti del benessere, abbiamo pensato ad incontri che accolgano le esigenze di tutta la famiglia.

Avete altri progetti per Sbirulina?

Gli obiettivi da raggiungere sono davvero tanti: se possiamo sognare in grande, ci immaginiamo un franchising Sbirulina che porti in giro per l’Italia, e non solo, la nostra visione di vivere l’esperienza dello shopping da un punto di vista molto più empatico ed umano.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Avete mai pensato di aprire uno shop on line?

Presto approderemo anche sul web con uno store dove poter acquistare le nostre proposte.

Una frase che vi rappresenta

To infinity and beyond. Io ed Anna ce la ripetiamo sempre perché solo chi punta alla luna può raggiungere le stelle.

Un messaggio che volete lanciare

Ci vuole coraggio per perseguire i propri sogni, ma che grande soddisfazione è costruire, un mattoncino alla volta, con pazienza, costanza e passione, la strada che conduce alla meta. A testa bassa e via andare.

LBSN intervista Sbirulina, il concept store delle novità eco-friendly

Se avete l’occasione di passare da queste parti e volete andare a trovare Valentina e Anna, trovate il loro negozio qui:

SBIRULINA

Via Fratti, 9 – 47833

Morciano di Romagna (RN) 

tel. 0541-1837490

sito: www.sbirulina.com

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/sbirulinastore

Intervista fatta da Christy Effe

HOW TO, ovvero COME FARE A…

Già il titolo potrebbe sembrare abbastanza supponente e presuntuoso, ma in realtà quella dell’ “How to” è diventata una vera corrente dalla quale non si riesce a uscire.

Tutti pare sappiano il modo giusto di farti fare qualcosa, raggiungere un obiettivo o cessare un’abitudine.

Libri su libri di persone che, con titolo o meno, si mettono in cattedra e punto per punto ti danno delle direttive di vita e di comportamento.

Ebbene, sappiate che io sono quanto di più lontano ci possa essere da queste persone, ma nella vita ci vuole rigore, forza di volontà, dedizione e, se si vuol davvero cambiare strada o semplicemente direzione, bisogna farsi un fondoschiena a capanna.

Pertanto conviene semplificare e dividere in punti, il percorso da seguire.

1° punto: la spesa.

2° punto: lo shopping.

3° punto: la cosmesi.

4° punto: la gestione della casa.

5° punto: I regali e gli extra.

How to… Come fare

Come fare? Conviene sempre mettere tutto per scritto, quindi dotatevi di un bel planning da riempire e consultare per avere il quadro generale della situazione e il suo evolversi. Vendono dei libretti già pronti da compilare che si chiamano Kakebo (si pronuncia kakeibo), dal giapponese letteralmente “il libro dei conti di casa”, ma potete tranquillamente crearne uno voi del tutto casalingo.

HOW TO, ovvero COME FARE A…

Partendo dalla spesa

Come fare? Vi consiglio di non andare mai al supermercato a stomaco vuoto: la fame vi farà sorgere delle esigenze superflue che in realtà non avete. Partite da casa sempre con una lista scritta, suddivisa in base al percorso del vostro supermercato, ad esempio: frutta e verdura, surgelati e formaggi, bibite, carne e così via.

Prendete un cestino anziché un carrello (a meno che non dobbiate trasportare acqua o cose ingombranti) se si tratta del “prendo solo due cosette”, o le cosette potrebbero facilmente trasformarsi nell’approvvigionamento per un esercito.

Non fate troppe scorte di prodotti facilmente deperibili e ricordatevi che da noi non ci sono guerre in corso e neppure coprifuochi.

Pensate già a come riutilizzerete le cose che vi avanzano, io lo faccio spesso e, credetemi, risolve. Se la sera cucinate il brodo, tenetene un po’ per fare un risotto l’indomani o per tirare il sugo di un arrosto. Avete scelto il risotto? Buttatene un po’ di più e aggiungete due patate e del formaggio per fare un gustoso sformato la sera.

E così via. E’ semplice, divertente e vedrete che alla fine i rimasugli di cibo nel frigo saranno solo un ricordo.

Passando allo shopping

Come fare? Basandomi sempre sulla mia esperienza personale, vi posso consigliare un piccolo e semplice trucchetto che, però, vi assicuro funziona. Potete applicarlo ad ogni settore. Si basa sul senso di “affezione” che sviluppiamo per gli oggetti.

Se vi sentite indecise se acquistare una determinata cosa oppure no, prendetela tra le mani e continuate il giro per il negozio portandola con voi. Va bene anche nel carrello, ma tenerla a stretto contatto sarà ancora meglio. Girate tranquille per i vostri dieci minuti e poi tornate nello stesso posto in cui l’avete presa per riporla. Che sensazione provate? Se l’idea di lasciarla e di sapere che qualcun altro potrebbe prenderla vi crea un fastidio misto a malessere, il meccanismo di affezione si è già innescato.

Diversamente vi sarete liberati di una cosa inutile prima che sia troppo tardi. Magari, poi, durante il giro in negozio qualcos’altro potrebbe attirare la vostra attenzione e potreste dare il via ad una critica comparazione, scegliendo l’oggetto migliore. Forse qualche commessa vi prenderà per pazza, ma noi siamo qui per risparmiare, mica per pettinare le bambole!

E arriviamo alla cosmesi

Come fare? Diciamoci la verità: chi di noi non ha mai pensato almeno una volta di aver accumulato troppi prodotti e di non poter riuscire a smaltirli in una sola vita?

Bene, vedo mani alzate fin da qui.

Sappiamo bene che la moda e il consumismo ci portano spesso a fare acquisti compulsivi, o che quel piccolo gloss-cipria-ombretto sono delle gratificazioni che ci concediamo.

Ma fermiamoci a riflettere.

Abbiamo davvero bisogno di avere ventordici sfumature di borgogna? Sul serio non possiamo fare a meno della cipria mat, di quella super mat, di quell’altra mat che più mat non si può?

Iniziamo con non creare doppioni. Organizziamo i nostri trucchi in modo da averli spesso sott’occhio e in modo ordinato. Imponiamoci di utilizzare un prodotto per almeno 3 giorni di seguito e poi facciamo ruotare sotto e prendiamo il successivo. Questo senza andare a discapito dell’estro del momento, ovvio, ma una piccola auto-disciplina ci aiuterà a non far finire nel dimenticatoio prodotti che magari solo una settimana prima erano “wow”.

Regaliamo ciò che non usiamo e che abbiamo ancora in *buone condizioni, faremo di sicuro felice qualche amica!

Il “decluttering”, un termine ormai molto in voga, consiste proprio nel liberarsi del superfluo, attività che fa benissimo anche a livello mentale, a patto che non sia una scusa per partire di nuovo alla carica con altro shopping! 😄

*Vi consiglio di annotare sempre le aperture dei vari cosmetici in un notes per evitare figuracce o l’insorgere di allergie e di non dare via mascara e gloss che sono impossibili da sterilizzare, ma piuttosto trovare degli usi alternativi.

Per quanto riguarda la gestione della casa

Come fare? Si trovano su internet millemila idee su come rinnovare un salotto, creare decori fai da te, dare nuova vita a vecchi mobili, fare bomboniere e così via.

Tutto con due soldi, un pizzico di creatività e tanto divertimento.

Per iniziare potete consultare questi siti:

www.greenme.it

www.tuttogreen.it

www.ideegreen.it

Esistono anche riviste specializzate che potete trovare periodicamente in edicola e che offrono spesso spunti interessanti.

Imparare queste semplici tecniche vi farà risparmiare sicuramente moltissimo, ma vi farà fare anche un figurone in occasione di feste e compleanni, perché l’handmade è sempre apprezzato.

Arrivando all’ultimo punto, ovvero gli extra, sono la nota dolente per molti.

Sono quei soldi che sembrano diventare fluidi e mancanti di materia tanto escono velocemente dalle nostre tasche!

Come fare? Purtroppo sulle spese impreviste e improrogabili poco ci possiamo fare, ma su cose come: cinema, libri e ristoranti possiamo osservare delle accortezze.

Ci sono giorni nei quali andare al cinema costa meno, magari facciamo prima una piccola ricerca in zona.

Se amate la lettura potete creare un gruppo di scambio con qualche vostro amico o conoscente, oppure iscrivervi a qualche gruppo social di lettori accaniti come voi. In ogni località, poi, si organizzano incontri di bookcrossing (tradotto dall’inglese: passaggio di libri). Vi lascio questo link dove potrete verificare gli appuntamenti periodici nelle varie città.

http://www.bookcrossing-italy.com/

Per quanto riguarda pizzerie e ristoranti, ci sono diverse applicazioni che forniscono coupon e sconti, coccolando allo stesso tempo pancia e portafoglio. I tagli al conto, al momento del pagamento, possono essere davvero molto alti, da un 20% a un 40% circa. Anche in questo caso vi posto un link che reputo molto interessante e del quale vi posso garantire la serietà.

www.thefork.it

Per finire ci tengo a dirvi perché ho scritto un articolo sul risparmio.

Risparmiare mi sembra la cosa più eco di tutte: non sprecare, fare un utilizzo consapevole di cose e prodotti, riparare dove si può, riciclare e regalare. Non  facciamoci travolgere da moda e consumismo sfrenato, decidiamo con senso critico e con la nostra testa.

Sempre.

Articolo scritto da Ary LaCimpinessa

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LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

La scorsa volta vi abbiamo portato in una bioprofumetra di Torino, questa volta andiamo a Roma, a Tivoli per la precisione, a scoprire Alterego Bio.

Venite con noi!

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Ed eccoci finalmente tranquille a fare due chiacchiere! Siamo proprio curiose di sapere qualcosa in più sul tuo fantastico negozio e su come è nata la tua attività.

Partiamo dal nome: come mai hai pensato di chiamarlo proprio “Alterego bio”?

GIULIA: Il nome è stato scelto insieme ad un paio di amici, soprattutto uno, che è il mio migliore amico, si chiama Michele e fa anche il grafico, per cui mi ha dato una mano anche sotto questo punto di vista. E’ stato divertente pensare alle varie opzioni durante allegre serate in compagnia e la scelta è ricaduta su “Alterego bio” perché ci sembrava il nome maggiormente in grado di rispecchiare quello che volevo trasmettere. Bisogna pensare, oltre alla propria bellezza e al proprio benessere, anche a quello della natura in generale, perché queste due realtà sono strettamente legate.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Il tuo negozio è davvero una piccola bomboniera, curatissimo in ogni dettaglio. Hai fatto tutto da sola?

GIULIA: Sì, ho fatto tutto da sola. Le decorazioni, però, le ha curate mio padre, che è in pensione e per me è un mito assoluto. E’ il mio punto di riferimento ed è stato lui a trasmettermi il rispetto e l’amore per la natura e per gli animali. Mi ha sempre detto che ciò di cui ti prendi cura in qualche modo ti ricarica, ed è vero!

Ci racconti anche un po’ di te e di quali sono state le tue esperienze prima di aprire questo shop?

GIULIA: Le prime esperienze lavorative sono state differenti in modo incredibile rispetto a quello che faccio ora. Ho lavorato in bar e ristoranti, anche all’estero, infatti per un periodo ho vissuto in Scozia. In realtà mi sono sempre fatta i cosmetici in casa. L’autoproduzione era un mio hobby, e da qui, col tempo, ho maturato l’idea di trasformare questa passione in  un vero e proprio lavoro.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Da quanto tempo hai avviato questa attività e quali sono stati i primi problemi che hai incontrato e che non ti aspettavi?

GIULIA: Il negozio è aperto ormai da un anno e mezzo e posso dire che i primi grandi problemi li sto vivendo adesso. Essendo iniziato tutto quasi come un gioco ho voluto trasmettere da subito a chiunque entrasse il mio entusiasmo e ad oggi posso dire che questo posto è diventato un po’ “la casa di tutti”. I miei clienti spesso passano anche solo per salutarmi: si è venuto a creare un vero rapporto di fiducia e amicizia. Ed è bellissimo.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Quello che adesso sto accusando è la sensazione di dover fare ancora qualcosa. Il negozio è sempre “in divenire” e anche se ormai può dirsi avviato e con una clientela fissa bisogna che sia sempre in condizioni ottimali perché porti soddisfazioni. Sto vivendo un po’ un conflitto interiore perché pur amando questo posto mi rendo conto che il negozio è situato in un’area della città poco attiva, dove manca quasi totalmente la voglia di crescere.

Quante marche hai inserito a catalogo? Conti di aggiungere nuove referenze?

GIULIA: Moltissime e tante ce ne sarebbero da aggiungere.

All’inizio ho effettuato la scelta basandomi solo sul mio istinto e la mia esperienza, cercando online. Mi fa sorridere il fatto di aver inserito per prime marche molto famose e conosciute sui social, ma di averlo fatto in maniera assolutamente ingenua e svincolata da qualsiasi moda del momento.

Ho tenuto molto conto anche delle varie filosofie che le aziende sostenevano. Una delle mie più grandi soddisfazioni è quella di poter far toccare con mano alle mie clienti quello che di solito possono vedere solo online. Col tempo ho affinato la mia ricerca fino a far emergere realtà più piccole e sicuramente meno conosciute, che potessero, però, essere considerate una valida alternativa di qualità. Sostenere le piccole realtà è qualcosa che mi gratifica molto.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Quali sono le marche che hai inserito anche nella tua skincare quotidiana?

GIULIA: Le marche che ho inserito, da quando ho aperto a ora, sono state periodicamente tutte, non c’è un prodotto che non abbai provato. Compresi i prodotti da uomo per la rasatura utilizzandoli sulle gambe. Conosco tutto e di ogni prodotto posso dirvi texture, profumazione etc. Tornando a me direi che non posso più fare a meno delle acque micellari di Alkemilla e di Gyada, gli shampoo de LaSaponaria sono incredibili, anche solo per il profumo, e per la skincare consiglierei a tutte i prodotti Beonme, che ritengo favolosi.

Inserisci i brand in base ad una tua precisa scelta o segui le richieste dei clienti?

GIULIA: La scelta viene dettata dalla mia curiosità, dal mio istinto, dal mio gusto estetico e dal desiderio di ampliare sempre più l’offerta al pubblico. Naturalmente anche i suggerimenti delle mie clienti contano molto…

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Che  tipologia di clienti entra nel tuo negozio? Chiedono consigli o arrivano già con le idee chiare?

GIULIA: La tipologia di persone che entra è veramente ampia: dalla ragazza di 15 anni alla signora di 70, compresi gli uomini che vogliono fare un regalo alle proprie mogli e fidanzate. La soddisfazione di avere una soluzione per ciascuno di loro è enorme. Poi le donne sono ormai super informate e molto esigenti. Mi piace comunque spiegare a tutti i prodotti che stanno acquistando e fare una piccola “consulenza”. Desidero che ciascuno esca dal negozio con le giuste informazioni.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Partecipi anche a qualche fiera locale?

GIULIA: Sì, perché secondo me è importantissimo far conoscere i prodotti che offri ad un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

(N.d.r. Nel frattempo Giulia si interrompe per salutare una cliente che è appena entrata in negozio e lo fa realmente con un calore e un trasporto che ti fa venire già voglia di abbracciarla!)

Gestire un negozio deve essere un lavoro immane, hai qualcuno che ti aiuta? Come organizzi il tuo lavoro?

GIULIA: La gestione di un negozio è una cosa difficile, ci sono giornate pienissime e giornate completamente vuote. E’ un’altalena di emozioni.

Quando hai un negozio è un po’ come se fosse la tua seconda casa (a volte anche la prima!), non esistono ferie, sei costantemente attaccato a ciò che stai facendo, è una tua creatura e non la vorresti mai lasciare.

LBSN InBioprofumeria: Alterego Bio

Come ho già accennato, sono fortunata perché ho un papà meraviglioso, ma tutta la mia famiglia mi sostiene e mi aiuta, compresa mia sorella che da diverso tempo abita in Spagna ed è la mia fan numero 1.

Ho anche un compagno molto comprensivo e nei momenti più difficili sa essere una preziosa  spalla. Sta entrando nel mio mondo piano piano, perché lui si occupa di tutt’altro, ma non abbiamo fretta, le cose si fanno un passo alla volta.

… Aggiungo io una domanda che non mi hai ancora fatto, ma alla quale vorrei rispondere.

Quali sono i tuoi progetti più imminenti?

Il progetto più imminente è quello di cambiare negozio e spero di farlo per ottobre -novembre, o comunque prima di Natale. E’ vero che questo è il mio Paradiso, ma il Paradiso alla fine è dove tu stai davvero bene.

Benissimo, Giulia, spero che questa chiacchierata sia piaciuta a te quanto a me e quanto piacerà di sicuro ai nostri lettori e alle nostre lettrici. Ti ringrazio del tuo tempo.

GIULIA: Mi è piaciuta moltissimo e sono io che vi ringrazio. Ah, naturalmente mi auguro possiate venirmi a trovare presto, vi aspetto tutte!

 

Se volete andare a trovare Giulia nel suo negozio ecco i riferimenti:

ALTEREGO BIO, Via Colsereno 104, Tivoli (RM)

tel. 333 537 9499

sito: www.alteregobioboutique.it

Potete anche seguirla sulla pagina FB: www.facebook.com/alteregobioboutique

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Il viaggio

Qualche anno fa fu trasmesso in tv un programma in cui due V.I.P. affrontavano insieme il viaggio in auto da Roma a Milano.

Lo ricordate?

Erano famosi, ma al tempo stesso perfetti estranei tra di loro. Alcuni non si erano mai incontrati e quel viaggio rappresentava l’occasione per conoscersi.

Oggi quel viaggio lo farei volentieri con una donna in cui sono “inciampata” qualche anno fa… Ricercando informazioni su internet per una piccola tesina universitaria, ho letto l’annuncio dell’avvio imminente di un corso professionale gratuito a cui potevamo accedere anche noi studenti. Andammo al corso in 17 studentesse, a Roma, e da qui è nata un’amicizia, bella, fatta di chiacchierate, condivisione di libri, passione per le piante e la cosmesi.

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Oggi vi presento in questa intervista Muriel

Per noi erboristi è l’anima di Fitomedical, il rappresentante che tutti i commercianti sognano, nonché gestore della loro pagina Facebook, che vi consiglio di visitare… ne rimarrete affascinati!

Prendetevi del tempo, sedetevi comode e preparatevi a viaggiare con Muriel!

Ambra: Muriel, ti avevo promesso (o minacciato?) di farti l’intervista!
Noi chiacchieriamo spesso, so che sei francese, sì, ma dove sei nata?

Muriel: Allora, sono nata a Strasburgo, nella verde Alsazia vicino alla Germania. Terra di guerre e di frontiera, verdeggiante e ospitale, dove iniziò il maggio ’68 la facoltà di medicina, peraltro. Le migliori università di farmacia e medicina stanno lì oltretutto e gli studi sono rigorosissimi ed efficaci.

La mia vita, poi, mi portò a vivere dal nord al sud dell’emisfero, nel senso di Berlino est e ovest, e passare molto tempo alla isola Réunion dove ho famiglia e dove da adulta collaboravo con il giardino botanico alla creazione annuale del giardino dei semplici, il quale andava ogni anno reinventato, visti i cicloni devastatori che passano sopra l’isola.

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel] 

Ambra: Ecco, infatti più di qualche volta mi hai raccontato di essere vissuta a Réunion…

Muriel: Ho lavorato lì per anni, con i distillatori di oli essenziali… Dalla raccolta, alla produzione e vendita delle materie prime ai maestri profumieri francesi, che arrivavano a 2500 metri dal mare, dove si trovano le distillerie, per l’acquisto di vetyver, vaniglia, frangipane, eucalipto, cannella, ylang ylang e tante altre piante che crescono rigogliose in quell’universo. Calcola che molti anni fa gli oli essenziali erano destinati essenzialmente alla produzione di profumi e alimenti e poco alla fitoterapia. I guadagni per i piccoli produttori erano minimi, ma per i distributori furono allora immensi, in quanto non esisteva internet o collaborazioni tra Europa e territori oltremare e così ci furono, per molte aziende acquirenti, guadagni veramente copiosi, dove dalla materia prima prodotta alla vendita finale si accumulavano diversi zeri.

Ora è tutto regolamentato, ma allora si lavorava su alambicchi molto spartani e in mezzo a terra e fanghi… Conservo ancora ora diversi oli essenziali purissimi prodotti da me con etichetta personalizzata da noi, che sono ancora perfetti e molto resinosi…

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Finita la produzione ci armavamo di coltellini per lavorare il bambù ed intagliarlo… Cosa molto gradita ai turisti che ne andavano ghiotti. Perché è vero, ora esistono fior di diffusori più o meno elaborati, ma direi che l’uso del semplice bambù, dove poggiare le preziose gocce, è decisamente fantastico. Come se il bambù rilasciasse la fragranza in modo naturale senza l’ausilio di elettricità o diffusione artificiale. Basta in realtà raccogliere le canne, tagliarle fresche e intagliarlo subito prima che secchi e poi fare essiccare il tutto al sole. Ricaricare quando si vuole il diffusore portatile poggiando diverse gocce sul bambù essiccato. Ti faccio vedere delle foto così puoi capire.

E’ in quel mondo che ho consolidato la mia passione. Ma calcola che già da piccola ero circondata da aromi ed odori perché vivevo vicina al Laboratoire Valnet, a Strasburgo, e nel naso ho ancora memoria degli odori delle loro produzione. Essenzialmente le fragranze balsamiche che questa antica azienda ancora produce oggi. 

Ambra: Poi sei arrivata qui in Italia. Cosa fai nella vita?

Muriel: Cosa sono? Erborista prima di tutto… E se devo essere onesta presi il diploma italiano di Urbino perché convinta di poter tornare nel mio paese, la Francia, per aprire legalmente un’erboristeria vera con tanto di possibilità di miscelare le piante officinali senza problemi. Visto che il diploma fu cancellato dal governo di Vichy nel ’41 con la firma del generale Pétain. Oltretutto in Francia  è deceduta poche settimane fa l’ultima erborista diplomata: dopo la sua abolizione non fu mai più ripristinata la figura professionale malgrado petizioni e proteste. Eppure nel mio paese quando il popolo protesta di solito ottiene ciò che vuole… Ma qui troppi interessi in gioco non riescono a fare vincere la pur determinata volontà degli “herbalistes”, costretti a definirsi tali in assenza di tutela e legge a loro favore.

Si sono create lo stesso molte scuole per erbalisti, come quella di Lione che però non gli riconosce una valenza legale, e sono nati molti DU (diplômes universitaires) in aromaterapia e fitoterapia per medici e farmacisti. Ma del ripristino della figura erboristica a tutto tondo nulla… anche se malgrado tutto e tutti, i francesi non demordono. Però oggi se ne va, per anzianità, l’ultima erborista ufficiale a possedere il diploma legale di erboristeria…

Ambra: che poi è ciò che si sta per verificare qui in Italia in questo periodo, se verrà approvata la proposta di legge al vaglio del Governo.

Muriel: Penso che gli erboristi in Italia andrebbero tutelati come “patrimonio” del paese proprio perché si tratta di una realtà unica che andrebbe preservata e coccolata. Penso che sia il mestiere, la professione più antica, che ci sia, e che questo paese dovrebbe essere fiero di tutelare sotto la propria ala persone che si sono dedicate a rappresentare questa figura.

Quando arrivai nel vostro paese non erano tanti ma vendevano tutti piante officinali in quantità e ne andavano fieri. Ricordo benissimo un erboristeria di sole tisane a Roma che chiudeva verso il 20 dicembre fino a nuovo anno, perché tanto vendeva soltanto erbe sfuse, e non certo regalistica, ed era inutile essere aperto là dove tutti cercavano regali vari.

Negli anni ho scritto su diverse testate sul valore aggiunto di questa professione ma nessuno mi ha mai ascoltata. 

Ho cercato di fare conoscere il mondo dell’erboristeria attraverso radio, allora in un programma radio Rai, ma soprattutto in televisione, con Geo dove ho lavorato dal 2001 al 2015, sia in diretta ogni settimana i primi anni, per poi fare diversi documentari in giro per l’Italia.

Ambra: Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Muriel: Il mio sogno era quello di sviluppare essenzialmente l’approccio documentaristico perché ci sarebbe molto da dire e molto da comunicare. Purtroppo non mi è stato possibile farlo perché devi trovare canali interessati e oggi non è certo facile proporre prodotti simili mentre produrli da te ha costi altissimi. E probabilmente rimarrà un grande sogno nel cassetto anche se non è detto. 

Lavoro ora per un’azienda di fitoterapia e continuo a fare ricerca personale e stiamo assieme a soci, per creare una associazione per malattie rare… e anche lì la fitoterapia c’entra, specie per le patologie autoimmuni che tanto aumentano e tanto poco sono studiate ancora. Mi colpisce particolarmente l’aumento esponenziale di bambini che si ammalano di queste patologie autoimmuni. Non va bene e bisogna agire e capire l’eziologia di queste forme di malattia molto invalidanti. 

Ho la  fortuna di lavorare con un grande “maestro”, nella figura del dottor Rossi, biologo, che mi dà modo di approfondire e studiare molto, perché qui non si smette mai comunque. Ma la visione del dottor Rossi sulla salutogenesi e sull’omeostasi mi sembrano fondamentali. Per dire che là dove nessuno parlava di permeabilità intestinale e di microbiota lui aveva già prodotto una linea e già insisteva su argomenti di cui oggi tutti parlano, come se fossero loro i pionieri, il che mi fa molto piacere, ma molto “sorridere” se penso agli anni di studi, approfondimenti e ricerca di doc. Rossi.

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Questi ultimi anni, decenni, sono gli anni della ricerca ma anche dei grandi business ed era ovvio che dopo un approccio parecchio aggressivo di diversi farmaci si tornasse a materie prime, principi attivi, maggiormente studiati, ma anche più morbidi ed efficaci . Ed in mezzo ad una giusta e proporzionata ricerca e scoperte fondamentali nel settore, il settore stesso si sia allargato a macchia d’olio, diversificandosi dai supermercati alle farmacie che fino a dieci anni fa si proponevano solo in minima parte alla vendita dei fitoterapici. 

Poi ultima moda ora sono le bioprofumerie che nascono dalla voglia di un mondo ed ambiente migliore dove venga tutelata la cute, la pelle, essendo anche un credo nell’evitare troppi prodotti nocivi per l’ambiente. Anche qui troveremo come era ovvio, aziende veramente pure e coinvolte in un progetto determinato, e i soliti avvoltoi che vedono molto denaro più che un credo. 

Penso anche che le varie spignattatrici siano  una grande risorsa se sono seguite bene e se studiano soprattutto, prima di lanciarsi in prodotti complessi, perché serve la manualità in un mondo incapace oramai di lavorare con le mani e la fantasia… Quindi ben vengano 😀

 

Viaggio intorno alle origini della cosmesi [Intervista a Muriel]

Muriel ha glissato su una domanda: le ho chiesto perché non scrive un libro, ha molto da raccontare…

Il viaggio con Muriel io lo faccio intorno al mondo ogni volta che le parlo. Chissà se dopo questa intervista capirà che non è né inutile né insulsa come mi dice. Che dite, riusciremo a convincerla insieme?

Se questa intervista ha stuzzicato la vostra curiosità e se avete domande da rivolgerle, potete contattarci: saremo il vostro ponte di collegamento.

A presto!

Articolo scritto dalla Dott.ssa Ambra Centra
Laurea in Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche
Vice Coordinatrice Nazionale del Coordinamento Nazionale Erboristi Laureati & Studenti in Tecniche Erboristiche
Iscritta al Registro Nazionale Erboristi Professionisti n° GLT0057S

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Il mio matrimonio green ecosostenibile

Matrimonio green?

Si può!

Io l’ho fatto e vi racconto come, cercando di darvi gli spunti e i consigli che avrei voluto leggere io durante l’organizzazione del mio matrimonio.

Stai già iniziando a pensare al tuo matrimonio, o addirittura ti trovi nel pieno dell’organizzazione? Niente panico! Lo so benissimo che hai tante idee e pure confuse, ma l’unica certezza è: matrimonio green personalizzato.

LA LOCATION E LE DECORAZIONI

Sono partita dalla location per la festa, scegliendo un’antica masseria immersa nel verde, tipica delle campagne pugliesi.
La struttura rurale si prestava all’idea che avevo per i centrotavola: vasetti di piantine aromatiche circondati da profumati pot-pourri realizzati con petali di fiori secchi, erbe essiccate e spezie.
Sparse qua e là, candele profumate in cera di soia. Ebbene sì, ricordate la mia recensione delle candele Heart&Home? Non potevano mancare al mio matrimonio!
Alla fine della festa, gli invitati si sono contesi le tanto apprezzate e utili piantine aromatiche.

Il mio matrimonio green

IL TABLEAU

Ho riutilizzato una vecchia sedia pieghevole in legno su cui ho posizionato i vasi di piantine aromatiche. Ho stampato i nomi degli invitati su carta riciclata, che ho attaccato su lunghi stecchini, e li ho inseriti nel terreno, all’interno dei vasi.

SCARPE E ACCESSORI

Ho riutilizzato i gioielli che avevo ed ho acquistato delle semplici scarpe da poter indossare nuovamente in altre occasioni. Scelta condivisa anche da mio marito, che ha optato per delle comode sneakers.

E il resto? Navigando fra i più svariati siti, ne ho scovato uno davvero originale e degno rappresentante della mia idea di matrimonio Green: EcoFattoArt.

Sono artigiani che utilizzano materiali ecologici per realizzare oggettistica per cerimonie, e descrivere a parole ciò che riescono a creare sarebbe riduttivo.
Immaginate lo stupore quando mi sono accorta di poter visitare di persona il loro laboratorio, che si trova proprio a pochi passi dalla città in cui vivo. Ho osservato le loro creazioni da vicino, immergendomi in quel mondo fatto di attenzioni per la natura e per gli sposi.

Ecco cosa ho scelto:

GLI INVITI

Stampati su carta riciclata e decorati da un nastro di juta con un cuore in “carta piantabile”.

Il mio matrimonio green

Cos’è la “carta piantabile”?

E’ una carta autoprodotta che ha dei semini inglobati all’interno e, dopo averla piantata o annaffiata, nascono germogli che nel giro di due settimane diventano colorati fiorellini.

Appena ho visto questi inviti fra le loro proposte, mi sono innamorata dell’idea che ogni invitato potesse conservarne un ricordo nel modo più originale ed ecologico possibile: piantandoli!
Non servono grandi doti da “pollice verde” per prendersi cura di questi fiorellini, ma piantarli per poi vederli crescere significa ricordare quotidianamente quel meraviglioso giorno!

LE BOMBONIERE

Anche per le bomboniere le parole d’ordine sono: ecologica, originale e artigianale.
Io ho scelto un vasetto in vetro con tappo a vite, in cui si trovano una cialda di terra e dei semini di piante aromatiche.

La particolarità? Basterà bagnare la cialda e spargere sopra i semini: giorno dopo giorno, vedrete spuntare i primi germogli che si trasformeranno in una fitta vegetazione di varie piante aromatiche come basilico, rosmarino e prezzemolo.

Il mio matrimonio green

Dopo il travaso, il barattolo può essere riutilizzato sia per alimenti o, come adoro fare io, o per conservare le mie preparazioni cosmetiche.

La decorazione del barattolino è curatissima: è avvolto da un nastro di juta naturale che, tramite un nodo, tiene fermo un vero ramoscello essiccato. Sul tappo c’è un’etichetta in carta alle olive su cui sono scritte le istruzioni per piantare i semini.

 

Il mio matrimonio eco-friendly è stato il naturale passo verso una strada che avevo già intrapreso a livello personale, prediligendo il più possibile cosmetici e cibi bio. Anche per un giorno così importante abbiamo voluto evitare sprechi ed eccessi, valorizzando il tanto amato lavoro artigianale e le imprese locali.

Abbiamo stravolto le tradizioni? Sì, ma ne è valsa la pena! E’ stato un matrimonio unico nel suo genere: informale, ecosostenibile e a basso impatto ambientale… ma che ci ha rispecchiato in tutte le sue sfaccettature!

Articolo scritto da Ricciolinoblog