Come utilizzare gli oli vegetali Fitomedical per i capelli

Ciao a tutti, avete letto il mio precedente articolo sugli oli vegetali Fitomedical? In questa seconda parte vi parlo di come ho utilizzato gli oli che ho ricevuto.

chiome tempestoso oli vegetali

Faccio una premessa

Gli impacchi che descrivo possono essere fatti con qualsiasi olio vegetale, non tutti gli oli vanno bene per tutti i tipi di capelli. E’ molto soggettivo. Dovete provare per trovare l’olio più adatto a voi.

Personalmente gli impacchi li faccio a capelli umidi, ma alcune volte faccio un massaggio veloce a capelli asciutti e poi lavo subito.

L’olio di ricino lo uso spesso ed essendo denso lo unisco ad altri oli per un bell’impacco rinforzante. Oppure ne metto un po’ sul palmo delle mani, lo scaldo e lo massaggio sulla cute prima dello shampoo. Lo faccio spesso anche con altri oli a cui aggiungo qualche goccia di olio essenziale.

I miei capelli adorano l’olio di Avocado e l’olio di Argan pur essendo lisci, dopo che li uso diventano morbidissimi.

L’olio di Moringa e l’olio di Cocco, invece, per me sono stati una scoperta. L’olio di Cocco devo dosarlo bene come il Ricino per evitare che mi unga troppo i capelli, mentre il Moringa è molto leggero, ma preferisco mischiarlo ad altri oli per via dell’odore che può non piacere.

Ricette di impacchi con oli vegetali

Mi è stata fornita una bella guida con tante ricettine di impacchi per capelli, alcune delle quali le ho viste quest’estate sulla pagina Facebook di Fitomedical.

Le dosi sono molto basse e  si riesce a lavarle con uno shampoo delicato. Posso confermare di aver tolto ricino e cocco con un passaggio di shampoo delicato. In caso di dosi maggiori io faccio due passaggi di shampoo e poi balsamo. Qualche tempo fa ho letto che andrebbe fatto un lavaggio con balsamo e successivamente con lo shampoo per evitare che i capelli rimangano unti, non ho ancora provato questo metodo e penso di provarlo presto.

Alla fine faccio sempre l’ultimo risciacquo acido come avevo spiegato qui nel mio primo articolo della rubrica. Ricordo solo di usare un dito di aceto in un litro e mezzo d’acqua oppure limone. Se usate limone sperimentate pian piano: il succo di un solo limone potrebbe bastare, non mettetene troppo e non usate tutti e due insieme, per evitare di trovarvi i capelli troppo stopposi.

Ho preso spunto dalle ricette della guida per alcuni impacchi ed ecco come ho usato e sto usando gli oli vegetali Fitomedical:

Massaggio pre shampoo Olio di Ricino e Olio di Cocco

Come scritto sopra metto sul palmo della mano un paio di goccine d’olio, riscaldo strofinando le mani e poi massaggio tutta la cute, lo faccio sia soltanto che con l’Olio di Ricino, che facendo lo stesso procedimento in successione anche con l’Olio di Cocco.

ricino avocado_ chiome tempestoso oli vegetali

L’ho fatto anche con Olio di Moringa, Olio di Argan e Olio di Avocado, aggiungendo,  poi, qualche goccia di oli essenziali  come tea tree, lavanda, rosmarino, pompelmo, bay st thomas. I primi tre sono adatti per forfora e cute grassa, il quarto per prevenire la caduta dei capelli e il quinto per la crescita dei capelli.

Leave in con Olio di Argan

Il leave in serve per proteggere le punte e prevenire le doppie punte ed è semplicemente il passaggio di un po’ d’olio sulle punte a capelli umidi. Infatti va fatto post shampoo, dopo aver lavato i capelli con shampoo e balsamo e dopo il risciacquo acido a capelli tamponati (con un bel asciugamano) ma ancora umidi.

In pratica faccio lo stesso procedimento del massaggio pre shampoo con due goccine di olio d’Argan e poi passo le mani sulle punte ancora umide, vi assicuro che il risultato è stupendo.

I miei capelli adorano il Jojoba per il leave in ma anche altri oli.

Impacco leggero con Ricino e Avocado o Ricino e Moringa o Argan e Moringa

Questi sono tutti impacchi pre shampoo reinventati un po’ rispetto alle ricette del ricettario Fitomedical, non avendo gli oli essenziali richiesti ho usato gli stessi del massaggio preshampoo. Metto un cucchiaio da minestra di ognuno (nel ricettario parlano di cucchiaini da te, ma uso quelli da minestra perché mi è più semplice trovare quelli di plastica da minestra).

argan moringa_ chiome tempestoso oli vegetali

Nella ricetta non parlano di capelli asciutti o umidi ma io lo faccio a capelli umidi. Distribuisco sui capelli, a volte ne metto un po’ di più perché dipende anche dalla lunghezza della chioma, tengo mezz’ora (nella ricetta consigliano di pettinare io non li pettino), dopo il lavaggio (come spiegato nell’introduzione) i capelli risultano puliti e soffici e vi assicuro che non sono unti.

Impacco strong con Ricino, Avocado e Cocco o Argan, Moringa e Avocado o con tutti e cinque gli oli

Questo è un impacco più strong che va fatto una volta al mese, volendo anche ogni due mesi. I capelli devono essere bagnati. Metto  i vari oli senza una dose precisa (li verso in una ciotola) ci aggiungo gli oli essenziali di cui parlavo prima e a volte anche fitocheratina e inulina. Inizio a spalmare su cute e capelli l’olio e poi avvolgo il tutto in un turbante tenendolo circa un’ora.

Come spiegavo sopra il lavaggio risulta anche un po’ strong per evitare di trovarli unti dopo il lavaggio. Da asciutti i capelli saranno belli morbidi, quasi rinati, e per niente unti. Se per caso sbagliate lavaggio, cosa che mi è capitata con oli troppo pesanti, bisogna purtroppo rilavare di nuovo per togliere l’unto.

ricino avocado cocco_ chiome tempestoso oli vegetali

Vi ho parlato principalmente di impacchi puri con oli vegetali, cercate possibilmente sempre quelli spremuti a freddo, perché sono quelli migliori. Prossimamente nella mia rubrica vi parlerò anche di altri utilizzi degli oli negli impacchi in genere.

E voi conoscete questi oli? Usate questi oli per fare impacchi per i capelli o altri oli? Avete qualche metodo diverso o qualche ricetta?

A presto con la rubrica impacchi e con tanti altri impacchi interessanti.

Articolo scritto da Capellona Inside

Cowash, le origini. [Chiome Tempestose]

Passione Cowash

Un giorno, chiacchierando in redazione, due delle nostre blogger hanno scoperto di avere in comune la passione per uno dei lavaggi alternativi più diffusi e semplici da realizzare: il cowash. Così si sono confrontate tra loro.

Cowash, le origini. [Chiome Tempestose]

Pronti/e a scoprirne tutte le varianti?

Capellona Inside

Ho scoperto il cowash (conditioner only wash) o cow o co (da alcune amichevolmente chiamato “mucca”), su Capellidifata. Appena entrata, undici anni fa, il primo consiglio che mi diede una ragazza sul forum, per i miei problemi di forfora, fu proprio il cowash. Uno scrub fatto con lo zucchero raffinato (personalmente non ho mai usato quello di canna ancora).

Chiesi il procedimento.

Mi disse di mettere in un bicchiere un po’ di zucchero, poi sul palmo della mano il balsamo in quantità a piacere (bella abbondante, mi raccomando! non quella che si usa normalmente per una semplice passata di balsamo) e di versarci con cautela sopra lo zucchero. Infine scrubbare per bene il cuoio capelluto.

Ho fatto questa piccola premessa perché ormai è in voga una variante, ma il cowash originale è questo preso da Long Hair Community (comunemente conosciuto come LHC), e descritto su Capellidifata. Attualmente  il forum è offline e non si sa se tornerà online.

Il metodo originale

Qui trovate il link in americano del metodo cowash originale. Tenete presente che le utenti americane di LHC non guardano molto l’INCI e usano tutti i tipi di balsamo da supermercato per farlo. Invece quando è stato importato da Capellidifata è sempre stato detto di cercare di usare un balsamo sì da supermercato ma almeno con INCI accettabile.

Alcuni balsami suggeriti li uso tuttora per il cowash, perché l’idea spendere più di 6 euro per un balsamo bio che mi dura solo due o tre applicazioni non mi piace moltissimo! È anche vero che ora ci sono balsami bio più abbordabili come prezzi!

Ricordatevi che il balsamo deve essere bello denso per fare il cowash. I balsami liquidi, per mia esperienza, non riescono a lavare bene come quelli densi e non trattengono lo zucchero, facendolo sciogliere prima di riuscire a scrubbare per bene.

Alessandra

Io seguo un procedimento leggermente differente! Mischio in un bicchiere circa due o tre noci di balsamo, avendo i capelli lunghi, e qualche cucchiaino di zucchero, ad occhio, in modo da ottenere la consistenza di un vero e proprio scrub.

Poi, bagnati i capelli, applico il composto sulla cute e massaggio. Si crea quasi subito una spuma morbidissima, che adoro! E così, in un solo gesto, scrubbo e lavo il cuoio capelluto. Io mi trovo bene sia con i balsami densi che con quelli più liquidi, anche se, come te, preferisco i primi.

Cowash, le origini. [Chiome Tempestose]

Capellona Inside

A proposito di lavaggio: quando iniziate a fare il cowash vi sembrerà di avere i capelli sporchi perché non state lavando con un tensioattivo di uno shampoo ma con quello meno potente di un balsamo. Abbiate pazienza e date il tempo ai vostri capelli di abituarsi al lavaggio con il balsamo.

Alessandra

Effettivamente la prima volta pensai che, dopo aver sciacquato i capelli, li avrei ritrovati più sporchi di prima e mosci. Invece, dopo il cowash, i miei ricci escono fuori morbidi e, soprattutto, voluminosi!

Un ruolo importante è giocato dal balsamo. Quelli dalla formulazione troppo pesante solitamente non mi soddisfano; preferisco quelli privi di oli, specie per i lavaggi alternativi. E, scontato ma non troppo, dopo aver sciacquato i capelli sembrano seta. Tangle Teezer alla mano, i pochi nodi superstiti si sciolgono in un battibaleno!

Capellona Inside

Sai che esistono altri metodi?

Un’alternativa al cowash, scoperta sempre su capellidifata e importata da LHC è il CWC (conditioner wash conditioner). Trovate QUI tutte le informazioni su LHC.

Molte sono  passate a questa variante perché, anche se più complicata, rende meglio e non ha i difetti del cowash.

CWC, un altro metodo

In pratica si fa una prima passata di balsamo, poi si passa lo shampoo e poi nuovamente il balsamo.

Devo dire che non è male come alternativa. Sembra che protegga le radici in modo da non farle sembrare grasse dopo il lavaggio e non faccia seccare troppo le lunghezze.

Nel mio caso rispetto a LHC, utilizzo sia shampoo che balsamo con INCI accettabili, perché lo shampoo si utilizza puro e non diluito, quindi sprecare uno shampoo bio secondo me non conviene.

Alessandra

Questo è quello che molti chiamano metodo “reverse”! Faccio così con i balsami troppo pesanti, ma salto il terzo step: preferisco lasciare il balsamo un po’ in posa, fare lo shampoo e poi sciacquare.

Mi trovo molto meglio!

Inoltre utilizzo sempre balsamo e shampoo bio: quest’ultimo lo diluisco come mio solito.

Per il cowash utilizzo balsami meno costosi, come quello Ekos (recensito sia nella versione all’aloe che ai fiori d’arancio.

Capellona Inside

Con il balsamo inoltre faccio molti impacchi, tra cui quello remineralizzante al cioccolato! In un bicchiere o una ciotola metto molto balsamo e due cucchiai di cacao amaro, mescolo, metto in testa e tengo per 15 minuti o mezz’ora, poi sciacquo. A volte non serve nemmeno fare lo shampoo dopo. Molte usano solo questi due ingredienti ma, se come me ci aggiungete hennè neutro, lawsonia (hennè rosso in polvere), miele e oli, vi consiglio di farlo prima dello shampoo altrimenti risulterà troppo pesante per essere lavato per bene.

Alessandra

Anche io a volte utilizzo questo impacco con il cacao, il profumo è sensazionale! Altre volte, invece, utilizzo il balsamo insieme alla lawsonia e all’indigo per una sherazade, perfetta per ravvivare i riflessi dell’henné senza stratificare e, quindi, raffreddare il colore.

Articolo scritto da Capellona Inside e Alessandra

Impacco lavante – 2^ parte [Chiome Tempestose]

L’impacco lavante

Nella prima parte abbiamo parlato delle erbe lavanti, ora, invece, vi parlerò delle erbe condizionanti e di eventuali aggiunte che si possono mettere anche nell’impacco lavante.

Chiome Tempestose - Gli impacchi

Le erbe condizionanti che possono essere aggiunte all’impacco lavante sono diverse:

Brahmi (Bacopa monnieri leaf powder)

Aiuta a prevenire la caduta dei capelli, previene la formazione dei capelli bianchi e la forfora, rinforza radici e fusto e favorisce l’ispessimento rendendoli lucidi. La polvere è tra il verde  e il marrone e ha un odore di terra. Adatta a tutti i tipi di capelli, soprattutto quelli fini e opachi.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Bhringraj o Maka (Eclipta alba)

Serve, come il brahmi, per la prevenzione della caduta dei capelli, per la crescita, la robustezza e la prevenzione dei capelli bianchi. Rispetto al brahmi, però, può scurire i capelli anche se non in modo permanente. La polvere è grigio verde ma può tendere al marrone. L’odore è un po’ forte.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Amla ( Emblica officinalis o Phyllantus Embilica)

Viene ricavata da un frutto, il colore è un marrone chiaro, ma attenzione a tenerlo al riparo dalla luce e dal calore perché può ossidare e diventare color mattone, in tal caso non dovrebbe perdere le sue caratteristiche, ma per sicurezza fate una prova. L’odore è di erba e si usa anche questa per stimolare la crescita, rallentare la caduta e contrastare i capelli bianchi. Ha, inoltre, un effetto  purificante per  il cuoio capelluto. Essendo un sebo regolatore i capelli saranno più voluminosi e lucenti. Anche l’amla scurisce i capelli, state sempre attente, quindi, se avete i capelli chiari.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Nagar Motha (Cyperus rotundus root powder)

Ha un colore marrone scuro e un odore speziato. Oltre a profumare gli impacchi previene i capelli bianchi, li rende lucenti, stimola la crescita ed è un sebo regolatore utile contro la forfora. Anche questa polvere scurisce i capelli.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Kapoor kachli (Hedychium spicatum)

La polvere è marrone chiaro, occhio anche in questo caso perché può scurirsi ossidando. L’odore è dolce e, come il Nagar Motha, aiuta a coprire l’odore degli impacchi. Stimola la crescita dei capelli, li rende più lucenti e spessi, e li districa. E’ ottimo, inoltre, contro i pidocchi. Rende i capelli più spessi, voluminosi e lucidi.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Kachur sugandhi (Kaempferia galanga)

Il colore va dal giallo chiaro al beige. L’odore è speziato (molto simile al Methi, ma meno forte), e viene utilizzata per profumare gli impacchi. Stimola la crescita dei capelli, li rende più folti e lucidi ma non scurisce. Ottima per capelli fini perché li rinforza ed è anch’essa utile contro la forfora e per evitare i capelli bianchi.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Methi (Trigonella foenum graecum)

Il Fenugreek o fieno greco è un’erba dall’odore molto forte e pungente e dal colore giallo chiaro. E’ anch’essa molto volatile. Non la vedrete nei miei impacchi perché non posso usarla a causa del suo odore che mi provoca mal di testa (come la shikakai). Serve per prevenire la caduta dei capelli, ne stimola la crescita, dona volume e corpo e li lascia setosi e lucidi.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Io l’ho provato usandolo come le altre erbe, ma ho poi scoperto che andrebbe idratato e tenuto a riposare almeno 12 ore prima di essere utilizzato, quindi, se volete usarlo nei vostri impacchi, ricordatevi di prepararlo la sera prima in una ciotola, per poi aggiungerlo al resto al mattino. Dosate sempre l’acqua e non mettetene troppa (questo vale per tutte le erbe). Contiene fitoestrogeni quindi è sconsigliato l’utilizzo in gravidanza.

Ci sono altre erbe che non sono condizionanti ma che, a propria discrezione, si aggiungono all’impacco lavante e possono essere usate anche per altri impacchi.

Tulsi (Occimum sanctum)

Basilico Santo, dal colore verde, a volte verde scuro, con un odore speziato. Ha un effetto  detossinante, rinvigorente ed aiuta contro la forfora, contro il prurito e contro la caduta dei capelli. In alcuni casi è più utile usarne l’infuso e non l’impacco, perché si risciacqua difficilmente. Io ho usato quello de Le Erbe di Janas.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Neem (Azadirachta Indica)

Il colore è verde e l’odore è molto forte. Aiuta la crescita dei capelli, è detossinante ed è adatto a combattere forfora e prurito. Non è apprezzato, inoltre, da insetti e parassiti ed è utile contro i pidocchi. Esiste anche l’olio di Neem, ma ha un odore molto più forte, io vi consiglio la polvere.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Ci saranno probabilmente delle erbe ayurvediche che non ho citato, ho messo quelle più conosciute ed usate.

Oltre alle erbe ayurvediche c’è un’altra erba “tintoria” che non colora, ma è rinforzante che può essere usata anche nell’impacco lavante.

Cassia italica o  Cassia obovata

Meglio conosciuto come henné neutro, è un’erba rinforzante, che dà corpo ai capelli fini, non come la lawsonia ma ci si avvicina. Ha anch’essa un’azione sebo regolatrice che non colora, un colore verde chiaro brillante e un odore di erba tagliata. E’ rinforzante, ristrutturante, e potrebbe, nei primi utilizzi, seccare i capelli. Chi ha i capelli chiari può lasciarla ossidare con limone e infuso di camomilla al posto dell’acqua per almeno 12 ore, ed ottenere dei riflessi dorati.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Attenzione

Se avete usato da poco tinte chimiche decoloranti rischiate di avere come risultato dei riflessi verdi.

Quando chiedete henné neutro nelle erboristerie, potrete trovare o una o l’altra. Vi consiglio di chiedere l’henné neutro e non la Cassia perché in erboristeria potrebbero darvi la Senna che serve ad altro.

Fate anche attenzione a controllare l’INCI perché potrebbero darvi la lawsonia, che dà riflessi rossi, al posto dell’henné neutro. Se non c’è l’INCI avete solo modo di provare a casa su dei capelli caduti prima di usarla: basta un cucchiaino in un po’ d’acqua calda dove immergerete per un po’ i capelli, se dopo un’oretta ci sono dei riflessi rossi non è henné neutro.

Erbe tintorie

Non ho citato in questa lista le varie erbe tintorie perché sono una cosa diversa rispetto alle erbe ayurvediche. Possono essere usate anche per gli impacchi ma principalmente con pose più lunghe rispetto alle erbe ayurvediche per ottenere dei riflessi sui vostri capelli a seconda della base dalla quale partite.

Le erbe ayurvediche le potete trovare o nelle bioprofumerie oppure online dove avete vari siti tra cui Aromazone, Zenstore e Le Erbe di Janas tra i siti che vendono Italia. Oppure potete cercare il marchio Khadi che è molto conosciuto e molto buono e che trovate  su Eccoverde, ed in tantissimi negozi sia online che fisici.

Vi avviso soltanto che non troverete in un sito tutto quello che cercate, quindi armatevi di pazienza e cercate nei vari siti quello che vi serve.

Gli impacchi lavanti che preferisco contengono Ghassoul e Reetha! Vi racconterò nei prossimi articoli quelli che amo e faccio più spesso

Articolo scritto da Capellona Inside

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Seconda puntata della rubrica degli impacchi.

Chiome Tempestose - Gli impacchi

Vi parlerò dell’impacco lavante

Premetto: questo impacco può sostituire il lavaggio normale con lo shampoo (il balsamo per l’impacco lavante può servire per evitare i nodi), e può essere utile in vista dell’estate per fare dei lavaggi alternativi o, se avete dei problemi di cute sensibile. Prima di utilizzarlo, vi consiglio sempre la visita da un dermatologo per indagare qual sia la causa.

Esistono vari tipi di erbe con cui si può fare l’impacco lavante. Ma non solo: vi accenno solo che si può fare il lavaggio con l’uovo (shampuovo) e con la farina di ceci, ma io non ho mai provato. So che esiste anche il gelwash fatto con il gam (un procedimento che gelifica l’amido di mais).

Poi esiste anche il cowash (lavaggio con solo balsamo) di cui parleremo in seguito.

Come usare l’impacco lavante

Le erbe vanno messe in una ciotola, non c’è una quantità fissa: di solito si dice metà erbe lavanti e metà condizionanti. Alcuni dicono un terzo e due terzi. Io vado a occhio. Potete anche non mescolarle subito. Aggiungete acqua calda, non bollente perché le cuocerebbe e annullerebbe il loro effetto – questo vale anche per l’henné. Mescolate ben bene fino ad ottenere un impasto denso e senza grumi. Molti consigliano di setacciarle ma io ve lo sconsiglio se non avete a casa delle mascherine a causa dell’alta volatilità delle erbette. Lascerete riposare da 5 minuti ad un massimo di 30 minuti. Questa cosa l’ho scoperta da poco perché non capivo il motivo per cui non funzionavano! Io le preparavo e le mettevo su, ma il lavaggio non mi soddisfaceva. Nel caso vogliate aggiungere il methi dovete prepararlo in precedenza perché ha bisogno di 12 ore per idratarsi.

Come si applica

Applicate a capelli bagnati, anche se qualcuno preferisce farlo su capelli asciutti. Tenete in posa circa 15 minuti. La tempistica varia dai 5-10 minuti alla mezz’ora, ma troverete voi con l’esperienza il tempo giusto di posa a seconda di quanto sono sporchi i capelli. Non c’è un tempo fisso.

In seguito risciacquate prima con acqua e poi eventualmente con il balsamo (ve lo consiglio almeno per le prime volte perché potreste ritrovarvi i capelli molto secchi e il balsamo aiuterà a districarli). Infine l’ultimo risciacquo acido con acqua e aceto di mele come spiegato nella mia introduzione.

Io a volte aggiungo all’ultimo risciacquo inulina e fitocheratina, per condizionare meglio i capelli, sono due attivi che trovate sul sito Aromazone, ma sono reperibili anche su altri siti.

Piccolo consiglio prima dell’utilizzo

Le erbe sono prodotti naturali, ma non per questo esenti da possibilità di crearvi allergie! Se non conoscete le vostre allergie potete provare un po’ di polvere (basta la puntina di un cucchiaino) mischiata ad acqua nell’incavo dell’avambraccio. Coprite e aspettate qualche istante. Se iniziate a sentire la zona bruciare sciacquate subito e controllate. Evitate di usarle su pelle non in perfette condizioni, con ferite e arrossamenti, perché potrebbero insorgere infezioni. Attenzione soprattutto in caso di favismo, perché vengono trattate negli stessi macchinari che vengono utilizzati per l’hennè (che è controindicato in caso di favismo).

Erbe per un impacco lavante… di successo.

Queste che vi elencherò sono le erbette principali per fare un impacco lavante, poi, nella seconda parte, vi metterò le eventuali aggiunte.

Le erbe lavanti, che vanno usate come base, contengono saponine e sono:

Ghassoul o Rhassoul

Anche detta argilla marocchina o saponifera. La troverete con il nome di Hectorite o Moroccan Lava Clay. Non è consigliata per tutti i tipi di capelli. E’ adatta soprattutto per i capelli grassi perché è sebo regolatrice e rinforzante. Una delle erbe che disintossica più rapidamente dai siliconi, bastano un paio di lavaggi per vedere i capelli sotto un’altra luce. Attenzione sempre perché le prime volte i capelli possono sembrare secchi, oppure un po’ impastati. Ha un colore marrone scuro e un odore non troppo forte.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

 

Shikakai

Si ricava dall’Acacia Concinna, precisamente dalla corteccia. Aiuta sia per la forfora che come rinforzante e aiuto alla crescita. E’ una polvere molto volatile quindi vi consiglio una mascherina prima di versarla nel contenitore (come con tutte le erbe). Una un’erbetta in grado di scurire il capello con l’utilizzo costante quindi fate attenzione se avete i capelli chiari. Il colore sarà un po’ più chiaro rispetto al ghassoul, l’odore purtroppo è molto più forte e rimane a lungo. Purtroppo è l’unica erba lavante che non vedrete nei miei impacchi perché il suo forte odore mi provoca mal di testa.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

 

Reetha o Aritha

Meglio conosciuta come Noce del Sapone. La potete trovare o come noci saponifere o in polvere, questo secondo me è molto più comodo. Il suo nome botanico è Sapindus trifoliatus o Sapindus mukorossi. Il colore della polvere è un castano molto chiaro quasi bianco, nonostante le noci siano marrone scure. Ha un odore molto meno forte rispetto allo shikakai e rispetto al ghassoul, è ricca di saponine. Essendo adatta a tutti i tipi di capelli aiuta a purificare il cuoio capelluto, aiuta contro la forfora e rende i capelli lucenti e setosi.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Sidr

Noto come Ziziphus Jujuba o Ziziphus Spina Christi, più conosciuto con il secondo nome perché deriva dalla pianta che si dice sia stata usata per la corona di spine di Gesù, conosciuto anche come giuggiolo o giuggiola. Non dovrebbe colorare i capelli, state attente però al colore della polvere soprattutto se acquistate lo ziziphus spina christi, se la polvere è marrone evitatelo perché potreste ritrovarvi con un riflesso rosso che non andrà più via. Nonostante io sia un’utilizzatrice di oli neanche l’olio lo fa scaricare, ho dovuto tagliare i capelli per farlo andar via.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Il vero sidr deve essere di colore verde pallido e avere un odore simile all’henné neutro. Fate molta attenzione perché nelle erboristerie ve lo potreste ritrovare come henné neutro. Il sidr non è henné neutro (Cassia Obovata), anzi sul sito Henna und Mehr, dove l’ho acquistato tempo fa, consigliano di usarlo per il primo lavaggio dopo aver usato indigo e katam. Queste due sono piante tintorie che associate alla lawsonia con un mix o un doppio passaggio prima di lawsonia e dopo di indigo danno un riflesso vicino al nero, mentre il katam un riflesso vicino al castano scuro.

Oltre a mantenere il colore e a non alterarlo è utile per tutti i tipi di capelli, per chi ha forfora. E’ molto delicato quindi aiuta ad alleviare il prurito del cuoio capelluto.

C’è un’altra polvere che può essere usata come shampoo ma è consigliato usarla insieme ad altre erbe. Eccola.

Multani Mitti

Nome botanico Solum fullonum ha un colore dal giallo al beige e un’odore leggero. E’ una polvere lavante per riequilibrare il cuoio capelluto assorbendo il grasso e le impurità. Ottima se avete il cuoio capelluto sensibile e avete problemi con gli shampoo normali. Potete unirla a reetha e shikakai ad esempio, perché combinata agisce ancora meglio.

Impacco lavante [Chiome Tempestose]

Concludendo

Scegliete l’erba lavante che fa per voi e poi usatela da sola o insieme ad altre erbe di cui vi parlerò nella prossima parte.

Articolo scritto da Capellona Inside

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Gli impacchi [Chiome Tempestose]
Balsamo ai fiori d’arancio e miglio – Ekos
Shampoo modellante, balsamo anticrespo – Gyada Cosmetics

Alla ricerca dell’ integratore capelli perfetto!

I capelli sono il nostro migliore biglietto da visita e, come per un bel quadro, rappresentano la cornice del nostro viso.

Se sono sani e lucenti, sembrerà più luminoso anche il nostro incarnato, e qualsiasi acconciatura valorizzerà al meglio i nostri lineamenti.

Ce lo vedreste voi un Van Gogh circondato da una brutta cornice? Io no, sinceramente. E un po’ inorridisco al solo pensiero.

Le cause di un crine non proprio perfetto possono avere origine da svariate cause.

I cambi di stagione, lo stress, i trattamenti troppo aggressivi, gli sbalzi ormonali o gli squilibri alimentari, contribuiscono senza dubbio a trasformare un capello sano in un capello spento, opaco, facile a spezzarsi e a cadere.

E’ così anche io ho pensato di correre ai ripari…

In primis, aiutandomi con una dieta sana ed equilibrata, ricca di miglio – che contiene la biotina, un amminoacido utile al capello – e composta da vitamine e sali minerali, derivanti dall’assunzione di frutta e verdura.  E in secondo luogo grazie agli integratori.

Ci sono ormai moltissimi integratori ottimi in commercio, ma prima di iniziare ad assumerli vi consiglio di parlare con il vostro medico che saprà certamente prescrivervi gli esami del caso e consigliarvi al meglio.

Ognuna di noi ha le sue esigenze e un integratore specifico pronto ad attenderla.

Personalmente ne ho provato diversi e qui sotto vi riporto la mia esperienza, anzi, saranno direttamente i miei capelli a “spifferarvi” tutto…

“L’autunno e la primavera per noi sono i periodi più brutti, perché cadiamo copiosamente, in più ci si mette anche lo stess ad indebolirci!

Per fortuna, la nostra Arwen, ha pensato di darci un po’ di energia grazie a qualche “pillolina” piena di cosine utili alla nostra crescita: Zinco, Ferro, Manganese, Vitamine e chi più ne ha, più ne metta.

Alla ricerca dell’integratore per capelli perfetto

Ma partiamo dall’inizio

Era circa il 2007, e la nostra beniamina si accingeva a provare i primi integratori.

Il primo in assoluto fu il Bioscalin, ma purtroppo uno dei componenti (probabilmente il Selenio), le provocava dei terribili mal di pancia, quindi sospensione immediata e pochissimi risultati.

Fu la volta del Biomineral, una capsula al giorno (molto spesso gli integratori vengono assunti sotto forma di pastiglie o capsule, da ingerire con abbondante acqua), contenente amminoacidi solforati, cistina e metionina. Ma l’amore non scattò.

Un breve ma intenso flirt è stato quello, invece, con la versione successiva “One”, con l’aggiunta di fermenti lattici, acido linoleico e taurina: Arwen ha segnato in agenda che lo vorrebbe riprovare.

I primi “amori”

Dopo l’esperienza fallimentare con un nuovo integratore chiamato Rougi, suggerito da una consulente farmaceutica subito dopo un esame tricologico, Arwen incontrò Inneov Trico Masse e fu un momento magico per noi.

Bastò l’assunzione di due capsule al giorno, contenenti taurina, catechine e zinco e già ci sentivamo più forti e pieni di energia. Ora la “furbona” lo ha ripreso nella nuova linea Densitology, contenente Zinco, varie vitamine, Omega 3 e Licopene.

Sempre per non fare abituare l’organismo, ha deciso di alternarlo con un integratore del quale avevano parlato benissimo sul suo gruppo di fiducia “Capelli di fata”: l’Anacaps (assumere una capsula al giorno).

Ebbene, dopo qualche mese eravamo cresciuti di diversi centimetri, anche grazie al contemporaneo passaggio al bio. Di questa linea provò anche il Tractiv e quello all’aroma di cioccolato, contenenti varie vitamine, Ferro, Cistina e Metionina.

Ottimo sostituto dell’Anacaps è stato il Tricoren (ora Tricorene) che contiene anche Taurina.

Ci fu una breve parentesi

…con il Lievito Sohn, ma l’improvvisa comparsa di diversi brufoli, dovuta proprio all’azione del lievito, la indussero a sospendere il trattamento.

Quindi decise, sempre grazie a Capelli di fata, di provare il Pytophanere, e qui  si potè dire finalmente soddisfatta: era giunta al Nirvana dei capelli”.

Pytophanere

Ma non solo dei capelli, perché questo integratore, grazie alla sua potente formulazione, agisce contemporaneamente anche sulla pelle e sulle unghie.

I principali ingredienti sono: l’olio di germe di grano, l’olio di borragine, l’olio di pesce dei mari freddi, le vitamine B2-B6 e B8 e lo Zinco.

L’olio di germe di grano è ricchissimo di vitamina E e contiene anche l’istidina, indispensabile per la formazione di unghie e capelli; l’olio di borragine è ricchissimo di acidi grassi polinsaturi e viene impiegato con successo come antiossidante, infine l’olio di pesce che è ricco di Omega 3 e dona nutrimento alla struttura del capello.

Dopo la prima confezione la pelle appare più luminosa, le unghie più forti e meno portate a sfaldarsi e la chioma più lucida e vigorosa. Insomma: un successo!

Ricordiamoci

Gli integratori vanno sempre presi per almeno tre mesi per vederne gli effetti e apprezzarne i benefici, io però, pur non essendo una persona costante, dopo 15 giorni inizio a vedere già i primi risultati.

Per non fare abituare l’organismo è consigliata una pausa tra un ciclo e l’altro di circa 15 giorni – 1 mese. Il prezzo varia dai 15 ai 30 euro e conviene sempre provare con l’acquisto di una scatola per vedere se fa al caso vostro e poi, casomai, correre a farne scorta!

Bibliografia

Biominerali due integratori Biomineral e Biomineral One

Bioscalin: sito ufficiale integratori attuali e gli integratori che ho provato io.

Anacaps: sito ufficiale e integratore preso da me.

Tricoren (Tricorene): sito ufficiale, l’integratore è sempre lo stesso ma hanno aggiunto la e finale, ho preso entrambe le versioni.

Phytopanere: sito ufficiale

Lievito Sohn

Rougj:  sito ufficiale, integratori attuali  che ho preso io

Inneov: sito ufficiale quello attuale è il Densilogy che sto usando ora, quello precedente era questo (anch’esso ottimo) e si chiamava Trico Masse.

Articolo scritto da Arwen Stella del Vespro e Ary LaCimpinessa

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Gli impacchi [Chiome Tempestose]

Eccoci, finalmente! Con quest’articolo parte la rubrica “Chiome tempestose” de Le Blogger Siamo Noi, e nulla sarà più come sembra, perché vi farò scoprire gli impacchi in un modo nuovo.

Chiome Tempestose - Gli impacchi

Non ci saranno solo ricetta e modo di utilizzo dell’impacco, ma vi spiegherò anche passo passo come farlo. Anzi, ve lo spiegheranno loro come vengono coccolati per bene. Sì, perché dopo la mia introduzione, la parola passerà ai miei capelli.

Premessa

Specifico che i test e alcune spiegazioni di questa introduzione sono prese dal forum Capellidifata, che si ispira a www.longhaircommunity.com e al suo forum, e ad altre pagine americane o blog italiani (non cito direttamente l’autore del post, ma soltanto il sito o il forum dal quale viene preso).

Prima di tutto voglio spiegarvi cosa sono gli impacchi e perché sono utili.

Gli impacchi

Gli impacchi vengono preparati con vari prodotti naturali (ad esempio henné, erbe ayurvediche, yogurt, uova, cacao, ecc.). Non esiste un’idea fissa d’impacco. Possono essere fatti con uno o più prodotti e vanno tenuti in posa dalla mezz’ora alle due ore massimo, dipende dall’impacco. Con l’henné il discorso è diverso e ne parleremo in seguito.

Gli impacchi possono servire a nutrire il capello, a idratarlo o a “proteinizzarlo”.

Questo è quanto ho appreso grazie a un post di Capellidifata :

“L’idratazione serve a tutti i capelli perché l’acqua, naturalmente contenuta nella fibra del capello insieme alla cheratina, viene facilmente dispersa a causa dell’azione del sole, del vento, del phon, dei tensioattivi, ecc.

Il nutrimento invece serve a ripristinare l’elemento lipidico naturale del capello, o meglio quello che sta “sul” capello. Infatti, nella struttura dei capelli non ci sono molecole grasse, il grasso viene fornito dal sebo solo sulla superficie del capello e ha una funzione protettiva dello stelo e anti-disidratante. E’ efficace solo su capelli particolarmente secchi, dove l’idratazione da sola non è sufficiente, ma alla lunga, se non è accompagnato da idratazione, secca i capelli.”.

“Le proteine servono quando il capello ha perso fibra cheratinica a causa di tinte, permanenti, o altri trattamenti chimici. In questo caso, serve l’azione della cheratina (animale o vegetale, come la fitocheratina). Se si eccede con questo trattamento, il capello s’indurisce.”.

“Bisogna valutare con obiettività cosa serve al proprio capello (sperimentando e tenendo presente il trattamento che ha subito e subisce) e fornirlo nelle giuste dosi.”.

“Bisogna tenere presente che:

  • di base, l’idratazione non fa mai male
  • se si usa molto il phon, o si vive in un posto ventoso, o si lavano spesso i capelli perché si fa sport, ecc., allora alternare ai trattamenti idratanti degli impacchi nutrienti non è una cattiva idea
  • se la fibra del capello è rovinata da trattamenti chimici o da piastra e phon, è utile aiutarla con la cheratina.”.

“Alternando i tre trattamenti nelle giuste proporzioni si ottengono risultati sicuramente migliori che non ostinandosi a usare un trattamento solo, che magari non serve.”.

Chiome Tempestose - Gli impacchi

Come facciamo a capire cosa serve ai nostri capelli?

Eccoci al primo test, che ho scoperto tramite Capellidifata, ma che si trova anche su varie pagine americane, chiamato “test dell’elastico”. Il capello bagnato (preso dalla spazzola o da quelli caduti durante il lavaggio) va preso tra le mani e tirato, e quelle che seguono sono le tre possibilità:

  • Se, quando si tira, si allunga “slabbrandosi” (come un elastico smosciato) e infine si rompe, il capello è troppo “nutrito””
  • “Se, quando si tira, non è elastico e si spezza, il capello ha troppe proteine.”
  • “Un capello elastico, ma consistente, è sano.”

In pratica, se abbiamo:

a) olio/idratazione senza proteine, avremo il capello “moscio” come l’elastico di un vecchio paio di mutande sbrindellate del mercato. Il capello è morbido e liscio, ma non ha struttura (data dalle proteine) e alla fine si rompe.”

“b) troppe proteine senza nutrimento (super impacchi super cheratinizzanti compulsivi), il capello riceve troppe proteine (via balsami per capelli fragili/trattati, fitocheratine, etc.), diventa rigido e si spezza.”

Ci sono vari prodotti adatti per l’idratazione, per il nutrimento e per la “proteinizzazione”. Non faccio una lista, ma per ogni impacco vi spiegherò quali sono i prodotti specifici e a cosa servono.

Inoltre ci sono prodotti da usare negli impacchi ma che servono solo per amalgamare il tutto, come balsamo con INCI accettabili, oppure henné ed erbe ayurvediche, olii essenziali (facendo attenzione a quelli fotosensibilizzanti).

Chiome Tempestose - Gli impacchi

I prodotti sono moltissimi. Parte di questi non li ho mai usati, non vanno utilizzati tutti e sono molto soggettivi, ma vi darò tutte le alternative possibili per scegliere cosa è più adatto per voi.

Il capello

Della porosità del capello (cioè la capacità di trattenere l’acqua e quindi di evitare una perdita di proteine) se ne è parlato nel forum Capellidifata, ma non ho avuto notizie di test da fare finché non ho trovato su vari blog (tra cui http://www.nappytalia.it/porosita/ e naturangi.it) questi due test:

  • Test di galleggiamento: immergere dei capelli caduti e asciutti in una bacinella con dell’acqua e aspettare circa cinque minuti (anche se in alcuni siti parlano di ore). Se galleggiano, abbiamo una porosità bassa. Se invece affondano, la porosità è alta.
  • Test di scorrimento: prendere una ciocca di capelli e scorrere dal basso verso l’alto. Se sentite che le dita scorrono senza intoppi, la porosità sarà bassa. Se invece trovate degli ostacoli che rallentano lo scorrimento, la porosità sarà alta.

La porosità può essere:

  • bassa, se il capello ha le squame chiuse
  • media, se il capello non ha le squame completamente aperte
  • alta, se le squame sono completamente aperte

Può essere falsata dall’utilizzo costante di henné e risciacquo acido che chiudono le squame, e non sempre capello liscio vuol dire poco poroso, o capello riccio più poroso.

I trattamenti

I trattamenti variano a seconda della porosità, e bisogna usare delle accortezze soprattutto se i capelli sono molto porosi; in questo caso, bisogna idratarli molto, ma anche proteinizzarli, evitare il calore che può seccarli ulteriormente, districarli per bene (prossimamente parleremo anche delle spazzole migliori), fare il risciacquo acido per ristabilire il pH e chiudere le squame del capello.

Il risciacquo

Il risciacquo acido va fatto a fine lavaggio e dopo aver sciacquato il balsamo, e bisogna usare un prodotto acido (aceto di mele, aceto normale, acido citrico, limone, infusi vari di karkadè, rosmarino), mentre gli infusi, una volta raffreddati, possono essere usati direttamente così. Limone e aceto vanno dosati per un massimo di un cucchiaio per litro e mezzo d’acqua fredda, ma ci sono anche altri metodi che consiglio solo a esperte spignattatrici.

Se i capelli sono poco porosi, basta usare un po’ di acqua tiepida in caso di impacchi d’olio o idratanti (se no il prodotto non penetrerà), e impaccare coprendo bene i capelli per riscaldarli. Per ogni capello sarà necessario un prodotto diverso, e bisogna sperimentare e capire cosa piace e cosa non piace ai nostri capelli.

Io penso di avere capelli che passano dall’essere poco porosi, quando uso l’henné costantemente, al mediamente porosi, almeno secondo i test fatti.

Dalla prossima volta darò voce ai capelli e saranno loro a spiegarvi cosa preferiscono e cosa no. Intanto godetevi questo piccolo siparietto.

Chiome Tempestose - Gli impacchi

Spazio capelli di Capellona Inside

Capelli: “Uff… Oggi non ci hai coccolato per niente, stai sempre lì a parlare e spiegare. Che pizza!”.

Io: “Non posso farvi le foto se non ho spiegato le cose, volete essere carini e coccolosi?”.

Capelli: “Sììì!”.

Io: “Allora nel prossimo fine settimana impacchino…”.

Capelli: “Evviva! Vogliamo il cioccolato, vogliamo il cioccolato!”.

Io: “Ma non vi piace solo il cioccolato però…”.

Capelli: “Ci piace tutto, ma soprattutto il cioccolato!”.

Io: “OK… Vedremo.”.

Alla prossima dalla Vostra Capellona Inside

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